Racconti Erotici > Gay & Bisex > Ricordo di gioventù
Gay & Bisex

Ricordo di gioventù


di cris35
17.01.2023    |    11.413    |    10 9.7
"Prima uno sguardo nei suoi occhi, poi giù verso il suo pacco ancora evidentemente gonfio e poi su di nuovo nei suoi occhi, un sorriso ebete sul mio viso, un..."
Trovo curioso come un semplice odore ti faccia rivivere dei momenti della vita ormai sepolti nella memoria, dove i ricordi rimangono sopiti e impolverati...
Sono in coda alla cassa del supermercato, gli anni cominciano ad essere molti di più di quelli che vorrei avere e di quelli che mi sento in realtà, sono l'ultimo di una fila di quattro carrelli, e dietro di me c'è giusto lo spazio per passare ed andare nelle corsie, un ragazzo che ostenta il suo ciuffo in modo irrispettoso nei miei confronti, visto che di capelli ne ho ben pochi ormai, mi passa alle spalle, e in un istante, il suo dopobarba dozzinale che sa di alcool e mentolo, roba da supermercato appunto, mi sale su per le narici, annebbiandomi la realtà del momento e facendomi tornare indietro di trent'anni almeno....
Avevo da poco compiuto i diciannove anni, ero in quinta superiore, avevo la patente da poco e una macchina in comodato d'uso gratuito gentilmente offerta da mio fratello maggiore, una Ford Escort Laser con impianto Gpl che funzionava solo a gas, modello dell'anno 1984, giusto per i più giovani che così possono andare a vedere di che qualità di catorcio sto parlando.
Dicevo, ero giovane e pieno di capelli, spensierato e con i problemi del ragazzo medio di quell'età, volevo solo crescere più velocemente, finire il prima possibile le superiori per poter andare a lavorare, potermi divertire e non avere il pensiero dei pochi soldi che mi dava il lavoretto nei weekend che facevo all'epoca, volevo spendere, in vestiti di marca, in divertimenti, e perchè no, con le giovani fanciulle dai facili costumi che si trovavano lungo l'arteria che collegava Mestre a Treviso, all'epoca piena zeppa di ragazze dell'est Europa, una più bella dell'altra, con queste leve lunghe, dei culetti che me li sogno ancora oggi, ma si sa l'adolescenza, anche se alla fine del suo percorso, è un periodo di desideri misti e a volte confusi, che ti porta a fare esperienze che vanno contro il pensiero etero-cattolico dei miei tempi, in poche parole andare con le prostitute e con i maschi. Gli anni novanta, soprattutto i primi, erano gli anni della sensibilizzazione dell'AIDS, e per i meno presuntuosi e meno impavidi, la preoccupazione era alta, e per fortuna le prime campagne di prevenzione cominciavano a farsi vedere e ad avere i suoi frutti. Una parentesi sulle precauzioni, il preservativo non serve esclusivamente a prevenire gravidanze indesiderate, ma a non dare e ricevere malattie sessualmente trasmissibili, chiusa parentesi.
Dicevo, ero giovane e spensierato, non c'erano i problemi di assembramento che ci sono negli ultimi due anni, quindi luoghi affollati ve n'erano dappertutto, e, guai a chi lo nega, quante volte ci siamo strusciati sulla ragazza che ci precedeva in una qualsiasi coda, come ad esempio quella per il guardaroba nelle discoteche?
Fatto sta che una volta sono stato io oggetto di strusciamento, proprio in una discoteca, proprio in coda al guardaroba, e dopo il fastidio iniziale e il mio tentativo di spostare il sedere in avanti per liberarmi da quella situazione imbarazzante, ho iniziato a provare un certo piacere nel sentire premere contro di me quel salsicciotto duro e impavido noncurante magari dei miei desideri e delle mie inclinazioni sessuali.
