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Al bocciofili si festeggia il natale


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
27.12.2017    |    8.446    |    5 9.2
"Mi chino verso di lui a 90 gradi..."

Ho svariati amici. Di varie età. Persone discrete e pulite.
Persone che, forse un po annoiate dalla routine quotidiana ogni tanto si concedono un piccolo peccatuccio svagandosi con donnine servizievoli o con persone che come me cercano di vivere la loro parte femminile.
Tra loro ce né uno, in particolare, che ha ormai superato i 70 e che ha ancora le voglie e le perversioni di un ragazzotto spensierato. E’ vedovo da oltre 10 anni e ha timore ad andare con le donne, in quanto, come dice lui, “non glielo fanno alzare”. Forse perché c’è aspettativa. Ha provato con coetanee ma quel tipo di pelle ormai non più giovane rende l’erezione molto problematica, peraltro, spesso queste donne sono tutt’altro che femminili. Ha provato una volta ad andare con una di quelle bellissime giovani straniere dell’est che si trovano per strada, ma la scomodità della macchina, il pericolo di stare per strada, e soprattutto il timore di non farcela, lo hanno fatto desistere dopo una prova non andata molto bene.
Un giorno, girando in siti di incontri, dove puntualmente si rifaceva gli occhi con le belle proposte fotografiche, e dava sfogo alla sua libido schizzandosi tra le mani, incontra il mio annuncio. “persona normale che sente la necessità di vivere la sua parte femminile, solo passivo, cerca over 55 dolci, educati, puliti, preferibilmente timidi ed impacciati che hanno voglia di fare giochini piccanti all’insegna della pulizia e della massima discrezione”.
Le mie foto lo avevano colpito. Sembravano di femmina. E dopo averci “lavorato” sopra per giorni (da come mi ha confessato poi), ed aver versato litri del suo caldo latte, si decide. Mi scrive.
“Sono oramai 70 enne molto timido e mi imbarazzo. Sei davvero tu nelle foto? Se si sei davvero femminile e mi piacerebbe incontrarti anche solo per scambiare qualche parola”.
Sentendolo dal tono molto educato, gli rispondo. “Si, naturalmente le foto sono le mie, non avrebbe senso mettere foto di altre persone. Se vuoi ci conosciamo”
Da li a pochi giorni organizziamo un incontro in macchina in una zona di Roma comoda per entrambi. Mi presento come al mio solito con tacchi altissimi e minigonna e con calze autoreggenti color carne. Parcheggio a qualche metro dalla sua utilitaria bianca così da potermi far vedere. Apre la portiera, scende e venendomi incontro mi da cortesemente la mano. E’ un uomo distinto e sorridente segnato dall’età. Dimostra forse qualche anno di meno. Saliamo nella sua macchina. Coi presentiamo e scambiamo qualche parola mentre noto nei suoi occhi lo stupore di parlare con un maschio che li seduto vicino a lui sfodera due cosce lunghe che non riesce a non guardare. Metto subito in chiaro che in questo gioco vivo solo la parte femminile e che non cerco uomini che vogliono la mia parte maschile. Mi tranquillizza, mi vuole solo femmina. E’ molto timido. Profumato. Si è sbarbato per l’appuntamento. Gli prendo la mano la metto sulla mia coscia. Lo porto sotto la gonna. Gli faccio sentire lo stacco con la carne. Che bella che sei. Dice. Che pelle calda e liscia hai. Lo lascio accarezzare mentre sondo il suo stato di eccitazione. Si ritira, si contrae. Imbarazzato. Mi dice non so. Forse non sono molto pronto. Sai l’età. Un po di emozione. Lo tranquillizzo. Lo accarezzo. Riprende ad accarezzarmi sotto la gonna. Lo sbottono. Mi chino su di lui. Mi mette la mano sul sedere. Sente con le dita il perizoma ed emette un soddisfatto mmmmm. E’ profumato. Poco peloso come piace a me. Non ha una durezza decisa. Ha una bella cappella gonfia ma non durissima. Non ce l’ha molto lungo ma piu che altro largo. Raramente li trovo così profumati. Spesso sono senza odore. Non mi piacciono quando hanno un cattivo odore. Mi ritiro subito. Con la lingua faccio la circonferenza e continuo per tutta la superficie sferica. Ho voglia di sentirlo tra le labbra. Lo prendo. La pelle è sempre più tirata e più gonfia. Lo fa pulsare nella mia bocca. Lo assaporo. Lo gusto. Inizio a pomparlo. Mi eccita l’idea di sentirlo scoppiare di piacere nella mia bocca. Continuo con avida voglia tra leccate e ciucciate. Sento che sale. Che monta. Me lo sto lavorando davvero bene e con gusto. Esplode dentro la mia bocca. Un latte caldo e abbondante mi riempie piano piano la bocca. Tengo, naturalmente non ingoio. Non lo faccio mai. Aspetto che finiscono le pulsazioni e che tutto il latte esce. Na ha fatto veramente molto. Mi tolgo. Con la bocca piena e chiusa gli faccio segno di darmi un fazzoletto che all’istante mi porge. Svuoto la bocca…….
