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il sottile piacere del dubbio 3 (Il cinema)


di sensualia
29.08.2019    |    12.217    |    22 9.7
"” Si irrigidì per un attimo, la vidi ruotare il capo appena quel tanto da poter scrutare il ragazzo dietro di noi..."
Avevamo deciso di andare al cinema, nel tragitto mi raccontò dell’incontro con Giorgio.
“Allora, vuoi dirmi finalmente cosa voleva da te il nostro amico? Vi siete visti da…soli?”
La vidi prendere fiato, lo sguardo lontano e la mano che si contraeva nervosa.
Desideravo che mi raccontasse, decisi di metterla a suo agio, allungai la mano sulla coscia come per rassicurarla.
“Sono andata nel suo studio, non avevo idea di cosa volesse da me, ma tu sai, siamo amici da tanto tempo…ero curiosa ma anche un po’ preoccupata. E’ stato galante come al solito, mi ha offerto un tè, ma lo vedevo a disagio. Abbiamo parlato del più e del meno…”
“Non mi dirai che ti ha chiamato solo per offrirti un tè, magari con i biscottini?”
“No, sapevo che c’era altro, ma non capivo, poi finalmente è venuto al dunque. Voleva…scusarsi, scusarsi di quanto avvenuto la sera della festa. Mi ha detto che avermi vista così…eccitante, con quella gonna che…risaliva sulle gambe, gli ha fatto rivivere emozioni che credeva ormai dimenticate.”
“Dimenticava che eri sposata, e per giunta con me, il suo amico, ma, forse non ti è dispiaciuta questa sua…esternazione”
Continuavo ad accarezzarle la gamba insinuando la dita sotto la gonna fino al limite dell’autoreggente, tremava per l’eccitazione, ero sicuro che il racconto non fosse finito lì.
“Voleva che lo perdonassi per la sua intraprendenza, di comprendere il momento particolare della sua vita.”
“Perché, cosa gli è successo?”
“Ma come non capisci… mi sembra ovvio. Alla sua età possono cambiano molte cose, insomma mi ha fatto capire che, come dire, non gli funziona proprio più.”
“Ma dimmi la verità, quella sera, quando ti ha…toccata, ti sei…eccitata?”
La mia mano era arrivata a lambire il sottile perizoma e sentivo le cosce schiudersi.
“Beh ti ho già detto che all’inizio credevi fossi tu a toccarmi e mi piaceva.”
“Si, ma dopo quando ti sei accorta che non ero io?”
“Perché sei così curioso? Non mi sembrava il caso di creare uno scandalo in casa di amici, del resto il tutto è durato…poco.”
La mia mano ora era sotto la sottile stoffa dell’intimo, la sentivo umida di piacere, morbida.
“Quindi quando il suo dito è entrato nella tua figa eri bagnata dal desiderio. Immagino quanto gli sia piaciuto.”
“Credo di…sì.”
Ero sicuro che fosse piaciuto anche a lei, ora in macchina si protendeva verso la mia mano ricercando la stessa emozione, roteava lentamente il bacino, mi piaceva questo gioco e continuai ad indagare.
“Dimmi, dopo le scuse cosa è successo? Vi siete salutati o…”
“Sì, o meglio, prima di salutarci mi ha confidato che per la prima volta dopo tanti anni, aveva avuto…come dire, un’erezione, e questo lo aveva reso felice, quasi euforico.”
“E…ti ha fatto vedere questa fantastica erezione, immagino.”
“Non fare lo stupido, non è da Giorgio, lo sai .”
“Di la verità, ti ha eccitato sapere di aver destato simili emozioni, di avere questo potere? Non ti sarebbe piaciuto vederlo, il risultato della tua avvenenza?”
Avevo colpito nel segno, era bagnatissima e si faceva penetrare dal mio dito senza più alcun pudore.
“Certo non posso negare che il pensiero era stimolante, ma è finita lì, ci siamo salutati, mi ha chiesto di ritornare a trovarlo, gli avrebbe fatto piacere.”
Nel frattempo quasi a sorpresa aveva allungato la mano sul mio uccello, ero eccitato e se ne era accorta, mi massaggiava al di sopra della stoffa del pantalone…
“Vedo che anche tu sei ‘teso’. Come mai? Forse questa storia eccita anche te o…sbaglio?”
Colpito! Pensai.
Carla non è tipo da perdere l'occasione per rendermi la pariglia e infatti non l’aveva persa!
“Ora siamo quasi arrivati, riprenderemo questa discussione più tardi, ora godiamoci il film, dovrebbe essere carino.”

Ci sedemmo in penultima fila, il film non era un gran che ma i protagonisti non mancavano di un certo fascino. Appoggiai il braccio  circondando le spalle di mia moglie, lei si muoveva sinuosamente, l’eccitazione di poco prima non era evidentemente svanita. Senza esagerare sfiorai la camicetta, sentivo il suo seno morbido, aveva un reggiseno leggero ed i suoi bei capezzoli tendevano la stoffa. Iniziai a carezzarli, mi piaceva la consistenza e lei mi invitava a continuare, con un piccolo gesto sbottonai il primo bottone della camicetta, potevo vedere i due bei globi nell’oscurità che si sollevavano ad ogni respiro, le due punte si ergevano come non mai..
