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Il tecnico ...


di Amberly
02.04.2019    |    22.825    |    12 9.3
"Michela, capite le mie intenzioni mi girò e scostò il mio perizoma..."
Da tempo avevo noie con un famoso provider di servizi televisivi, quindi decisi di chiamare il loro servizio di assistenza per un appuntamento.
Mi diedero un giorno della settimana ed avendo parecchie ferie da smaltire, optai di prendere un”intera giornata e fissare per la tarda mattinata il loro intervento.

Quella mattina decisi che avrei avuto tutto il tempo per essere Amberly, una bella doccia, una controllata veloce alla situazione peli (mi depilo regolarmente,ma avere più tempo è sempre un bene), crema su tutto il corpo, smalto rosso alle unghie dei miei piedi, calze nere velate, reggicalze, perizoma in pizzo nero trasparente e.... pantaloni della tuta più felpa! Arrivava il tecnico mica potevo presentarmi alla porta in quel modo ahimè. Quindi al trucco e parrucco ci avrei pensato dopo.

Suonarono alla porta che feci appena in tempo ad infilarmi scarpe da tennis e controllare che non si intravedesse nulla. Ero comunque eccitata all’idea di essere Amberly seppur in parte.

Entrò un bel ragazzo moro con i capelli lunghi, sguardo penetrante e del tecnico aveva poco.
Mani curate, movenze non proprio da uno che sale sui tetti e un po’ rimasi delusa.
Spiegate le problematiche, Michele (questo era il suo nome) spari’ sul tetto pregandomi di tenere l’apparecchio acceso e di stare vicino al cellulare. Solo dopo pochi istanti mi chiamò dicendo che aveva già risolto in quanto si era allentato un cavo e che ora il segnale avrebbe dovuto essere chiaro e forte. Difatti così era.

Quando rientro” in casa mi trovò seduta e inavvertitamente la mia caviglia destra si era scoperta un po’ troppo e lui non fece nulla per nascondere di essersene accorto.

Chiesi imbarazzata se gradiva qualcosa da bere, un caffè o dell”acqua e lui rispose che un caffè era ok ma che avrebbe anche voluto vedere bene le mie gambe. Diventai rossa come non potete immaginare e mi girai di scatto ad armeggiare con le cialde chiedendo se era forse ammattito e che andare sui tetti gli faceva male al cervello.

Lui rispose che invece gli faceva bene soprattutto alla vista e che avrebbe riconosciuto un paio di calze velate a distanza di mille miglia. Risi nervosamente e senza accorgermene alzai il pantalone della tuta. Wow fu la sua risposta ... e la voce tremante fu la mia: “contento ora ?” Lui non era contento, di più e si sfilò le scarpe tecniche e le calze che coprivano altre calze velate color fumo dove risaltavano come fragole le unghie smaltate. Non crederai di essere l’unica sai ? Mi disse in tono misto tra il severo e lo scherzoso.
Dato che ho finito con un’ora e più di anticipo perché non lesbichiamo io e te ? Hai trucchi
e altro da prestarmi ? Immaginate la mia faccia, rimasi a bocca aperta dallo sconcerto.
Corsi a prendere scarpe per tutte e due (a occhio aveva il mio numero) corremmo in bagno come due ragazzine truccandoci a vicenda ridendo come due scene. Michela (questo era ovviamente il suo nome da Lei) mi chiese in prestito una vestaglia trasparente e le scarpe nere con tacco dodici. Era uno schianto da truccata ed io (scusate la poca modestia) non scherzavo. Avevo messo la parrucca a caschetto nera, la mia preferita mentre Michela aveva semplicemente i suoi bellissimi capelli neri lunghi. Tornammo in salotto e ci presentammo: piacere Amberly e lei: piacere ....Michela... dopo qualche secondo di sguardi ci buttammo una nelle braccia dell”altra in un lungo bacio. Il turbinio delle emozioni era intenso e forte, così forte che senza accorgercene eravamo ora sdraiate sul divano. Le nostre lingue continuavano a cercarsi mentre le nostre gambe strusciavano tra loro in una vorticosa ricerca del contatto e di quel frizzante sfrigolio delle calze velate.

Tremavo e come me tremava lei, ci togliemmo le scarpe per essere più comode ed io decisi che era venuto il momento di assaporare il suo intimo desiderio. Scostai le mutandine da dove fece capolino il suo sesso che presi in bocca con avidità. Mi girava la testa. Aveva un sapore buonissimo e mi persi completamente in quella fellatio così tanto che sentii montare il suo piacere. Smisi immediatamente non volevo finisse tutto così in fretta. Michela, capite le mie intenzioni mi girò e scostò il mio perizoma. Dopo qualche attimo sentii la sua lingua che si addentrava nel mio forellino che ad ogni colpo umido pulsava. Il mio piacere era alle stelle, mentre si addentrava dentro di me con una mano mi accarezzava la schiena, ero bagnatissima. Mi fece mettere supina, si mise un preservativo e dopo aver umettato per bene il mio buchino appoggio la sua pisella e ... piano piano mi prese. Inarcai la schiena perche lo fece con maestria e non provai quasi dolore. Dopo qualche affondo sentii subito piacere, un piacere sordo che nasceva dal ventre e saliva lento fino al mio cervello passando lungo tutto il corpo. Mentre mi scopava prese i miei piedi, li guardò con ammirazione e iniziò a baciarmeli, prima il destro poi il sinistro, iniziò a leccarli avidamente, se li passava poi sul viso. Io ero in estasi perché pur essendo presa da lei, sentivo al tempo stesso di averla in mio potere. Capite la sensazione mista che provavo? Non vi dico quando decise di mettersi sotto di me ed io sopra di lei girata di schiena, sentire le sue mani sui fianchi era una gioia totale. I piedi appoggiati alle sue cosce e il movimento delle mie gambe che facilitavano la penetrazione. Con le sue mani che mi stringevano e mi accarezzavano le natiche non resistetti, senza toccarmi venni in un turbinio di sensazioni indefinite. Ero completamente persa, in un altro universo parallelo. Avevo la pancia piena della mia gioia, calda scendeva dai miei fianchi per finire sulle sue mani. Si fermò, Mi mise le mani in bocca che avidamente ripulii, si sfilò il preservativo e volle che lo masturbassi con i piedi. “Oh cielo” dissi, “ vuoi la mia morte?” Si mise a ridere dicendo che si, era glunto anche il momento per lei. La sua asta spariva e riappariva tra le piante dei miei piedini sempre più forte, sempre più forte, con le mani mi stringeva le caviglie, ero di nuovo eccitata. Rimase stupita della mia erezione. Dopo pochi istanti mi prese la testa e mi infilò la pisella in bocca. Un fiotto di liquido caldo pervase la mia gola mischiando i sapori del mio con il suo nettare.
Mi sentivo davvero come una regina, le gambe mi tremavano e lei aveva un sorriso soddisfatto sul suo viso.

Come per tutte le cose belle, il tempo passa in fretta, Michela dovette darsi una ripulita, tornare Michele e scappare di corsa a fare altri interventi. Io invece rimasi Amberly ancora per qualche ora godendomi il ricordo di quella mattina inaspettata. Ci mandammo qualche w/app quel giorno, w/app pieni di cuori rossi.

Spero di incontrare Michela presto, prestissimo per poter riassaporare la gioia che ho provato e che solo il ricordo mi regala un tremito di piacere.
Amberly

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