Racconti Erotici > tradimenti > Il sottile piacere del dubbio 2
tradimenti

Il sottile piacere del dubbio 2


di sensualia
01.04.2019    |    14.838    |    32 9.6
"Capii che voleva andassi avanti..."
E' un racconto per chi non ha fretta. Per chi vede l'erotismo come un gioco dalle infinite sfumature.
Seconda parte.

La sera dopo cena, sul divano, mia moglie Carla era al mio fianco, io cercavo un pretesto per indagare. La camicia da notte rosa pallido lasciava scoperte la pelle fino alle cosce. L’accarezzai con movimenti leggeri, so che le piace molto. “ Certo- dissi- sono un uomo fortunato; posso vedere ed accarezzare questo ben di Dio. Chissà quanti vorrebbero e…non possono.”
“che vuoi dire?” rispose appena in un soffio…
“credo che tu, bella come sei, desti per così dire, ammirazione…o mi sbaglio?”
La sentii muoversi piano sotto le carezze della mia mano che ora risaliva lungo le cosce, vidi i capezzoli, i suoi splendidi capezzoli, già così evidenti che si inturgidivano ancor più, si stava eccitando. Mi sussurrò.
“forse qualcuno…chissà! Poi con questi capezzoli, anche con il reggiseno a volte si notano. Sì, qualcuno mi guarderà pure, ma non ci faccio caso più di tanto. Ma perché ora me lo domandi, sei per caso geloso?”
“Un po'. Beh non credo che guasti. Specie quando si ha una moglie così…appetitosa”
“fai discorsi strani questa sera”
Intanto avevo raggiunto il suo sesso, era decisamente eccitata, umida…
“qualcuno ti ha mai sfiorato…toccato?”
“ma che dici? Sei impazzito?”
Dischiuse le cosce, raggiunsi le labbra della figa, morbide come non mai, si spinse in avanti come fa sempre quando la tocco. Armeggiò con la mia cerniera e strinse l'asta ormai turgida. Il suo tocco leggero e deciso non lasciava scampo. Mi scavalcò: le cosce ai lati delle mie. Usò l'uccello come un pennello sul clitoride gonfio. Sapeva che mi piace quella manovra. Lo passò e lo ripassò più volte mordendosi le labbra per il piacere, poi guardandomi dritto negli occhi l'indirizzò al centro e si abbassò contraendo i muscoli della vagina ritmicamente, lentamente, in un umido massaggio, e sussurrò -Sììì- quando le mie palle non arrivarono a contatto con la figa caldissima.
Fu una notte fantastica, eravamo decisamente su di giri ed andammo avanti per ore, meravigliosamente.
Il giorno seguente mi ritrovai a pensare a mia moglie all’eccitazione che poteva provocare sui miei amici e alle sensazioni che destava in me, sentivo che non era solo gelosia.

