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anni ottanta seconda parte


di caligolaaaa
22.06.2013    |    1.625    |    0 9.1
"Non avevamo detto quasi niente eppure eravamo li, io con i pantaloni abbassati della divisa intorno alle caviglie, la mano sul culo e lei che ancora tremava,..."
Non avevamo detto quasi niente eppure eravamo li, io con i pantaloni abbassati della divisa intorno alle caviglie, la mano sul culo e lei che ancora tremava, si stacca e mi lascia li, me lo afferro per togliere le gocce che ancora colano, cavolo alcune mi hanno già bagnato il pantalone meglio non combinare altri disastri, magari ha un bagno mentre mi cerco dei fazzoletti per asciugarmi, mi sento ridicolo adesso, eccolo il bagno dopo un piccolo corridoio, ne esce ora lei : “ti serve il bagno, accomodati” inutile dire che ha una voce maschile, “tieni” e mi passa dello Scottex, nel bagno mi lavo e mi asciugo con la carta, Mi rivesto, esco NEL piccolo corridoio, sento dei rumori mi avvicino entro in un salotto, molto antiquato ,un tavolo una credenza un divano con due poltrone sembra una stanza dell’ottocento, di fronte c’è una cucina guardo l’orologio e dico “forse faccio in tempo a tornare in caserma per la mensa”, per la prima volta sorride “scusami hai ragione, ti devo almeno una cena”, io: ”ma no. dai scherzi è stato bello”, sorride “ti è piaciuto…... anche a me .. ho goduto ed era tanto tempo”, non te ne sei accorto, io tremo quando godo………” sorrido non riesco a dire nulla, “dai” mi fa “ due spaghetti non ci vuole nulla e poi anche io ho fame ed è meglio mangiare in compagnia” …….. sono tentato… ormai rischio di trovare la mensa chiusa.
A proposito io sono Nicola nella vita normale, pero quando sono cosi mi piace farmi chiamare Giusy, piacere io sono Marco e non ho un secondo nome è solo Marco. Ride di gola, la voce è maschile ma la risata è da donna. Non credevo di essere stato cosi spiritoso. Va a cambiarsi con una vestaglia di seta, addirittura rosa fucsia. Mangiamo e lei parla, anzi lui, parla……. prima non avevamo detto nulla e ora un fiume in piena, non è di Roma ma ci vive da anni divorziato, etc etc insomma mi racconta la sua vita .Sparecchia, cerco di aiutarla ma non vuole mi fa sedere sul divano, mi porta il caffè e si siede davanti a me accende una sigaretta, lo faccio anche io. Accavalla le gambe un po’ traccagnotte e non tanto muscolose ha ancora le calze nere a mezza coscia, ho ancora la sensazione del suo culo nella mano, mentre parla, me lo ricordo e mi eccito, si è rimessa il rossetto, accende una altra sigaretta, me la offre, mi alzo per prenderla ho una semi erezione e credo si veda , mi offre un bicchiere di whisky, lo beviamo mi gira un po’ la testa e mi sento rilassato, la televisione è ancora accesa di sottofondo i suoi occhi sono di nuovo particolari diventa quasi seria e mi chiede direttamente a cosa stavo pensando , le dico “al tuo culo”si alza viene verso di me si gira di tre quarti sposta la vestaglia appare la coscia il bianco della pelle e la mela del sedere, è bianco piccolo senza peli, liscio, “ti piace?”
Non è male dico, si avvicina” puoi guardarlo quanto ti pare”, ho il suo culo a pochi centimetri dalla faccia poso il palmo della mano e ne sento la rotondità, poso ora tutte e due le mani e i pollici finiscono nel solco dei glutei lo aprono ha un buchino senza peli ci metto su i pollici e lo assaggio con le dita, lo sento contrarsi contro il pollice, un piccolo sospiro spinge leggermente verso di me, metto la bocca sopra apro le labbra e tento di sodomizzarlo con la lingua, spinge il culo contro la mia faccia quasi mi soffoca
Si toglie mi fa stendere sulla poltrona mi spoglia nudo completamente e inizia a leccarmi prima i capezzoli.
