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IL DENTISTA 3


di angelclaud
08.12.2023    |    8.683    |    11 9.6
"Ho deciso lo faccio venire subito, voglio la sua crema, voglio sentire la mia bocca riempita dal suo godimento, lo voglio! La mano destra lo avvolge ancora..."
IL DENTISTA 3
Finalmente è arrivato lunedì, stamattina mi sono svegliata di buonumore, al pensiero di andare dal dentista e per la curiosità di vedere il gioiello che mi applicherà a un dente.
Arriva il pomeriggio, mancano un paio d’ore e decido di dedicarmi a me stessa. Per prima cosa una bella rasata alla mia patatina, la voglio avere liscia come la seta, speriamo che a Giovanni piaccia senza peli, liscia, bella da palpare, da leccare …. Sì, perché in questi giorni ne ho parlato con Claud, e abbiamo deciso di comune accordo di andare oltre, sempre se Giovanni, cosa che non credo, non rinunci alle mie avance.
Per questo voglio essere desiderabile … voglio farlo impazzire per poi soddisfarlo appieno, in modo che si ricordi per sempre di questa nuova paziente …
Una bella doccia, l’acqua scorre sul mio corpo, donandomi una sensazione di calore e di freddo allo stesso tempo. Sì, perché per mantenere il mio seno bello sodo, mi lavo con l’acqua fredda, e il pensiero di una mano che lo tocchi, che lo esplori nudo e non attraverso una maglia, inizio ad eccitarmi, e la mia mano sinistra scende fino al mio taglio in mezzo alle mie cosce, il dito medio si allunga, sfiora il clitoride, si fa largo fra le grandi labbra, entra nella mia fessurina, appena, appena, la punta del dito penetra fino all’unghia, un piacere monta leggero, poi mi fermo, risalgo nuovamente al clitoride, la voglia di darmi piacere è tanta ma devo resistere, non posso “rovinarmi” la serata, perché se godo ora, poi non avrò più tanto erotismo di quando sono in astinenza, e infatti, per essere il più eccitata possibile non abbiamo scopato da due giorni, anche se Claud mi toccava continuamente per aumentare la mia voglia.
Quando sono al limite della “sopportazione” non ragiono più e divento una maiala, una porca senza tabù né remore, come piace tantissimo al mio amore!
Con fatica la mano abbandona il clitoride, lentamente risale non senza avere sentito la morbidezza della mia pelle rasata, è come la volevo!!!
Esco dalla doccia, mi asciugo e mi guardo allo specchio del bagno, che tette magnifiche che ho, sono belle grosse, sode, i capezzoli sono due “ chiodi” belle eretti, pronti ad essere “ingoiati” da una bocca famelica. Rimango nuda per truccarmi, un trucco leggero e allo stesso tempo erotico, quasi da meretrice …
Sono proprio una gran bella donna! E ora l’abbigliamento ! Salgo in camera, sul letto ci sono già i vestiti che abbiamo scelto io e il mio amore. Ci abbiamo impiegato una mezza giornata tra idee e prove e finalmente abbiamo trovato i vestiti adatti: una maglietta che si intreccia dietro permettendo di lasciare la scollatura aperta come e quanto si vuole, una minigonna nera che nasconde a malapena le mutandine, se mi abbasso chinandomi appena, appena si vede tutta la mia parte intima, un paio di mutandine nere con un piccolo triangolo davanti e un filo nero che passa tra le natiche, e , ovviamente niente reggiseno.
Se passeggiassi su un marciapiedi, sicuramente avrei una colonna di auto lunga minimo un km.
Arriva Claud, oggi ha anticipato la sua venuta a casa, voleva vedermi un po’ prima di andare dal dentista per eventualmente apporre delle modifiche, ma, come entra in casa e mi vede, un fischio d’ammirazione gli esce spontaneo dalle labbra.
“Amore, dire che sei stupenda è dire poco, se entri in un cimitero resuscitano anche i morti!”
Si avvicina e so già cosa vuole fare, anche lui è in astinenza e certamente avrà le palle piene di sborra!
In quello squilla il suo telefono, me la sono cavata! E’ Giovanni! Spero che non disdica l’appuntamento!
