trans
Il tanto sognato cioccolato parte due

13.04.2023 |
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"Cercando di non tremare ad ogni parola accenno un timido "chi è?"..."
Rientro in casa, lasciando i tre ragazzi in balia della signora Carla, mangiato dalla curiosità e dalla domanda priva di risposta di cosa e come la mia vicina si sarebbe fatta fare oltre a portare di sotto tutti gli scatoloni.Ogni tanto, presa ormai da una voglia matta e dai miei desideri segreti , tornavo libera dallaccappatoio con il solo intimo sulla mia pelle,a sbirciare dallo spioncino cercando di non perdermi ogni loro passaggio.Porcate mi intasavano la testa, mi immaginavo schiava accondiscendente pronta ad esaudire ogni loro richiesta, sogno da così tanto un'esperienza del genere che non mi sarei tirata indietro a niente.
La mia eccitazione non aveva intenzione di diminuire, anzi, decidendo così di assecondare le mie voglie e contenerle un po' con la mia favolosa sex machine.Si perché unannetto fa,convinta che mai avrei superato le mie paure,decisi di ordinarne una su internet spendendo un capitale, ma mai tanti soldi furono così ben spesi.
Avvicinai il tavolo della cucina per fissarla ad un'altezza che mi permettesse di sbirciare dallo spioncino mentre mi scopavo in piedi in intimo,a gambe aperte sui miei tacchi rossi.
Decido per una media lunghezza e diametro per iniziare,mi dirigo verso il bagno per prendere il lubrificante, sentendomi ancora più troia, richiamata dal rumore dei tacchi e dalla mia immagine riflessa sull'armadio a specchio lungo il corridoio.
Non resisto più, il cazzo della notte passata è un lontano ricordo,mi devo scopare, la troia non resiste più a stare nascosta.... così senza realizzare che nel totale silenzio, così come io nel sonno ero stata svegliata dal rumore fuori , ora,probabilmente,tra tavolo trascinato, rumore di tacchi, forse avrei attirato anch'io la loro attenzione.Come una cagnetta vogliosa,mani appoggiate sulla porta, quasi a novanta, gambe divaricate per un ingresso più piacevole, dildo appena fuori dal mio buchino, ma pronto a entrare con tutta la sua lunghezza appena schiacciato il tasto in, mentre ad occhi chiusi sono ad un passo dal piacere, vengo ghiacciata e riportata alla cruda realtà dal campanello di casa.
Sono in preda al panico, per nessun motivo sarei pronta ad aprire la porta,ora che il mio salotto e il mio abbigliamento erano più adeguati ad un bordello che all'ingrosso di un bilocale di un etero qualsiasi.
Cercando di non tremare ad ogni parola accenno un timido "chi è?".
La curiosità nel sentire ricevere la risposta da uno dei ragazzi della Caritas mi agita ancora di più."Non si preoccupi sarò breve, volevo lasciarle il nostro numero di telefono, siamo disponibili per ogni cosa, ripeto, ogni cosa"continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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