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Lui & Lei

Eccitato da morire !!!


di NENE_MALO
11.02.2013    |    11.478    |    3 8.0
"Le piaceva farmi stendere sul letto, poi lei si accovacciava sulla mia faccia, io le sorreggevo le chiappe con le palme delle mani, ed in quella posizione..."
I funerali sono eventi spassosissimi. Sul serio: se uno riesce a mantenere la giusta lucidità ed il giusto distacco critico-analitico, rompendo il tabù della morte e del lutto, può godere degli innumerevoli eventi comici che solo ad un rito funebre si susseguono con tanta frequenza ed abbondanza. Davvero, credo che in nessun’altra occasione come per delle esequie la comicità del quotidiano emerga con un semplice racconto, come questo,che mi presto a narrare.

Questa e la storia di un scopatore nato....e morto, perche il personaggio di questa storia è propio morto e stecchito. Ma lasciamo che questa storia la racconti propio lui....il morto.

_Ma com è possibile ? Direte voi.

Dunque, a chi piace bere, si versi un buon rosso, possibilmente non Tavernello, a chi osa di piú, come il sottoscritto, si fumi un bel cannone d erba, accenda musica chill out di sottofondo, e fra un sorso di vino, ed una aspirata di maria....ascolti il morto parlare.

_ Son tutto rigido, fa un freddo qui!!!
_ Perchè tutta questa gente piange ? Che letto incomodo, è troppo duro.
_ Ehi, quella è Giovanna ! Brutta porcona, come lo succhia la mia Vanna non ce n´é.

Mi ricordo l ultimo pompino, fermi in auto, ci sedemmo nel sedile posteriore. Vanna nemmeno aspettó che mi accomodassi. Mi caló in un tuttuno pantaloni e mutande, e si infilo il mio cazzo moscio in bocca.
Le scostai i capelli per godermi quello spettacolo, la sua lingua continuava ad accarezzarmi il glande avvolto sapientemente dalle sue labbra. Ogni tanto aspirava, e mi sentivo rissucchiare anche parte dello scroto, poi risaliva lasciandomi il manico lucido e colante di saliva.

Ma solo quando mi diventava duro cominciava il vero calvario per Vanna. Le scopavo la bocca con forza, e la porca godeva forse piú di me. La costringevo ingoiare 20 cm di punzone, e solo quando sentivo che parte della cappella le era in gola, oltre le tonsille, le permettevo rigurgitarlo provocandole conati di vomito.

Dopo essermi fatto massaggiare con lingua e labbra le palle insalivate, con la mano sulla testa la cacciavo fin sotto i coglioni e le ordinavo di leccarmi il buco del culo. Anche in questo, Vanna non scherzava.
La lingua roteava attorno al mio anello che senza controllo si contraeva, finchè ne varcava la resistenza, mi piaceva sentirla dentro di me...Eccitato da quelle sensazioni, afferrai Vanna per i capelli, e in modo rude, tornai a conficcarle il cazzo in bocca.
Gli ultimi colpi, e le sborro in gola, premendole la faccia contro il pube, le impedivo rigettare anche solo una goccia, e quando la sentivo deglutire, le lasciavo la nuca.

_ Ma perchè sono vestito da domenica ? E tutti questi fiori ? Non mi sono mai piaciuti i fiori.
_ Candele, odore a incenso....sembra un funerale !!!

_ Porca miseria ! C´è anche Luciana.

Figa d oro la luciana, una fighettina di quelle strette con labbra da bambina. Sembrava la custodia del mio uccello, talmente ci stavo bene dentro.
Ogni volta che il marito partiva per lavoro, mi chiamava e si faceva trovare sul divano seduta a gambe aperte, un grosso vibratore infilato per metà, nella passera, già gocciolante di umore vaginale.

Dalla porta al divano, ero già nudo, ed inginocchiatomi davanti alla mia dea, le estraevo il fallo vibrante iniziando una onorata leccata di fica.
Luciana che si contorceva dal piacere, mi afferrava la nuca e mi strofinava la sua patatina. Io cercavo leccare e di tenere dentro la bocca le sue labbra viscose, il sapore acido e lo stringere di coscie di luciana, mi avvertivano dell orgasmo imminente.

Sempre piú arrapato, la posizionai alla pecorina, le feci mettere una gamba sul divano, cosi potevo vedere lo spacco della figa aperto, e d un tuttuno le infilai il cazzo fino alla radice.
Vederla gemere mi infuocava di piú, presa per le chiappe saldamente, la impalavo senza ritegno, se potessi le avrei infilato anche le palle.
Con la scusa di cambiare posizione per non venire ancora, la stesi sulla schiena, le feci mettere le gambe sulle mie spalle, ed in quella posizione mi intrufolai di nuovo dentro di lei.

La figa bagnata di Luciana, l effetto ventosa, ed i suoi versetti da porca, mi fecere sborrare ed innondare quella cavità cosi profondamente visitata.


_ Azzo !! Ma quelle sono corone di fiori, e portano il mio nome....era arrivata la mia ora, e io ero già morto da un pezzo. Comincio a capire, questo è il mio funerale.

_ Guarda, guarda!! Michela mi viene a baciare, hahaha....che zoccolona, mi ha toccato il pacco.
Propio non ha rispetto per i morti.

Michela era una donnina sulla mezza età, ma con un culo sodo e duro, come duro mi diventava il cazzo, quando mi faceva vedere come pulsava il suo buchino. Le piaceva farmi stendere sul letto, poi lei si accovacciava sulla mia faccia, io le sorreggevo le chiappe con le palme delle mani, ed in quella posizione potevo leccarle il culo ed introdurne la lingua fino a sentire il caldo del suo retto.
La porca faceva movimenti rotatori sulla mia bocca, e io lasciavo che quel culo mi pregasse di sfondarlo.
Oramai ben dilatata, la stendevo sulla pancia, le divaricavo le gambe, e cominciavo a strusciarci l uccello. La porca si allargava le chiappe con le mani, e quando vedevo quel buchino aperto ed invitante, appoggiavo la mia cappella, e spingevo soavemente senza fretta ma senza pausa, centimetro dopo centimetro di nerchia dura e prepotente.

Sodomizzare qualcuno e veramente elettrizzante, il culo è la parte piú ambita, almeno nel mio caso, è la sottomissione totale della persona, e ti fa sentire padrone della situazione e del partner.
Arrivato fino ai coglioni, aspettavo che l ano si adeguasse, poi sputatoci sopra un paio di volte, cominciavo a pomparla. Lei allungava le braccia e si reggeva sulle sponde del letto, ed io la investivo senza pietà, dandole sul culo alcune sberle che la eccitavano ancora di piú.
Steso sulla sua schiena con tutto il mio peso, le facevo sentire il cazzo, batterle fino al coccige,lei da vera porca puntava il suo culo verso il mio pube, ma ben poco restava da prendere, già che non c erano piú centimetri disponibili.

Voleva essere avvisata prima di venire innondata di sborra, voleva sentirla, e godersi il mio orgasmo.
Michela era veramente arrapante e mai sazia, adorava una volta sborrato, che le rimanessi dentro fino a sentirlo moscio, poi mi chiedeva di pisciarle nel culo, e con quel cocktail di piscia e sborra nelle viscere si rivestiva, mi baciava e mi dava appuntamento per un prossimo incontro.

_ CHe merda morire! spero solo che dovunque finisca, possa sempre godere di una bella scopata.

Ecco! chiudono la cassa. Che buio. Alcuni trussi, il rumore della terra che ricopre cassa e buco.

Adesso sono qui, al buio chiuso per l eternità e mi chiedo......

Ma tu che continui a leggere ed ad aspettarti chissà quale finale, perchè non ti levi dalle palle, vota questo racconto, e lasciami riposare in pace.




Dedicato a tutti quelli che pensano che abbia troppa fantasia, e a quelli che sempre ti domandano:
_ Ma è una storia vera ? Oppure...Sei tu il protagonista ?

Come cazzo faccio a scrivere questo racconto se sono morto?








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