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Gay & Bisex

L'amico (non più) infortunato (seconda parte)


di vogliagay
14.05.2015    |    10.600    |    6 9.7
"Dopo un paio di minuti sento che Francesco mi prende per la schiena e mi tira a sé..."
“Ciao Ste, entra!”. Gianluca si mette di lato per permettermi di entrare e vedo in soggiorno un uomo. Lo guardo con aria interrogativa, Gianluca se ne accorge e dice: “Ah, è vero, mi sono dimenticato di dirtelo! Ste, ti presento Francesco. E’ il mio collega che mi ha aiutato durante il mio mese d’assenza dal lavoro! Ho invitato anche lui per stasera, spero che non ti dispiaccia…”. Ma che cazzo dice, spero che non ti dispiaccia… Chissà che cazzo pensa questo! Ad essere sincero mi dispiace sì, quando Gianlu ieri m’ha invitato di nuovo a cena speravo di bissare la serata di sabato scorso, e invece credo proprio non se ne farà nulla.
“Fra, questo invece è Stefano, l’amico di cui ti parlavo…”. Ha parlato di me al suo collega? E cosa gli avrà detto? Non gli avrà raccontato tutto spero! Magari sono io che mi sto facendo troppe paranoie, ma non mi sento per nulla tranquillo. Fatto sta che Francesco mi tende la mano e me la stringe rivolgendomi un bellissimo sorriso a 32 denti. E’ davvero un bell’uomo, è sicuramente più grande di me e Gianluca, credo sia sui 35 anni, un po’ più basso di Gianluca ma anche lui con un bel fisico. Occhi azzurri e pelle abbronzata che fa da contrasto con i capelli biondi, un po’ arruffati che gli danno un’aria leggermente trasandata che trovo decisamente sexy. M’ha piacevolmente colpito…
Prima di cominciare a cenare ci sediamo sul divano e Gianlu ci offre un aperitivo: Martini per loro, un analcolico per me che sono astemio. “Vorrei proporre un brindisi a voi due, amici miei! Vi ringrazio di vero cuore perché senza di voi non so come avrei fatto, a casa e al lavoro! Grazie ancora!”. Durante la cena, ancora una volta ottima, il vino tra i due scorre abbondantemente e aggiungendo pure il digestivo dopo cena, i due sono decisamente brilli. Si parla del più e del meno, la compagnia è ottima e anche Francesco è davvero piacevole: simpatico, interessante, conferma la prima impressione che ho avuto di lui. Ad un certo punto dice che deve andare in bagno, quindi rimaniamo in soggiorno io e Gianluca da soli. Gianlu non fa in tempo a sentire chiudersi la porta del bagno, che subito si abbassa pantaloncini e boxer e mi mostra il suo sesso completamente in erezione. Strabuzzo gli occhi. “Dai Ste, perché non lo prendi in bocca?”. Lo guardo incredulo: “Ma sei pazzo?!? Ti ricordo che c’è di là il tuo collega!!!”. “Dai ti prego, solo un po’…” e mi spinge la testa verso il suo cazzo. Sono eccitato, anch’io ho il cazzo in tiro e questo è un invito che non posso rifiutare. Spalanco la bocca e m’infilo quel bel pezzo di carne che comincio a succhiare. E’ stupendo, ormai me lo sono goduto parecchie volte ma non mi stancherei mai di prenderlo. E’ perfetto, grosso, duro, vibrante… Mi butto a capofitto nel mio pompino, devo fare un buon lavoro perché sento i gemiti d’approvazione di Gianluca. Non penso più a nulla tanto sono concentrato, almeno fino a quando sento: “Ooohh bene! Eccolo all’opera!!!”. E una risatina compiaciuta. Mi si gela il sangue. Lo stronzo di Gianluca allora ha raccontato tutto all’amico! Chissà che pesa di me! E io che per tutta la sera mi sono comportato con lui convinto che non sapesse nulla! Sento montarmi la rabbia: l’impulso è quello di mollare il cazzo così, mandare a fanculo Gianluca e tornarmene nel mio appartamento. Ma è un pensiero che mi sfiora per una frazione di secondo, perché con la coda dell’occhio vedo che Francesco comincia ad armeggiare con la patta dei suoi pantaloni e immediatamente intuisco quello che sta per succedere. Continuo il mio lavoro sul cazzo di Gianluca, e Francesco, tolti i pantaloni, gli si siede di fianco. Prende una mia mano e l’avvicina al suo attrezzo: al tatto non è niente male! Comincio a fare su e giù e sento che comincia a sospirare. Un paio di minuti e mi dice: “Ora però tocca a me!”