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Lui & Lei

La nuova vicina!


di cris35
11.08.2013    |    12.894    |    1 9.3
"Sorride e mi strizza l’occhio, si alza e mi tira su di peso “Dai Rodolfo Valentino, andiamo a lavorare, su!” Fine del pranzo, riprendiamo a dipingere, ..."
Salgo le scale di casa con le borse della spesa nelle mani, nonostante il caldo non uso l’ascensore, mi fa sempre un certo che quel “coso”, preferisco andare su a piedi ….
Questa mattina è proprio critica, caldo soffocante e umidità a mille, per fortuna abito al primo piano, diciotto gradini in tutto, due rampe di scale, un pianerottolo, tre porte, la mia, quella di fronte dove abita una vecchia incartapecorita rompipalle e fortunatamente sorda, e quella in mezzo, di un mini perennemente in movimento, dove il padrone di casa negli ultimi due anno lo affitta mese per mese a delle dolci signorine, ogni mese una ragazza nuova, di solito straniere, presumo dall’est europa, dai lineamenti e dall’accento slavo, onestamente una più gnocca dell’altra, anche se si fanno vedere poco in giro purtroppo ….
Da dire che comunque sono ragazze a modo, non disturbano, i clienti non sono invadenti, non urlano e soprattutto vengono solo durante il giorno, quindi la sera c’è molta tranquillità, nessuno nel condominio si lamenta di questa situazione, anche perché dal punto di vista economico devono essere esigenti le bimbe, perché al massimo ho visto quattro persone passare in una giornata …
Mi chiedo sempre come si faccia pagare l’affitto il padrone di casa ….
“Buongiorno!”
Alzo lo sguardo un po’ incredulo, perché sento una forte inflessione veneta nel saluto, una voce che non ho mai sentito prima, vedo una bella ragazza, due occhioni verdi e un sorriso simpatico
“Buongiorno” faccio io un po’ accaldato
“Serve una mano?” fa lei
“No no grazie, sono arrivato, abito qui al primo piano, grazie comunque”
“Molto piacere allora, sono Marika, la sua nuova vicina!”
La squadro dall’alto al basso, da destra a sinistra, e non mi capacito del fatto che la nuova inquilina sia una “nostrana”, lei rimane un po’ interdetta dal mio sguardo, appoggio le borse davanti alla mia porta e le spiego il motivo della mia indagine oculare ….
Al primo impatto rimane un po’ sbalordita da quello che le racconto, delle prostitute, del padrone di casa, del giro di clientela, del rapporto coi condomini, poi sorride quasi divertita, perché le ho descritto il padrone di casa come un temibile magnaccio, vecchio sporcaccione e senza scrupoli, lei ride, perché il magnaccio è suo padre ….
Figura di merda ….
Con molta scioltezza mi rintano nel mio appartamento, spero proprio di non rivederla per un bel po’, in modo che si plachi un po’ la figuraccia che ho fatto, non è stato il modo migliore per cominciare un buon rapporto di vicinato ….
I giorni passano e con Marika non ci siamo più visti, la sento solo quando è a casa, la sento parlare al telefono, la sento camminare quando è in cucina, spesso con i tacchi, soprattutto di sera perché di giorno non c’è quasi mai, esce presto e torna tardi ….
Ma come tutte le persone normali, prima o poi va in ferie pure lei, e quel giorno è arrivato, esco per andare a buttare l’immondizia e contemporaneamente esce anche lei, ci salutiamo cordialmente, dell’increscioso incidente diplomatico sembra non esserci più traccia, io comunque faccio finta di niente e proseguo nel mio lavoro, lei scende ai garage …
Rientro subito e come se mi stesse seguendo, rientra anche lei, ci risalutiamo e dopo le scale ognuno nel proprio appartamento.
Un po’ incuriosito cerco di sentire cosa fa lei dall’altra parte del muro, ma niente, nessun rumore, nessuna voce, nessun movimento sospetto ….
Esco per andare in garage questa volta, ho bisogno dell’avvitatore per montare una mobile che ho preso per lo studio, faccio il primo gradino della scala e lei esce
“cazzo sta qua mi segue” penso io tra me e me
Ci ri-salutiamo e questa volta andiamo dalla stessa parte, io prendo il mio avvitatore e lei se ne esce con una scala, risaliamo e amici come prima.
