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SONO MAGGIORENNE ESCI
Lui & Lei

LUCILLA


di HoneyHole
26.05.2025    |    54    |    0 8.7
"Poi però tornavi da me, e ti lasciavi amare con molta più passione e desiderio rendendomi l'uomo più felice del mondo..."
La prima volta, fu per puro caso che fotografai mia moglie Lucilla seminuda mentre si cambiava in cabina alla spiaggia di Jesolo. Mi aveva chiesto di stare li perché la porta non si chiudeva del tutto e non voleva essere vista da qualcuno, così mi misi davanti alla porta e mentre lei si cambiava, io guardavo il mio telefonino alla ricerca di nuovi messaggi. Lei era di spalle che si spogliava per mettersi il costume, e io quasi per gioco, le fotografai le belle chiappe, Poi anche la schiena e parte dei seni. Poi mentre eravamo in spiaggia sotto il nostro ombrellone, lei come al solito cominciò a chiacchierare con una signora vicina d'ombrellone, mentre notavo che un uomo due posti più avanti, guardava insistentemente verso di noi. Io sempre con il mio smartphone in mano fotografai il tizio e potei notare il gonfiore del suo costume all'altezza del membro, mentre guardava interessato mia moglie che ignara continuava a parlare con l'altra donna, la quale dopo si slacciò la parte superiore del costume per abbronzare la schiena senza lasciare i segni del costume, cercando di nascondere i seni contro la sdraio.

Mia moglie mi chiese se potesse farlo anche lei, e io guardando verso l'uomo che la stava osservando di nascosto, la rassicurai che poteva farlo, ben sapendo che quello forse non aspettava altro.
Anche lui era con una donna, forse sua moglie, e non era nemmeno male fisicamente, ma per qualche strana ragione che io non riuscivo a capire, era attratto da mia moglie Lucilla.
Aiutai Lucilla a spalmare la crema solare sulla schiena sicuro che lui stava osservando ogni movimento, e feci in modo che lei mostrasse le sue tette nella sua direzione per qualche secondo.
Notai con la cosa dell'occhio, che la stava fotografando e il solo pensiero mi eccitava; sfrontatamente le palpai le tette baciandole la schiena, facendola esclamare di meraviglia, ma piacevolmente lusingata, senza immaginare che lo stavo facendo a uso e consumo di quell'uomo che avevo deciso di provocare.

Poi mi stesi affianco a lei, e sfacciatamente cominciai a flirtare mettendola parecchio in imbarazzo, ma allo stesso tempo facendola sentire molto desiderata.
La facevo eccitare sussurrando nelle sue orecchie quanto la desideravo e cosa vorrei fare con la donna più bella della spiaggia, e lei anche se molto imbarazzata per la mia improvvisa libidinosa attenzione, era visibilmente eccitata e facendomi girare al suo fianco poggiò la sua mano in mezzo a noi per toccarmi l'uccello che stava per far capolino dal costume.
Ci baciammo languidamente per alcuni lunghi minuti, e poi mi fece alzare e quasi a forza mi trascinò in acqua dove appena fummo un pò distanti dalla folla, lei mi si appiccicò addosso e scostando il minuscolo costume, volle che la scopassi in acqua perché le avevo messo una voglia addosso che non sapeva reprimere.

Io sapevo che il tizio ci stava guardando, e forse ci stava anche riprendendo, e scopai Lucilla mentre si aggrappava a me con le braccia e mi attanagliava tra le sue cosce lasciandosi scopare con una languiditá esasperante; rischiando di farci cacciare dalla spiaggia per atti osceni, raggiungemmo entrambi un dolce orgasmo che ci calmò facendoci ritrovare un pò di tranquillità emotiva.

Siamo una giovane coppia nel pieno dalla sua maturità sessuale, e i nostri coiti sono molto più che soddisfacenti, e spesso travalichiamo senza troppi scrupoli di pudore le normali convenzioni morali: ma sempre nel massimo rispetto reciproco.

Comunque questa mia improvvisa mania aveva stuzzicato Lucilla, che appena tornati sotto l'ombrellone, mi chiese cosa mi stesse succedendo e perché questo mio improvviso ringalluzzimento.
Ovviamente avevamo una sana vita sessuale molto attiva e non ci facevamo mancare nulla, ma sino a quel giorno l'avevamo sempre tenuta segregata nelle nostre mura domestiche, mai palesata in pubblico come in questo caso; oltre a qualche bacio magari un pò troppo appassionato non ci eravamo ancora mai spinti.
Pertanto, aveva capito che qualcosa mi aveva acceso, lei che stupida non era; ora lo voleva sapere, e io alla fine indicando il signore pochi ombrelloni più avanti a noi che ora pareva interessato ad altro, le dissi che per tutto il tempo l'aveva osservata e forse anche fotografata con il suo cellulare, e la cosa mi aveva eccitato e avevo voluto provocarlo dimostrandogli che lei era la mia donna.

Lucilla fu colta da un raptus di rabbia, come spesso le succedeva quando si sentiva usata suo malgrado, e mi diede una forte sberla provocando l'attenzione di quelli che ci stavano vicino.
Per fortuna ebbe la forza di autocontrollarsi e non andare del tetto in escandescenze, e con tono deciso anche se molto pacato, mi disse:

-"Stronzo!!!...Mi hai usata come una battona solo per farti vedere che figo sei da uno più sfigato più di te... Dovrei lasciarti all'istante e andarmene da sola… Mi hai offesa nella maniera più ignobile!!!...Ti Odio!!!..."

Sapevo che non era vero, ma non capivo la sua violenta reazione, e poi mettersi a piangere dopo il bel momento che avevamo avuto in acqua, mi aveva davvero intristito, e volevo spiegarle che il suo era solo un malinteso.

Aspettai qualche minuto affinché lei si calmasse, e approfittando del fatto che passava un ragazzino che vendeva ghiaccioli, le presi un ghiacciolo al limone e gentilmente glie lo posi.
Guardandomi di traverso e tirando su con il naso mi disse un grazie che pareva più:

-"Ti staccherei il cazzo a morsi!!!"...

Prese il ghiacciolo leccandolo senza smettere di guardarmi di traverso, e un pò parve calmarsi.

-"Perché mi hai aggredito in quel modo? Non mi è parso che tu fossi contraria quando stavamo in acqua senza contare che mi ci hai trascinato quasi a forza.
Il fatto che mi sia eccitato perché un altro ti guardava con desiderio dovrebbe farti capire quanto io sia orgoglioso di essere il tuo uomo e quanto ti ami e ti desideri, e non che voglia umiliare gli altri. Come puoi pensare e dire certe cose Lucilla? Lui ha solo sfregato il fiammifero che comunque si sarebbe acceso, già da stamani quando eri in cabina a cambiarti ho avuto il forte impulso di stringerti tra le mie braccia e fare li all'amore con te; e non certo perché ti stavi spogliando, ma solo perché ti sentivi talmente sicura ad avermi vicino da poterti spogliare con disinvoltura malgrado la porta rotta della cabina.
Era la consapevolezza che tu ti fidi di me oltre ogni limite; già questo mi ha portato a desiderarti più di quanto io stesso potessi credere: Dovresti esserne felice e non offesa, donna!"


Ora Lucilla pareva dispiaciuta per avermi schiaffeggiato davanti a tutti in preda a un ira infondata, e molto docilmente mi venne vicino rannicchiandosi come una gattina tra le mie braccia chiedendomi perdono e baciandomi.

La tenni stretta a me con grande orgoglio e potei anche notare che le persone a noi intorno erano contente per come si era conclusa quella pareva una drammatica scenata.
La coccolai per un pò, poi le spalmai di nuovo la crema solare, e lasciai che si stendesse al sole ad abbronzarsi mentre io tornai a guardare il mio cellulare senza più pensare al tizio che spiava Lucilla; anche perché forse per l'immeritato schiaffo che avevo ricevuto, due ragazze mi guardavano e appena rivolsi lo sguardo verso di loro, mi sorrisero comprensive e forse anche contente che io non avessi reagito con violenza alla sberla di Lucilla.