Poi scende e gira intorno al cazzo che è di nuovo durissimo risale dalle palle fino alla punta e se lo infila di nuovo in bocca, poi lo lascia tutto insalivato e scende all’improvviso e mi lecca i piedi, ..non ci posso credere accovacciata mi sta leccando il piede, mi infila la lingua tra le dita mi alza una gamba e continua a leccarmi il piede le vedo il cazzo, moscio scuro, preso da chi sa quale istinto glielo tocco col piede, subito incomincia a gonfiarsi, ora insisto è semi rigido diventa quasi duro, ci alziamo in piedi e comincio a masturbarla, mentre le carezzo il culo, geme, le sussurro che il suo culo mi piace, lei si gira su toglie quell’improponibile vestaglia, sotto è nuda , poggia le mani sul tavolo e si offre di schiena
Io la massaggio con le mani, infilo di nuovo le dita nel solco e glielo apro, saggio col pollice il suo ano che si contrae, lei gira il viso guardandomi da sopra la spalla, gli occhi appannati, spalancati è un chiaro invito, ma non so perché d’istinto la sculaccio rumorosamente su un gluteo, sembra gradire, un altro schiaffo a palma aperta, il culetto le si arrossa un po’, si rigira col viso la bocca ora è più spalancata. le dico che ne vorrebbe un altro in bocca ora e lei si umetta le labbra e mi sussurra siiliiiii. Mi viene un'altra ispirazione, sfilo la cinta e la faccio scorrere la fibbia fredda sul solco, la passo tra l’ano e i testicoli, è eccitata ora si sta masturbando……….le poggio il cazzo sul sedere, su un gluteo e lo sfrego, lasciando una bava umida sulla pelle poi lo punto sul buchino, spingo ma scivolo, lei si bagna la mano di saliva e sempre piegata in avanti me lo bagna, ci riprovo appoggio la punta sul suo buchino spingo senza forzare, e lei mi fa “dai entra” “spingi che entra”, mi afferro il pene mi abbasso leggermente sulle gambe allargandole e stavolta spingo deciso, entro, tutto….fino a toccare il ventre con il suo sedere, lei grugnisce mi chino in avanti e le chiedo se le ho fatto male, sussurrando “non ti preoccupare vai ……., ora mi muovo dentro di lei, che mugola e riprendere a masturbarsi, metto le mani al lato del suo corpo anche io sul tavolo e mi muovo con lentezza dalla punta fino alla radice, sento il suo ano stringermi li dove scorro, sono sicuro che stavolta durerò di più e infatti sono eccitato ma l’orgasmo è ancora lontano. Alterno colpi profondi , a movimenti più leggeri, il piacere incomincia come prima a scorrere lungo la schiena. Lei grugnisce e mugola affannata, all’improvviso un ahhhhhhhhh profondo e prolungato, sento gocciolare per terra È venuta con me dentro, do ancora qualche spinta ma, esco ,un pò deluso, si volta, tutto il suo corpo e la sua faccia sono languidi femminei come quelli di una donna, sorride appena e dice “magnifico sono anni che non venivo due volte, sei bravo.”
Mi siedo di nuovo sul divano un po’ sudato, il mio cazzo oscilla mentre mi muovo, lo tocco accenno a masturbarmi, lei “che peccato il massimo sarebbe stato se mii venivi dentro”, si siede di fianco e lo prende in mano e comincia a muoverla, è proprio brava ci mette la giusta pressione e il giusto movimento, fluido e continuo, si china un attimo melo prende tra le labbra si rialza, si poggia a me e continua quel movimento con la mano , ora il cazzo è durissimo e bagnato, la mano scorre deliziosamente, ecco sento che il godimento ricomincia ad arrivare, mi guarda negli occhi si passa la lingua sulle labbra, l’abbraccio la mia mano di nuovo sul suo culo, intrecciamo le lingue fuori dalle bocche, solo la punta come due piccole spade rosse, il piacere aumenta all’improvviso, lo sentito scendermi nei testicoli mi infila la lingua in bocca e sembra una piovra quasi volesse arrivarmi allo stomaco, ma sono io che arrivo…. sento il piacere scorrere nel cazzo arrivare sulla punta trattengo un attimo ma non ce la faccio è troppo delizioso, vengo di nuovo copiosamente mentre lei continua a muovere il polso le imbratto la mano, lei strofina il palmo della mano sulla mia punta e cattura nel palmo le altre gocce, nessuna donna mi a aveva masturbato cosi per un attimo non ho capito nulla ho solo mugolato di piacere. “Bellissimo” mi fa “a chi lo dici” rispondo sorridendo, nudi sul suo divano col cazzo ancora gocciolante. Cazzo è tardi devo rientrare tra sesso e cena si è quasi fatto l’ora del rientro vado a lavarmi velocemente lei sulla soglia del bagno di nuovo in vestaglia ,mi dice che se voglio rivederla lei è disponibile Esco dal portone l’aria è fresca e mi incammino verso la caserma ancora non ci credo a quello che ho fatto.
Ci sono tornato? NO
Perché a quel semaforo a quel bivio alla fine di piazza dei cinquecento, io non ho svoltato a sinistra per seguirla, l’ho guardata e poi ho proseguito per la caserma, ma mi sono sempre chiesto cosa sarebbe successo se l’avessi seguita.
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