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La Troia insaziabile della borgata (e di una famiglia) romana


di Membro VIP di Annunci69.it GiadaLabbraBollenti
26.10.2014    |    7.576    |    7 8.7
""Siiiii, te prego, famme n'bocchino che c'ho toppa voja": non me lo faccio ripetere ed inizio a succhiare un cazzone durissimo che a fatica mi sta..."
Cambio città e ovviamente cambio casa. Contatto un agente immobiliare che già dalla voce promette bene. E' calda, giovane e molto virile: da vero romanaccio. Con un bel po' di chiamate capisco che è un calciatore e mi propone un appartamento che sta di fronte ad un campo dove si allena con la squadra del suo quartiere. Per visitare la casa gli propongo un orario insolito, ovvero le 21, in modo da presentarmi sexy all'appuntamento. Mi viene a prendere e scopro che è proprio un bel moro di 27 anni vestito in giacca e cravatta ma con un bel fisico che si intuisce sia dai pettorali che dalle gambe ad archetto storte, tipiche dei calciatori che tanto mi piacciono. Io mi presento con un abitino corto, tacchi a spillo e labbra rosso fuoco. Si intravede anche il reggiseno di pizzo. Mi porta a vedere casa e inizia a lanciarmi sguardi inequivocabili. Entriamo in casa, e' vuota, ed usiamo una torcia. Appena mi inginocchio per vedere le prese della cucina smette di parlare e si tocca il pacco visibilmente eccitato. Io lo guardo dal basso e non posso fare a meno di toccargli il paccone già duro. "Siiiii, te prego, famme n'bocchino che c'ho toppa voja": non me lo faccio ripetere ed inizio a succhiare un cazzone durissimo che a fatica mi sta in bocca. Ansima chiamandomi puttana e chiedendomi se voglio diventare la sua troia, visto che abita nel quartiere. Non mi da il tempo di dirgli di si che mi scarica un litro di sborra direttamente in gola che mi costringe a ingoiare bloccandomi la testa con le mani. "Sei un fenomeno, la migliore bocchinara che abbia mai provato. Guarda c'ho ancora er cazzone duro. Mo me dai er culo": in pochi istanti mi ritrovo a pecora col suo cazzo dentro la mia fighetta (chi mi conosce sa bene che il mio culetto e' meglio di una figa stretta, calda e bagnatissima). Mi scopa piano ma con forza per prolungare il piacere fino a quando mi urla "me te sboro in culo" e scarica tutto il suo piacere dentro di me. Finito il secondo round mi dice: "devi prendere sta casa, te prego. Sai che abito vicino, io ed i miei fratelli abbiamo sempre sognato di avere una troia de quartiere". Fratelli? Gli chiedo io e lui mi dice che sono quattro più suo padre i maschi di casa. Si allontana lasciandomi la pila ed inizia a parlare al cellulare allontanandosi verso un'altra stanza. Ritorna da me chiedendomi se avessi fretta di andare via. Alla mia risposta negativa mi dice: "mejo, stanno pe' arriva' tutti. I miei fratelli, mi padre, zio e due cugini si nun te dispiace. Te riempimo bene bene zoccola. Sarai la nostra schiava, tanto a te te piace er cazzo, ve'? Te faremo scopa' da tutto er quartiere e noi verremo a nculatte tutti i giorni. Poi te portamo pure la squadra intera de calcio na sera. Intanto che arrivano famme n'artro bocchino dei tuoi che c'ho er cazzone di nuovo duro, puttana". Ricominciai a succhiarlo avidamente come solo io so fare da vera ingorda insaziabile che sono. Adoro essere troia sottomessa, si sente che mi piace e la mia bocca diventa un vortice bollente dentro al quale è difficile resistere a lungo. Infatti mi sentii la gola nuovamente inondata di calda sborra buonissima che ingoiai fino all'ultima goccia. Dopo poco squillo' il cellulare: la famiglia al completo era arrivata. I tre fratelli erano di 19, 23 e 33 anni belli muscolosi ed un po' rozzi come piacciono a me. Il padre era uno stallone muscoloso e tatuato sulla cinquantina portati benissimo. C'erano pure due cugini di 26 e 29 anni che non contenti si erano portati dietro due loro amici sempre ventenni che avevano voglia di provarmi. "Se divertimo?" grido' il padre, da vero capobranco: ero circondata di cazzi in tiro che subito avevano tirato fuori, già duri. "Vedemo che sai fa che Filippo c'ha detto che sei brava e te piace er cazzo. Mo' ce fai sbura' tutti e te 'nculamo a sangue. Vojo proprio vede' quanto sei troja. E pijalo, tie'" mentre mi infila il suo cazzone gigante in gola. "Mamma mia che troja, questa ce sa proprio fa' cor cazzo" mi urla mentre mi sfila il cazzone dalla gola e prende a trapanarmi il culetto. "Anvedi che culo sfonnato che c'ha. E senti come e' bagnato come na figa. Mugola la puttana, sentitela". Non riuscivo a dire una parola visto che uno dei figli aveva sostituito il padre infilandomi il suo cazzo in gola. Mi sentivo al settimo cielo, tutti mi toccavano e facevano a turno per scoparmi o farsi spompinare. Mi sborravano in gola ed in culo e subito dopo quelli che si segavano attorno a me sostituivano gli altri. Alcuni come uno dei cugini e naturalmente il padre-capobranco sborrarono anche tre volte. Io ero in estasi e mi piaceva da morire che fossi diventata la Troia di una intera famiglia. Dopo qualche ora mi lasciarono le chiavi di casa ed andarono via tutti tranne il padre-capobranco che mi riaccompagno' alla macchina. Durante il tragitto io ero fradicia di sborra anche se avevo cercato di ingoiare tutto fino all'ultima goccia. Mi disse che ero stata fenomenale e che era felice che io prendessi quella casa. "Te faccio sfonna' da tutti, tanto te piace, ve'? Sei talmente troja che m'e' tornato er cazzo duro. Pompa va' che me fai sbora' metre guido". Così iniziai a succhiargli il cazzone mentre mi incitava trattandomi come una vera puttana che è una cosa che adoro. Lo sentivo sbandare mentre la mia lingua girava intorno alla cappella e scendevo con le labbra fino alle palle rischiando di soffocare. Ad un semaforo mi scarica tutta la sua sborra in gola mentre sento che strilla dal finestrino a due ragazzi in motorino che aspettavano il verde e che avevano visto tutta la scena "fa dei bocchini strepitosi, se ne volete seguitela alla macchina che tanto sta troja non è mai sazia". Così mi scarica alla macchina e vedo che i due ragazzi in moto avevano seguito il suggerimento. Erano due bei tori ventenni palestrati: come dire di no? C'era un bus turistico parcheggiato accanto alla mia macchina così approfittammo dell'ombra che faceva per andare dietro ed in pochi minuti mi ritrovai con un cazzo in culo ed uno in gola. Sborrarono anche loro dopo poco. Mi chiesero il numero di cellulare e dove abitassi. La risposta fu semplice: "da stasera ho trovato casa qui nel quartiere". "Bene, allora te venimo a scopa' tutti i giorni. Preparate troja". Fu il migliore benvenuto a Roma che potessi mai immaginare :-)
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