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incesto

Visita dermatologica2


di cris35
25.04.2012    |    39.168    |    3 9.7
"Arriva l’orario della visita, sono carico come un molla, le palle mi fanno male ma se solo penso alla settimana scorsa, il dolore si trasforma in desiderio,..."
La settimana è passata, tra pensieri e immagini di mia sorella Chiara, mia moglie non ha sospettato di niente, anche perché è stata rassicurata proprio da Chiara sulle mie condizioni, loro vanno molto d’accordo, se solo sapesse….
Arriva l’orario della visita, sono carico come un molla, le palle mi fanno male ma se solo penso alla settimana scorsa, il dolore si trasforma in desiderio, la voglia diventa pressante, non resisto più, ho una voglia matta di mia sorella, le sue mani mi hanno stregato, il suo profumo mi ha incantato, le sue curve perfette mi hanno ammaliato, ho voglia di lei!!!!
Entro nello studio e non c’è nessuno, la porta dell’ambulatorio è aperta, entro e lei è alla scrivania, indossa il camice, immagino già cosa possa avere sotto, sono eccitato, mi siedo davanti a lei, mi sorride e inizia con i convenevoli, come sto, come ho passato la settimana, bla bla bla… io sono qui che voglio sfondare il culo a Chiara e lei sta li tranquilla come se niente fosse!!!
“Michele, ti ricordi quel giorno a casa degli zii al mare?”
Una doccia fredda, questa domanda mi ha riportato indietro di una vita, io avevo 12 anni e mia sorella 16, è stata l’unica estate che ci ha visti ospiti nella casa al mare della sorella di nostra madre, non posso non ricordarmelo, ho visto di nascosto mio zio che violentava mia sorella, è stato uno choc per me, non sapevo cosa stessero facendo, sentivo mia sorella urlare dal dolore e dalla paura e io rimanevo li nascosto nel mio angolo impotente, senza riuscire ad intervenire per aiutarla.
Quel ricordo non l’ho mai dimenticato, l’ho solo nascosto alla mia vista perché è un ricordo doloroso, con mia sorella non ne abbiamo mai parlato, lei non sapevo che io sapevo, ma evidentemente io non sapevo che lei mi aveva visto….
“si che mi ricordo quella vacanza…purtroppo…”
“ti sei mai chiesto perché sono lesbica?”
“ho sempre pensato che fosse stata la tua inclinazione naturale Chiara”
“no, è colpa dello zio, e tu lo sai…”
Il suo tono era tranquillo, benché siano passati 26 anni, non credo che abbia mai dimenticato quell’episodio, e io nemmeno…
“ero li Chiara, mi ricordo ogni cosa, non ho avuto la forza di intervenire per salvar….” Scoppio in lacrime, il dolore dopo tanti anni è uscito, il ricordo è tornato vivo dentro di me e il senso di colpa sta tornado prepotente dentro di me, 26 anni di silenzi bruciati in due secondi
“Michele, guardami, non è stata colpa tua, senti la mia voce, è passata, da quando lo zio non c’è più sono rinata, è stato un brutto sogno, tutto qui”
Chiara nel frattempo si è alzata e mi ha raggiunto, ho la testa tra le mani e sono un fiume di lacrime, le sue mani mi accarezzano la testa, alzo lo sguardo e il suo sorriso mi confonde, come può essere così serena?
“la settimana scorsa, quando mi hai presa dietro, ho avuto un brivido, i ricordi non sono mai andati via, li ho solo accettati per quanto si possa farlo, ti ho chiesto di passare il pomeriggio qui per parlarne, non l’abbiamo mai affrontato questo problema, sappi solo che non sono assolutamente arrabbiata con te, anzi, ero arrabbiata con me stessa perché hai dovuto assistere impotente a quella scena, io, la sorella più grande non sono stata capace di difenderti”
“Chiara, non so che dire, ho un peso nello stomaco che non riesco a respirare, come hai potuto sopportare tutto questo in tutti questi anni?”
“sono donna Michele, è questo è già un vantaggio rispetto a voi maschietti, e poi da quel giorno ho detto mai più uomini, tu sei stato il primo dopo una vita”
“devi aver sofferto più di quanto possa immaginare…”
“adesso però basta dai, asciugati ste cazzo di lacrime e spogliati che ti controllo!!!”
Nonostante il ricordo doloroso ci scappa una risata, la sua voce calma mi rilassa, il peso allo stomaco sta scemando, con un po’ di imbarazzo mi spoglio, sono tranquillo, tutta la settimana passata a sognare questo momento è volata via, penso solo a farmi controllare.
Sono disteso sul lettino, nudo, Chiara si mette i guanti in lattice e mi controlla accuratamente, come la settimana scorsa, è soddisfatta che il rossore sia definitivamente passato, un sorriso le scappa quando tastandomi i testicoli li sente pieni come due uova sode, la sua mano scivola da sotto verso sopra, l’appoggia sull’asta che inizia inconsapevole a issarsi, lasciando i ricordi alle spalle per fare spazio ad un ritrovato desiderio.
“sento che sei stato bravo, meriti un premio Michele”
“non ti dico che settimana mi hai fatto passare Chiara”
In quello che le rispondo lei si prende la cappella in bocca, con la mano inizia a masturbarmi, la sua lingua ruota dentro la sua bocca, mamma che voglia, sono in piena erezione, lei inizia a pomparmi, non riesce a tenerlo tutto in bocca, mi confessa che è troppo grosso per la sua bocca, non è un problema per me, già quello che sta facendo mi fa impazzire, va più che bene!!
“Chiara, mi fai venire porca miseria, neanche il tempo di gustarmi la tua bocca!!”
Lei non risponde, mi sembra che stia sorridendo, si tiene stretta l’uccello tra le mani e continua il suo pompino, io vengo, la lavo questa volta, non riesce a tenere la mia sborra dentro la bocca, le lavo la faccia, ride, io godo!!!!
“ma quanta cazzo ne hai??????”
“te l’avevo detto Chiara, una settimana, non lamentarti”
Dopo qualche istante per riprendersi, si alza e si toglie il camice, Dio mio che spettacolo, è nuda questa volta, è evidente che la voglia di passare il pomeriggio a fare l’amore non le era andata via, voleva solo mettere due puntini sulle “i” su quell’episodio che le ha segnato in modo indelebile la vita, orientandola verso il piacere saffico, scegliendo di passare la sua vita con le donne rinunciando ad avere una famiglia con dei figli….
“vieni con me Michele” mi fa lei con un sorriso che non lascia dubbi a cosa accadrà tra qualche istante
La seguo senza fiatare, andiamo nella stanza vicina, la porta è chiusa li c’è una cucina, mi chiedo cosa voglia fare. Mentre apre la porta mi dice “ho fatto una piccola modifica al tuo progetto”
Entro e non ci credo, il divanetto che c’era prima non c’è più, ha lasciato il posto ad un letto matrimoniale!!!
“così stiamo più comodi, non credi?”
“ne sai una più del diavolo Chiara!!!”
“non hai ancora visto niente…”
Sono inebetito sulla porta e non mi accorgo che lei si è distesa sul letto a pancia in su, le gambe spalancate, la mano vogliosa che appoggiata sul monte di Venere, l’altra che si accarezza i seni, la sua lingua scorre vogliosa sulle labbra, io ce l’ho in tiro di nuovo, lo spettacolo è inebriante, eccitante, incredibile, proprio uno spreco che una così sia lesbica, ma non è questo il momento per discutere dei perché della vita. L’invito è chiaro, mi lancio in mezzo alle gambe di Chiara, è bagnatissima, il suo sapore mi acceca, inizio a leccarle la figa come non ho mai fatto, un vortice di passione mi travolge e si trasmette nei movimenti della mia lingua all’interno delle labbra di mia sorella, lei viene copiosamente, grida di piacere, non si trattiene, è un fiume in piena, mi travolge con la sua voglia, sento che sto per venire un’altra volta, mi sforzo perché voglio godermi nuovamente quel corpo, quell’anima che è legata a me da un legame indissolubile!!! Lei sta ancora tremando scossa dal piacere, io sono in Paradiso, mi avvicino a lei, mi distendo al suo fianco e la abbraccio, lei si gira un po’ di lato e mi da la schiena, la cingo da dietro in un abbraccio da innamorati, stiamo un po’ così, senza dire niente, inizio ad accarezzarla, la voglia è sempre tanta, ho sempre il cazzo in erezione, è tra le sue cosce, è appoggiato giusto sulla sua fighetta, le mie mani scivolano lungo le sue gambe, lei inizia a muovere un po’ il bacino, su e giù, mi piace molto, sento che si sta bagnando, la sua mano prende la mia, insieme scivolano li, sulla punta del mio uccello, una leggera pressione e sono dentro di lei, lentamente inizio a penetrarla, le nostre mani sono sempre li, iniziamo a godere, il respiro si fa affannoso, il clitoride si fa duro ed esigente, prima io e poi lei, lo stuzzichiamo, lei viene, sento il mio uccello bagnato, il movimento inizia ad essere veloce, devo ricordarmi di non venirle dentro, fatico a resistere, esco, lei capisce, si gira e mi bacia sulle labbra, si mette a pecorina, prende da sotto il cuscino un tubetto, me la passa, la sua testa sprofonda sul cuscino, è inarcata al massimo, ho il suo buchetto in primo piano, stavolta non mi faccio insultare, uso un bel po’ di crema, il suo buchetto non fa la minima fatica ad accogliere le mia dita, indice poi medio e poi anulare, tre dita che la stanno penetrando, il pollice si insinua all’interno della passerina, lei è un fermento, è un lago, rantola di piacere, il dolore non sa cosa sia per fortuna, sono pronto, tolgo le dita e appoggio la cappella, entro subito, l’ho preparata bene questa volta, lei sospira, non è tesa, spingo ed entro tutto, le sue mani stringono per un attimo il cuscino, il suo bacino si fa contro il mio, la prendo per le natiche e inizio a pompare, lei segue i miei movimenti e urla di piacere, io mi dimentico di tutti i freni inibitori e scopo il più velocemente possibile, sento il suo ano che stringe, stringe e non resisto, vengo di nuovo, di nuovo e di nuovo!!!! Le crollo sopra, non ce la faccio più, sono esausto, lei con me…

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