“Pronto !”
“Ciao, sono Giovanni, che ne dite di anticipare di un’ora il ns appuntamento ? Una paziente ha disdetto il suo di appuntamento, e mi chiedevo se voleste anticipare il vostro!”
“ Certamente, fatalità sono arrivato a casa prima oggi, Angel è già pronta, il tempo di arrivare lì!”
“Benissimo, così mando l’assistente a fare una commissione!”
“Allora, amore?”
“Tutto ok, anzi andiamo via che Giovanni ci aspetta prima, una paziente ha disdetto il suo appuntamento, e lui ci vuole prima, anzi ha detto che manda l’assistente a fare una commissione, per me, il porco ha già in mente qualcosa !”
Un sospiro di sollievo, bene, sono pronta, mi sarebbe dispiaciuto non avere l’incontro oggi, sia per come mi sono preparata, sia perché la mia fica si sta bagnando e le gambe mi stanno tremando.
Suoniamo alla porta dello studio, questa si apre automaticamente, questa volta sulla soglia c’è Giovanni, la sala d’attesa è vuota, c’è solo lui.
Entra per primo Claud, si danno la mano, io lo seguo, Giovanni rimane immobile, estasiato da quello che gli si presenta davanti a lui: mi sono aperta la scollatura, praticamente i miei seni sono totalmente all’aria, solo i capezzoli rimangono un po’ coperti, anche se sembra si mostrino al più piccolo movimento …
Giovanni si riprende dallo stupore, si slancia verso di me, mi abbraccia fortemente, il mio seno si schiaccia sul suo, quasi mi toglie il respiro da quanto mi stringe, il suo viso si avvicina a me, un leggero bacio sulla guancia, sento il suo respiro sull’orecchio, poi scende lungo il collo e contemporaneamente sento qualcosa di umido che lo accompagna, è la punta della sua lingua! Un brivido percorre la mia schiena, un brivido di piacere, scende verso il basso e colpisce direttamente le mie parti intime. Il clitoride si ingrossa, un rivolo di eccitazione scende dalla mia fichetta, il mio buchino posteriore ha degli spasmi, anche lui si è bagnato.
L’altra parte del brivido, sale al cervello, una scossa terribile! Che voglia di abbandonarmi a quella lingua che lecchi il mio corpo fino a dissetarsi del mio godimento. Mi abbandono, per un attimo, tra le sue braccia, chiudo gli occhi, godo di quel momento, poi mi riprendo, anche perché Giovanni allenta la sua stretta, si allontana di un mezzo passo, mi tiene la mano sinistra nella sua mano destra, la alza e mi squadra da testa ai piedi, nel suo sguardo ammirazione, stupore, eccitazione, desiderio animale di possedermi …
Mano nella mano mi accompagna alla poltrona, non proferisce parola, mi siedo, la mia gonna sale e fa notare quel pezzo di mutandina che copre la mia fessuretta , per accomodarmi meglio alzo la gamba sinistra, ora lo spettacolo è completo, la gonna mi ha lasciata nuda al suo sguardo, solo quel piccolo triangolo nero di stoffa mi ripara un po’.
Mi distendo, la maglia si allarga, ora anche i miei capezzoli sono ben in vista, lui in piedi rimane ancor più immobile di prima, sono completamente alla sua mercé!
“Fiuuu che panorama!”
Con aria civettuola cerco di coprirmi, faccio un po’ la pudica, come mi vergognassi un po’, ma allo stesso tempo, con fare, appositamente maldestro, mi scopro, se possibile, ancor di più.
Non riesco a vedere l’effetto sul basso ventre di Giovanni, indossa un camice verde, ma immagino quanta erezione abbia.
Prende la sedia, la avvicina alla poltrona, la distende portando il mio viso all’altezza giusta per lavorare nella mia bocca, prende un tovagliolo, questa volta non mi mette il lenzuolo, evidentemente vuole avere visuale aperta per le mie gambe, mi allaccia il tovagliolo dietro alla nuca, mi appoggia la testa allo schienale, sistema il tovagliolo sul mio seno quasi nudo, la mano distende il tovagliolo, ma va oltre a quello, arriva sulla mia pelle, la mano raccoglie un mio seno, si impossessa di un capezzolo, lo liscia, lo accarezza, lo schiaccia.