Ad un tratto notai che un ragazzo seduto proprio dietro di noi, molto giovane per la verità, in ultima fila, era in una posizione ‘strategica’ , cercai di capire se fosse attratto da Carla. In effetti il suo sguardo vagava fra lo schermo ed il seno di mia moglie.
Mi avvicinai all’orecchio di Carla e le dissi
 “Abbiamo un giovane ‘spettatore’ qui dietro di noi.”
Si irrigidì per un attimo, la vidi ruotare il capo appena quel tanto da poter scrutare il ragazzo dietro di noi.
“Accidenti, proprio ora che ti sentivo così ‘preso’ da me, non capita spesso di sentirti così piacevolmente focoso.”
La guardai, la desideravo.
“Vogliamo continuare in macchina oppure a casa?”
“Sì certo, finiamo di vedere il film e poi andiamo via, abbracciami pure, voglio sentirti vicino, ma senza dare…spettacolo”
Non aveva abbottonato la camicetta però, ed il suo seno era in mostra fin quasi ai capezzoli. Continuava ad ansimare come a provocarmi, non so perché ma avevo idea che volesse iniziare un gioco intrigante. Provai a toccarla  scivolando con le dita sotto il reggiseno fino ai capezzoli turgidi, mi piaceva stringerli, piaceva anche a lei, poi mi venne la pazza idea di scoprirli, non c’era nessuno accanto a noi, tranne il ragazzo in ultima fila.
“Ma che fai? Se ci vede?”
“Non ti preoccupare è buio in sala .”
Sapevo di aver detto una stupidaggine, anche al buio si vedeva benissimo il bel capezzolo eretto. Il ragazzo era in buona posizione e sicuramente si godeva lo spettacolo, molto più interessante del film, evidentemente.
Strizzavo il seno facendolo emergere il tutta la sua maestosità, lei ansimava, avevo capito che non le dispiaceva affatto essere accarezzata in presenza del giovane spettatore.
Vedevo le sue gambe oscillare come quando è eccitata, la gonna era risalita scoprendo appena il bordo dell’autoreggente, era irresistibile, allungai l’altra mano sulla sua gamba.
Scoprivo lentamente le cosce, la sentivo fremere, il ragazzo era sempre li a guardare, mi eccitava vederla così arrendevole, apparentemente non si curava del ragazzo, ma ero sicuro che moriva dalla voglia di provocarlo.
Con lenti movimenti la scoprivo; ora oltre le calze compariva il bianco della pelle, sentivo le gambe aprirsi in cerca di un contatto più stimolante, mi voltai a controllare il ragazzo: era letteralmente inebetito, e la sua mano era corsa verso la patta, sicuramente si stava toccando. Credo che per nulla al mondo avrebbe rinunciato a quell’occasione. Del resto se da ragazzino brufoloso mi fosse capitata una situazione simile, non l’avrei certo persa e quel ricordo avrebbe popolato a lungo le mie notti.
“Lo stai eccitando, si sta toccando…poverino.”
Non mi rispose ma scivolò sulla poltroncina aprendo ancor di più le cosce, la gonna ormai non copriva nulla, scostai il bordo dell’esile slip, il suo sesso lucido circondato dal pelo scuro sembrava solo chiedere di essere carezzato.
Non esitai oltre, lasciai scivolare due dita dentro di lei,  piccole contrazioni sembravano incitarmi ad entrare sempre più. La guardai nella penombra, era bellissima, gli occhi socchiusi ed il viso in un atteggiamento di somma beatitudine. Mi voltai a controllare il ragazzo; non aveva resistito a quello spettacolo, l’uccello liberato dai vestiti si ergeva luccicante mentre si toccava.
“Il nostro amico ha liberato il suo…dovresti vederlo…”
Si voltò appena, era visibilmente tentata ma aveva bisogno di un ulteriore incoraggiamento.
“Dai guardalo, non sei curiosa di vedere quanto lo ecciti?”
La vidi mentre ruotava il capo. Lo guardò. Era vicino, subito dietro di lei a pochi centimetri, poteva sentire il rapido movimento della mano che accarezzava l’asta. Rimase ad ammirarlo per un lungo istante, una scena incredibile, lei con un seno completamente scoperto, i capezzoli durissimi, le cosce aperte, la gonna risalita fino in vita, la mia mano risucchiata dalla sua figa gonfia e l’uccello del ragazzo ad un soffio dal suo viso. Per un istante avvicinò le labbra quasi a baciare quel ben di Dio. Poi si ricompose velocemente con un lungo sospiro. –Ora dobbiamo andare! Subito!
Si precipitò fuori dalla sala, la rincorsi stupito da tanta rapidità. Appena fuori dal cinema si strinse a me, andammo in macchina, eravamo nel parcheggio stavo per avviare l’auto quando mi fermò.
“Aspetta un attimo! Non posso attendere oltre!”
Mi slacciò i pantaloni e si tuffò sul mio uccello, ero ancora eccitato, iniziò a succhiarlo con foga, le tirai su la gonna mi resi conto che voleva farsi toccare, il suo sesso avvolgeva le mie dita, il clitoride gonfio all’inverosimile, in breve raggiungemmo l’orgasmo. Senza dire una parola andammo a casa, sfiniti.
Dormimmo stretti per tutta la notte.
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