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L'elegante


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
21.02.2019    |    1.041    |    5 9.9
"Neanche mia moglie mette mai tacchi così alti..."

Mi guarda con brama maniacale mentre seduta in macchina di fianco a lui accavallo le gambe.
Il vestitino corto cade sulle cosce velate da autoreggenti nere facendo intravedere il silicone che tiene le calze da cui si scorge una parte di coscia. Allunga la mano verso quel poco di carne, infilandola sotto la gonna e risalendo velocemente fino al culo. Che pelle liscia calda e morbida sussurra. Tenta di baciarmi. Mi allontano.
Somigli a mia cognata con quegli occhiali da segretaria, dice. Hai un viso da troia, continua. Stringo l’accavallo per l’eccitazione di essere vista una femmina piacevole e desiderabile.
Fammi vedere le scarpe. Alzo la scarpa della coscia accavallata, mostrandogli una delle tante scarpe eleganti che indosso. Non volgare, molto elegante. Con cinturino nero alla caviglia. Tacco esclusivamente 12.
Bella troia. Sei proprio una bella troia. Neanche mia moglie mette mai tacchi così alti. Mi sfiora le caviglie- Guarda che caviglie. Sono da donna, sei una donna mancata. Sa come farmi eccitare.

E’ uno dei tanti che quando faccio un giro al femminile in macchina, allo scurire delle luci, mi si affianca e mi chiede se cerco compagnia.
Un bell’uomo non più giovane con i capelli bianchi mi sorride mentre abbassa il finestrino e mi dice quelle parole. Ha una grande Mercedes grigia nuova di zecca. Gli sorrido dicendogli di venirmi dietro.
Mi dirigo presso un parcheggio molto frequentato dove un uomo e una donna che parlano in macchina non danno nell’occhio. Evito fortemente i luoghi bui e solitari. Sono pericolosi.
Parcheggia di fianco a me alla mia destra. Non metto il cappotto sono pochi metri anche se fa freddo. Scendo con il solo vestitino elegante e non volgare che copre mezza coscia. Gli passo volutamente davanti per farmi vedere sul tacco 12. Sento i suoi occhi su di me mentre arrivo alla portiera. Apro, il profumo di nuovo della macchina riempie le mie narici. Cavoli che fica assurda, dice, mentre mi siedo e chiudo lo sportello.

E’ un uomo piacevole, profumato. Mi racconta che era in giro per cercare compagnia. E’ un direttore di banca. Toglie la giacca. Rimane in camicia, mentre sbottonandosi il primo bottone sfila la cravatta.
Allora cosa mi dici? Cosa Fai di bello da queste parti vestita così? Sei una mercenaria?
Gli dico di no. Mi piace fare la femmina. Vestirmi così e farmi vedere. Ho amici che mi regalano cosine sexy da indossare per loro e la cosa mi fa molto piacere. Qualcuno mi lascia qualcosa con l’intento di comprarmi scarpe o altro, ma non chiedo, gli dico e, continuo, sinceramente, il fatto di essere pagata mi eccita perché mi fa sentire vera troia. Annuisce sorridendomi con sguardo dolce e voglioso.

Lo voglio. Ho voglia e, mentre mi tocca la coscia, allungo la mano verso la sua eccitazione tangibile ed evidente dal rigonfiamento dei pantaloni.
Sento quella massa di carne dura costretta dai pantaloni pronta ad esplodere. Slaccio la cinta, sbottono i pantaloni sotto il suo sguardo eccitato. Tiro giu la zip. Infilo la mano alla ricerca della carne calda che mi vuole. Accompagno la sua lunghezza profumata fuori all’aria aperta. La sua cappella straborda dalla pelle, gonfia. La pelle tiratissima e lucida. Lo guardo con lingua vogliosa. Va bene dice? Questi maschietti sono sempre alla ricerca di approvazione e conferma delle misure falliche che in questo caso sono consistenti e di tutto riguardo.
Assaporo la sua pelle che mi riempie la bocca. Ha anche un sapore di pulito. Con arte lo lecco, lo succhio lo pompo. Ci gioco mentre lui con la mano destra scosta la gonna e accarezza il culo cercando il mio buchino anale. L’ho lubrificato, e infila delicatamente un dito mentre continuo affamata il mio mestiere da pompinara. Mi entra dentro con il dito commentano hai una fica qui dietro. Cresce la mia voglia e anche la sua che percepisco dal pulsare della cappella gonfia ai limiti dell’esplosione.

Ho voglia. Ho una crescente voglia di lui. Di sentirlo ansimare dentro di me. E’ un bell’uomo e mi piace.
Gli dico in maniera secca, ho voglia. Ho voglia di scopare. Ti va? La sua risposta mi arriva tempestiva dal suo cazzo che si erige in verticale come un albero in cerca del sole.
Mi sposto da dentro nei sedili posteriori. Una macchina veramente spaziosa e comoda mi dico mentre mi accomodo. Lui elegantemente si ricompone i pantaloni ed esce dallo sportello anteriore per entrare da quello posteriore. Si accomoda.
Dolcemente e con decisione mi gira verso la posizione della pecorella. Scopre lentamente la gonna. Ci divide il perizoma merlettato che gli fa fare un wau. Che pelle, che culo, che femmina dice in rapida successione mentre simula si scoparmi tenendomi per i fianchi.
La mia voglia è assurda, la sento in ogni centimetro di pelle. Me lo scoperei a pelle per quanto lo voglio dentro. Mi fermo però. Non lo conosco. La pulsione è forte ma non voglio rischiare. La sicurezza prima di tutto.

Ho fretta di sesso, lo lavoro velocemente con le labbra mentre gli infilo il preservativo.
Lui seduto al centro del sedile, io mi metto sopra di lui. Il mio seno enorme di silicone sulla sua faccia. Mi tocca i seni mentre mi lubrifico e lo infilo con delicatezza nelle mie profondità. Faccio piano. Deve abituarsi. L’eccitazione rende il mio ano vaginale cedevole e in un’istante sono a fine corsa. Lo sento dentro, grande, riempiente. Lo tengo qualche istante fermo in fondo mentre lo sento accarezzarmi le natiche, le mie tette sulla sua faccia. Inizio con tranquillità a cavalcarlo gustandomi le sue espressioni di piacere. Mi muovo su e giu. A destra e a sinistra. Roteando il bacino. Me lo sto scopando con mestiere, godo ad ogni movimento. Ogni affondo mi infuoca la testa, sento brividi di piacere dappertutto. La mia eccitazione maschile è ferma. Domata dalla femmina che affonda dentro di se questo bel maschio profumato, ansima, geme, gode dei miei movimenti. Cerca le mie labbra. Vuole baciarmi. Io che non ho mai baciato un uomo nonostante le svariate centinaia di scopate da femmina, sono, questa volta tentata. Un coinvolgimento fisico e mentale mai provato. Lo vorrei dentro senza preservativo. Sentirlo venire dentro. Sentire il suo liquido bollente riempirmi. Resisto. Mi dico resisti. Così faccio mentre, però si fa avanti con le labbra. Cedo. Accosto le mie alle sue. Sono morbide. La sua lingua al sapore della menta della gomma da masticare, si fa strada tra le mie labbra. Mi affonda dentro come un serpente. Lunga, liquida, sinuosa. Il duplice affondo in me fa esplodere godimenti mai provati prima. Alle due estremità è presente e affonda con maestria il suo cazzo e la sua lingua con una sincronia che mi fa perdere la testa. Le lingue si avvolgono, giocano, si rincorrono. Il sei meglio di una femmina mi scioglie del tutto. Mi fa rallentare il ritmo, deve resistere per non venire.
Mi dice voglio sbatterti a pecora ti va? La mia posizione preferita è li ad attenderlo. Mi sfilo. Passo di fianco a lui. Mi metto in posizione mentre lo conduco di nuovo dentro. Alza la gonna e mi schiaffeggia una natica mentre mi affonda dentro deciso. Le sue mani scorrono dalla schiena ai fianchi dove stringe la presa. Poi di nuovo sulla schiena e di nuovo in discesa verso i fianchi. Accelera, inizia il decollo. Motori a tutta forza. Il suo ritmo si fa secco e preciso. Mi suona come uno strumento. Lo sbattere delle mie natiche sul suo ventre prendono un suono idilliaco. Eccitante. Slap. Slap. Slap. Stiamo per partire, i motori sono al massimo lo sbattere veloccissimo….ecco…….ecco…….si alza da terra………….ahhhhhhhhhhhh, gode…….gode……..gode………….: Mi cade sulla schiena. Il suo dentroche finisce di riempire il preservativo del liquido caldo. Lo estrae. Ci sediamo mentre ci ricomponiamo. Che scopata diciamo all’unisono ridendo.

Si sistema per bene dopo essersi pulito. Esce e rientra al posto di guida. Mi sistemo.
Mi dice domani puoi?
Ci accordiamo per sentirci al telefono. Non credo potrò anche domani gli dico. Ogni tanto faccio la femmina, dico. Il mio tempo lo divido tra la vita normale e quella da femmina.

Sonda il campo timidamente dicendomi, ma se una volta in macchina porto mia moglie e un amico, a te piacerebbe? Gli dico non so. Fammici pensare. Ci sentiamo, ti whatsappo. Ho dato il mio numero prendendo il suo perché mi fa di frequentarlo.

Scendo dalla macchina ripassando davanti mentre gli sorrido. Entro nella mia pensando a che bella scopata mi sono fatta…………..






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