Ho sentito una presenza importante alle mie spalle, il ragazzo era ben piazzato, un po' più alto di me, spalle larghe, fisico asciutto e un pene di tutto rispetto, lo sentivo premere contro tutto il mio gluteo sinistro, e da li, superato l'imbarazzo iniziale, la mente ha cominciato a viaggiare, ho immaginato come potesse essere provare a tenere in mano un affare del genere, e mentre lentamente si avanzava nella coda, ho immaginato come potesse essere prendere in bocca...si perchè il pompino è sempre stato la parte del sesso che ho preferito, solo che fino a quel momento è stato in un unico senso, cioè riceverlo, anche se pochissime volte, ma non ne avevo mai fatto uno, come non ero mai stato con un ragazzo, se escludiamo una seduta di seghe individuali con gli amici sul divano a guardare un film porno con Moana Pozzi...
La coda ormai era in dirittura d'arrivo, presto avrei dovuto abbandonare il mio compagno di ventura, e una volta effettivamente consegnato il mio giaccone, quasi a malincuore ho dovuto salutare il mio salsicciotto, così almeno ho potuto guardare per la prima volta il ragazzo che stava dietro di me, e che per buoni venti minuti non ha ceduto di un millimetro la sua marmorea eccitazione.
Mi sono girato, e come una folata di vento visto che era stata aperta la porta della discoteca per far entrare altri ragazzi come noi, sono stato avvolto da questo odore di alcool e mentolo, tipico dei dopobarba che si trovavano nei supermercati, sono stato ammaliato da un sorriso disarmante, due occhioni azzurri e un ragazzo decisamente bello, poco più alto di me, vestito con dei jeans Levi's 501 nuovi, una t-shirt bianca immacolata, una cintura nera con le borchie e degli anfibi neri lucidi e lucenti come i suoi occhi... Prima uno sguardo nei suoi occhi, poi giù verso il suo pacco ancora evidentemente gonfio e poi su di nuovo nei suoi occhi, un sorriso ebete sul mio viso, un sorriso malizioso sul suo...
Una volta entrato nel locale, ho cercato la mia compagnia di amici, con i quali ho trascorso le prime due ore alternando il ballo in pista e qualche sporadica salita sul cubo, a code interminabili al bancone del bar e piccole pause sul divanetto, ma del mio amico di coda nessuna traccia, fatto salva una manata sul sedere ormai a fine pomeriggio, quando ormai il DJ stava pompando gli ultimi dischi di Techo e sarebbe passato a qualcosa di più soft per quelle nuove coppie create nel pomeriggio che non aspettavano altro che poter avere un po' più di tranquillità. Dicevo, la manata, mi sono girato e l'ho visto, gli ho sorriso, mi si è avvicinato e mi ha sussurrato qualcosa di incomprensibile all'orecchio, mi ha preso per mano e tirato verso i bagni, dove mi ha letteralmente trascinato dentro al primo libero, la musica era ovattata, le orecchie tappate, i sensi in subbuglio, situazione strana, è cominciata a salire una certa eccitazione, i suoi occhi, ricordo i pochi secondi passati a guardarci che sono sembrati un'eternità in quel momento, le nostre bocche che si sono unite, le lingue hanno iniziato ad esplorare l'una la bocca dell'altro, un vortice accompagnato dalla foga e dal desiderio covato tutto il pomeriggio, forse latente nella mia mente anche perchè mi è sembrato di aver sempre voluto provare quelle che stavo facendo in quel momento, le sue mani lentamente sono scese e hanno armeggiato con i bottoni dei miei Levi's, si è staccato e si è inginocchiato davanti a me, una piacevole sensazione di calore ha avvolto la cappella del mio pene, la testa ha iniziato a fare avanti e indietro, a pompare con ben poca maestria purtroppo, ma in quel momento non sapevo cosa l'esperienza potesse regalare, mi stavo godendo il momento, che è durato ben poco, gli ho versato in bocca la quantità di sperma più consistente mai prodotta da me fino a quel momento, tanto che non è riuscito a contenerla tutta, ma schizzi sul viso, sulla porta alle sue spalle, per terra, ne ho lanciata ovunque, con suo stupore, ma questo non ha frenato i nostri bollori, e come una coppia