. Mi solleva la testa facendomi scivolare il cazzo di Gianluca fuori dalla bocca e mi fa piazzare in ginocchio in mezzo alle sue gambe. Prendo in mano il suo cazzo e lo rimiro: un bel cazzo davvero, leggermente meno lungo rispetto a quello di Gianluca, credo sui 18 centimetri, ma decisamente più largo! Me ne accorgo anche quando me lo metto in bocca, perché dopo un paio di minuti sento le mandibole che cominciano a dolermi. Cerco comunque di fare del mio meglio, e a quanto pare ci riesco perché Francesco continua ad ansimare e ad un certo punto esclama: “Oh sì, è proprio bravo!”, lasciando sottintendere di avere avuto questo genere d’informazione da Gianluca in precedenza. Ma mentre prima questo pensiero mi faceva incazzare, ora mi eccita ancora di più. Gianluca nel frattempo si gode la scena e si sega il cazzo e dopo un po’ mi fa sollevare le ginocchia per riuscire a togliermi i pantaloni. Tra me e me lo ringrazio, il mio cazzo chiede letteralmente di uscire, è talmente duro che mi tira anche qualche pelo pubico provocandomi dolore. Liberato il mio cazzo si siede sul tappeto e con una mano smanetta il suo attrezzo, con l’altra il mio. Io sono quasi in trance, mi sto rendendo conto solo ora che ho finalmente due cazzi a disposizione contemporaneamente. Per me è la prima volta e sono davvero molto eccitato.
“Ragazzi, io direi di metterci più comodi, spostiamoci in camera”. Effettivamente è meglio, ma questo significa staccarmi dal cazzo di Francesco ed è una cosa che faccio davvero di malavoglia. Arrivati in camera da letto io mi abbasso, mentre gli altri due rimangono in piedi davanti a me. Apro la bocca, tiro fuori la lingua e i due cominciano a colpirmi il viso con i loro cazzi di marmo. Me li infilo alternativamente in bocca, soffermandomi sulle cappelle e sul frenulo del cazzo di Francesco, che gradisce particolarmente non essendo circonciso, al contrario di Gianluca. Ad un tratto Gianlu mi fa alzare e indica a Francesco di stendersi sul letto. Io mi piazzo a quattro zampe tra le sue gambe, mentre Gianluca si sistema dietro di me. Continuo a lavorare di buona lena il cazzo di Francesco, mentre Gianluca comincia a lavorarmi il buco del culo con grandi slinguate. Gradisco particolarmente, sento salirmi la pelle d’oca ed esterno il mio godimento cominciando a mugolare, mantenendo comunque la bocca piena. Non posso fare a meno però di mollare il cazzo di Francesco quando Gianluca inserisce un dito nel mio sfintere. Comincia a penetrarmi, dapprima lentamente, poi sempre più velocemente. Tira fuori il dito, lo insaliva e lo rimette dentro, poi ne infila un secondo. “Ahhh! Bello! Continua cosìììì!”. Le ruota, allargando per bene il mio buco e preparandolo ad essere penetrato da qualcosa di ben più sostanzioso. Si sporge dal letto, apre un cassetto del comodino e tira fuori due preservativi. Apprezzo che abbia pensato che non mi andasse di farmi penetrare da Francesco senza preservativo e che per farglielo accettare senza problemi lo indossi pure lui. Allarga ben bene le chiappe e comincia a strofinare la cappella sul mio sfintere. Accenna a spingere ma subito si tira indietro. Continua così per un paio di minuti, ha voglia di giocare, ma io sono in trepidazione, voglio sentirmi quel bastone dentro. Mollo la presa del cazzo di Francesco e gli dico un po’ risentito: “Allora, me lo dai o no?? Ti prego, sfondami, non resisto più!!!”. “Ohhh, come siamo impazienti!!!”. Sorride e con un’unica spinta entra completamente. “Ahhhh! Cosììì, è stupendo! Tutto d’un botto!”. Fortunatamente aveva già lavorato il buco quindi non ho sentito dolore, ma immediatamente un’ondata di piacere. Comincia a muoversi velocemente prendendomi per i fianchi. I colpi sono così violenti che a tratti non posso far altro che aprire la bocca e mugolare di piacere, facendo fuoriuscire il membro di Francesco. Dopo qualche minuto vedo che Gianluca indica a Francesco di fare cambio: Gianlu si toglie il preservativo e mi ficca il cazzo in bocca, mentre Francesco lo indossa e si mette dietro di me. Insaliva il cazzo ed entra, lentamente a differenza del mio amico, forse conscio del fatto di possedere un cazzo dal calibro più grosso. In effetti, pur essendo già stato penetrato, sento un po’ di fastidio. Ma è questione di poco e il mio buco si abitua e comincio a godere. Lo stile di Francesco è diverso da quello di Gianluca, lui va molto più lentamente e in profondità. Lo infila tutto e si muove roteando il bacino. E’ piacevole, ma sinceramente preferisco le gran bordate di Gianlu. Il quale intanto si sta godendo di nuovo il mio pompino. Dopo poco Francesco fa cenno a Gianlu di cambiare posizione e si rimette sdraiato. Vuole che mi sieda sul suo cazzo. Così faccio e subito arriva l’apprezzamento di Francesco: “Oh guarda, sborri senza toccarti!”