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Una tranquilla serata nel weekend al club


di LiquiriziaDucale
02.05.2025    |    9    |    0 6.0
"Quella sera era magica, da subito sintonia con una sorellina, ci si tocca, ci si accarezza, in lesbica tendenza, ci si esplora, in pubblico, nella..."
Alla domanda come ero vestita l'altra sera, la risposta immediata sarebbe sconcia, a rispettare il motto l'apparenza inganna, per mettere in atto la premeditata complessità della mia perversione: attirare l'uomo, sentire l'ebrezza di realizzare l'arte della seduzione femminile, immedesimarmi e agire di conseguenza, godere degli apprezzamenti più espliciti, per esaltarmi nella efficacia della messa in scena, la prova provata, anche se degradata, che posso, esisto sono, al femminile. Siete curiosi di come ero (s)vestita? avevo il sopra aderente e sottilmente ricamato rosso che metteva in evidenza le tette ed i miei capezzoli turgidi, ovviamente sono protesi di materiale morbido, realistico, ed i capezzoli finti aggiunti da me, davano un tocco di pruriginoso savoir faire su cui inevitabilmente cadeva l'occhio e la voglia di toccare, Il vestitino cosi corto, da non coprire proprio proprio tutto, indossavo collant quelli con disegnati la mutandina di pizzo colore nero, che lasciava intravedere il clitoride da ometto che porto appresso da sempre, nelle trasparenze del velato, un vedo non vedo alquanto osceno, ma che nelle luci ed atmosfere del locale andava benissimo, ma non ci potevo girare per strada, eppure stavo bene con tutto quel popò di gambe insetate in nero in bella mostra, dovevo coprire ciò che non è a codice ma lasciare scoperto tutto quello che si poteva, ed allora una mini mini nera che più mini non si può, a tubino, elasticizzata, strecciata, che raccoglieva, teneva i fianchi ed il contorno coscia, e nell'incedere della falcata si estendeva per accompagnare il passo, che a quella sensazione, si faceva sicuro, consapevolmente audace, dominante, si da donna dominante, mi piaceva, calamitare gli sguardi addosso ed io cosi. Poi, sopra, avevo una giacca leggerissima di seta argentata a disegnatura tipo moda fine anni 60, un po paco rabanne, un po artista, molto vintage style. Caschetto nero, labbra rosse fuoco e occhiali con montatura rossa abbinata alle labbra, il solito check prima di uscire , tutto a posto, sei fica! vai si va. Al locale atmosfera rilassata ed intrigante, da subito, non è sempre cosi, le serate non passano via uniformi, delle volte ci si annoia, altre invece improvvisamente si accendono. Quella sera era magica, da subito sintonia con una sorellina, ci si tocca, ci si accarezza, in lesbica tendenza, ci si esplora, in pubblico, nella penombra accentuata della dark room, dove gli occhi impiegano tempo per migliorare la percezione, a me piace provocare gli uomini anche cosi, con la complicità di qualcuna, inevitabilmente da li a poco arrivano le prime attenzioni, un ometto un po più insistente farfuglia qualcosa, tipo sei bellissima, e no dillo più forte, urlalo, fallo sentire al mondo, e non solo, l'apprezzamento è tale che, masturbandosi per conto suo, viene subito, ma chi sei? speedy gonzales??? hai già regalato un tributo alla padrona, ed io che volevo giocare ancora un po, non è giusto, non si fa cosi, adesso devi far godere pure me, e vedrai che bella spruzzata, falsa promessa per costringerlo a continuare ed ottenere l'ubbidienza, mettiti in ginocchio e lecca i piedi, alzo la scarpa, ciuccia il tacco, dimostra che sei bravo a farlo, mentre con le mani accarezzi le mie gambe e quelle della mia compagna, davo ordini tra una carezza ed un bacio saffico, la situazione migliore, dal mio personalissimo punto di vista, umiliando lo schiavo ad assistere impotente e auto svuotato, alla situazione che tanto lo aveva commesso ed emozionato, provocandolo apposta in tutte le maniere, con movenze e suoni. Liquidato lo sventurato con una banale scusa, od un sincero: adesso non interessi più, dopo un po di salotto con ragazze trans bellissime, dove ragazzi pretendenti ci offrono da bere, e cercano un improbabile corteggiamento, riprendo a girare tra le stanze buie. Qui succede