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LA PADRONA DI CASA E LA SEGRETARIA DEL NOTAIO


di duepertanti
09.09.2022    |    11.422    |    4 9.9
"Alla fine del collegamento, da finto innocente, chiedo: “Allora, che impressioni avete avuto?”..."
LA PADRONA DI CASA E LA SEGRETARIA DEL NOTAIO

Fine luglio 2022. Sto ancora lavorando e Celine, la mia compagna, lavora ormai quasi permanentemente in Svizzera e ci vediamo meno. Purtroppo anche la nostra ancella Alessia è super impegnata con il suo lavoro (anche lei spesso all’estero), mentre la recente new entry, Angelica, ha un fidanzato (convivente e socio d’affari!!!!) molto geloso, che la controlla stretto, costringendola a vere e proprie acrobazie per incontrarci/mi.
Quindi mi annoio. Ma ecco che le cose prendono una piega inaspettata.
Mi telefona la mia padrona di casa (Caterina) e mi chiede di suggerirle un notaio per un problema di successione. Abbiamo infatti un ottimo rapporto, malgrado i 35 anni di differenza (lei ne ha 25), e lei sa che ho ampie e qualificate conoscenze professionali.
A quanto mi anticipa brevemente, la eredità del padre, deceduto l’anno scorso, e nella quale era ricompresa la casa dove abito, le sta dando dei problemi e vuole parlarne con un esperto.
Le suggerisco quindi un notaio che so essere particolarmente ferrato in diritto successorio e lei mi chiede di accompagnarla. La mia presenza è palesemente inutile, ma non posso far finta che tra noi non ci sia un feeling particolare, che si concretizza, in modo certamente anomalo stanti i nostri rapporti sociali assolutamente formali, anche se ci diamo del tu, con sorrisi, sguardi, toccamenti, abbracci non dovuti. Di conseguenza accetto.
Per motivare la mia disponibilità: Caterina è bionda, magra, occhi azzurri, 180 centimetri di ex giocatrice agonistica di pallacanestro, seno piccolo, ma ben fatto e un culo tornito dall’agonismo recentemente abbandonato; sempre vestita con vaporose e colorate mise; ammetto di subirne il fascino
Un tardo pomeriggio di un paio di giorni dopo ci rechiamo quindi insieme dal notaio da me suggerito, che in una oretta di serrato colloquio inquadra la complessa problematica sottopostale, dà una prima sommaria risposta e si riserva di stendere un parere scritto adeguatamente articolato.
Lo studio notarile sta chiudendo e mentre attendiamo l’ascensore veniamo raggiunti da Anna, una delle segretarie del notaio, che sta andando a casa. Io frequento lo studio dove lavora da molti anni e nel tempo abbiamo preso una certa confidenza e, pur nella massima correttezza reciproca (ad esempio, dopo una dozzina d’anni di conoscenza ci diamo ancora del “lei”), tra noi c’è sicuramente una forte simpatia reciproca, con gentilezze, battute, sorrisi e innocenti prese in giro da parte di entrambi.
Anna è fisicamente ben diversa da Caterina: è piccola (meno di 1,60), tornita, ma molto ben fatta e visibilmente tonica, una quarta di seno, corti capelli rossi, occhi verdi; sui 35/37 anni.
Nell’uscire in strada insieme (sono ormai le sette di sera), Caterina mi propone un aperitivo, che vorrebbe offrirmi per ringraziarmi della presentazione; accetto volentieri, ma, non volendo finire in un posto qualsiasi e non conoscendo bene la zona, chiediamo ad Anna di darci un suggerimento per un locale vicino.
Lei ci indica un locale, dice famoso per i cocktail, non lontano, ma un po' complicato da raggiungere per via di un vicino cantiere della metropolitana; quindi, essendo nella direzione che deve comunque prendere, ci offre di accompagnarci.
Ovviamente, una volta sul posto, per dovuta cortesia, proponiamo ad Anna di bere qualcosa con noi prima che prenda il suo autobus; lei accetta per altrettanta educata cortesia.
Caterina ha voluto a tutti i costi offrire e ciò mi obbliga a proporre un secondo giro a mio carico.
Il primo aperitivo è uno spritz per le due fanciulle e un Campari shakerato con gin per me; vogliono assaggiare il mio, piace e quindi lo ordinano come secondo.