. Gli sorrido: “Sempre quando mi siedo su un cazzo!”. Intanto Gianluca è venuto in piedi davanti a me e ha ricominciato a giocare: nel momento in cui richiudo le labbra per continuare a succhiare il suo uccello, lui indietreggia. Fa così tre, quattro, cinque volte, alla fine mi stufo, lo prendo per le chiappe e me lo spingo in gola. Forse un po’ troppo violentemente, perché mi viene un conato di vomito. Lui invece lancia un urlo di piacere. Ad un tratto mi tira via il suo cazzo dalla bocca e scende dal letto, non capisco dove vada. Ma non mi preoccupo più di tanto perché finalmente Francesco s’è deciso a darmelo un po’ come piace a me, bello forte. Con la bocca libera non posso far altro che esprimere il mio piacere. Dopo un paio di minuti sento che Francesco mi prende per la schiena e mi tira a sé. Sono confuso, non ne capisco il motivo e per di più non vedo più Gianlu. Mi alzo, mi giro e lo vedo col cazzo ancora duro dietro di me. Ho un po’ di timore: “Gianlu, che hai intenzione di fare?”. Mi spinge di nuovo giù, si avvicina, si sdraia sulla mia schiena e mi sussurra all’orecchio: “Ste, non fare finta di essere terrorizzato, si capisce lontano un miglio che è quello che desideri!”. Si sputa sulla mano, bagna il cazzo (questa volta senza preservativo) e comincia a spingere, ma non riesce ad entrare. “Cazzo non entra, siete troppo grossi!”. “Spingi come per andare in bagno, DEVO mettertelo dentro!”. Faccio come mi suggerisce ed effettivamente riesce a farsi leggermente strada. Comincio però a sentire un dolore lancinante e ad urlare: “Ahiaaaa, aiuto che male! Esci esci!”. Ma Gianluca non mi ascolta: “No Ste, se esco non rientro più perché poi stringi, mi fermo e tu rilassati!”. Anche Francesco s’è fermato. Dopo qualche secondo il dolore s’è affievolito, quindi Gianlu riprende a spingere. Stringo i denti per resistere al dolore che è tornato, sento che entra millimetro dopo millimetro e ad un certo punto capisco che la cappella è dentro. La sensazione è indescrivibile, sento lo sfintere tirato all’inverosimile. Ormai il peggio è passato, Gianluca continua con le spinte e piano piano e quasi tutto dentro. Mi sento pienissimo e stranissimo: non riesco a distinguere i due cazzi, mi sembra di avere piantato nel culo un unico cazzo enorme. Il bruciore è fortissimo, sento il buco caldissimo. Francesco continua a rimanere fermo, in quanto in questa posizione la sua possibilità di manovra è molto ridotta, invece Gianlu comincia a muoversi sempre più veloce. E il piacere monta sempre più violento. Riprendo a mugolare: “Ahhh sì! Così! Sfondatemi tutto, mi state spaccando il culo! Finalmente, è sempre stata una mia fantasia prendere due cazzi in culo contemporaneamente!”. Se il piacere fisico è intensissimo, quello psicologico lo è ancora di più: Il pensiero di essere posseduto nello stesso momento da due stalloni di questo calibro mi fa godere immensamente, mi sembra d’impazzire. Dopo qualche minuto Francesco si rivolge a Gianluca: “Facciamo cambio, adesso voglio muovermi un po’ io”. E mi ritrovo con Gianlu sotto di me e Francesco dietro. Vedermi posseduto in questa maniera deve averlo esaltato, perché comincia a scoparmi in maniera completamente diversa da prima. Mi dà certi colpi per cui non riesco davvero a trattenermi: “Oddio Francesco, bravo! Così, più forte! E’ proprio così che mi piace essere scopato!”. Guardo Gianluca con uno sguardo da stralunato, ormai non capisco più nulla, sono letteralmente stordito dal piacere. “Guarda come gli piace prendere il cazzo! Sei una troia, una troia! Mamma mia, è proprio una troia!”. E a questo punto vedo che Gianlu cambia completamente espressione. Guarda risentito Francesco, lo fulmina con lo sguardo e mi stringe forte a sé.