'La svolta.'
Fu quando cercando una tuta nei cassetti in mansarda che normalmente non aprivo, trovai un reggicalze molto sexy, calze nere, autoreggenti e slip piccolissimi e trasparenti. Non ricordavo di aver mai visto Carla indossare quei capi e la cosa mi lasciò interdetto.
Non chiesi nulla, non avrei saputo come iniziare il discorso ma cercavo di immaginarla con quell’abbigliamento.
Sabato sera, eravamo invitati a cena a casa di amici che hanno uno splendido terrazzo. Mentre mia moglie sceglieva il vestito per la sera le chiesi “ mi piacerebbe che indossassi quel tubino scuro, magari con un reggicalze”
Ebbe un fugace sussulto.
“un reggicalze? Davvero ti piacerebbe? E’ un po’ scomodo e poi….sai…sotto il tubino potrebbe scorgersi l’orlo…non ti imbarazzerebbe vedermi così?”
Scossi la testa per rassicurarla.
“se non imbarazza te, per me va bene, e poi…siamo fra amici. Pensa, qualche giorno fa avevo giusto comperato calze e reggicalze per farti una sorpresa.”
La vidi avviarsi con un sorrisetto beffardo verso la mansarda.
Dopo poco in auto ammirai il risultato: il piccolo spacco del vestito copriva a malapena l’orlo della calze , bastava un minimo movimento per scorgere il reggicalze. La guardavo…rapito.
-Allora, non sarà inopportuno?-
-Sei bellissima, -
Le toccai le cosce, attraverso lo spacco cercai la pelle nuda oltre il bordo delle calze. Era eccitata lo sentivo, carezzai il pelo morbido, aveva uno slip davvero esile che certamente non copriva molto.
“nessuno vedrà nulla, certo. Ma se capitasse...resterebbero a bocca aperta”
“Non credo che vedranno qualcosa caro, ma tu avvertimi se distraendomi dovessi dare spettacolo”
Continuavo a toccarla, era bagnata.
“stai tranquilla, controllerò io, al caso ti avvertirò”
Fu una festa allegra e simpatica, come spesso sapevano organizzare i Saralli, nostri vecchi amici.La casa aveva un terrazzo bellissimo coperto, c’erano delle poltrone e dei divanetti che formavano piccoli salottini all’aperto.
Ero di fronte a Carla seduta su un divano con una coppia di amici, in effetti la gonna ‘teneva’ e non lasciava sporgere quasi nulla, eravamo allegri, ad un tratto vidi arrivare Giorgio, il padre dei nostri amici, un signore di circa settant’anni, sempre elegante ed affabile, ci salutammo, si avvicinò a mia moglie e come sempre le fece il baciamano, poi si sedette accanto a me.
Chiacchieravamo raccontando episodi divertenti, storielle un po’ osé, ma senza esagerare. Carla rideva ed il vestito saliva appena scoprendo l’orlo delle calze ma non dissi nulla. Era piacevole guardarla, ma soprattutto quel che mi sorprese fu l'eccitazione che provai quando scorsi le occhiate interessate di Giorgio.
Ad ogni risata la gonna saliva appena, quel tanto che bastava a scorgere i ganci del reggicalze e la pelle nuda- Mi domandavo se si fosse accorta di tutto ciò ed anche delle occhiate sempre meno fugaci di Giorgio. Pensai di avvertirla, ma devo dire che il tutto era tanto intrigante che pensai di aspettare ancora un po'.
Le sue gambe erano diventate una calamita per i nostri occhi. A un tratto per rispondere ad un’amica si voltò, la gonna si tese ed apparve il minuscolo slip contornato di… nero; fu un attimo, si ricompose subito, ma nulla era sfuggito a me e soprattutto al mio amico.
“Andiamo è il momento della torta, veni caro, vieni anche tu Giorgio, mi hai fatto morire dalle risate con quelle storielle”
Ci accalcammo attorno ai festeggiati, un piccolo discorsetto e gli inevitabili commenti. Spente le luci, mentre aspettavamo l’arrivo della torta, appoggiai un braccio sulle spalle di Carla. La sentii trasalire, poi illanguidirsi, vidi che Giorgio era dietro di noi o meglio appoggiato a lei nella calca del momento. Per un attimo mi sembrò di scorgere la sua mano sul sedere di mia moglie, ma era buio…non avrei potuto giurarci.
Solo pochi istanti, sentivo la schiena di Carla che si inarcava come a protendersi come fa quando è eccitata, il pensiero che la mano di Giorgio potesse essere lì, attraverso lo spacco della gonna a toccare la sua pelle nuda, mi tormentava.
La calca del momento non mi permetteva di comprendere bene quanto stava accadendo ma capivo che mia moglie era eccitata e Giorgio era dietro, appoggiato a lei, sentivo il mio uccello gonfiarsi. Ero a mia volta a contatto con una signora, ne sentivo le natiche sode, cercavo di non ‘appoggiarmi’ ma ‘quelle’ belle natiche si protendevano dondolando verso di me.
Un turbinio di sensazioni mi assaliva; gelosia per quella mano che mi sembra di intravedere sul sedere di Carla e quel caldo e morbido contatto del mio uccello fra i glutei della sconosciuta signora.
Tutto concorreva ad eccitarmi, il morbido sedere della sconosciuta accoglieva la mia erezione che era arrivata al massimo. Percepivo con chiarezza le sue cosce che si aprivano impercettibilmente come ad incitarmi, un leggero movimento ed il mio uccello trovò posto fra le natiche che sembrano carezzarmi. Spinse appena con sensuale eleganza ma senza pudore, si voltò, sentii il suo profumo e d’improvviso riconobbi in lei Rita , l’integerrima Rita , mamma di tre figli e sposa del dirigente di mia moglie.