Come è noto a molti, il Campari con il gin, pur non essendo molto alcolico, non è affatto da sottovalutare e infatti il livello di allegria si alza immediatamente. Ma c’è di peggio (o di meglio): il mio secondo è un Rusty nail (notoriamente pesantuccio). Anche questo è assaggiato, gradito e ordinato come terzo da tutti e tre. Io peso 88 chili per 1,85 e comincio a sentire l’alcool, ma certamente in modo ben diverso dalle due ragazze, che pesano poco piu’ della metà di me; e infatti sono palesemente arrossate e con gli occhi lucidi. Però stiamo bene insieme, rilassati, allegri e con le difese abbassate dall’alcool. Cosicché cominciamo a scambiarci alcune confidenze.
Caterina lamenta la gelosia del fidanzato, che la limita assai, mentre Anna ci confessa la sua stanchezza nei confronti del marito, che la trascura (anche sessualmente, ci fa capire).
Orbene, io sono sempre stato molto attento a tenere separate la mia vita “verticale” da quella “orizzontale”. Con il lavoro che faccio e i ruoli che mi trovo a ricoprire non posso permettermi che la vita ludica (orizzontale) interferisca con la professione e quindi cerco di intervenire costruttivamente nella discussione, ma senza dare troppi particolari e sorvolando su alcuni aspetti.
Racconto dei miei tre passati matrimoni i e argomento come, a mio parere, la monogamia sia ormai inadeguata ai tempi, sia socialmente, sia psicologicamente, sia economicamente. Parlo del mio rapporto poliamoroso con Celine (tacendo delle nostre pratiche scambiste), che dura da oltre 8 anni e sottolineo, ad esempio, che lei in questi giorni è in Austria a interrompere un rapporto con un altro uomo, che a suo tempo avevamo conosciuto insieme e che per tre anni aveva frequentato contemporaneamente a me, in piena trasparenza con entrambi. D’altra parte mi ha già parlato di un suo certo interesse per un collega di Basilea, con il quale si trova bene sessualmente: intende presentarmelo a breve per avere la mia opinione su di lui.
Il racconto le incuriosisce non poco, mi fanno mille domande e in particolare vogliono che dica loro qualcosa circa il mio “lato” del poliamore con Celine. Sono quindi costretto a scoprirmi un po': parlo loro di Alessia e Angelica, presentandole come due mie conoscenze amorose, nate in tempi diversi, che, con il loro accordo, ho fatto conoscere a Celine e tra di loro (naturalmente omettendo che si gioca tutti, anche insieme). Sottolineo anche che i rapporti tra tutti noi sono ottimi, continuiamo a frequentarci individualmente, in trasparenza, e che anzi Alessia e Angelica sono diventate amiche (qui omettendo che le due sono diventate amanti fisse).
I particolari le hanno visibilmente eccitate e non smettono di fare domande.
Da buon milanese imbruttito ho sempre avuto il massimo rispetto per entrambe le “F” sacre ai miei concittadini (per i non milanesi: Figa e Fatturato) e quindi decido di tentare di sfruttare la situazione in favore della prima “F”: propongo di trasferirci a casa mia per una cenetta veloce con un ceviche che ho pronto in frigo; la scusa è che lì potremo ampliare il discorso senza timori di orecchi indiscreti (il locale è strapieno).
Le due ragazze ci pensano qualche attimo, ma sono troppo incuriosite e intrigate: si attaccano ai cellulari e si inventano attendibili scuse per liberarsi la serata.
Meno di due ore dopo siamo seduti su un divano in casa mia: il ceviche è piaciuto e ora stiamo sorseggiando un rum arrangeè preparato da me ( in Madagascar il rum viene male e quindi lo aromatizzano con frutta e spezie locali per renderlo piu’ bevibile: ogni famiglia ha la sua ricetta e anche io me ne sono fatta una, dopo averlo assaggiato in loco).
Durante la cena la temperatura (non quella ambiente) è salita: i particolari intimi si sprecano e io fatico a mantenere quella separazione di vite a cui ho accennato, ma riesco comunque a mantenere alta l’eccitazione.
Ad esempio, racconto che quando una delle tre lei del nostro gruppetto incontra un fanciullo particolarmente valido (per simpatia, capacità amatorie, dimensioni o fantasia), lo presenta volentieri alle altre. Anzi, preciso che proprio in questo momento Alessia e Angelica sono insieme per scambiarsi informazioni e pettegolezzi su un certo tipo che Angelica ha recentemente incontrato sessualmente e vuole consigliare ad Alessia per un pomeriggio rilassante (in realtà so che si stanno scopando insieme uno dei nostri toyboy piu’ prestanti).