Così quando le mostrai il cellulare facendo loro capire che volevo fotografarle, loro accettarono e poi mi fecero anche segno se volevo raggiungerle in acqua dal momento che Lucilla pareva essersi appisolata.
Senza farmi pregare, mi alzai e le seguii in acqua dove subito molto contente le due ragazze si presentarono come Cinzia e Daniela; ragazze ventiduenni che frequentavano l'università di Padova e che erano a Jesolo in vacanza magari con la speranza di qualche dolce avventura.
Che dire? Più esplicite non avrebbero potuto essere; chiacchierammo e scherzammo per un buona mezzora scoprendo che Cinzia, una bella ragazza, non molto alta, ma con un corpo davvero invitante, dai capelli rossi fiammante, e con tante lentiggini sul volto; Stava cercando un impiego partime per arrotondare e potersi pagare oltre agli studi di cui si occupavano i suoi, anche qualche piccolo exstra. La Sua amica Daniela: Un poco più alta di lei con i capelli a caschetto tinti di biondo e due occhi verdi molto belli che rendono il suo delicato viso da ragazzina molto attraente; l'aiutava moltissimo, sia con lo studio che economicamente, ma sarebbe stata felice se anche la sua carissima amica Cinzia avesse potuto guadagnarsi qualcosa senza dipendere esclusivamente dai suoi e da lei.

Senza nascondere la mia attrazione per la loro fresca bellezza, mi offri di aiutarla e le dissi di richiamarmi al mio ufficio in settimana che avrei sicuramente trovato qualcosa per lei.
Studentessa universitaria molto pratica a usare una tastiera sicuramente con una notevole istruzione informatica e un sorriso da sciogliere il cuore, avrebbe di certo sollevato il morale di tutti nei nostri uffici.
Contentissime le ragazze si abbracciarono e se non avessero saputo che ero con Lucilla, di sicuro avrebbero abbracciato anche me; Ma mi chiesero di organizzarci per una serata in discoteca una di quelle sere, e magari una romanticissima cena al McDonalds o in qualche paninoteca…Ridendo dissero che di più non potevano permettersi.
Poi ricordandomi di Lucilla, le salutai e ci scambiammo il numero del cellulare promettendo loro che le avrei chiamate. Insomma, avrei dovuto ringraziare Lucilla per lo schiaffo, che a quanto pare aveva creato l'empatia di due belle ragazze.

Mentre tornavo al mio ombrellone, potei vedere molto chiaramente, che lo spione di Lucilla, approfittando del fatto che io ero in acqua, stava riprendendo con il suo cellulare la mia donna che ignara dormiva sdraiata al sole a gambe divaricate ove lui aveva concentrato la sua attenzione, mentre anche la donna che stava con lui era appisolata al sole ignara delle morbose attenzioni del suo amico.
Guardandola potevo vedere che era davvero molto bella e avvenente con una figura asciutta due seni molto sodi dal momento che pur essendo sdraiata, restavano tesi come se fossero di gomma; la pelle abbronzata, dorata, liscia e perfetta, malgrado indossasse occhiali da sole molto larghi, sembrava di fattezze dolci e lineari da aristocratica.
Non capivo per quale motivo questo coglione continuasse a spiare Lucilla pur avendo al fianco una donna che non sfigurava in nessun confronto.

Mi avvicina da dietro e mi fermai proprio dietro di lui che disteso sulla sdraio a pancia in giù era talmente concentrato a riprendere Lucilla, che non si avvide della mia presenza.
Gli strappai il cellulare dalle mani, e lui si voltò di scatto rimanendo di sale quando mi ha visto dietro di lui con sguardo minaccioso pronto a prenderlo a pugni.
Tuttavia, sono una persona molto civile e la violenza non è stata mai una mia prerogativa per risolvere le questioni, e poi non è che mi sembrasse molto grave il fatto che costui fosse attratto dalla mia donna, e nemmeno m'infastidiva davvero, ma volevo sapere che cazzo ci trovava di tanto attraente da prenderla di mira in una spiaggia piena di belle donne.
Perciò per non fare scenate gli feci cenno di seguirmi verso il bagnasciuga abbastanza lontano dagli ombrelloni ma sempre in una zona dove ci fosse gente, non volevo spaventarlo oltremodo e non volevo provocare una rissa.
Quindi con tono un pò brusco ma non aggressivo, gli dissi: "E da stamani che stai sbirciando la mia ragazza e le hai fatto anche delle foto, si può sapere che cosa vuoi da lei? Ho visto che tu una ragazza c'è l'hai pure, non vorrai che ci mettiamo a fare a pugni in spiaggia per questo vero?" Abbastanza intimorito, l'uomo mi chiese scusa assicurandomi che il suo era solo un interesse artistico in quanto lui è uno scultore e Lucilla con il suo corpo piacevolmente ondulato con le curve morbide dei fianchi e i seni da dea greca, lo ispiravano e voleva solo poterla riprendere in qualche posa con cui magari poi lavorarci per crearne un'opera.
Vedendo che le sue ragioni mi stavano convincendo, anche lui cominciò a calmarsi dal momento che aveva davvero temuto la mia aggressione.
Ridandogli il suo Telefonino mi presentai nella maniera più gentile e educata possibile, e gli chiesi perché non si fosse presentato e le avesse semplicemente chiesto se era disposta a posare per lui.
Lui mi disse che per lui è molto più semplice cercare le pose nel modo più naturale possibile, e che se lei avesse saputo del suo interesse, sicuramente per cercare di essere più fotogenica avrebbe falsato la posa snaturando la naturalità che lui stava cercando.
Comunque, m'inorgogliva il fatto che la mia Lucilla avesse delle fattezze da dea greca che potevano ispirare un artista, come poteva anche essere che mi stesse prendendo semplicemente per il culo.
Lui diceva di essere Osvaldo Romazzoli Scultore e restauratore d'opere d'arte dell'era classica. Feci una breve ricerca su Google, e subito lo trovai.
Era davvero chi diceva di essere e la donna con lui era sua moglie Barbara che era anche sua assistente non ché modella per varie sue opere.
Continuammo a parlare con sempre più cordialità, e lui si sentì libero di chiedermi se avessi delle foto di nudo di Lucilla con le quali prendere le misure e fare degli schizzi del suo corpo.
A questo punto gli dissi che sarebbe meglio chiedere a Lucilla il suo consenso, e magari sarebbe stata lei stessa molto felice di darle le foto o meglio ancora di farsi fotografare nuda da lui:
In fondo la vanità era una grande prerogativa di Lucilla, e comunque mai avrei potuto dare a qualcuno sue foto di nudo senza il suo esplicito consenso; come minimo mi avrebbe tagliato le palle se mai lo avessi fatto.

Chiacchierando da buoni amici tornammo verso gli ombrelloni, e lui mi presentò sua moglie Barbara che preoccupata dal fatto che suo marito non era più con lei, si guardava intorno alla sua ricerca. Anche lei molto gentilmente mi salutò sfoggiando un radioso sorriso, che sembrava un vero invito a prenderla tra le braccia e baciarla.
Era davvero desiderabile, e lei era molto consapevole dell'effetto che aveva sugli uomini,...Io non ero un'eccezione sicuramente.
Dopo aver scambiato ancora qualche parola tornai da Lucilla per dirle della proposta dello scultore Osvaldo Romazzoli, che lei molto sicuramente, non aveva mai sentito nominare come me del resto.

Anche lei si era svegliata e non vedendomi al suo fianco si era alzata per vedere dove fossi, e quando mi vide che ero insieme a quella coppia di cui le avevo accennato prima, dicendo che lui la stava spiando e che per questo mi aveva schiaffeggiato davanti a tutti, era un tantino in agitazione.

Tornando verso di lei con un sorriso la tranquillizzai, mentre i due le facevano un gentile saluto che lei un pò sconcertata, ricambiò per gentilezza.

Quando fui da lei con un viso un pò accigliato mi disse:

-"Si può sapere che diavolo stai combinando? Prima mi dici che lui mi sta spiando forse anche riprendendo con il cellulare, e poi ci vai a fare amicizia? Che cavolo sta succedendo?"

Abbracciandola, anche per evitare che mi prendesse di nuovo a sberle in faccia, le dissi tutto tralasciando solo l'incontro con le due ragazze che comunque ci stavano osservando, forse anche loro temendo che Lucilla andasse ancora in escandescenze.
Quando lei capì che era stata notata per la sua avvenenza da uno scultore la sua vanità femminile prese il sopravvento, e anche se ancora non gli avevo detto che lo scultore la voleva fotografare nuda, lei già si cullava all'idea di essere una musa ispiratrice di un vero artista.

Così dopo averla rabbonita con questa prospettiva, andammo da loro per presentargli Lucilla, che ora moriva dalla voglia di conoscere lo scultore Osvaldo Romazzoli e sua moglie Barbara.
In un clima disteso e cordiale, chiacchierammo amabilmente di tante cose, ma soprattutto del fatto che Lucilla aveva fatto nascere in Osvaldo una ispirazione che ora voleva assolutamente coltivare; così propose di reincontrarci in città una delle sere successive, magari per il fine settimana e li poter discutere di un eventuale contratto di lavoro per Lucilla che l'avrebbe impegnata per qualche mese.