rodata, abbiamo invertito i ruoli, era il suo momento di gloria e il mio momento di rendergli il piacere ricevuto, e una volta rivestito alla bene e meglio, mi sono inginocchiato davanti a lui, noncuranti della gente fuori che necessitava del bagno, il nostro egoismo ha avuto il sopravvento, e quindi giù in ginocchio, impacciato come pochi, ho preso in mano questa bestia, molto più grande del mio, caldo grosso, imponente, ho fatto fatica a cingere la mano attorno all'asta, la sua impazienza ha rotto il mio ghiaccio, mi ha preso la testa con le due mani i mi ha fatto avvicinare, prepotentemente, ho dovuto aprire la bocca e spalancarla per far entrare la punta, a fatica sono riuscito a contenerla, ma che sensazione mi ha regalato quel momento, poi un colpo secco, e metà cazzo è entrato fino in gola, procurandomi dei conati, e poi via a pompare, e chissenefrega se volevo capire come poter farlo godere, come sarebbe piaciuto a me ricevere il pompino e dargli una parvenza di godimento, niente, avanti e indietro come uno stantuffo, seguendo il suo di ritmo, con le mascelle che gridavano aiuto ma stretto nella morsa delle sue mani ho succhiato senza alternative, e alla fine è stato bello, conservo un bel ricordo anche se adesso preferisco farlo in un altro modo, ma si sa, con l'età e l'esperienza....ma torniamo a noi due, ad un certo punto ho vinto la sua forza e sono riuscito a staccarmi, più per prendere fiato e dare un attimo di tregua alla bocca, ma con la mano ho continuato a fargli una sega e, tempo di riavvicinare la faccia e aprire la bocca, dei caldi fiotti di sperma mi hanno colpito, sulle labbra, sul naso, sulla fronte...il mio primo pompino, fatto ad un ragazzo e ricevuto da un ragazzo, un'esperienza che poi negli anni ho rifatto, affinando sempre più la tecnica e aggiungendo ogni volta sempre qualcosa in più, fino ad avere un rapporto completo, ma questa è un'altra storia...
Ritornando al pomeriggio in questione, una volta che ci siamo sistemati e ripuliti, siamo usciti, tra gli sguardi torvi dei ragazzi che aspettavano il loro turno, tra questi un mio amico, che mi ha fatto l'occhiolino e con una carezza furtiva mi ha toccato il pacco, e da li poi è cominciata in effetti la mia bisessualità, e sono cominciate le mie esperienze non i ragazzi...
Trent'anni passati in qualche istante, il ragazzo con il dopobarba è scomparso tra le corsie del supermercato, la coda alla cassa si è esaurita e adesso è il mio turno, appoggio quelle poche cose che ho nel carrello sul nastro e aspetto che il cliente che ho davanti finisca di imbustare la sua spesa, lo guardo, è un bell'uomo, poco più alto di me, un bel sorriso, anch'egli con pochi capelli che tiene rasati, barba curata e due occhi azzurri come il mare, gli sorrido, mi sorride, gli faccio l'occhiolino, merda, vedo il suo sguardo puntare sulla mia erezione mal nascosta dai pantaloni, lo riporta sui miei occhi, mi fa l'occhiolino anche lui, si sistema il pacco e se ne va, cerco di fare il più veloce possibile con la cassiera e nel frattempo cerco di non perdere la direzione che ha preso all'uscita, mi catapulto fuori dal supermercato e lo cerco, mi sfreccia davanti con la macchina, che ho già visto da qualche parte, faccio mente locale, certo cazzo, l'ho vista nel parcheggio sotto casa mia, la mente corre e come un vortice cerca di farmi vedere delle immagini, ne seleziona alcune, le persone si somigliano tutte, dai cazzo, quegli occhi, non puoi non ricordarteli, uno sforzo ancora, ecco, è lui, abita vicino casa mia, l'ho visto due volte a passeggio col cane, ma non sono poi così fisionomista con le persone, ma con le macchine si, la sua poi si riconosce perchè è un modello particolare e soprattutto ha la targa con i tre numeri uguali, è venuto ad abitare li da poco... Ecco, ti ho beccato, chissà che non sia la prossima preda....
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.7
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Ricordo di gioventù:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni