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Una giornata di lavoro


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
27.11.2017    |    18.271    |    6 8.8
"Scarpe alte classiche che gli danno un andamento molto sexy..."
Inizia una nuova giornata di lavoro. Parto dal deposito dei bus diretto verso il punto di raccolta stabilito per oggi, dove prenderò a bordo forse una scolaresca, un gruppo di anziani, dei turisti, delle persone che per lavoro vanno a fare un corso da qualche parte.
Per oggi ancora non so la destinazione. Lo scoprirò fra pochi minuti al punto di raccolta.
Vediamo. Sono curioso. E’ sempre una novità e mi piace. Mi piace, soprattutto, guardare le donne con le loro cosce che si scoprono quando salgono i gradini del pullman e vedere come si accorgono del mio sguardo su di loro. Eccitante.
Eccomi qui. Oggi gruppo misto, immagino di lavoratori per un corso a giudicare dalla mezza età e dalla varietà tra uomini e donne. Vado a prendere la cartella del percorso.
Oggi direzione Roma. Da Napoli non c’è molta strada. Rientro in serata perché il corso finisce alle 18.
Allora vediamo chi sale…….Sono fortunato, molte piu donne. Qualcuna sui quaranta due anche piu giovani. Apro la portiera, iniziano a salire. Gia mi accorgo di qualche donna scosciata interessante da guardare in salita. La prima scosciata che sale ha dei tacchi belle alti. Cappotto aperto. Gonna al ginocchio. Alza la gamba per fare il gradino e la bella mezza coscia si scopre per il mio piacere. Si accorge subito della mia occhiata non capisco se eccitata o infastidita. Va dietro. Dopo qualche uomo ne arriva un’altra piu giovane, Giaccone corto. Tacco molto alto sotto un jeans attillato. Sale dallo specchietto gli guardo il culo mentre ancheggia su quei super tacchi. Eccone un’altra, calze scure scure, con gonna leggermente sopra il ginocchio che si intravede dal giaccone. Scarpe alte classiche che gli danno un andamento molto sexy. Non è molto alta. Sui 45 mora. Snella. Il collega che la precede l’aiuta a salire. Gli sorride. Alza il ginocchio, intravedo forse il silicone di un autoreggente, non ne sono certo ma raramente mi sbaglio. Mentre fa tutte e tre i gradini le fisso le gambe si accorge imbarazzata della cosa. Si siede con il collega che l’ha aiutata alla terza fila dalla parte del corridoi. Le due più giovani sono in vestito sobrio con calze chiare. Belle gambe ma i cappotti chiusi fanno vedere poco o niente. Vanno verso la metà del pullman. Salgono gli altri. Nulla di interessante. Diciamo che la tizia in terza fila me la posso spizzare dallo specchio centrale. Vediamo se ha veramente le autoreggenti oppure ho preso un abbaio.
Chiudo le porte. Tutti a bordo. Si parte. Sono le 8.30. Salvo traffico bloccato a Roma ci siamo alle 10.30-11. Prendo le vie per dirigermi verso l’autostrada. Devo stare attento alla strada. Imbocco l’autostrada. Ora mi posso rilassare. Il viaggio in autostrada è piacevole. Vado ad una velocità di crociera che mi permette di guidare rilassato.
Ho proprio il desiderio di guardarmi dallo specchietto la tizia che si è seduta e ora che si è tolta il giaccone ha indosso un maglioncino attillato. Belle poppe. E una gonnellina grigia. Ha un bel corpo. Bella femmina. Ride e scherza con il collega. Ogni tanto si muove di posizione. Muovendo le gambe ma sotto la gonna vedo solo calze scure nere. Guardo in giro dietro. Niente di eccitante ne interessante la tizia non fa vedere molto. Mi consolo con le cosce che riesco a intravedere nella macchine che mi sorpassano. Il viaggio procede tranquillo. La tizia ogni tanto sghignazza con il collega e butta un occhio in avanti sullo specchio. Spesso ci incrociamo con gli occhi. Ma non fa capire nulla. Io sono normale. Un ragazzo di 30 anni con gli occhiali. Forse un po in sovrappeso. Ogni tanto esploro dallo specchio le cosce cercando di vedere meglio. Ad un certo punto ho la conferma di quello che pensavo. Ha le gambe accavallate e quando il collega la fa ridere per l’ennesima volta con battute di cui non sento il contenuto si sporse un po più verso di lui verso il suo sedile. Lei scompare dalla mia visuale. Non le sue gambe che ad un certo punto riesco a vedere nella parte di carne leggermente sopra il silicone dell’autoreggente. Subito mi si indurisce. E’ stato un momento, un attimo e sapere che sotto porta l’autoreggente me la fa immaginare molto arrapante anche se dubito riuscirò a vedere molto.
Arriviamo. Scendono tutti. Anche Lei. Ora inizia l’attesa. E’ lunga. Dormirò un pochino sono solo le 12 e devo arrivare alle 18.
Mi cerco un posto dove sostare tranquillo. Così potrò mangiare il bel panino che mi sono comprato. Lo assaporo. Scendo a prendere il caffè. Risalgo sul mezzo. Sbircio i social con il cellulare. Mi prende l’abbiocco. Mi metto dietro e mi rilasso. Bene ho dormito un po’. Si sono fatte le 15. Esco e prendo un altro caffè al bar li vicino. Perdo tempo, prendo aria. Risalgo sul pullman alle 16. Accendo mi faccio un giro nei dintorni. Qui ci sono parchi. In questa zona di Roma sud c’è un bel verde. Faccio un giro. Mi guardo intorno. Mi prendo un pezzo di pizza e perdo ancora qualche minuto. Sono quasi le 17 ci siamo quasi. Alle 18, 18.30 arriveranno e si ripartirà. Mi fermo da una parte dove c’è una prostituta che va su e giu. Una trombata ci starebbe tutta ma non mi va di spendere 30 euro. C’è movimento su questa via. Macchine che rallentano, si fermano. Io che me lo meno perché ho voglia. Ad un certo punto un’auto grigia è dall’altra parte della strada. Intravedo una folta capigliatura. Non si vede bene è ormai quasi buio. Noto che guarda da questa parte. Accendo la luce interna del guidatore sperando faccia anche lei lo stesso. Mi tocco per fargli capire che ce l’ho duro. Riparte in senso opposto e fa segno con lo stop due volte. Dove vado con quel pullman. Faccio segno anche io con due botte sul freno. Fa inversione e mi si mette avanti. Mi rifà il messaggio con le luci. Gli lampo due volte. Va oltre e fa inversione. Risale su e si mette dal lato opposto dove stava prima. Gli faccio segno con la mano verso il cazzo a farle capire se mi fa una pompa. Apre la portiere scende un attimo, forse per farsi vedere. Ha un vestitino attillato, tacco altro, calze color carne op forse non le ha. E’ alta. Si gira e vedo che è un maschio. Si risiede in macchina e mi guarda. Ragiono. Ho visto due belle cosce cavoli, sembrava una bella femmina e invece è maschio. Sono indeciso. Ho ancora un’oretta sono le 17,15. Che faccio? Gli faccio segno con la mano sul cazzo per dirgli di nuovo della pompa. Va cenno di si con la testa. Ok gli dico di venire su. Mi fa cenno di seguirlo. Fa inversione e mi passa avanti facendo doppio stop. Accendo il motore. Gli lampo due volte. Rallenta. Si ferma io parto. Riparte. In fondo al semafono gira a destra. Seguo. Fa tutto un pezzo di strada e rigira a destra. Ad un certo punto c’è un parcheggio con poche macchine. Gira e si ferma. Io non entro li. Mi posteggio sul lato della strada. Scende dalla macchina, si mette un giaccone da femmina con il cappuccio, le cosce si vedono sempre bene. Cavoli sembra proprio una donna. Una femmina. Vabbè una pompa si puo fare a bordo. Apro la porta del pullman. Si affaccia e non sale. Mi dice ciao. Ciao rispondo. Salgo mi dice? Dai si, gli rispondo.
Sale su ha dei tacchi alti si toglie e il giaccone, rimane con un vestitino che fa vedere tutte le cosce. Ha anche le tette. Saranno di silicone. Va verso il centro del pullman camminando e sculettando come una vera femmina. Lo, la seguo. Si ferma e rimane di schiena. Gli metto le mani sulle tette. Si ha le tette in silicone. Sono molto grandi. Sarà una quinta. Pero molto verosimili, sono morbide e sode al tempo stesso e hanno il capezzolo turgido. Mette la mano sui pantaloni, sul cazzo. Lo massaggia. Ha voglia di cazzo. Ho volgi di una pompa. Gli metto le mani sulle cosce, ha le autoreggenti. Sento la sua pelle liscia e calda. Mi diventa subito duro. Se ne accorge. Si gira, si abbassa e mi sbottona i pantaloni, lo tira fuori e se lo mette in bocca. Lo lecca, lo ciuccia con avidità. Una vera porca. Si alza mi dice scopiamo? Veramente non credevo volesse anche scopare. Non ho i preservativi, gli dico. Mi risponde ce li ho io mentre dalla borsa li tira fuori. Ne apre uno, me lo infila lei direttamente. Dalla borsa prende del lubrificante. Ne mette un po sul mio cazzo, un po se lo mette lei. Si gira e si mette a pecora. Mi prende il cazzo con le mani e piano e con delicatezza se lo infila dentro. Poggia le mani sui braccioli dei sedili ed inizia a pomparlo. Non resisto. La prendo per i fianchi e comincio a pompargli dentro. Ha un culo da donna che ad ogni affondo mi sbatte sulla pancia facendo quel bel rumore di sbattimento. Gode come una troia. Gli dico e ridico che culo che hai. Mi fermo con il cazzo dentro di lei. Mi chiede tutto ok? Mi sono fermato per non venire subito gli dico. Inizia ad ancheggiare con il cazzo tutto dentro. A sinistra e a destra. Ancheggia con vera maestria mentre sento con le mani la sua pelle calda che mi fa andare il sangue alla testa. Non resisto devo sbattere ancora. Riparto con affondi piu violenti. Lei regge ad ogni colpo ed ulula di piacere. Pompo ancora per qualche botta ma poi non resisto più. Gli do tre botte di una violenza inaudita che lei incassa con vera maestria rispondendo ad ogni colpo con un contraccolpo. Vengo. Riempio di liquido bollente il preservativo mentre mi fermo affondato completamente dentro di lei. Che gran scopata ragazzi. Che gran culo. Che grande troia.
Mi pulisco mentre si ricompone e mette il giaccone. Ti apro per scendere. Grazie mi dice. Poche parole. Molti fatti. Come ti chiami gli chiedo. Dammi tu un nome. Sono LaTuaLei. Scende risale sulla macchina scompare nell’oscurità.
Riparto per Napoli dopo aver fatto risalire a bordo le persone. Tutto il viaggio lo ripenso rivedendo le immagini di questa stupenda scopata.
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