un fatto strano, un tipo bassino con la barbetta sbircia dal buco della serratura lo svolgimento dentro al camerino, è una coppia che sta facendo l"amore", il gioco di luci riusciva a proiettare quella stessa scena con ombre sul soffitto, quasi fosse una immagine artistica, scena da film erotico raffinato, tutti quanti nella scena ripresi da diverse inquadrature, con primi piani sui singoli e poi allargando sull' insieme i due dentro, il tipo guardone, ed io concentrata sulle ombre e mi eccitavo, poi sento prendermi alle spalle, è un omone grande e grosso e largo, più alto di me eppure sto su tacchi, mi stringe, mi accarezza, mi palpa, si avvicina e si struscia, cedo alla tentazione di stare al gioco, pruriginosamente, imprudentemente, confidando del mio controllo e delle mie capacità, forse troppa autostima, ma l'uomo si fa più insistente, mi spintona dentro ad uno dei camerini, con un guizzo sfuggo, come da preda che cerca la salvezza, il tipo si riavvicina, mi cinge con forza e mi scaraventa dentro il camerino di fronte, ma come? ma non lo capisci che non ci sto?? la violenza non mi piace, ma so difendermi anche beme, visto i miei trascorsi sportivi, mollo una papagna che lo fa barcollare e cadere, stupito, dopo aver indietreggiato barcollante per il corridoio,, in un terzo camerino che stava li appresso, tempestiva gli metto il piede al collo spingendo più che posso e urlando minacciosa, non hai capito che qui comando io, stronzo! lo lascio e me ne vado, ma lui non ci sta, lo sento alzarsi e rivolgermi la parola che nessun uomo dovrebbe osare nei miei confronti: puttana!! non so con quale lucidità, ma al suo avvicinarsi gli ho tirato un calcio sulle palle che lo ha messo in ginocchio, e da li è stato facile atterrarlo con calci alla testa anche quando stava per terra a fargli male, devo confessare che l'ho reso malconcio, d'altronde l'adrenalina c'è anche per me, rivolgendomi al piccoletto che assisteva alla scena sbigottito, chiedo ho fatto bene, e lui in approvazione "benissimo", lo stronzo si lamentava, mi hai fatto male troia, mi hai fatto male, ma sei scema? appellandomi stronza, ed io: " non lo capisci che non pupi battermi?! scemo! ho un testimone e ti posso denunciare, chiamami stronza ma padrona, padrona stronza, se non vuoi guai devi obbedirmi o succede un casino, e rivolgendomi al piccoletto, tu ora mi fai da assistente, guarda nella seconda borsa, quella che sono solita portare al club con me, cosa c'è? ecco passami quelle, le manette, che voglio dare una lezione a questo bastardo, e tu assisti e non te ne andare, ti piacerà vedere come una vera donna tratta questi ometti qua, i prepotenti e aggressivi. ammanettato il tizio e collarato entriamo nel camerino, mi piace col guinzaglio, sufficientemente lungo, da dietro la schiena dello schiavo, riportarlo a me facendolo passare sotto tra le gambe, in maniera tale che se lo tiro gli strizzo le palle, tirando a sollevare il malcapitato, ed io tiro forte, gli do tre strattoni e dico, ti piace eh? lo so che ti piace esser trattato male da me, uomo dei miei stivali, e lo sarebbe stato veramente, uomo lucida stivali se quella sera li avessi indossati. Non voglio offrirti nessun piacere da sottomesso, capisci che per te non c'è ritegno, niente smancerie, non te le meriti, non ho per nulla voglia di giocare, voglio punirti con la legge del contrappasso, e tu, rivolgendomi all'assistente, smettila di toccarti e rovista nella borsetta, ehmm un borsone degli attrezzi, prendi lo strapon e calzamelo, ma non ti eccitare nel vedrmi nuda comem mamma non fatta, considerazione inutile, ecco allaccia il cinturino, e rivolgendomi allo stronzo ammanettato, ecco lo vedi, è grosso, molto più grosso della tua ridicolaggine spaventata che hai, inutile orpello tra le gambe, cosa volevi fare con me????? hai sbagliato di grosso, tanto per stare nel doppio senso, te lo avevo detto, sono io che comando, sono io la padrona, e di te non resterà che un culo rotto, non sentiranno nemmeno le urla, dai presto mettigli lo scotch alla bocca. quando un uomo col pistolino incontra una donna col fucile......
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