…..ma non è questo il racconto. Questo è il quando ci siamo incontrati. Circa due mesi fa. Spero di non avervi annoiati…..Da allora abbiamo approfondito. Sono stato spesso a casa sua con una frequenza quasi settimanale. Si mi ha scopato che volete saperlo. Non è molto energico, data l’eta. Diciamo che non mi sbatte. Ma è molto dolce e piacevole. E devo dirlo, mi piace anche perché ogni volta mi fa trovare qualcosina tra intimo e vestitini davvero di gusto….
La scorsa settimana gli chiedo se ha degli amici come lui. Intendo discreti e puliti. Piacevoli insomma. Fa riferimento ad un posto dove va tutti i giorni due volte al giorno. Il suo circolo bocciofili dove passano il tempo in allegria e con la giusta tensione fatta di sfotto e partite vinte e perse. Ha raccontato che ha conosciuto una persona con cui ogni tanto si diverte. Gli ha fatto vedere le foto facendo l’indovinello di quanti anni avesse la persona che mostrava quel popo di cosce ma senza dire se erano di femmina o maschio. Quando ha raccontato dell’incontro la prima volte e del fatto che ogni tanto mi incontra ha attirato l’attenzione tra increduli e invidiosi. Forse più gli increduli. “Se….., e viene con te questa!”, è stata la frase piu’ ricorrente. Al che ha confessato che non era una donna ma una specie. Increduli lo hanno bombardato di domande.
Insomma per non farla troppo lunga, la settimana scorsa, quando ci siamo incontrati mi ha detto se volevo dare prova della mia esistenza ad alcuni degli amici. Mi dice. “guarda sono i più stretti e discreti, uno è vedovo come me gli altri quattro sono tutti sposati. Tutti 70enni. Persone comunque tranquille”. In pratica sarei dovuta andare nei pressi del centro bocciofili. Una costruzione un po fatiscente dove questi pensionati passano le giornate. “…se vieni venerdi verso le 18.30, tra preparativi delle feste di natale e partenze varie siamo solo noi”.
Bè tra l’eccitazione e la curiosità decido di organizzarmi. Mi raccomando affinché mi faccia sapere per tempo se ci sono solo quelli e che tutto è tranquillo. Venerdì, quindi faccio in modo di essere li davanti per quell’ora. Mi preparo per tempo. Mi metto calze velate nere, autoreggenti naturalmente, un vestitino a mezza coscia, un tacco 12, il giaccone con cappuccio che metto sulla testa in modo da non dare molto nell’occhio. Mi da l’ok con un messaggio e gli dico di uscire con un suo amico, uno solo per venirmi a prendere. Entrando con loro forse do meno nell’occhio. E’ in una zona popolata, ma si trova su una piazza e i palazzi non sono così vicini. Al buio poi è tranquillo.
Escono. Lui è l’altro vedovo. Forse quello più in confidenza. Intanto esco dalla macchina. Metto il cappuccio sulla parrucca con folta capigliatura dietro cui nascondo il mio viso. Il giaccone arriva leggermente sopra il ginocchio è molto sobrio. Un waw accompagna la stretta di mano dell’amico. Uno alla mia sinistra e una alla mia destra mi fanno strada. Entriamo. Un forte calore di investe. C’è una stanza prima di entrare nei 4 campi da bocce che viene utilizzata al ristoro. C’è la macchinetta del caffe, qualche attaccapanni. Qualche sedia. L’amico va a chiamare i 4 che sono impegnati in una partita, alzano lo sguardo verso la doppia porta a vetri e mi intravedono. L’amico gli dice con ampi gesti qualcosa. Sarà rimasto piacevolmente sorpreso. Io sono ancora con il giaccone. Entrano e mi salutano uno ad uno. Ho tirato giu il cappuccio e comunque uso la parrucca per velare, nascondere il mio viso da maschio (truccato, ho messo fondotinta e rossetto ma si vede che sono maschio). A fiano il mio amico. Davanti loro. Il mio amico esordisce. Allora? Era vero …ora ci credete? Li vedo molto imbarazzati, curiosi, increduli. Mi offrono un caffè. Gli dico avete capito che sono maschio. Guardate che sono un po vergognoso. Il mio amico mi aiuta galantemente a togliere il giaccone. Dal vestitino emergono le due enormi tette in silicone che vedo attraggono subito gli sguardi. Sguardi che rimbalzano tra le tette e le cosce. E’ molto eccitante comunque la cosa. Il mio amico fa un po lo svelto. Ci stà comunque davanti agli amici. Non mi da fastidio. Mi cinge con il braccio destro la vita e con la mano sinistra mi mette una mano sulla tetta destra. Noto gli occhi allupati degli amici. “ti posso toccare le cosce?”, forse resosi conto di aver fatto un po troppo lo spaccone con la mano sulla tetta. Gli sorrido e gli dico certo. Sempre abbracciato in vita sposta la mano sinistra sulla coscia destra. Va sotto la gonna e alza quel che basta per far vedere l’autoreggente e la coscia nuda. Gli dico a bassa voce vuoi fare qualcosa qui davanti i tuoi amici? Lo prendo in contropiede. Forse non sono così intimi tra loro. Noto il suo imbarazzo. Mi dice no ma era solo per farti conoscere. Ok gli rispondo. Sono un po eccitata. Gli dico vabbe almeno falli avvicinare mica mi sciupano. Sei geloso? No non è geloso solo un po imbarazzato.
Si avvicinano e come fossi un extraterrestre mi toccano il seno con un dito. Uno più intraprendente lo fa con tutta la mano. Anche gli altri lo seguono. Mi toccano la schiena. Mi fanno un po solletico. Qualcuno mette una mano sulla pancia e tende a scendere. Li fermo un attimo dicendogli. Solo la parte femmina. Non mi toccate avanti non mi piace. Un ok corale viene seguito dalla continuazione delle indagini della varie mani. Ho tutte quelle mani addosso. Anche il mio amico. Sono 12 mani che scrutano toccano dappertutto. Quasi dappertutto. Allungo la mano verso il coso del mio amico. Lo sento eccitato. Forse anche più del solito. Lo accarezzo. Gli altri guardano mentre scrutano. Gli tiro giu la zip. Prendo la cappella in mano. Mi chino verso di lui a 90 gradi. Lo prendo tra le labbra e inizio a spompinarglielo a dovere. Cerco con la mano sinistra uno degli amici che si avvicina. Lo accarezzo. Ce l’ha duro. Gli tito fuori anche il suo e mentre con la bocca faccio il mio amico con la mano gli sego la sua asta non male. Si avvicina a questo un altro già con l’uccello di fuori che si sega. Li alterno. Anche gli altri sono tutti con l’uccello di fuori. Mi alzo do il preservativo al mio amico che lo infila. Mi giro. Mi alza la gonna, scosta il perizoma. Vado verso di lui. Lo infilo e mentre mi scopa in piedi mi tocca le tette. Sento un calore sulla gamba. Uno è venuto. Viene anche un altro da solo. I due che alternavo se segano. Ne prendo uno con una mano l’altro con l’altra e mentre sento pomparmi il cazzo dell’amico dentro faccio sborrare copiosamente gli altri due. Il mio amico viene. Si toglie. Ne rimane uno che non ha una cosa molto grossa ma è duro. Gli chiedo se ha un preservativo. Dice no. Nessuno li ha. Io li ho in borsa. Mi scopi gli dico mentre prendo la borsa. La frase lo fa sborrare…………
Mi ricompongo, Il mio amico mi accompagna. Saluto tutti. Se volete organizziamo da lui ad anno nuovo. Chiedete a lui. Auguri a tutti…..ciao
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