Da parte loro, anche le due fanciulle si aprono. Anna ha avuto, prima del matrimonio, una vita sessuale decisamente vivace e soffre parecchio la trascuratezza del marito, cosa che la spinge ad avere fantasie trasgressive (tipo rapporti a tre o in pubblico o con donne). Anche Caterina non si risparmia e ci racconta del suo lato esibizionista, che la porta a fare l’amore con il suo fidanzato davanti alla finestra aperta, sperando che qualcuno li veda e anzi facendo piu’ “sonoro” possibile per attirare l’attenzione, nonché di qualche bacio o furtivo toccamento con qualche compagna della sua ex squadra di pallacanestro.
Inutile dire che tali confidenze sono musica per le mie mal (o ben?) pensate orecchie, soprattutto considerando l’effetto benefico dei 45 gradi del rum arrangeè, che stiamo bevendo.
Alzo quindi il livello: con una scusa mi assento qualche minuto, chiamo Alessia e Angelica e organizziamo al volo un piano “facilitatore”; del resto siamo così in sintonia tra noi che ci capiamo al volo.
Torno in salotto e, come d’accordo, dopo un paio di minuti, Alessia e Angelica mi videochiamano; sono decisamente poco vestite, palesemente in intimità e hanno “nascosto” il manzo che stavano usando. Presento loro Caterina e Anna e le mie due complici, seguendo il piano, confermano che stanno valutando un candidato toy boy per Alessia. Caterina e Anna mostrano curiosità e le altre due esibiscono foto assai esplicite del tipo: 25 anni circa, ricci biondi, occhi chiari, depilato, alto, spalle larghe, muscoloso (palestrato, ma non troppo), con un sorriso simpatico e un randello di tutto rispetto; Angelica accenna anche in modo abbastanza chiaro alla sua “prestanza”. L’interesse e l’eccitazione delle mie ospiti sono evidenti e raggiungono l’apice quando Alessia e Angelica, salutandoci, si toccano maliziosamente le tette (delle quali entrambe sono ben fornite).
Sono seduto alla sinistra di Caterina (che ha Anna alla sua destra); durante la videochiamata appoggio sulla sua coscia la mia mano destra, lei la copre con la sua sinistra e stringe con la sua desta la coscia nuda di Anna (che ha una corta gonna). Intreccio le dita della mia mano con quelle di Caterina e comincio a muoverle sull‘interno della sua coscia; Lei allarga le gambe per facilitarmi e fa lo stesso con la sua mano sulla coscia di Anna.
Alla fine del collegamento, da finto innocente, chiedo:
“Allora, che impressioni avete avuto?”.
Nessuna mi risponde, ma Caterina mi sorride e poi si volta a fissare negli occhi Anna. Nel frattempo la mia mano su di lei e la destra di Caterina su Anna sono salite parecchio verso gli inguini. Anna chiude gli occhi e sospira, Caterina libera la sua mano dalla mia, sostituisce la sua destra sotto la gonna di Anna con la sinistra e con la mano libera prende Anna dalla nuca, lentamente la tira a sé e la bacia lievemente sulle labbra. Anna sobbalza, poi si protende in avanti e le due fanciulle si lanciano in un lungo, profondo bacio, che rapidamente si completa con le mani di entrambe che frugano freneticamente il corpo dell’altra, si insinuano sotto le vesti, cominciano a spogliarsi, cadendo letteralmente dal divano sulla moquette senza staccarsi.
Inutile dire che ho li mio attrezzo cazzato a ferro, ma evidentemente non sono io l’oggetto del desiderio.
Le due si spogliano rotolandosi sul pavimento e, una volta nude, si lanciano in uno spettacolare 69.
“Posso restare a guardare?” mi sento in dovere di chiedere.
“Assolutamente sì” mi risponde l’esibizionista Caterina, interrompendo un attimo di leccare la passera perfettamente depilata di Anna, la quale, interrompendosi a sua volta, aggiunge, da buona porcellina, “Certo, ma si deve spogliare anche lei” (sì,… mi dà ancora del lei).
Non mi faccio pregare, mi spoglio, mi siedo in poltrona e, con il cazzo in mano, mi sego lentamente, pascendomi del favoloso spettacolo di quelle due splendide creature che se la godono alla grande nel loro primo vero rapporto lesbico.
Sono molto prese tra di loro e mi lanciano, purtroppo, solo qualche breve occhiata.
Peraltro provano di tutto: dal fisting in figa, al rimming, allo strusciamento a forbice, al bacio in bocca con penetrazione digitale davanti e dietro, alle carezze prolungate su tutto il corpo; sta di fatto che entrambe hanno almeno tre o quattro orgasmi in poco piu’ di un’ora.
Alla fine, si sdraiano sul pavimento sfinite e io mi avvicino con due bicchieri di acqua ben fresca, che le sudatissime ragazze accettano volentieri. Sono in piedi di fianco a loro, sedute sul pavimento; mentre bevono il mio cazzo in tiro è a pochi centimetri da loro, all’altezza dei loro visi. Le due si guardano, si sorridono e poi Caterina dice:
“Grazie per l’acqua gelata, ci voleva. Ti andrebbe di farti rinfrescare anche tu?” E senza aspettare risposta prende nella bocca fredda il mio uccello: doppiamente piacevole, devo dire. Anna allunga le mani e con una gioca con le mie palle e con l’altra con le tette di Caterina.
Dopo un po', Caterina si rivolge ad Anna e, indicando il mio uccello, le chiede ”Gradisci?”.
Anna gradisce; anzi, dopo poco inizia una spagnola da favola con la sua quarta, che Caterina integra con la sua bocca ogni volta che la cappella spunta tra le tette.
Mi chiamano Duracell e quindi le due si devono impegnare, ma alla fine le ricompenso con una sborrata multipla, in parte ingoiata, in parte sulle tette.
Sedati, tutti e tre nudi e seduti per terra, ripropongo la domanda iniziale:
“Allora, le vostre impressioni?”.
“Sono sconvolta – dice Caterina – Non mi era mai capitato. Mi è piaciuto da matti, ma ho bisogno di riflettere su quello che è successo”.
“Sono d’accordo -aggiunge Anna – Anche a me è piaciuto molto, ma sono confusa, frastornata e anche spaventata”.
Alla mia richiesta di spiegazioni, dalle loro risposte capisco che la inattesa esperienza è stata per loro veramente forte, fuori dagli schemi della loro vita e che temono ripercussioni sulle relazioni personali con me e, Anna, sul suo posto di lavoro. Su questi ultimi punti le rassicuro: sono e sarò una tomba e questa serata non cambierà una virgola nei miei rapporti con loro. Per il resto, comprendo perfettamente la esigenza di riflessione.
Ci rivestiamo in un imbarazzato silenzio e, dopo aver chiamato un taxi che decidono di prendere insieme, ci salutiamo con un bacio sulle guance (Anna continua a darmi del lei).
Il giorno dopo ricevo un sms da Caterina: mi scrive di aver parlato con Anna e che entrambe sono d’accordo sul considerare l’accaduto come un evento eccezionale e irripetibile, causato dall’alcool e mi pregano di fare come se non fosse mai successo.
La presa di posizione non mi convince; erano con evidenza troppo coinvolte sia nella situazione, sia nel rapporto sessuale, nel quale si erano letteralmente “perse”, perché la faccenda possa essere così facilmente “dimenticata” da loro. E la mia pluridecennale esperienza nell’ambiente mi dice che quella sera la latente e mai espressa sessualità “ad ampio raggio” di entrambe è finalmente venuta a galla e quando ciò succede quasi sempre è irreversibile.
Comunque prendo atto della loro richiesta e decido di comportarmi di conseguenza nel futuro.
Peraltro non riesco a levarmi dalla mente le immagini degli intrecci tra quelle due meravigliose creature in amore e non mi resta che consolarmi con un “mai dire mai”.

POST SCRITTUM
Primi di settembre 2022.
Sto rileggendo un’ultima volta il racconto prima di pubblicarlo su Annunci, quando ricevo un vocale da Caterina:
“Ciao Sergio. Tutto bene in vacanza? Sto prendendo un aperitivo con Anna (risatine in sottofondo e Anna che grida con voce leggermente alterata “Buonasera dottore”). Scusa il disturbo, ma stavamo pensando: Angelica e Alessia si offenderebbero se tu chiedessi loro di presentarci il biondo di quella sera? (altre risatine). Facci sapere. Un bacio da entrambe e a presto (risatine)”.
Che dire, se non, come concludeva spesso il mio professore di Analisi matematica, CVD (come volevasi dimostrare).






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