Inutile dire che mia moglie era elettrizzata all'idea di fare da modella per uno scultore, ma anche perché così si poteva un tantino emancipare visto che al momento dipendeva assolutamente da me, che naturalmente non le avrei mai rinfacciato niente.

Io con il mio lavoro di consulente economico e assicuratore per grandi imprese commerciali, guadagnavo abbastanza per poterle permettere una vita agiata e abbastanza lussuosa; Però lei voleva guadagnarsi la sua autonomia, e io l'avrei assecondata dandole tutto il mio aiuto per qualsiasi decisione lei volesse prendere.

Mai mi sarei sognato di proporgli io un lavoro o qualcuno della mia cerchia di conoscenze, lei voleva dimostrare non so a chi che fosse capace di cavarsela da sola. Io L'ammiravo per questo, ma so anche in quale mondo viviamo; perciò, anche se lei non lo voleva io ero sempre pronto a sostenerla.
Negli ultimi tempi, era sempre questo l'argomento su cui discutevamo a volte anche violentemente, almeno lei: io cercavo sempre di spiegargli il mio punto di vista in maniera pacata e concisa, ma riuscivo solo a urtare i suoi nervi, perché pensava, a torto, che io in qualche maniera volessi metterla al guinzaglio facendola lavorare da qualcuno delle mie conoscenze e che quindi indirettamente la potevo controllare.
Anche se non capivo perché la dovessi controllare dal momento che io di lei mi fido ciecamente, e che ho un modo di intendere e volere molto diverso e sicuramente più aperto del suo.
Io volevo solo dargli un indirizzo o un numero di telefono e lei poi se voleva poteva fare il mio nome ma se non voleva che sapessero che era mia moglie, poteva anche non dirlo; anche se questo mi dava un grande dispiacere, perché io sono molto orgoglioso di dire a tutti che lei è mia moglie in ogni circostanza, non vedo perché lei dovrebbe tenerlo nascosto per non avere agevolazioni dovute al mio nome molto conosciuto negli ambienti della finanza? Forse la irritava il fatto che una volta ci aveva provato a farsi assumere senza dire che era mia moglie, e dopo meno di un mese ha lasciato il lavoro perché non la ritenevano adeguata a svolgere le sue mansioni in quanto lei cercava di farsi strada facendo la civettuola infastidendo il personale femminile che li lavorava con grande serietà da molti anni.
Venni a conoscenza della cosa per puro caso dal capo direttore della filiale di Padova quando mi raccontò di una ragazza molto bella e procace ma un pò mignottella che credeva che da loro avrebbe fatto strada mostrando le cosce, mettendosi contro tutto il personale femminile in soli venti giorni per poi scappare a gambe levate perché aveva cercato di farsi sedurre dal suo vice la cui moglie gli faceva da segretaria, e lei proprio alla moglie aveva chiesto consigli su come sedurlo per farsi assegnare a un reparto più importante.
Ci mancò poco che la donna non le tirasse i capelli e finissero a darsele di santa ragione.
Ovviamente Lucilla mai mi aveva detto come erano andate le cose, ma solo che quel lavoro non faceva per lei e che il clima non era di suo gradimento.
Questo episodio oltre a mettermi una grande tristezza, mi faceva anche capire cosa era disposta a fare per raggiungere i suoi scopi, e quindi anche per questo non poteva lavorare con qualcuno che sapeva chi era e chi ero, per non rischiare di essere sputtanata.
Intendiamoci nel mio modo di concepire un rapporto, la fedeltà sessuale non è assolutamente contemplata se lo si fa per desiderio di un piacere diverso con qualcuno che ti fa tremare le ginocchia, ma darla via per raggiungere un obbiettivo di carriera o uno stipendio migliore, per me è prostituzione, e non la sopporto, quindi il fatto che lei pensasse di sedurre un vicedirettore per raggiungere un obbiettivo di carriera scavalcando chi invece lo merita per la sua efficienza lo trovo meschino e molto ripugnante.
Quindi quando venni a conoscenza della storia, ne rimasi sgomento e provai un pizzico di odio verso la donna che invece amo più della mia stessa vita. Mi chiedevo se per lei era la stessa cosa?
Quindi la lasciai fare a modo suo senza nemmeno cercare di sapere cosa stesse cercando davvero.
Io non glie lo chiedevo, ma lei me ne parlava sempre con grande entusiasmo ottenendo subito tutto il mio appoggio, per poi perdere il suo slancio pochi giorni dopo e non parlarne più sino alla prossima occasione.
Questa sua superficialità mi disorienta, anche perché lei è laureata in scienze politiche e ha un master in economia oltre a parlare correntemente tre lingue; Insomma non è l'ultima arriva e nemmeno stupida.
Ma quando cominciamo a parlare di noi due, è come se si richiudesse nel suo guscio e io non riesco a farla uscire.

Quando sinceramente le dico che per me lei è sempre libera di vivere la sua vita come più le piace anche se questo dovesse comportare di fare sesso con altri maschi che a lei piacciono e la fanno morire di languore quando li vede, comincia a dare di matto adducendo che lo dico solo perché io possa poi andare a scopare con tutte le donne che voglio.
La sua insicurezza mi disorienta e non riesco a farle capire che se volessi altre donne lei non potrebbe fermarmi come io non potrei fermare lei se volesse altri uomini.

Quindi cerco di evitare di riprendere il discorso ma mi accorgo sempre più spesso che lei guarda altri uomini con un interesse molto sessuale, che io non le rimprovero, ma che ho paura a dimostrare.
Quindi faccio finta di non sapere che lei ogni tanto si fa scopare da qualche bel toro da monta, ma che cerca in tutti i modi di tenermelo nascosto mentre io sarei ben felice di sostenerla se lei mi facesse partecipe delle sue scappatelle; perché in fondo a me saperla felice mentre un bel manzo la monta facendola godere piace e mi eccita; in fondo ciò che chiedo non è poi molto, solo condividere con lei la sua felicità che poi è anche la mia.

Intendiamoci almeno per quel che mi dice e anche altre prima di lei mi hanno sempre detto, la mia bella figura a letto la faccio e le donne provano un grande piacere a fare sesso con me, e me piace farlo con loro, anche se non disdegno un bel ragazzo con cui scopare stringendogli il forte nerbo in mano o in bocca; ma in genere preferisco le donne e da quando ho Lucilla, sono soddisfatto di lei che completa perfettamente il mio fabbisogno e non mi fa sentire la mancanza di altre donne, ma lo stesso non è per lei, e io lo capisco e cerco di dirglielo, ma lei forse teme che se per sfogarsi me lo dice, poi io possa ritorcere la sua fiducia contro usando le sue avventure per farle del male.
Comunque, ora che ha questa nuova opportunità da un uomo che non fa parte del mio giro di amici e che non ha nemmeno nulla a che vedere con il mio lavoro, lei si sente più a suo agio, e ovviamente dovendo lei posare per quest'uomo la fa sentire non una donna, ma una dea, o se vogliamo una musa ispiratrice. Pertanto; dopo quel giorno in spiaggia, parliamo quasi esclusivamente di questo e lei si galvanizza considerandosi una bellezza esotica molto ricercata. Per mia fortuna questa consapevolezza, la rende molto calda e sessualmente ricettiva, e facciamo moltissimo sesso perché lei si sente bendisposta a farlo.
Un Messaggio di Barbara Romazzoli, ci invita per il sabato successivo a casa loro per una cenetta informale dove Osvaldo farà conoscere a Lucilla i termini del contratto e mettersi d’accordo.
Lei è raggiante e già immagina di essere sulle pagine delle migliori riviste e rotocalchi come la musa dello scultore Osvaldo Romazzoli: "Che nessuno conosce e nemmeno si ferma a riflettere che nemmeno lei sapeva chi era prima di quel fortuito incontro". Comunque, la lascio crogiolarsi in questa sua nuova avventura ben sapendo che potrebbe non durare molto, almeno conoscendo il suo solito comportamento.

Nello stesso tempo, un messaggio di Daniela una delle ragazze conosciute in spiaggia, mi chiede se ho voglia di passare una serata in discoteca insieme a lei e la sua amica Cinzia; che intanto mi ha mandato il suo curriculum in ufficio dove l'addetto alle risorse umane lo sta prendendo in considerazione ovviamente caldeggiato da me.
Prima di decidere e darle una risposta, mi vado a rivedere la foto che le ho scattato in spiaggia anche per ricordarmi i loro visi, e posso ammirare due belle ragazze molto giovani con corpi snelli a slanciati. Daniela è la bionda che sorride apertamente rivelando una dentatura perfetta e due labbra rosse molto desiderabili. Entrambe in topless molto ridotti e molto sexy.
Cinzia ha una folta capigliatura rossa e molte lentiggini sulla delicata pelle del viso delle spalle e del petto, davvero molto graziosa; con un dolce sorriso che rivela una innata timidezza che la rende molto dolce allo sguardo.
Entrambe hanno subito dimostrato una forte antipatia verso Lucilla perché mi aveva schiaffeggiato senza vergogna in presenza di tutti in spiaggia per poi mettersi a fare la vittima quando io l'ho abbracciata per consolarla della sua stupidità.
Questo me lo dissero quando insieme entrammo in acqua, e io mi sforzavo parecchio per convincerle che lei era solo un pò emotiva, ma che mi amava davvero: "Non credo che le abbia convinte comunque."
Ora mi stanno invitando a passare una serata con loro in discoteca, e penso che ci andrò, però prima voglio portare Lucilla alla cena da Osvaldo e sua moglie.

Per l'occasione Lucilla si veste davvero come una dea: indossa un abito azzurro con un’ampia apertura sulla schiena che le scopre praticamente tutta la spalla; ovviamente non può indossare il reggiseno per non lasciar vedere l'inestetico elastico sulle spalle. Un vertiginoso spacco laterale lascia intravedere la lunga coscia perfettamente tornita che regolarmente depila con molta cura. Un'acconciatura tipo Mariantonietta molto vaporeggiata che s'innalza sul suo capo come una torre che le incorona il viso stupendamente truccato che sembra illuminarsi di luce propria.
È semplicemente bellissima la mia Lucilla, che però non si è agghindata così per me.
Quando arriviamo a casa di Osvaldo, la sorpresa di Barbara nel vedere Lucilla così stupendamente agghindata la mette sicuramente a disagio, e corre in camera per mettersi qualcosa che non la faccia sfigurare troppo.

Osvaldo è completamente affascinato dalla bellezza di Lucilla, che nulla fa per dissimulare la sua Venesia presenza.
-Sono certo che se ora Osvaldo le offrisse da bere e la conducesse; che so? Nello studio?... Lei lo seguirebbe e da lui si lascerebbe scopare li seduta stante.

Invece Osvaldo offre a me da bere, e mi chiede di aspettare Barbara nel salotto, fintanto che lui mostra a Lucilla il contratto nel suo studio.

È come se mi avesse letto nella mente:
Io consapevole che lui vuole solo restare da solo con Lucilla per metterle le mani addosso.

Mi accomodo sul divano e li guardo entrare nello studio, notando come Osvaldo guarda Le spalle nude di Lucilla.
Richiude la porta e io resto da solo ad aspettare Barbara in salotto; sicuro che ora Osvaldo sta infilando le sue mani nello spacco del vestito di Lucilla che non esita a prendergli il grosso pene in mano per masturbarlo mentre lui le massaggia lievemente il clitoride eccitato.

Immagino che lui la faccia piegare sul suo tavolo da lavoro, e lì la monta da dietro tappandole la bocca per non farsi sentire gemere da me; e mi eccito a immaginare questo, e come se io fossi lì a guardare come Osvaldo Romazzoli si scopa mia moglie nel suo studio per la prima volta come antipasto delle lunghe orge che faranno nei prossimi mesi.

Forse la metterà incinta penso, è il solo pensiero mi eccita all'inverosimile provocandomi una dolorosa erezione che non posso nascondere, quando la Signora Barbara entra in salotto con un impeccabile abito di Chiffon molto aderente che mostra le sue curve davvero molto pronunciate che lei ostenta con naturale eleganza.
Mi rivolge un raggiante sorriso e si dirige verso lo studio, apre la porta senza bussare per annunciare al marito che lei è pronta, e la voce normale dell'uomo con calma le dice che arrivano a minuti, poi si avvicina a me lasciando la porta dello studio aperta.
La mia erezione è scomparsa, raffreddata subito dalla naturale impressione di serena vita quotidiana che la donna senza alcun altro sospetto dimostra.
Segno che l'unico a bramare e sperare in una folle tresca segreta tra Osvaldo e Lucilla sono io.

Poco dopo escono dallo studio senza nessuna traccia sui loro volti o vestiti di qualcosa che abbiano potuto fare, e mi chiedo se per caso io non sia malato di qualcosa.
Passiamo una serata tranquilla dove ci deliziamo con la buona cena della signora Barbara, e Lucilla conversa amabilmente con entrambi mentre io mi sento uno stupido.

Poi però Osvaldo ci porta di nuovo tutti nel suo studio per farci vedere il contratto, che ha bisogno anche della mia firma, e mentre mi accingo a firmare, vedo poco lontano sul pavimento, alcune macchie che sembrano di sperma; improvvisamente immagino Lucilla che masturba Osvaldo, lì davanti al tavolo e lo fa eiaculare sul pavimento, stando attenta a non farsi macchiare il vestito, per poi asciugarsi con un fazzoletto, e farsi trovare normalmente seduta sulla piccola poltrona, quando la moglie dello scultore entra.

Noto nel cestino un fazzoletto che riconosco come il suo, e lasciando cadere accidentalmente la penna, nel raccoglierla lo prendo per farlo sparire nella tasca della mia giacca per poi controllarlo; Anche se sono più che certo, che è sporco di sperma che lei ha ripulito dalla sua mano dopo averlo masturbato.

La mia erezione si ripresenta imperiosa, ma per fortuna nessuno la nota, e io osservo Lucilla che sorride con gentilezza, immaginando che sotto il tavolo stia allungando una gamba per toccare con il piede le gambe di Osvaldo, che la osserva con desiderio.

-Ora non ci sono più dubbi: "Sono pazzo!!!" -

Il resto della serata passa tranquillamente, e noto che Barbara spesso è davvero troppo gentile con me e forse vorrebbe coinvolgermi di più in una conversazione dove non sia solo Lucilla a dialogare con loro.
Io però non le do troppa importanza poiché sono assorto a contemplare Lucilla mentre parla con Osvaldo senza mai scomporsi, e lui sembra che stia per dire qualcosa di indecente ma si trattiene ogni volta.

Verso mezzanotte ci accomiatiamo e torniamo a casa, e già in macchina Lucilla diventa una vera vampira, poiché comincia a baciarmi come un'assatanata rischiando anche di andare a farmi sbattere.
A casa ci scateniamo in una furia di sesso sfrenato e lei si dona completamente come se volesse farsi perdonare qualcosa.
Quando è ormai al massimo del piacere e sta per esplodere, le dico gridando:

-"Lo vorresti ora il cazzo di Osvaldo? E lei esplode in un: "SIIII!!!…." -

E poi gemere, tremando sotto i miei colpi che la sfiniscono, e io le sparo dentro tutta la mia repressa rabbia e goduria, insieme al mio seme.
Restiamo per qualche minuto in silenzio ad ansimare stanchi per il lungo amplesso, e poi lei mi chiede:

-"Perché mi ha chiesto se volevo il cazzo di Osvaldo? Se non stessi godendo così bene, ti avrei preso a schiaffi brutto scemo; ma come ti viene in mente?"-

La guardai con un ghigno sulle labbra, e poi sollevandomi mi misi a sedere al suo fianco che giaceva sul materasso:

-"Bene! Per prima cosa mettiamo subito in chiaro che le mani non le devi più alzare se non vuoi conoscere la mia reazione, e faresti anche bene a non minacciarlo neanche.
Poi quando si è eccitati e si sta per raggiungere il culmine, è ovvio dire qualcosa di strano o di troppo scontato, e siccome dovrai lavorare con lui stando tutto il tempo nuda credi che lui saprà resistere alla tentazione di saltarti addosso e scoparsi la sua dea? Ma la vera domanda è:
“Saprà resistergli la dea?”
Da quello che ho capito la moglie sarà praticamente tutto il tempo fuori e voi due sarete soli nel suo laboratorio dove lui ti dovrà fotografare, disegnare, analizzare e molto probabilmente anche eccitare."-

Lucilla mi guardava severa, e sollevandosi anche lei sulle braccia per guardarmi in faccia, mi dice:

-"Quello che stai dicendo mi offende; lui è un professionista ed ha una bellissima moglie che di sicuro le dà tutto ciò di cui ha bisogno.
Per quale stramaledetta ragione dovrebbe essere interessato a me come femmina? Lui vuole solo la mia immagine per il suo lavoro, non vuole me! "-

- " Te lo ha detto lui quando eravate soli nel suo studio?"

La guardavo sostenendo il suo sguardo che si stava accendendo d'ira.