Giustamente mentre sto montando il nuovo mobile, mi accorgo che la batteria di scorta è rimasta in garage, scendo nuovamente, esce anche lei ….
“Sembra che sia destino incontrarsi sempre oggi!” faccio io oggi in tono simpatico
“Già, sembra che mi stia seguendo, ho quasi quasi paura!!!” fa lei ridendo e strizzandomi l’occhio
L’atmosfera si fa allegra per fortuna, andando giù iniziamo a chiacchierare, lei mi spiega che sta facendo dei lavoretti per rendere l’appartamento un po’ più a misura sua, una tinteggiata, qualche quadro, in effetti mi racconta che l’appartamento era un po’ freddo, anonimo, e siccome lei ha intenzione di stare qui un bel po’, lo vuole sentire più suo, più personale. Mi racconta a grandi linee la sua storia, la separazione, l’esigenza di stare da sola, l’aiuto del padre che le ha regalato l’appartamento, la fortuna di avere un lavoro che la tiene occupata, i primi giorni nel nuovo condominio con noi, mi racconta del fatto che siamo tutti gentili e che siamo tranquilli, nessun schiamazzo, nessun casino, poco movimento …
Ci credo che siamo gentili, bella com’è!!!!!! Vorrei ben vedere!!!!
Mi offro di darle una mano nel caso avesse bisogno e lei dice che farà tesoro di questa mia disponibilità e che ne terrà conto, ritorniamo su e ci salutiamo, per oggi ci siamo visti a sufficienza direi!!!
Suonano alla porta
Guardo dallo spioncino e vedo il viso sorridente di Marika
Le apro e le chiedo cosa avesse bisogno, per suonare alle otto di mattina di domenica, fortunatamente le bestemmie non mi sono uscite, non vorrei mai fosse cattolica praticante …
In pratica è venuta a riscuotere quello che le avevo promesso, una mano con i lavori!!! Il tempo di prepararmi e vado da lei, sono in costume e ciabatte, visto che siamo in pieno agosto e devo pitturare casa sua, tanto vale prepararsi così. Al primo sguardo rimane stupita, poi le spiego e mi da ragione, si allontana e torna anche lei in costume sorridente, come fosse un gioco, solo che da adulti questo gioco è un po’ pericoloso ….
E’ facile dire che una ragazza è figa, che ha due gambe così, due tette colà, magra, alta, un culetto da vesciche alle mani eccetera eccetera, ma Marika è proprio bella, perché non è finta, è vera, con quei 2/3 chili in più, che le regalano le giuste curve, quel filo di pancetta che la rende viva, quei lineamenti che piacciono a pelle, e tralascio l’effetto degli occhi, perché sono di parte ….
Fortunatamente Marika ha già preparato tutto per dipingere, mobili spostati e coperti, nastro carta dappertutto, giornali di carta e teli per terra, scala e vaso di pittura pronti, rulli e pennelli pronti, ci dividiamo i compiti, lei gli angoli e i punti che si possono fare solo col pennello, io col rullo sulle pareti e il soffitto, una prima mano in cucina, poi una in bagno e poi una in camera, dove mi viene da sorridere guardando il letto, quel letto che ne deve aver viste di cotte e di crude, Marika mi lancia uno sguardo complice come se mi leggesse nel pensiero e mi dice che il letto è nuovo e ci ha dormito solo lei …
Ridiamo e continuiamo il lavoro, è quasi mezzogiorno e la prima mano è stata data, vedo che prende una borsa da sotto un telo con due panini, me ne offre uno e mi invita a mangiare con lei, accetto di buon grado anche perché mi è venuta una certa fame, mentre mangio mi soffermo a guardarla, seduta sopra il vaso della pittura, con le manigliette dell’amore che fanno capolino sopra il laccio dello slip, le guardo i piedi, per fortuna non ha il piede greco penso io, una voce mi desta …
“Che guardi?”
Colto in flagrante cerco di giustificarmi, le spiego la mia avversione per il piede greco, che proprio non riesco a soffrirlo, le confido che se dovessi andare con una ragazza che ce l’abbia, non riuscirei a combinare niente a letto!!! Ridiamo e fa un sospiro di sollievo enfatizzandolo, in modo da prendermi in giro, e ci aggiunge che fortunatamente lei non ce l’ha e che così non rischierei brutte figure ….
Panico!!!!
“Con te farei brutta figura solo per il fatto che sei tanto bella!!!” rincaro la dose io sempre ridendo
“Ma smettila, non sono sto gran che, e poi ho il culone, non vedi?” e dicendo questo si alza e me lo mette a trenta centimetri dal naso ….
“Guarda, dall’alto della mia esperienza, direi che non hai il culone, anzi, hai un signor culo, e beato chi le se lo può permettere” e sempre ridendo le do una pacca sulla natica, lei si siede come offesa, non tanto dalla pacca, ma dal fatto che non le do ragione sul culone, e che comunque nessuno la vuole …
Fatico a crederle onestamente, che nessuno la voglia, mi faccio un po’ più serio e le dico quello che penso realmente, che è veramente una bella ragazza, che non ha assolutamente il culone come dice lei e che se vuole, ho una collezione di farfalle a casa mia da mostrarle.
Sorride e mi strizza l’occhio, si alza e mi tira su di peso
“Dai Rodolfo Valentino, andiamo a lavorare, su!”
Fine del pranzo, riprendiamo a dipingere, fortunatamente l’appartamento è piccolo e quindi finiamo anche presto, ci resta anche il tempo per togliere il nastro e i teli, siamo sudati, mezzi bianchi e anche stanchi, le propongo di fare la doccia da me che c’è l’aria condizionata accesa intanto che finisco di sistemare da lei, che poi mi faccio offrire volentieri la pizza fuori come ricompensa, lei accetta e si dirige con un cambio nel mio appartamento, dopo venti minuti ritorna, vestita per modo di dire con una magliettina e un paio di pantaloncini, l’asciugamano in testa e una ritrovata freschezza che a me ancora manca, io ho ormai finito, mancano solo da spostare due mobili e abbiamo fatto, mi dice che lo farà domani, che per oggi va bene così e che è ora che vada a prepararmi perché ha fame! Eseguo e tempo un quarto d’ora sono pronto, docciato e rasato, vestito e profumato, un altro uomo, lei intanto si è vestita, sempre poco, per fortuna dei miei occhi, anche se è un attentato alle coronarie la vista di quella dolce ragazza, e deve aver capito anche che la guardo con aria piuttosto vogliosa, perché mi guarda spazientita battendo il dito sul quadrante dell’orologio ….
La cena fila via liscia tra chiacchiere e risate, Marika è di ottima compagnia, riesce a parlarmi dei suoi problemi col sorriso, parliamo anche di tante altre cose, tanto che le undici arrivano in un attimo, ci alziamo e torniamo a casa, tanto sono 50 metri, un po’ di aria rinfresca questa serata estiva, un peccato rientrare, anche se la stanchezza inizia a farsi sentire prepotente, saliamo le scale, ridiamo perché sono state il nostro modo di conoscerci, ci salutiamo, la guardo e gliela butto li
“Ho sempre la collezione di farfalle da farti vedere se vuoi ….”
“Mmmmhhh quasi quasi, non è che poi ci provi come un porco depravato?”
“Chi? Io? Ma scherzi??? Non mi permetterei mai!!!”
“Peccato, allora niente, facciamo un’altra volta …”
Rimango di pietra, mi ha fregato penso
“Dai scherzo! Andiamo, fammi vedere sta collezione di farlalle, ma dieci minuti che domani è lunedì e andiamo al lavoro tutti e due!”
“Si si, facciamo veloci, non ti preoccupare”
Entriamo da me, l’aria condizionata ci avvolge nel suo rinfrescante abbraccio, un piccolo brivido mi sale lungo la schiena, ma non è l’aria, è la sua mano che si appoggia a me e mi spinge dentro, le offro qualcosa da bere per “rompere il ghiaccio”, una birra fresca, un brindisi, un sorso, uno sguardo, appoggio la bottiglia e le metto le mani tra i capelli, lei abbassa lo sguardo, le dico di non aver paura che sono solo il lupo cattivo e che adesso me la mangerò tutta, lei sorride ed io mi avvicino, la bacio sulla fronte, le alzo la testa quel tanto che basta per poterla baciare sulle labbra, sa di birra, sa di Marika anche, come me la immaginavo, oltre che bella anche buona, un piacere inaspettato, una voglia crescente, due persone che si piacciono, un uomo e una donna che sanno cosa li aspetta, e la notte cala intanto e ci regalerà un bel sogno, fatto di passione ….
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