Chiudo gli occhi per un momento, il piacere si fa intenso, lui allunga la mano sull’altro seno, stessi movimenti di prima, abbassa la testa e mi sussurra “ Te li posso leccare?”
Il mio desiderio sarebbe di prendergli la testa e con violenza fargli imboccare i miei capezzoli, sentire la sua lingua che li lecca, i suoi denti che li mordono, ma non devo affrettare le cose, voglio giocare ancora un po’.
“No dai, forse dopo!”
Giovanni lascia la presa del mio capezzolo, inizia a sistemare i ferri, ovviamente sul mio seno, come al solito,
mi apre la bocca …
“Oggi finiamo il lavoro dell’altra volta e poi ti metto questo gioiellino azzurro che fa pendant con i tuoi occhi”
“Okay, però non farmi male, altrimenti …!”
Allo stesso tempo, allungo la mano destra sotto al suo camice e, sorpresa, è senza nulla, non ha né pantaloni né mutande, ecco il motivo del camice.
Gli prendo in mano i coglioni, e glieli stringo leggermente per fargli capire che se mi fa male …
Lui, nonostante se lo aspettasse, vista la volta precedente, ha un leggero sussulto, non capisco se è perché gli abbia fatto male o, invece, per piacere.
Lascio la presa, ma mi impadronisco del suo bastone che è bello ritto, e con un po’ di nonchalance inizio a percorrerlo su e giù, intervallando movimenti leggeri a una presa più forte della pelle e abbassandola del tutto, lasciando libero il prepurzio e il glande, il che lo fa trasalire per un momento per il piacere.
“Posso fare una foto?” interviene Claud, che nel frattempo è rimasto ad ammirare tutto quanto accaduto, chissà che cazzo duro avrà.
“Certamente, non ci sono problemi, anzi ne ho già fatte, poi, magari ve le mostro!”
Hai capito il maiale, era come immaginavamo, non è la prima volta che gioca nel suo studio, chissà quante sborrate hanno visto queste poltrone!
Claud inizia a fotografare, le ns pose sono abbastanza normali, per quanto lo possano essere, Giovanni assume un’aria professionale …
Io, intanto continuo il mio su e giù sul suo cazzo, ogni tanto sento un piccolo spasmo, indice che è quasi pronto a sborrare, cosa che non voglio per ora, ho in mente qualcos’altro. Allora la mia mano si ferma, allenta la presa, e dopo un piccolo lasso di tempo, continua con la masturbazione, non senza prendergli in mano, ogni tanto, anche i coglioni-
“Bene, ho finito, risciacquati la bocca”
Con la mano sinistra mi aiuta ad alzarmi seduta, mentre la mano destra, come se fosse normale, si appoggia su una mia gamba, rimane ferma per un istante, vuole vedere la mia reazione; io faccio finta di niente, la mano sale verso l’inguine, apro leggermente le gambe per permettergli di salire più in alto, poi allungo la gamba verso l’esterno della poltrona, ora ha campo libero, e mentre mi risciacquo la bocca lentamente, la mano arriva alle mutandine, un dito si introduce tra la stoffa e le grandi labbra, trova la mia fichetta bella aperta grazie alla posizione che ho assunto, il dito si incunea all’interno, le altre dita si intrufolano facendosi spazio tra la stoffa e la carne, mi sento riempire, un dito si appoggia sul clitoride, lo strofina con leggerezza, lo stimolo arriva al cervello, vorrei abbandonarmi a quel massaggio, vorrei essere penetrata da tutta la mano, vorrei sborrare e squirtare riempiendo quella mano dei miei umori.
Claud fotografa, e io sorseggio l’acqua dal bicchiere, lascio fare, ma che voglia !!! Devo sforzarmi per farlo smettere, lentamente porto la gamba sulla poltrona, gli chiudo lo spazio che aveva sfruttato per arrivare al mio paradiso, lentamente la mano si sfila, non senza dare un’ ultima passata al clitoride, che fatica faccio a lasciarlo andare …
Giovanni toglie la mano dal mio sesso, le dita sono bagnate dai miei umori, sta per asciugarsi, gli blocco la mano, la porto verso il mio volto, e succhio il dito medio, poi l’annullare; gusto il sapore del mio piccolo godimento, è un sapore acre e dolciastro allo stesso tempo. Giovanni mi guarda sorpreso, non si aspettava certamente un’azione così, è esterrefatto, poi :
“ Ora ti metto il gioiellino!”
Si alza, e prende una piccola scatola dall’armadio alla parete, ritorna, si siede, io intanto ho la mano penzoloni e quando si è sistemato sulla sedia, impugno il suo cazzo, che nel frattempo si è un po’ ammosciato, e riprendo lentamente la masturbazione, lo voglio far diventare più duro dell’acciaio!
Appoggia il gioiellino su un dente, chiama Claud
“Che ne dici, lo mettiamo qui su questo dente o qui?”
La scelta deve essere difficile perché impiegano qualche minuto a decidere, la mia mano, invece , continua con la masturbazione, leggera ma continua, il cazzo è già diventato duro, non riesco a toccarmi le dita tanto è grosso!
Deciso, lo appongono al lato sinistro della mia bocca; Giovanni ci mette della colla speciale dopo aver asciugato i denti con dell’aria compressa, vi appone il gioiellino, lo tiene fermo per un paio di minuti, finché la colla si asciuga, rimira il suo lavoro.
“Claud vieni a vedere!”
Il mio amore compare alla mia vista, osserva attentamente la mia bocca, mi fa sorridere ..
“Mi sembra ottimo, per me può andare, e poi quel colore le dà una certa luce, sì, mi piace!”
“Bene ora mostriamo anche a lei , sentiamo il suo giudizio!”
Giovanni si alza, io devo abbandonare quel bastone di carne, ma penso che sarà solo per qualche minuto.
Il dentista ritorna con uno specchio rotondo, me lo porge, mi rifletto, effettivamente ha ragione il mio amore, mi dona tantissimo.
“Sei soddisfatta?”
“Certo Giovanni, i miei complimenti!”
“Bene abbiamo finito, datti una risciacquata”
Si avvicina per prendere lo specchio, allungo la mano, circondo il suo bacino, lo attiro verso di me, è nella posizione giusta, mi giro sul lato destro, gli alzo il grembiule, finalmente posso vedere la mazza che ha in mezzo alle gambe, l’ho sempre sentita con le mani ma non l’ho mai vista.
Ha un bel cazzo, come mi aspettavo, bello grosso e lungo, una cappella ancor più grossa che invita a prenderla in bocca.
“Voglio risciacquarmi in un altro modo ora!”
Lo avvicino ancora di più, lui, ovviamente non oppone resistenza, anzi! Imbocco quel ben di dio, me lo ficco tutto in gola, il mio naso raggiunge i peli del bacino, lo trattengo, lui spinge il bacino verso la mia bocca cercando di farlo entrare ancor di più se possibile, mi allontano con la testa, faccio uscire lentamente il cazzo dalla mia bocca, con le labbra lo sfilo completamente, per poi riprenderlo in bocca fino alle palle, lui ha fremiti di piacere, il suo corpo è teso come una corda di violino, guardo verso l’alto ma non riesco a vedere il suo volto, ha la testa reclinata all’indietro, lo sento, è pronto a inondarmi con la sua sborra.
Ho deciso lo faccio venire subito, voglio la sua crema, voglio sentire la mia bocca riempita dal suo godimento, lo voglio!
La mano destra lo avvolge ancora di più, lo avvicino il più possibile, il dito medi si fa largo tra le sue natiche, trova il pertugio si infila dentro, lui non oppone resistenza, anzi, allarga le natiche per agevolarmi l’entrata, lo infilo fino a metà, lo ritiro e lo addentro ancor di più, il suo corpo si tende allo spasmo, e il suo cazzo erutta tutta la lava bianca che era racchiusa nei suoi coglioni.
I getti sono continui, sono talmente abbondanti che non riesco a ingoiare tutto, e mentre la mia mano sinistra continua a fargli una sega, e l’altra mano infila sempre più dentro al suo buco del culo lr dita che ora sono diventate tre che lo stanno deflorando, la mia bocca continua a essere riempita di sborra mentre la sua mano mi spinge sempre più verso il suo inguine.
Finalmente l’alluvione termina, Giovanni si rilassa, si piega in avanti, mi bacia sulla fronte, mi avrebbe fatto piacere condividere con lui parte del suo sperma, probabilmente non è porco abbastanza come il mio amore!
Lo guardo, sorrido e con la mano mi asciugo lo sperma che esce dalle mie labbra, ha un sapore dolce, quasi di miele, un po’ asprigno, comunque piacevole, ora tocca a me, penso … mi distendo, ho voglia di sentire la sua lingua che assapori la mia fica
“Dai muovetevi tutti e due, tu amore vieni qui che ti meriti un pompino!”
Mentre Claud si abbassa i pantaloni e si avvicina con il suo cazzone all’altezza della mia bocca, Giovanni si posiziona ai piedi della poltrona, con una lieve pressione mi allarga le gambe, cosa che faccio ben volentieri, anzi le apro il più possibile voglio che veda la mia micina il più e il meglio possibile!
Lui si china, mi tiene alte le gambe, sono completamente alla sua vista, avvicina il suo viso alla mia gamba sinistra, la punta della lingua inizia a leccarla iniziando dal polpaccio, lentamente scende verso il basso, brividi di eccitazione, vampate di calore, desiderio di essere violata da quella lingua, e la mia di lingua che lecca e spompina il cazzo di Claud, che cerco di infilarlo il più possibile in gola, quasi a soffocare … La lingua arriva alla sua destinazione, un leggero tocco al clitoride, un sospiro, finalmente … ma quando mi sto abbandonando al prossimo piacere, quella lingua sparisce per ritornare sull’altra gamba, e ricominciare il percorso simile a quello di prima …
Incazzata, infuriata mi dedico con furore al cazzo di Claud, lo ingoio, lo succhio, lo “mangio” quasi letteralmente, mentre la mia fica grida di voglia, di desiderio, vuole che la lingua la penetri fino in fondo, ed ecco che arriva, si arrivaaaa .
Le labbra del dentista si incollano alle mie seconde labbra, la lingua si fa largo nel profondo del mio essere, piacere, piacere, piacere inonda tutto il mio corpo, la mia mano destra lascia il cazzo del mio amore, scende fino a trovare i capelli di Giovanni, si impossessa della sua testa e con violenza la spinge verso il mio sesso, voglio che soffochi sulla mia fica, che sta sbrodolando al massimo, sto per venire, finalmente .
Cric, cric … un suono strano irrompe nello studio, rimango un attimo ferma, Giovanni si alza repentinamente,
“Cazzo, l’assistente, non mi ricordavo più di lei! Porca puttana miseriaccia!”
Immediatamente si ricompone, mi getta addosso un lenzuolo in modo da coprirmi il più possibile, Claud con il cazzo ritto, quasi pronto ad eiaculare rimane per un attimo interdetto, poi afferra i pantaloni scesi ai suoi piedi, e si ricompone. Giovanni si sistema i pochi capelli che ha e si siede sulla sedia.
“Bene, per oggi abbiamo finito!”
Giusto in tempo, con un leggero bussare entra l’assistente, rimane ferma sull’uscio.
“Dottore, ho preso il materiale dal suo collega, è tutto a posto. Le ricordo che ha un appuntamento con sua moglie tra quindici minuti, sa che non tollera ritardi !”
“Abbiamo appena terminato, grazie Camelia, corro subito!”
Camelia esce, Giovanni ci guarda, ci guardiamo tutti e tre e scoppiamo a ridere, anche se un po’ incazzati, soprattutto io, perché non siamo riusciti a godere appieno.
Mi ricompongo , un saluto veloce con Giovanni che non lesina scuse,
“Ci vediamo tra tre giorni, così finisco la carie e vedo se il gioiellino resiste!”
“Ok, speriamo, però, di non avere alte sorprese eheheh!”
“Non preoccuparti Claud, la prossima volta sarà tutto ok!”
(continua alla prossima)



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