-"Ma insomma Massimo! Che diavolo ti prende? Prima mi fai godere come una dea, e poi mi tratti da puttana! Io sto con te e amo solo te! Posso anche essere una vera stronza ma ti amo più ogni altra cosa al mondo e non ti farei mai un torto! Mi devi credere… Ti prego Massimo!... Mi hai fatto così felice oggi, non roviniamo tutto. "

La presi tra le braccia e la strinsi forte a me, prima di baciarla con tanto ardore che finimmo di nuovo per scopare come ricci, con Lucilla che urlava tutta la sua gioia; e quando ancora stava per venire, mi afferra le braccia e mi guarda con occhi infuocati:

-"Ora te la scoperesti Barbara? Dimmelo bastardo! Te la faresti?"

Cazzo mi aveva bloccato l'imminente orgasmo mentre lei ancora una volta si lasciava andare afferrandosi con forza a me graffiandomi la schiena e mordendomi il petto senza veramente farmi male.

-"Brutta stronza! mi ha bloccato l'orgasmo! Ora dovrò farti il culo per riprendermi dallo shock."

"Noooo!!!.... Non lo farai!"

E mi afferra le braccia per iniziare una lotta che lei sa che alla fine perderà.
Le sono sopra cerco d'immobilizzarla, ma le si divincola e ride, ben sapendo che sta solo ritardando la punizione.
Finge di colpirmi poi si divincola e scivola via come un'anguilla.
La lotta mi esalta; L’afferro per i fianchi mentre lei si dibatte perdendo sempre più le forze, si lascia cadere sul letto esausta mentre le sono sopra pronto a penetrarla profondamente nel culo.
Ormai sconfitta mi chiede:

"Per favore Massimo!!! Usa il gel non farmi male!"

La bacio con trasporto sulla bocca e tiro fuori la boccetta del gel per spalmarlo sul mio turgido pene e poi poggiarlo delicatamente al suo buchino.
La sento sospirare mentre entra e stringe forte le labbra, mi guarda con languido sguardo sottomesso:
"Ti amo bastardo!!!..."
E lascia sfuggire un flebile "ahhh!!!..." Dolore misto al meraviglioso senso di piacere che prova, a lasciarsi prendere così.
Stavolta non ci aggrediamo più, ci amiamo con dolcezza e lei si sottomette placidamente alla mia virilità sino a godere ancora anche in questa maniera animalesca.
Ormai sudato e con affanno, le scarico in corpo il mio terzo carico di sperma e lei mi si avvinghia ai fianchi come una piovra, donandosi completamente al suo uomo che ancora una volta l'ha portata in paradiso.

Restiamo accasciati l'uno sull'altra a riprenderci da tanto sesso;
sono le tre del mattino e il letto è un campo di battaglia.
Il pene ormai sazio scivola fuori dal suo orifizio e così completamente esausti e sazi di sesso, ci addormentiamo uno sull'altra.

Ci risvegliamo alle nove del mattino con tanta fame e ancora voglia di sesso.
Completamente nudi ci alziamo e ci prepariamo una veloce colazione e tanto caffè che consumiamo come se ci stessero inseguendo, per poi correre di nuovo sul letto e abbandonarci a molti altri accoppiamenti che ci fanno sentire una cosa sola perfetta e indistruttibile.

È quasi mezzogiorno quando infine decidiamo che ce ne siamo dati abbastanza e ci alziamo dal letto. Lei si infila solo una vestaglia da camera, io solo i box.
Lascio che sia lei a usare per prima la doccia, se la facciamo insieme va a finire che torniamo ancora a scopare e poi non abbiamo più voglia di andare al mare.

Intanto rimetto in ordine il letto e torno in cucina per sparecchiare il disastro che abbiamo lasciato dopo la colazione.

E li rivedo la mia giacca della sera prima, dove nella tasca ho messo il fazzoletto raccolto dal cestino nello studio di Osvaldo.
È il fazzoletto di Lucilla che porta sempre con sé perché profuma di Aloha.
La prima reazione è di buttarlo perché non posso credere che la donna, che per tutta la notte e la mattina, mi ha sfinito con tanto sesso, abbia veramente fatto quello che fino ad ora è solo il frutto della mia immaginazione; ma poi la mia insana natura di coglione masochista prende il sopravvento, e lo apro; e per quanto ormai sia seccato, è chiaramente sperma quello sopra.
Lo odoro ma ormai la fragranza è andata, e resta solo un fazzoletto arrotolato con delle macchie senza alcun significato.
La mia fantasia torna alla sera prima, quando Lucilla e Osvaldo sono da soli nel suo studio, e ancora rivedo Lucilla che gli accarezza lentamente il grosso pene guardandolo fisso negli occhi in silenzio, mentre lui ha il respiro corto e ansima leggermente guardandola senza parlare incapace anche di chiederle un bacio, che lei comunque mai gli avrebbe dato.
Lo masturba senza passione sino a farlo venire nella sua mano, che poi con un certo disgusto si ripulisce con il fazzoletto, per poi buttarlo in quel cestino dove io poco dopo lo raccolgo ansioso di conoscerne la storia.

Ormai non ci sono più dubbi; "Sono pazzo!" Altrimenti come altro spiegare questo mio assurdo comportamento quando lei senza nemmeno il bisogno che lo dicesse mi ha dimostrato con i fatti e con il suo corpo quanto mi ama e cosa è disposta a fare per farmi felice.

Sto ancora trasognando in questa melliflua sensazione di mia assoluta stupidità, quando la sua voce alle mie spalle mi fa trasalire:

"Mi picchieresti davvero se dovessi darti un altro schiaffo? Non ci credo nemmeno se me lo giuri per iscritto!"

La guardo shoccato:

" Ma perché mi vuoi picchiare? Se sai che potrei anche non sapermi controllare; Certo che non ti farei mai del male, mi farei ammazzare per proteggerti, ma non capisco perché tu lo debba fare a me?"

-"Perché sei dolcissimo e so che mi perdoneresti ogni cosa anche la più crudele. Me lo hai dimostrato in spiaggia l'altra domenica quando ti ho schiaffeggiato in quella maniera davanti a tutti, e tu non ci hai nemmeno fatto caso. Ti preoccupavi solo di non farmi soffrire e mi hai preso un ghiacciolo, spiegandomi perché avevi voluto prendermi in quel modo in acqua ben sapendo che lo volevo anch'io al di là del motivo che ti spingeva a farlo.

Dicendo questo mi viene vicino mi abbraccia e mi bacia delicatamente sulle labbra e io m'inebrio del suo odore di fresco sapone di Aloha vera che ha appena usato per farsi la doccia.

E in quel momento mentre ancora è abbracciata a me, vede il suo fazzoletto sul tavolo della cucina dove proprio non dovrebbe esserci.

"Ma che cazzo?!... Cosa cazzo ci fa questo qua?..."

E mi guarda con occhi fiammanti che vogliono una spiegazione che al momento non sono in grado di dare.

-"Ieri nello studio di Osvaldo appena entrata ho avuto una crisi allergica al pelo del suo gatto che mi ha detto ama stiracchiarsi sulla sua poltrona e ho dovuto soffiarmi il naso per reprimere lo starnuto che mi avrebbe rovinato il trucco.
Lui capendo che ero allergica ai gatti, ha cercato di ripulire dai peli la poltrona e nel farlo ha fatto cadere alcune gocce di olio di lino che usa per diluire alcuni tipi colori, e ho capito che annusandolo mi calmava dalla voglia di starnutire.
Ma ora mi chiedo cosa diavolo ci fa sul nostro tavolo da cucina?"

Cercando di essere il più naturale possibile, dico:

" Quando nello studio mi è caduta la penna, nel raccoglierla ho visto il tuo fazzoletto nel cestino, e ho pensato che sarebbe stato un vero peccato buttarlo via dal momento che lo porti sempre con te, così l'ho preso per lavarlo, e siccome lo avevo nella giacca ora l'ho preso perché aspettavo che tu finissi per metterlo nel cesta della roba da lavare in bagno.
Ma perché ti scaldi tanto? Volevo solo salvare il tuo amato fazzoletto."

Ero quasi certo di essermi salvato in calcio d'angolo.

Lei guardandomi sorpresa per la mia attenzione al suo fazzoletto, sorridendo mi dice:

"Amore ne ho a dozzine di quei fazzoletti, non era davvero necessario, però sei di una sensibilità davvero unica amore mio....Se non fossi già mio marito, ti sposerei subito!"

E di nuovo mi abbracciò per baciarmi.
Passammo il resto della giornata nel modo migliore, andammo al mare poi la portai a cena dove gustammo Aragosta, frutti di mare e tanto buon vino bianco frizzante.
Lucilla era raggiante, ed aveva davvero tanti motivi per essere felice.
Iniziammo la nuova settimana ognuno con i suoi impegni e lei entusiasta di cominciare a posare per Osvaldo.

Mentre stavo per entrare in ufficio, vidi in sala d'attesa Cinzia, la ragazza che due settimane prima avevo conosciuto a Jesolo insieme alla sua amica Daniela, e appena mi vide mi venne incontro sorridente felice di essere stata chiamata per un colloquio di lavoro grazie a me.
Io le strinsi gentilmente la mano, e la invitai a prendere un caffè insieme appena avesse finito il suo colloquio, le indicai il piano in cui si trovava il mio ufficio, e con un dolce presentimento la salutai con un sorriso, mentre lei visibilmente conquistata mi guardava andare verso l'ascensore.

Mentre salivo, un messaggio di Lucilla, mi diceva che era già nello studio e Barbara la stava istruendo su come posare sul piedistallo con indosso solo un leggerissimo velo trasparente mentre Osvaldo aveva preparato tutto l'occorrente per fare un set fotografico completo.
Per accentuare la sue molto procaci forme, Barbara le aveva tinto con del colore rosato i capezzoli e imbiancato il resto del seno per darle maggior risalto, e le aveva suggerito di lasciar crescere i peli del pube affinché potesse pettinarli in maniera a lei più confacente; intanto si era limitata a ungere le grandi labbra con dell'olio rosso per far risaltare il sesso molto ampio.

Non mi nascose che il delicato tocco delle dita di Barbara le avevano provocato degli strani brividi caldi.

Poco dopo il delicato bussare alla mia porta aperta, mi fece vedere il sorridente viso di Cinzia, che mi annunciava felice di essere stata assunta, per il momento solo come vicesegretaria, ma che se sarebbe stata all'altezza sarebbe potuta essere assegnata a qualcuno come assistente e avere un contratto definitivo.
Non nascose nemmeno per un istante che le sarebbe piaciuto lavorare con me.
La portai in caffetteria e le offrii il caffè e un cornetto caldo, chiacchierammo un bel pò.
La portai in giro facendole conoscere l'ambiente e alcuni dei miei colleghi, che subito furono entusiasti di sapere che Cinzia avrebbe fatto parte del nostro gruppo.
Aveva mandato un messaggio alla sua amica Daniela, che con una video chiamata, si congratulava con la sua amica e mi ringraziava di tutto cuore, rinnovando il suo invito a uscire insieme, e alla fine come saluto mi mandò un bacio volante.

Quando Cinzia prima di andare, felice di quello che le stava succedendo, mi salutò:
Io le porsi la mano, ma lei molto simpaticamente mi abbracciò, e mi diede un caldo bacio sulla guancia con uno sguardo talmente grato, che ricambiai con uno dei miei più dolci sorrisi.

Avevo la netta sensazione che piacessi davvero a quelle due ragazze e che se Lucilla lo avesse solo sospettato, le avrebbe scorticate vive.
Ora però era troppo presa dall'entusiasmo del suo nuovo lavoro, che io immaginavo con troppe sfumature erotiche per non travolgerla in una ambigua relazione a tre con Osvaldo e la moglie Barbara, che forse avrebbe voluto anche me in questa strana tresca che si stava creando anche se per il momento solo nella mia mente.

Due sere dopo uscivo insieme a Daniela e Cinzia e le portavo a mangiare in un romantico ristorantino presso la riviera veneta, e li scoprii che le due ragazze erano davvero delle intime amiche e che erano disposte a condividere tutto; Infatti, in discoteca mentre ballavamo, entrambe mi si strusciavano languidamente addosso, e le loro sensuali movenze, mi eccitarono parecchio.
Mi ero fatto la convinzione, che essendo in tre, non poteva succedere niente; invece, mi resi conto che era esattamente il contrario, poiché sicuramente per eccitarmi, le ragazze in un momento di intimo approccio mentre mi guardavano con sguardo ammiccante, si baciarono sulle labbra con dolcezza mandandomi in uno sconcertante visibilio.

Fu come se avessero suonato la carica, perché poco dopo ci alternavamo tra baci movenze erotiche sottili provocazioni e palpeggi più o meno espliciti.

Da quando avevo sposato Lucilla due anni prima, non avevo mai fatto sesso con altre donne, non perché volessi essergli fedele; a queste cose non ci ho mai creduto, ma solo perché non ne ho mai sentito il bisogno.
Solo che ora con queste due stupende creature, la mia eccitazione si faceva sempre più grande, e quando Daniela mi propose di andare con loro a casa sua, era chiaro che avremmo fatto una piccola orgia.

Le due ragazze ai miei lati, mi abbracciavano condividendo la loro felicità, e alternativamente mi baciavano fino a baciarci tutti e tre insieme mentre passeggiavamo sulla spiaggia sotto la luna di Agosto.

Per evitare di distrarmi, le due ragazze si misero dietro sul sedile posteriore, e io come se fossi il loro chauffeur le riportavo in città.
Mentre guidavo loro parlavano di tante cose, ma ogni tanto tacevano e dallo specchietto retrovisore le scorgevo baciarsi sapendo che le osservavo.

In pratica era Daniela che spingeva la sua amica a lasciarsi andare, la quale comunque anche se con un pò di pudore, si lasciava trasportare dalla sua più maliziosa amica condividendo i saffici baci al solo scopo di eccitare i miei sensi.

Quella notte fui assalito da due meravigliose creature che senza inibizioni mi fecero partecipe della loro relazione condividendosi la mia forte virilità, aiutandosi a penetrarsi, mentre mai smettevano di amarsi tra di loro, dandomi modo di assistere in prima persona e partecipare a quello che per me era un amplesso surreale.

Daniela e Cinzia, si baciavano, leccavano accarezzandosi e tormentandosi le loro parti più sensibili, facendomi partecipare, e completando con la mia virilità la loro unione già di per sé perfetta.
Mi offrirono le loro fiche affamate di sesso e cariche di umori tutti da assaporare, e senza opporsi lasciarono che anche i loro buchi segreti venissero aperti dal mio insaziabile pene che in loro trovava la felicità.

Fu un lungo carosello di orgasmi sempre più languidi che solo dopo due ore di sesso cosi dolce e mellifluo potemmo definire appagato.

Lasciai le ragazze ancora calde a riposare sul grande letto, e dopo averle salutate con dei piccoli dolci baci, tornai a casa dove Lucilla di sicuro era già da parecchio addormentata.

Non provavo alcun senso di colpa, ma solo tanta soddisfazione ad aver avuto la possibilità di condividere con quelle due ninfe una notte così speciale.
Solo che nella mia più totale stupidità, non avevo pensato di farmi prima una doccia per togliermi l'odore che le ragazze mi avevano lasciato addosso, e appena fui a letto, fu la prima cosa che Lucilla avvertì svegliandosi di colpo annusando l'aria per capire che cosa fosse.
Nella maniera più innocente, mi chinai su di lei baciandole le guance, mentre lei in silenzio con sguardo incerto mi guardava senza dire niente.
Mi diede la buonanotte e girandosi dal lato opposto, ritornò a dormire; almeno così avevo creduto, salvo sentirla lievemente singhiozzare sommessamente evitando di affrontare un doloroso argomento in quel momento.

Cominciavo a credere che stava per scoppiare un forte temporale di emozioni tra di noi e mi preparavo al peggio.
Mi accostai a lei per stringerla a me come a volerla consolare, ma lei mi chiese solo di lasciarla in pace, se mai ne avemmo parlato il giorno dopo.

Mi addormentai quasi subito sopraffatto da strani sogni, nei quali mi vedevo sopraffatto da tante donne che mi si offrivano generosamente salvo poi dissolversi appena le toccavo.

Lucilla era già alzata quando mi svegliai e sentivo l'odore del caffè.
La raggiunsi in cucina dove lei in silenzio preparava la colazione evitando di guardarmi in faccia. Rispose al mio buongiorno con una certa freddezza porgendomi la tazza del caffè fumante per poi spalmare il burro sul suo toast.

"Mi vuoi dire che cosa ti succede? È da ieri sera che sei strana!!! E stanotte ti ho anche sentito piangere. Che cos'hai tesoro mio? Perché improvvisamente sei così triste e seria? Ieri mi mandavi quei messaggi così caldi e appassionati circa il tuo nuovo lavoro, e poi ti ritrovo triste e sconsolata.
Ti hanno forse offesa o peggio maltrattata? Se è così puoi subito smettere di andarci e io sono pronto a fargliela pagare."

Lo dicevo solo per incoraggiarla a parlare poiché sapevo cosa la tormentasse.

Lei mi guardava come se non fossi io o non mi riconoscesse, prima di dire:

"Ma che stronzo ipocrita bastardo che sei Massimo!!!... Torni a casa che puzzi come una battona di un bordello di terz’ordine, e poi fai anche l'ingenuo fingendo di provare pena per me.
Lo sai che mi fai schifo? Riesci a farmi morire di passione e mi dai sesso da sfinirmi e lasciarmi soddisfatta per giorni se non per settimane, ma poi ti riduci a fare sesso con altre donne e non cerchi nemmeno di nasconderlo, magari facendoti una doccia per ripulirti prima di tornare a casa.
Dimmi una cosa Stronzo!... Se ieri te lo avessi permesso, tu mi avresti scopata con il tuo lurido cazzo ancora pieno degli umori della baldracca con cui sei stato, non è vero?
Ma non provi schifo per te stesso? Mi chiedo perché hai voluto sposarmi se poi mi devi umiliare in questo modo; prima mi dimostri quanto veramente mi ami facendomi sentire la dea del tuo altare, e poi mi umili in questa maniera subdola e meschina; Ma chi sei veramente?"

Era talmente triste e avvilita che nemmeno riusciva a piangere.

"Io sono l'uomo che ti ama alla follia e che per te scalerebbe le montagne e si lancerebbe nel fuoco l'uomo che vorrebbe vederti sempre sorridente e felice e che ora vorrebbe stringerti forte tra le braccia e cullarti per consolarti dell'ingiusto dolore che stai provando."

E mi avvicinai a lei per abbracciarla, riuscendo solo a farla urlare:

"Stammi lontano!!! Non azzardarti a toccarmi lurido verme traditore!!! Torna da quella troia che ieri sera ha spompato il tuo schifoso uccello!!! Io non voglio che tu mi tocchi!!! Mai Più!!!....Chiaro???"

Senza mostrare risentimento per le sue parole che comunque non percepivo vere, mi fermai davanti a lei senza toccarla ma lasciandole intendere che sarei rimasto lì, quando le dissi:

"Io non mi sono posto tutti questi inutili quesiti e fatto tanti problemi quando sei stata tu in più di qualche occasione a fare sesso di straforo, e poi lasciarti prendere da me come se volessi il mio perdono, anche se non mi confessavi le tue scappatelle; E lo sai perché?"

Lei mi guardava stranita e incerta, forse perché non avendogliene mai parlato, credeva che ne fossi all'oscuro, mentre ora le stavo dicendo che ne ero perfettamente a conoscenza.
Cercò di balbettare un:

"Non é vero!!!.... Non ti ho mai tradito!!!..." Ma io la fermai dicendo:

"È Vero!!!...Non lo hai mai fatto; ma non perché non sei maia stata con altri, questo lo posso provare in tutte le volte che lo hai fatto quante volte e con chi; ma lo hai fatto non perché amavi il tuo Bull del momento, solo perché ti faceva sentire bene, ed eri felice.
Diciamo che lui era solo un tuo giocattolo per raggiungere il piacere che in quel momento cercavi.
Poi però tornavi da me, e ti lasciavi amare con molta più passione e desiderio rendendomi l'uomo più felice del mondo.
Io le tue scappatelle non le ho mai considerate tradimento, ma invece un necessario diversivo per aumentare la nostra libidine e amarci di più.
Non te ne ho mai parlato perché volevo che lo facessi tu e molte volte ho cercato di spingerti a farlo ma tu invece diventavi incredibilmente aggressiva.
Se ora continui a negare offendi la mia intelligenza e mortifichi il mio amore per te."

Senza cercare più di negarlo, Lucilla sconfitta abbassa il capo dicendo:

"Questa é la tua vendetta? Lo hai fatto per punirmi? Ma perché adesso che ti stavo idolatrando da quanto mi hai dato e come me lo hai dato.
Perché mi hai voluto ferire proprio ora che ti sono devota molto più di prima? E ho smesso di tradirti da molto tempo e mi pento di averlo fatto e mi sento male e vorrei piangere."

Stavolta non mi scaccia e si lascia abbracciare e finalmente riesce a piangere sul mio petto chiedendo perdono; dimostrando ancora una volta di non aver capito ciò che le ho detto.

Senza lasciarla, le accarezzo il capo e le do dei teneri baci.

"Amore!!!...A me non dispiace se tu cerchi qualcosa di diverso per sentirti realizzata e felice, anzi mi preoccupa il contrario. Se mai te l'ho detto, è perché non volevo in alcun modo inibirti o farti smettere; Io voglio che tu ti goda la tua fresca ed esuberante giovinezza in ogni modo possibile senza alcuna remora o pregiudizio.
Sei mia moglie per tua scelta ma non sei di mia proprietà!!! Tu sei libera di fare le tue scelte senza essere condizionata da me, che posso solo compiacermi del fatto che tu ne tragga beneficio e ti senta realizzata.
Se senti il bisogno fisico di un altro uomo è sicuramente perché in quel momento io non sono abbastanza per te, e questo oltre a farmi capire che devo avere più cura di te, mi fa anche imparare ad accettare il fatto che tu decidi con la tua testa, e ritorni da me forse consapevole che in fondo valgo di più di ogni tuo occasionale amante, è questo non può che farmi tanto piacere.
Ora sei arrabbiata con me perché pensi che ti abbia tradito, ma non è affatto così:
Certo secondo i canoni della morale comune, ieri sera ti ho tradito; ma per come la vedo io, ieri ho solo dato sfogo a un bisogno che mi si è acceso impellente ma non vedevo l'ora di tornare da te e con te invece provare quello che io chiamo vero amore.
Forse per questo inconsciamente non mi sono lavato, perché volevo renderti partecipe del mio stato d'animo e della passione che avevo dentro di me."

Lucilla ancora singhiozzando, ma evidentemente meno traumatizzata senza cercare di allontanarmi ancora, mi dice senza troppa convinzione:

"Resti sempre uno stronzo, bugiardo e traditore, ma me la sono cercata."

Guardandola con malizia, le dissi;
"Se vuoi farmela pagare, cercati un nuovo Bull molto dotato e fai sesso con lui fino allo sfinimento, e poi mi mostri il video che con cura hai fatto per immortalare la tua vendetta."

Lo dissi come se lo dicessi per scherzo, ma che in fondo desideravo davvero.
Forse adesso di fronte a questo nuovo evento che in qualche modo capovolgeva la situazione, lei avrebbe reagito con pan per focaccia.
Invece mi sorprese con la sua tenera risposta:

"Se lo facessi sarebbe solo per vendetta, e questo porterebbe ad altre vendette che alla fine ci dividerebbero tra odio e strazianti cause legali, è sarebbe doloroso per tutti, specialmente perché adesso sei la cosa che più al mondo desidero e ti amo come non mai.
Se mai dovessi decidere di scopare con qualcun altro lo farei solo perché la cosa mi dà piacere, che con te non posso avere, cosa che al momento non è."

Mentre parlava le stavo accarezzando il seno e baciando teneramente il collo per poi prenderla in braccio e riportarla sul letto dove ci abbandonammo a un coito appassionato che presto ci portò sulle vette più alte del piacere assoluto.

Più legati che mai tornammo ognuno ai propri impegni consapevoli che avevamo stabilito un patto che ci avrebbe portato verso nuovi orizzonti che ancora non potevamo nemmeno immaginare.

Ogni volta che per qualche ragione si litigava, poi la riappacificazione era sempre più dolce e piacevole e ritornavamo come freschi fidanzatini che si adorano e non sanno stare uno lontano dall'altra.

Cosi ogni pochi minuti ci mandavamo messaggi d'amore promesse di baci e coiti selvaggi inframmezzati da momenti di vita normale che stavamo vivendo; così potei sapere che lei aveva posato nuda per tre quarti d'ora in una posizione un pò scomoda, che mostrava la sua vulva aperta a un paio di ragazzi che erano in studio con Osvaldo per lavorare insieme a lui al suo progetto; aveva notato come quei ragazzi cercassero di nascondere la loro eccitazione mentre la guardavano bagnarsi sotto i loro occhi.
Senza pensarci le scrissi:

"Se ti eccitano e ti piacciono scopateli!!! Vedrai che dopo starai bene."

Lei mi mandò le faccine che ridono, pensando che stessi scherzando, per poi mandarmi tanti cuori e baci.
Mentre la sola idea che due ragazzi potessero scoparsela, mi eccitava come un toro alla monta.

Poco dopo mi scrive che forse uno di loro si sia andato a masturbare in bagno, mentre l'altro le sta sempre intorno.

"Forse vuole che sia tu a masturbarlo!"

Le scrivo.

"Se ti eccita portalo in qualche sgabuzzino e fagli una sega o magari un pompino."

Con delle faccine arrabbiate, mi scrive:

"Se non la smetti lo faccio davvero!!!"

Io spero che si decida, ma poco dopo mi dice che deve tornare a lavoro, e che mi ama da morire.

Passiamo in questo modo gran parte delle giornate, con grandi scopate la sera, e lei che diventa sempre più spregiudicata e non rifiuta mai niente, così ci ritroviamo a fare sesso in macchina come liceali, oppure di nascosto nelle Toilette dei bar, spesso provocando altri avventori che ci notano.
Per almeno dieci giorni dopo il mio randevou con Daniela e Cinzia, con Lucilla ho fatto il sesso più bello che si possa immaginare senza taboo e senza inibizioni, portando così lentamente la mia donna verso la più totale libertà.

Incredibilmente Osvaldo si rivela quello che diceva di essere, solo un'artista che non la vede come donna, ma solo come una musa.
I suoi allievi forse troppo giovani per osare dopo qualche lezione si occupano d'altro.
Lucilla sembra a suo agio con quel suo nuovo lavoro, e lo prende molto seriamente.
Quello che invece non era previsto, è che Barbara, la moglie di Osvaldo fosse morbosamente interessata a Lucilla, la quale ancora non era mai stata oggetto d'attenzione da parte di una donna.
Io lo capii quando Lucilla mi disse che Barbara si occupava molto della preparazione del suo corpo, a volte anche per due ore prima che la ritenesse pronta, e che molto spesso si soffermava sulle sue parti sensibili eccitandola, e una volta facendola godere in maniera accidentale.

Io cominciai a credere che Barbara avesse in se una doppia natura, e che in qualche maniera fosse attratta da Lucilla, la quale invece proprio non ci pensava.
Così dopo che mi raccontò dell'ennesimo episodio con Barbara, le prospettai l'idea che forse barbara ci stava provando, e che lei avrebbe dovuto lasciare che si scoprisse.
Stranamente stavolta Lucilla mi ascoltò seriamente senza buttarla sullo scherzo come invece sempre aveva fatto prima.
"Tu vuoi che la incoraggi a fare del sesso con me? Non ti darebbe fastidio sapere che un’altra donna mi tocca dove mi tocchi tu?"

“Tu non dove preoccuparti di me, se mi dà fastidio o cosa; non sono io a dover decidere, se a te la cosa stuzzica e ti piace lasciati andare, magari scopri un mondo nuovo che ti fa assaporare piaceri ancora segreti, e poi Barbara è davvero una bella donna la cui bocca non fa di certo schifo.
Insomma, la bellezza può anche essere molto relativa, ma in questo caso credo che siamo d’accordo che Barbara sia davvero molto bella e desiderabile, non trovi?"

Arrossendo un pò, Lucilla ammise che avevo ragione, ma da qui a rotolarsi sul tappeto con lei c'erano montagne da scalare.
Comunque, per la prima volta si mostrò davvero interessata a un rapporto sessuale anche se con una donna.

Quella sera facemmo molto sesso orale e io le leccai a lungo la fica facendola godere in modo continuo senza doverla scopare, lei mi fece godere due volte solo con la bocca e lasciò che io le laccassi a lungo anche il buchino sacro del culo, senza penetrarla, e lei non me lo chiese.
Quella notte restò per tutto il tempo rannicchiata contro di me in cerca di calore e sicurezza.
Era come se stesse ritornando una bambina, e cercava il mio calore umano.
Per un paio di giorni i suoi consueti messaggi divennero più rari, e mi parlava sempre più spesso di Barbara come se volesse essere sicura che stava facendo la cosa giusta.
Infine, la terza sera a capo chino con un rossore inusuale sul viso, mi disse:

"Oggi Barbara mi ha baciato!"

Poi silenzio, aspettando la mia reazione. Capendo a quale tormento si stava sottoponendo, le vado vicino e l'abbraccio.

"Ti ha baciato sulla bocca?"

"Anche!!!"

Mi dice lei con una monosillaba.

"Quindi ti ha baciato i seni?"

"Sì, anche i seni!!! E le spalle, e la pancia soffermandosi sull'ombelico, e poi mi ha masturbato il clitoride, e mi ha baciato la vulva, per poi salirmi sopra e mettere le sue gambe tra le mie e masturbarsi sul mio clitoride con il suo, mentre mi baciava sulla bocca facendomi impazzire di piacere."

L'ascoltavo mentre il suo racconto diventava sempre più vero e più vivo, ed era come se lo stesse rivivendo, e io la lasciavo parlare senza interromperla per non rompere il momento magico.

"Barbara mi ha preso la testa e mi ha baciato con foga la bocca, mentre le sue mani tormentavano i miei capezzoli e io ero accesa, e lei aizzava il fuoco che ardeva in me con la sua lingua, scavandomi nella vagina fino a farmi esplodere in un dolce caldo violento orgasmo insieme a lei, che godeva solo a sentirmi godere di lei stessa.
Poi é stato naturale baciarle la fica e leccare ogni goccia del suo piacere mentre lei gemeva languidamente per i miei baci, ed io volevo baciarla ancora, e lei voleva ancora i miei baci, sino a rimanere stese esanime ma soddisfatte, abbracciate felici"

Non le dissi niente, era troppo presa dal ricordo del suo nuovo piacere.
Mi limitai a tenerla stretta a me dandole molto piccoli baci facendola sentire amata compresa e protetta.
Ancora facemmo sesso senza penetrazione, solo con la bocca, le mani e il corpo.
Lei mi fece godere succhiando il mio pene con tanto trasporto e amore come se avesse timore di romperlo, ma quello che più me la faceva sentire adorabile, era la sua dolcezza nel lasciarsi coccolare come una bambina tra le mie braccia come se avesse sempre paura che io alla fine la volessi sgridare.

Fui io il giorno dopo a preparargli la colazione, e svegliarla con il profumo del caffè, e lei ne fu magneticamente attratta e mi ringraziò con tanti teneri bacini.
Mentre mangiavamo e io leggevo le ultime notizie sul mio Smartphone, lei senza alzare gli occhi mi chiese:

"Massimo! Dimmi la verità!!!...Non ti faccio schifo vero?"

Rimasi di sale:

"Oh, santo cielo!!!...Ma come ti viene in mente??? Io ti adoro; amo respirare il tuo profumo, baciare la terra che calpesti e trattare le tue cose come sacri cimeli per non rovinare la tua sacralità.
Se prima ti amavo oltre la ragione, ora ti adoro e pendo dalle tue labbra e vivo solo pe te."

E con slancio la presi tra le braccia e la baciai con grande trasporto.

"Allora potremo anche tornare a scopare nella maniera più normale vero? Voglio dire me lo metterai ancora dentro?"

Mentre ancora lo stava dicendo, le spostavo lo slip, e le facevo scivolare in fica il mio cazzo teso per gratificarla del suo impegno, e dimostrale che tutto era come prima e niente era come prima.
Mi chiese:

" Che vuoi che faccia se Barbara mi vuole ancora?”

"Amore!!! Non devi chiederti che devi fare se lei lo vuole ancora, ma solo se lo vuoi anche tu, se a te va fallo tutte le volte che vuoi, se lei lo vuole, ma non farlo mai se a te non va, con nessuno!!! Nemmeno con me se a te non va di farlo.
Tu hai voglia di riprovarci? Ti è piaciuto? Ti è sembrato di fare qualcosa di sporco?"

"No!!! Mi è piaciuto tanto, e lei è dolcissima, e la sua lingua è adorabile, e non mi è sembrato di fare nulla di sporco, ma solo diverso e molto bello.
Il mio unico timore è che tu mi possa giudicare male, ma scopro sempre di più che tu sei molto più aperto di me, e che ogni volta che credo di aver sbagliato, tu sei lì che dimostri che mi ami di più proprio per quello che io ritengo miei sbagli.
E comincio a credere che non scherzi quando m'inciti a fare sesso anche con altri maschietti che mi eccitano."

Baciandola con tutto l'affetto di cui sono capace, le dico:

" Finalmente lo hai capito!!!..Io voglio che tu viva veramente senza doverti costringere in qualche ruolo che a te non piace.
Grazie al cielo non abbiamo alcun problema economico e fisicamente stiamo bene.
Credo che possiamo permetterci una vita sana e felice fino a quando sarà possibile senza farci mancare niente ma solo per il nostro unico piacere e la nostra felicità, senza comunque mai ferire gli altri o costringerli alla nostre lussurie."

"Si Massimo!!! Hai ragione anche se a qualcuno potrebbe sembrare snatura
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