Il mio culo è ormai letteralmente spanato, Francesco si muove come un ossesso ma il mio culo non fa più alcuna resistenza. Capisco che è vicino a godere e mi affretto a dire: “In faccia, in faccia! Voglio che mi venite in faccia, voglio che mi imbrattate la faccia della vostra sborra!”. Francesco esce all’istante dal mio culo, lancio un urlo e mi alzo dal cazzo di Gianluca. Il mio culo è improvvisamente vuoto e ormai abituato a quelle presenza comincia a contrarsi senza che io possa controllarlo. Mi sdraio sulla schiena e i miei due stalloni si piazzano entrambi ai miei fianchi, menandosi il cazzo. Non devo aspettare molto che Francesco comincia a schizzare una quantità incredibile di sborra, senza che riesca a controllarne la direzione. Devo chiudere immediatamente gli occhi per evitare che qualche fiotto mi colpisca proprio lì. “Prendila tutta, wow, tutta la faccia piena di sborra!”. Arriva anche quella di Gianluca, come al solito molto abbondante. Ho il viso che è una maschera di sborra, tutto caldo e appiccicoso e sento che parte dello sperma comincia a colare giù per il collo e lungo le guance. L’eccitazione è talmente alta che vengo anch’io, in maniera ancora più potente del solito, tanto che qualche schizzo mi colpisce i capelli e colpisce la testata del letto. “Cazzo, non ho mai visto nessuno schizzare in questo modo!”, il commento di Francesco.
Sono sconvolto, non ho mai goduto in questa maniera. Ci alziamo, ci puliamo alla bell’e meglio e Francesco se ne va ringraziandomi per la stupenda scopata.
Io e Gianlu rimaniamo da soli: “Allora, t’è piaciuto?”, sorride malizioso. “Secondo te?” e scoppiamo a ridere. “Forse è meglio che vai a darti una lavata!”. Vado in bagno, mi infilo sotto il getto caldo della doccia e ripensando a quanto successo mi porto una mano a tastare il buco del culo. Al momento mi spavento, non l’ho mai avuto così! Riesco a metterci dentro tutte e cinque le dita della mano! Sento la porta del box doccia aprirsi: “Oh Gianlu, sei venuto a farmi compa…”. Mi spinge contro il muro, si sputa sulla mano, inumidisce il buco e la sua cappella e mi entra dentro di colpo. “Ahhhhhhhhhh, che ti prende!!!!”. Sento solo un leggero fastidio dovuto al trattamento ricevuto durante la serata, ma per il resto è istantaneamente solo piacere. “Ahh sì ancora! Che bello, scopami ancora!”. “Guardati, sei insaziabile, non ne hai ancora abbastanza! Non ho resistito, mi ecciti troppo, mi piace troppo sentirti godere, sentire come ti piace il cazzo nel culo! E prendilo ancora allora!”. Mi scopa come un forsennato, io sono immobile contro il muro e questo gli facilita i movimenti. All’interno del box rimbomba il rumore dei suoi colpi, il suo bacino contro i miei glutei, accentuato dall’acqua che bagna i nostri corpi. Va avanti per un quarto d’ora buono, io sono davvero allo stremo, comincio anche a sentire dolore ma non dico nulla perché mi piace sentirmi posseduto in questa maniera. Ad un certo punto comincia a muoversi in maniera scomposta e a gemere a gran voce: “Sì sì, ecco, sto per sborrare! Prendi la sborra nel culooooo!”. Viene, ma io non me ne accorgo, tanto ho il culo aperto e in fiamme. Esce, s’abbassa, allarga le mie chiappe, ammira il mio buco oscenamente sfondato e mi stampa un bacio su una chiappa.
Finiamo di lavarci, mi rivesto e torno nel mio appartamento che faccio fatica a camminare.
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