Si spensero le candeline e con l'applauso svanì tutto all’istante.
Ancora qualche bicchiere, due chiacchiere in allegria e terminò la bella festa, ci congedammo e raggiungemmo l’auto.
“Siamo stati bene vero?” chiesi a mia moglie
“Si…fantastico”
“Eri bellissima, ti guardavano tutti”
“non esagerare, però, è bello sapere che piaccio a mio marito”
“la tua gonna , le tue gambe, attiravano decisamente l’attenzione”
“cosa vuoi dire? Si vedeva qualcosa di troppo? Non mi hai avvertita”
“Qualcosa si vedeva ma era piacevole, quando per esempio c’era Giorgio sul divanetto accanto a me…la gonna è salita e lasciava intravedere le tue belle gambe”
“Dio che vergogna, dici che Giorgio vedeva…cosa esattamente?”
Era curiosa. Più che preoccupata, la sua voce tradiva un certo eccitamento. Capii che voleva andassi avanti.
“Se devo esserti proprio sincero a tratti si vedeva ‘oltre’ l’orlo delle calze la pelle nuda”
“e…poi null’altro vero?”
“Una volta ho scorto, mentre ti voltavi a salutare, anche il tuo minuscolo slip nero che sembrava molto sottile, vero? e non copriva tutta la…”
“Ecco perché allora…”
“Perché cosa? Bella mogliettina”
“Giorgio mi guardava in un certo…”
“Ti ha guardata e…basta?”
“Ma cosa vai a pensare, non si sarebbe mai permesso e poi credi che glielo avrei consentito?”
Non volli indagare oltre, ma sentivo la sua pelle fremere. Si faceva accarezzare, schiudeva le cosce; alla penombra dell’abitacolo scorgevo il sesso lucente di umori, si lasciava andare come non mai, senza temere gli sguardi di quanti in città potessero cogliere tanta meraviglia.
Arrivammo a casa, appena aperta la porta le fui addosso, lei cercava il mio uccello, iniziò a carezzarlo con forza e poi tenendolo alla base con una mano prese a baciarlo con passione.
L’altra mano mi massaggiava le palle gonfie. Era eccitante vederla così vogliosa, le tirai su la gonna e senza neanche toglierle lo slip appoggiai la cappella alle morbide labbra, mi strinse forte e scivolai dentro di lei, fino in fondo, mi sentivo avvolto da quelle splendide cosce che sembravano volermi spingere sempre più dentro.
“Allora, le chiesi, come mai così eccitata? Dì la verità, ti sei fatta toccare nel buio? No, non temere non mi dispiace.”
“Be…qualcosa ho sentito ma…non volevo, credimi, è stato solo un attimo.”
“Ho capito che ti toccava, ti ho sentito trasalire ma non ti sei spostata”
“non potevo, caro, sarebbe stato scortese fare un casino, lui è un vecchio amico molto gentile, chissà cosa gli ha preso stasera. Cerca di comprendermi, quando ho sentito quella mano, all'inizio, ero sicura fossi tu, mi piaceva saperti eccitato e non ho reagito ma poi mi sono resa conto della situazione e…”
“e…lo hai lasciato fare, vero?”
“Solo un poco, credimi”
Ero dentro di lei scopando meravigliosamente mentre sentivo la sua mano che contemporaneamente mi massaggiava le palle.
“ha toccato questo bel sedere?”
“sì…era proprio lì che ho sentito all’inizio, ci sono stata…pensavo alla tua mano, poi è sceso fra le gambe , proprio... mi son girata ed ho capito che non eri tu, allora…”
“allora?”
“Ho cercato di divincolarmi ma lui insisteva”
“Era bravo? Sapeva come toccarti e tu l’hai lasciato fare, non è vero?”
Sentivo la sua figa: era un lago.
“E’ scivolato con un dito sotto lo slip e mi ha toccato proprio sul punto più...sensibile, senza darmi via di scampo.”
“Ci sei stata allora, puttanella…ti piaceva, come adesso”
“mi ha penetrata con un dito e poi con…due, il porco.”
“evidentemente sentiva quanto eri bagnata e quanto ti eccitavi”
“non resisto quando mi toccano…così”
Trasalii, allora non era la prima volta!!
“e dimmi, chi altro ti ha toccata così…sapientemente?”
La sentii contrarsi per un attimo, si era resa conto di aver detto…troppo.
“No, volevo dire che mi sembrava la tua mano..che era bravo come te, sai che mi piace tanto quando mi tocchi”
Le strinsi le natiche senza riguardo mentre acceleravo i colpi.
“Così…ti piace”
“Si così…così…fino in fondo.”
Pensieri confusi mi apparivano dopo quella sera, vedevo Carla sotto una nuova luce, una donna volitiva, che mi amava ma che al tempo stesso sapeva concedersi i piaceri della seduzione.
Non sapevo se condividere questo nuovo aspetto o contrastarlo, rimanere al margine. Decisi di aspettare gli eventi.
Per un po’ Carla evitò di ritornare a parlare di quella sera, evidentemente eravamo entrambi in imbarazzo, poi un sabato sera arrivò una telefonata.
Era Giorgio che l’invitava a prendere un te, voleva parlare con lei di una questione…non precisata.
(Ovviamente continua)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Il sottile piacere del dubbio 2:

Altri Racconti Erotici in tradimenti:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni