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incesto

Ti Amo Mamma!


di HoneyHole
26.05.2025    |    253    |    0 9.3
"- E come da copione, tornammo a fare all'amore..."
Ormai era da parecchio tempo che non andavo a trovare mia madre, da quando mio padre era morto, si era parecchio ritirata su sé stessa, e malgrado parecchie volte avessi insistito affinché venisse a vivere con me e mia moglie Lara, lei non ne ha mai voluto sapere, diceva:

--"Fintanto che sono autosufficiente voglio restare a casa mia!"

Come dargli torto? Però vivendo in un'altra città non potevo andare spesso a trovarla, e questo mi dispiaceva parecchio.
Mia madre è ancora una donna molto attiva malgrado i suoi sessantatré anni, si mantiene sempre tonica facendo molta attività fisica, cura il suo giardino con amore e passione, ha una vita sociale abbastanza piena, con molte amiche con le quali passa molto tempo, ama anche viaggiare ma senza esagerare; comunque non è una donna da pantofole e tv.

Tuttavia, io sono suo figlio, l'unico, e dopo essermi sposato con Lara sono andato a vivere lontano perché lontano ho trovato lavoro, e anche Lara lavora con me, mi fa da segretaria.
Lei adora mia madre, forse proprio perché sta sempre fuori dalle palle, e non la opprime come in genere fanno le suocere, sua madre Sonia, invece a me sta proprio sul cazzo, per la sua sempre ossessiva presenza e il voler mettere il becco in ogni nostra cosa; se non fosse che è ancora una bella donna e non ha mai nascosto il suo debole per me, l'avrei mandata già da molto affanculo, ma appena restiamo un pò da soli lei mi delizia con i suoi meravigliosi pompini, e mi dimentico quanto sia stronza e me la scopo con sommo piacere, punendola per tutte le volte che scassa la minchia.

Ovviamente Lara non ha mai sospettato niente, e siamo molto felici insieme, ancora non abbiamo figli, direi che sia ancora presto, ma con Lara e poi con sua madre la mia vita sessuale è molto intensa, e spesse volte anche quando siamo in agenzia e ci sale la smania, chiudiamo la porta e mel retro ci scateniamo in passionali coiti che ci scaricano e ci mettono di buon umore.

Tornando a mia madre, mi era venuta voglia di vederla, sentirla a telefono non mi bastava più, e avendo qualche giorno libero, decisi di andare a trovarla, Lara e sua madre invece vollero andare a passare qualche giornata su qualche isola del nord, mentre invece suo padre volle restare a casa a rilassarsi curando le sue piante nella piccola serra che lo tratteneva per quasi tutto il tempo, insieme al suo cane Roxy.

Così partimmo ognuno per conto suo.

Provai a chiamare mia madre e dirle che stavo andando a trovarla, ma non la trovai, e le lasciai un messaggio in segreteria, e poi partii felice di rivederla e abbracciarla, poiché non la vedevo da ormai cinque mesi.

Mi feci cinque ore di macchina senza mai fermarmi, e arrivai a casa sua che erano le quattro di pomeriggio.
Era una bella e calda giornata di Giugno, pensavo che l'avrei trovata intenta ad annaffiare le sue piante, oppure a togliere le erbacce dal suo giardino; invece, quando arrivai sembrava non ci fosse nessuno; avevo la mia chiave, e non pensai nemmeno di suonare, forse stava facendo un pisolino e non volevo svegliarla, oppure era da qualche sua amica, invece rimasi di sale, quando entrando la sentii gemere e incitare qualcuno a ficcarglielo tutto dentro.

--L'avevo beccata nel bel mezzo di una scopata, e io nemmeno sapevo che si fosse fatta un amante.
Incuriosito, in silenzio mi avvicinai alla sua stanza, e la porta era aperta, e la vidi distesa sul letto a gambe divaricate e sopra di lei un ragazzone di colore; era impressionante la un mazza da baseball che quel ragazzo aveva tra le gambe, e se la stava chiavando di brutto, facendole gridare cose oscene e abbracciarsi a lui come se con lui volesse fondersi.
La sua pelle bianca ancora molto liscia contrastava in maniera stupenda con l'ebano della pelle del suo amante, che la montava instancabilmente, facendola gridare cose assurde e provocandole orgasmi a cascata che lei pareva non reggere.
Rimasi shoccato quando gi disse:

--"Aspetta, non sborrare in fica, sborrami nel culo, riempimi tutta!"

Il ragazzo obbediente estrasse il membro dalla fica dilatata e bagnata, e la fece mettere a pecorina, palpandole e allargandole le natiche che lei mugolando sculettava per eccitarlo ancora di più.
Il negretto sembrava un ragazzino, forse nemmeno di diciotto anni, ma aveva un cazzo da attore porno, e con quello stava deliziando mia madre, che era irriconoscibile in quella posizione passiva mentre si lasciava massaggiare il culo in maniera oscena.

Quando ero ragazzino, molte volte mi ero masturbato guardandola mentre lei si lavava, oppure mentre si vestiva o semplicemente si rilassava comodamente sul sofà mentre guardava la tv o leggeva; la sua disinvoltura mi dava modo di apprezzare le sue fattezze di donna molto calda e vogliosa.

Era un rituale la sera, quando con papà si ritirava nella loro stanza e davano inizio alle danze.
Non saprei chi dei due era più disinibito, ma stando ai loro gemiti e grida di piacere, sembrava una gara alla pari.
Ovviamente cercavano di essere molto discreti, sapevano che io li sentivo, ma sapevano anche che capivo e che ero felice che loro si amassero ancora e sempre così intensamente.

Mio padre era quasi di tredici anni più anziano di lei, non riusciva a smettere di fumare, e questo alla fine lo ha ucciso.
Sapevo quanto il loro rapporto fosse simbiotico e per questo volevo che lei stesse con me, ma lei non ha mai voluto e ora ho capito anche il vero perché.

Il ragazzo, intanto, le leccava avidamente il culo, come se lo adorasse, e infine dopo averle unto lo sfintere anale con del gel che era sul comodino, puntò deciso conto il suo buchino il suo enorme batacchio, e spinse dentro facendola gridare come se la stesse squartando, ma incitandolo a non fermarsi, e il negro glie lo ficcava completamente dentro.

--"Ohhh! ... Che cazzo fantastico! ... Si! ...Fammi sbrodolare mio bel stallone, fottimi senza pietà! Ohhh che bello! ... Dai! ... Spingi! ... Spingi! ... Spaccami!... Ohhh! ...

Il negro non parlava, lui grugniva, e come un toro la sbatteva senza sosta fino a quando non gridò:

--"Vengoooo! ...

Sborrandole in culo e scaricando un quantità industriale di sborra che le riempiva la pancia, cosa che a quanto pare lei gradiva immensamente.
Il ragazzo si accasciò sopra di lei, e languidamente le baciava la schiena, che mia madre aveva ancora molto bella, ampia e senza imperfezioni.

Io la conoscevo benissimo, per quante volte l'ho ammirata, arrivando una volta persino a baciarla, mentre sul bordo della piscina le spalmavo la crema solare.
Quella volta, lei capì l'effetto che mi faceva, e lasciò che le lambissi la pelle con le mie labbra, ma amorevolmente mi chiese di non rifarlo, e di pensare a farmi una mia ragazza e rivolgere a lei quelle mie dolci attenzioni, ma non fu ne brusca né severa, semplicemente una mamma, e mi accarezzo amorevolmente dicendo, che era meglio se andavo in bagno a sfogare la mia libidine.
Lo feci, e lei non ne parlò più, ma era chiaro che si preoccupava per me, ma quando le dissi che avevo una ragazza, lei ne fu molto contenta e solo allora mi disse che con la mia ragazzai potevo fare quello che immaginavo di fare con la mia mamma.

Non era Lara, era Marilena, la figliastra di Silvia, una delle sue amiche, che si era risposata dopo il divorzio e ora oltre a due suoi figli si ritrovava a crescere anche la bella figlia del suo compagno, che quasi per un colpo di fulmine, appena mi conobbe s'invaghì di me, e con lei ebbi il mio primo vero rapporto completo, quando avevo quindici anni e lei sedici.

Purtroppo, poi scoprii che lei questi colpi di fulmine così repentini li aveva a scadenza regolare, e che regolarmente si faceva sbattere dai suoi fratellastri e anche dai loro amici, e questo pose fine drammaticamente alla nostra storia, ma le sono comunque grato per avermi fatto conoscere il sesso e il piacere che da esso se ne trae.

Dopo che il negro con molta irruente potenza sodomizzò mia madre che sbavando gemeva, pregandolo di non uscire dal suo culo, il ragazzo alla fine dovette cedere le armi, e dopo aver eiaculato abbondantemente, fece scivolare il suo ormai scarico cannone dal culo spalancato della mamma, e ansimando le chiese tregua.
La mamma con tenerezza lo baciò sulle labbra, e gli disse che era stato grandioso, e lo lasciò andare.

Ebbi la prontezza di spirito di uscire senza farmi sentire, e allontanarmi quanto basta per vedere che il negro se ne andava soddisfatto, e io potevo far finta di arrivare solo dopo.

Stavolta non usai la chiave, ma suonai il campanello, e lei in accappatoio, mi venne ad aprire, e vedendomi mi abbracciò con commozione e amore, lasciando che il suo accappatoio si aprisse davanti a me, che comunque ignorai e la tenni abbracciata a me con amore dandole baci a profusione.
Dopo queste effusioni e le domande di rito, mi chiese di lasciarla andare a finire di lavarsi e vestirsi e intanto potevo portare le mie cose in camera mia, che era sempre uguale a come l'avevo lasciata, e di mettermi a mio agio, e fare quello che volevo.

Poco dopo mi raggiunse in cucina, e insieme ci bevemmo un tè freddo, e ovviamente parlammo di me, della mia vita, di Lara, e del suo desiderio di avere dei nipotini; Insomma, i normali discorsi di una madre che non vede il suo unico figlio da diversi mesi.

Evidentemente il modo con cui la guardavo, la stava mettendo a disagio, e mi chiese:

--Perché mi guardi così intensamente? Non scopi abbastanza con tua moglie? -

-Mamma? ... Come ti starei guardando? -


-Come uno che mi sta spogliando con gli occhi! Così mi stai guardando. -

-Ti trovo semplicemente bellissima, e molto ringiovanita, e si vede che sei felice. Si direbbe che tu abbia fatto molto sesso da come sei luminosa e raggiante, mamma. -
Lei schernendosi, arrossendo leggermente, disse:

-Ma che dici! ...Io fatto sesso? ... E con chi?... Ma mi vedi bene? ... Mario! ... Ho sessantatré anni, a chi potrei interessare?-

- Mamma, non ti sminuire, potresti interessare a molti, io ti trovo irresistibilmente attraente, e ti confesso che se solo tu non fossi mia madre, ti corteggerei fino allo sfinimento e ti amerei senza nessuno scrupolo per la differenza di età. E se devo essere sincero, una donna che ha quasi la tua età e quasi bella quanto te, è già mia amante da diverso tempo. -

Ora lei pareva molto contrariata, ma non perché la stessi corteggiando così spudoratamente, ma perché le stavo dicendo che tradivo Lara con una donna molto più anziana.



-E me lo dici così? ... Non La provi un pò di vergogna? Tradisci la tua bella e devotissima moglie con una donna che potrebbe essere sua madre. -

E qui, forse vedendo la mia reazione di stupore, si rese conto che era proprio con la madre che me la facevo.

-Piccolo figlio di puttana! ... Ti scopi la madre di tua moglie? Ma sei veramente impazzito? … E tuo suocero? Possibile che non lo abbia intuito?... e Lei? Lara? Anche lei non lo sospetta? -

-Mamma stai calma, non andare subito in escandescenze; nessuno sospetta niente poiché nessuno ne soffre. Con Lara abbiamo una vita sessuale intensa e soddisfacente, e a mio suocero credo che gli stia facendo un favore, poiché gli ho tolto una pesante incombenza che forse per lui era diventata insopportabile da gestire. E comunque dal momento che mia madre mi ha sempre elegantemente allontanato, il desiderio di una donna come lei mi ha sempre sopraffatto, e mia suocera per quanto come carattere sia insopportabile, come amante è una bomba inesauribile. -

-Sei incredibile, ora mi stai anche dicendo che è colpa mia! ... Guarda tu che stronzo di figlio che ho fatto! ... Quindi se ora supponendo per assurdo che io ti lasci scopare con me, tu smetteresti di farlo con tua suocera? -

-Ma nemmeno per sogno! Perché dovrei? Se dovessi negargli il cazzo, quella impazzirebbe, e magari comincerebbe a cercarlo fuori dalle mura domestiche. Mamma, tu guardi la cosa solo dal punto di vista morale, noi siamo felici così, e nessuno si fa male, se per assurdo dovessi entrare anche tu nel cerchio magico, saremmo ancora più felici, e tu saresti la regina, e io ti adorerei. Sei sempre stato il mio ideale di donna, e oltre che madre per me sei stata la guida, il mio faro. Lo sai benissimo che ti ho sempre desiderato, ma non ti ho mai forzato o fatta sentire una cosa, un oggetto sessuale. Ero e sono fiero di te come madre, e come donna. Vorrei solo che tu fossi felice. -

-Ma io lo sono. Ho tutto quello che desidero, e ho un figlio che adoro, anche se mi sta dicendo che un piccolo maiale insaziabile che si vuole fottere sua madre. -

-Mamma, ma tu veramente mai hai desiderato fare all'amore con me? Veramente lo hai sempre ritenuto così assurdo e impraticabile?-

Il discorso stava inesorabilmente scivolando verso i nostri desideri più segreti, e forse mia madre in virtù del fatto che aveva appena scopato in maniera così superba e che ora io ero là che la stavo corteggiando facendola sentire molto desiderata, sommessamente disse:

-Mario, tu sei mio figlio, e questo ti pone al di sopra di qualsiasi altro uomo su questa terra, per me. Non puoi immaginare cosa ciò voglia dire per una madre; sei una parte importante di me, ti ho dato la vita, ti ho fatto crescere ti ho fatto uomo, e ho sofferto quando ti ho dovuto svezzare e lasciarti andare per la tua strada, ma era giusto così. Però se ora mi chiedi se mai ti abbia desiderato dentro di me, la risposta è semplicemente, "SI" si l'ho sempre desiderato, anche quando ancora non riuscivi a camminare, quando dipendevi solo da me, l'ho desiderato, sei il mio uomo da sempre, e da sempre ti amo più della mia stessa vita.
Non sai quanta violenza dovetti fare a me stessa quando piccolo adolescente scombussolato dagli ormoni ti eccitavi a spalmarmi la crema sulla schiena, e quando mi baciasti; avrei voluto prenderti e lasciarmi fare quello che volevi, e che volevo anch'io, tesoro, ma non potevo distruggere la tua innocenza e privarti di una vita sessuale sana e completa come quella che ora possiedi. Quando andasti a masturbarti in bagno, lo feci anche io pensando a te, e non riuscivo a smettere poiché anche se godevo con le mie mani, ti desideravo e non ero soddisfatta di me stessa, mai.
E quando tuo padre mi prendeva la sera per fare all'amor, io pensavo a te che pochi metri distante mi sentivi, e ti masturbavi per me.
Il mio essere donna ti voleva, il mio essere madre mi obbligava a non trattenerti vicino a me. -

Ormai si era sbilanciata e si era aperta a me, mi alzai e le andai vicino attirandola a me e abbracciandola, le dicevo che lei era il mio primo unico grande amore, e lei volgendo il capo verso di me, mi guardò con una intensità che mi sconvolse, e non potei fare ameno di baciare la sua bocca, e stringerla con passione a me, mentre la mia imponente erezione spingeva contro il suo ventre.

Le sollevai la gonna, e le misi la mano sulle chiappe, stringendole con forza, scostando lo slip per infilarle un dito nel culo, che poco prima avevo visto dilatarsi per lasciar entrare un ospite di molto riguardo.
Scostandosi leggermente dalla mia bocca sussurrando mi chiese:

-Veramente mi desideri tanto? ... Lo sai che se mi lascio andare poi non saprò più fermarmi? -

-Mi uccideresti se poi ti fermassi mamma! ... Ti voglio scopare, e non solo una volta, voglio farlo ogni volta che lo vorrai, mai contro la tua volontà, ma voglio baciare ogni millimetro della tua pelle, ubriacarmi dei tuoi umori vaginali, leccarti il culo fino a farti svenire di piacere, e scoparti fino all'esaurimento, e se non ti dovessi bastare, potrai scopare con chi vorrai, e io mai sarei geloso della donna più calda del mondo.-

Ora le stavo massaggiando il grosso clitoride da sotto la gonna, mentre lei baciandomi con foga, si scopriva i seni e me li offriva per baciarle e succhiarle i capezzoli che irti chiedevano baci e piccoli morsi.

-Veramente non saresti geloso se mi vedessi con un altro? Mi lasceresti scopare senza che perdessi il tuo amore e la tua stima? -

-Mamma, non perderai mai il mio amore o la mia stima, tu sei la mia mamma, la donna che mi ha dato tutto senza volere niente in cambio, sei la mia vita, amarti per me è un onore oltre a essere un immenso piacere, ma non potrei mai obbligarti a essere solo mia, tu non mi vuoi solo per te, e lo sai che mi dovresti condividere con Lara e con la madre, e forse anche altre donne, ma tu saresti sempre al posto d'onore.-

-Mettiamo che mi vedessi insieme a un ragazzo di colore, ti darebbe fastidio? -

La sentivo che si bagnava sotto le mie dita, e ansimava leggermente:

-Mamma, stai godendo! ...Lo sai che cosa si dice dei maschi di colore? Che sono tutti dei superdotati, e che a letto sono ineguagliabili. Non lo so se sia vero, ma se lo vuoi scoprire, sei liberissima di farlo, e io sarei solo felice per te, sperando che quelle voci siano vere; e se invece di uno ne vorresti diversi, a me starebbe bene lo stesso, a condizione che sia sempre tu a scegliere e a comandare, puoi avere tutti maschi che vuoi, quando vuoi e come vuoi, ma loro saranno solo e sempre i tuoi giocattoli, nessuno potrà mai vantare nessun diritto su di te. -

-Tesoro, sono fiera di te, ho fatto davvero un vero uomo, portami a letto e fammi impazzire di piacere, voglio essere tua, ora e per sempre. -

La presi in braccio come se fosse una bambina, e la portai sul letto ancora disfatto per la dura battaglia che poco prima aveva sostenuto, e li ci spogliammo, e lei volle ammirare la sua opera e baciarmi come se mi adorasse, e poi lasciarsi baciare da me esalando languidi sospiri e sordidi lamenti che me la rendevano calda e passionale, pronta a darmi tutto l'amore di cui era capace.

Passai la prima ora di sesso solamente a baciarle e leccarle la pelle, soffermandomi a lungo nei punti che lei sentiva più sensibili, e i suoi gemiti di piacere mi dicevano quanto lei apprezzasse essere insalivata così.
Poi ci avvinghiammo in un cruento sessantanove dove ci saziammo dei nostri fluidi, e lei bevve il seme del mio pene e pareva adorarlo il sapore. La sua meraviglia nel constatare che malgrado avessi goduto così intensamente, il mio pene restasse duro e attivo, era visibile, e mi chiedeva se assumessi del viagra. Le dissi che il mio viagra era lei, e che con lei ero di una potenza indistruttibile e glie lo avrei dimostrato facendo all'amore per tutta serata e la notte senza quasi nessuna interruzione, dandole talmente tanto piacere da disidratarla.
Era come se volessi recuperare tutto il sesso che con lei avrei voluto fare da sempre e che mai ero riuscito a fare. Nemmeno lei era disposta a cedere, e malgrado non fosse più giovane, sotto di me sembrava essere ritornata la bellissima giovane mamma che io adoravo e desideravo.

Scopare era diventato il nostro imperativo, e ci cercavamo ovunque senza mai stancarci, e ci vestivamo solo per il piacere di toglierci gli abiti di dosso e scopare, anche nei momenti più impensabili, arrivando a condividere anche le nostre intimità più sconce, tipo orinare e defecare insieme e come bambini aiutarci a ripulirci per poi riprendere a scopare.
Dopo una settimana piena di sesso continuo e appagante, la mamma mi confessò quello che già sapevo, e che lei un amante di colore lo aveva già, ed era il garzone del supermercato che ogni tanto le portava la spesa a casa.
Aveva diciassette anni, ma era uno stallone inesauribile anche se non al mio livello, che per lei ero un fuoriclasse.
Le chiesi di farmelo conoscere, e insieme andammo al supermercato a fare la spesa, e lei me lo presentò; era un ragazzo molto timido, ed era palesemente in imbarazzo sapendo che ero il figlio della donna a cui lui dava il cazzo, ma mia madre lo tranquillizzò che non ci sarebbe stato alcun problema tra di loro, ma solo che fintanto che io ero con lei, lei era soddisfatta, restando sull'ambiguo senza rivelare il nostro intenso rapporto, ma credo che il ragazzo intuì qualcosa, specie quando vide come la tenevo abbracciata poggiando apertamente la mia mano sulle sue natiche.
A casa le dissi che il ragazzo mi piaceva, e che a quanto pare anche lui era innamorato di lei. Si mise a ridere, dicendomi che il ragazzo non era sua proprietà privata, ma che soddisfaceva diverse donne, arrotondando il magro stipendio del supermercato.

-Lo paghi? -

Le chiesi meravigliato:

-No, non lo pago, ma gli faccio dei regalini, come pure le altre sue clienti, così non ho problemi sentimentali o di altro genere e posso vivere liberamente, ma ora ci sei tu, e lui non mi serve. -

-Mamma vieni con me, resta a vivere con me, Lara ne sarebbe felice, e faresti amicizia con sua madre. -

-Già, e sarei la loro rivale! ... No! Sto bene qui, e poi non voglio essere un problema per te, ora sto bene e posso farcela da sola, ma quando non ce la dovessi più fare, sei il mio unico figlio e il mio più grande amore, e dovrai sopportare questa inutile vecchia. -

L'attirai su di me e le diedi una leggera pacca sulle chiappe:

-Non sarai mai una inutile vecchia mamma, sarai la mia matura amante alla quale fino all'ultimo darò piacere senza mai negarle il cazzo. -

-Non essere volgare con tua madre, diciamo che non mi farai mai mancare il tuo amore, e mentre lo diceva, infilava la sua manina nei miei calzoni afferrando il già teso pene che lei si ostinava a chiamare amore. -

Dopo aver ancora scopato come insaziabili ricci, le chiesi in un momento di tranquillità mentre lei stava dolcemente rannicchiata su di me:

-Mamma, hai mai tradito papà? Voglio dire, eri e sei una bellissima donna, sicuramente molto corteggiata, hai mai sentito il bisogno di un altro maschio? -

-Tesoro, non posso negare di non aver avuto certi strani desideri, ma il mio unico vero amore oltre tuo padre, eri tu, e se ero capace di resistere a te che eri il mio primo pensiero, tutti gli altri li potevo semplicemente ignorare. Sicuramente mi faceva piacere essere corteggiata, ma il desiderio di offrirmi a loro e tradir tuo padre, quello non l'ho mai provato, tuo padre era eccezionale, e tu hai ereditato da lui la tua ineguagliabile virilità. Quindi non avevo bisogno di altri maschi. Anche quando stava molto male, in qualche modo riuscivamo a fare sesso e lui mi faceva sempre godere. Se avesse smesso di fumare insieme a me quando con ferma decisione decisi di smettere, ora di sicuro lui sarebbe ancora con noi, e sono certa che non mi farebbe mancare il suo amore. -

Disse infine stringendomi il pene, per farmi capire di quale amor stesse parlando.
Poi forse perché ci stavamo confidando cose molto intime, e lei più che mia madre si sentiva la mia donna, le chiesi sfacciatamente:

-Hai mai fatto sesso con una donna, mamma? -

Guardandomi con occhi maliziosi, disse:

-Piccolo porcellino! ... Ti piace immaginare la mammina come una sporcacciona vero? Ebbene sì! Ho fatto all'amore con una donna, a dire il vero più di una, quando ero una giovane liceale, con una mia carissima amica che poi persi di vista, e dopo la morte di tuo padre prima che conoscessi Semir, il giovane senegalese. Con alcune mie amiche ci siamo spesso scambiate intimità piacevoli, e ci siamo donate piacere senza inibizione.
Ma non c'è niente di sporco o sconveniente a farlo con chi si vuole bene, che sia maschio o femmina, con loro stavo bene e loro stavano bene con me.
Sei scandalizzato? -

-Assolutamente no, mamma! Ma mi hai eccitato. -

-Ma va? ... Non mi dire?... Da quando sei qui sei sempre in tiro come un Bonobo, e ora mi dici che questi discorsi ti hanno eccitato? Ora ci pensa la tua mammina a calmarti piccolo mascalzone. -

E come da copione, tornammo a fare all'amore. Dopo avermelo leccato a lungo, si volle sedere su di me lasciandosi penetrare mentre mi guardava negli occhi e me la baciavo stringendole le grosse mammelle che diventavano sempre più belle per me. E mentre me la stringevo al petto facendola saltellare sul mio cazzo, le dissi:

-Pensa se tu fossi ancora fertile mamma, potrei già averti messo incinta. Saresti adorabile con il pancione mamma. -

-Oh Mio Dio! Ma sei davvero perverso! Mi avresti voluto mettere incinta? Non immagini quanto lo abbia desiderato un altro bambino, ma dopo che sei nato tu, per qualche motivo che nessuno ha mai veramente capito, sono diventata sterile, e per quanto non abbia mai fatto uso di anticoncezionali, non sono più riuscita a rimanere incinta, malgrado abbia fatto anche tante cure e seguito programmi fecondativi. Forse anche per questo mi sono attaccata morbosamente a te e ora sono la tua puttana. -

- Mamma? Non lo sei! Tu sei il mio primo amore, mai la mia puttana, come ti viene in mente? -

-Si scusami tesoro, ma a volte mi sento talmente sporca che provo schifo per me stessa. -

-Ma perché? Siamo entrambi adulti e nessuno ci ha costretti a farlo, e io ti adoro e a te piace essere amata così, cosa ti fa sentire sporca? La possibilità che possa rimanere incinta non esiste, e possiamo solo goderci il piacere di sentirci una cosa sola mamma, non farti questi problemi, non devi punirti per niente. -

E con amore me la strinsi forte a me mentre le eiaculavo dentro la vagina ancora una volta.
Quando ci ricomponemmo, non la lasciai andare a lavarsi, ma volli che restasse su di me come se la bambina fosse lei:

-Mamma, anche Lara mi ha confessato di aver avuto dei rapporti lesbici con altre donne, e mai mi ha nascosto che ti ammira come donna per come sei bella, libera e decisamente indipendente. Credo che lei in qualche maniera ti desideri. -

-Io invece credo che tu voglia darle la possibilità di renderti la pariglia, se lei fa sesso con me, tu ti sentiresti meno colpevole a farlo con sua madre. Non ti sembra parecchio perverso questo tuo ragionamento? -

-Forse nel mio subconscio è così, ma al di là di ciò, penso che lei ne sarebbe entusiasta di potersi rotolare su un grande materasso con te, e credo che anche a te la cosa stuzzichi parecchio. Io resto dell'idea che si potrebbe tentare un approccio, e poi lasciare al tempo decidere se la cosa sia giusta o meno.-

-Immagino che tu vorresti essere presente quando questo dovesse accadere? -

-A me basterebbe sapere che siete contente di farlo, non sono un guardone, e vi amo entrambe per non essere felice per voi, anche perché vi posso avere entrambe.-

-Se dovesse succedere, sarai il primo a saperlo. Ora però tienimi stretta a te e coccolami come facevo io con te quando eri bambino. -

E teneramente me la stringevo al petto mentre lei si beava del mio amore e dei miei baci.
Purtroppo, quelle due settimane passarono in un lampo, e gli ultimi giorni ero diventato insistente nel voler che mi seguisse a casa mia, ma alla fine mi dovetti arrendere a tornarmene a casa da solo.

Gli abbracci e le fusa che sia Lara che sua madre mi prodigarono, mi rendevano un uomo fortunato, ma il pensiero di mia madre ora era insistente e assillante, e ogni giorno la chiamavo e con lei ci passavo lungo tempo, e credo che anche a lei mancassi come l'aria, e infatti dopo nemmeno un mese che ero ritornato, lei mi venne a trovare e io ero pazzo di gioia, ma anche Lara ne era lieta, e la sua gentilezza e dolcezza quando parlava con mia madre lo dimostrava.
La madre di Lara forse sentendosi un intrusa diradava le sue visite, ma sapevo che le mancavo, e così appena potevo ero io che andavo a trovarla con qualsiasi scusa e finivamo puntualmente a scopare, anche se suo marito era nelle vicinanze, ormai ero convinto che lui lo sapesse e gli stesse bene, ma non volevo umiliarlo in nessun modo, e nemmeno sua moglie. Tuttavia, queste mie continue prolungate assenze lasciavano molto tempo a Lara e a mia madre di stare insieme, e quando mia madre mi disse che quello che avevo auspicato era successo, capii che ora il cerchio si stava chiudendo e che tutte le mie donne si stavano conoscendo e innamorando.
Ora che Lara si era aperta con mia madre, credo che non avrebbe avuto difficoltà a lasciarsi andare anche con la sua; ero sicuro che il carattere arrogante di Sonia, dipendesse molto dal fatto che volesse nascondere la sua tenera debolezza per il sesso, e che se l'avessi incoraggiata magari aiutato da mia madre, lei si sarebbe lasciata andare a delle calde effusioni saffiche con entrambe.

Ovviamente avendo quasi la stessa età, non ci volle molto affinché lei e mia madre diventassero amiche, e Sonia conoscendo bene la città era lei ad accompagnarla ogni volta che aveva bisogno di qualcosa, e subito notai la fine lingerie che Sonia aveva cominciato a indossare, molto simile a quella che indossava mia madre, ma anche Lara si lasciava consigliare da lei, e spesso passavano interi pomeriggi insieme a fare compere e a divertirsi insieme come tre vecchie amiche, anche le amiche di Sonia fecero amicizia con mia madre che ben presto divenne il loro centro di attrazione.

Quando Lara rimase incinta di Luisa, la nostra primogenita a cui demmo il nome di mia madre, lei finalmente si decise a rimanere con noi con grande soddisfazione di tutti. Ovviamente stando da me con Lara e sua madre insieme, non potevamo fare tutto il sesso che volevamo, ma a me bastava sapere che lei era lì con me, e comunque sia Lara che Sonia le davano il piacere che per forza di cose in non potevo più darle.

Ma di tanto in tanto, me la portavo in gita da qualche parte per qualche giorno e li ci davamo dentro senza interruzione, e lei mi raccontava le sue evoluzioni sessuali con Lara, con Sonia e le sue amiche, che a quanto pare amavano il sesso saffico oltre al sesso canonico.

Poco prima che Luisa nascesse, mentre malgrado il grosso pancione facevamo all'amore io e Lara, lei in un momento di profonda intimità, mi confessò del rapporto saffico che aveva instaurato con mia madre, supplicandomi di non mandarla via e lasciare che rimanesse per sempre con noi.

-Tesoro, non ci penso nemmeno a mandare via mia madre, perché lo pensi? Cosa vuoi che sia se vi volete talmente bene da sentire il bisogno di accarezzarvi e baciarvi, io ne sono contento, e mi dispiacerebbe se per qualche motivo smetteste. Mia madre resterà sempre con noi, te lo prometto fino a quando lei lo verrà ovviamente, ma non credo che voglia più andarsene, ora che sta per nascere la sua nipotina che si chiamerà come lei, lei vorrà starle vicino e aiutarti a crescerla e insegnarle tutto quello che lei sa. -

Lara addolcendosi mi abbracciò e mi strinse forte a lei baciandomi calorosamente per come la stavo ricoprendo d'amore.
Qualche giorno dopo nacque Luisa, e la famiglia si allargava.
Due anni dopo nasceva anche Sonia, la nostra secondogenita, ed eravamo splendidamente felici, ma purtroppo appena un anno dopo la nascita di Sonia, mia madre scoprì di essere afflitta da un cancro al seno, che la sottopose a una dura chemioterapia e poi a un'operazione che la privò di un seno; noi le fummo tutti vicino, e specialmente mia suocera si prendeva cura di lei con amore quasi fosse sua sorella.
Purtroppo, le cure non bastarono a salvarla, e appena otto mesi dopo la seconda operazione, lei si spense serenamente tra le mie braccia, con grandissimo dolore per noi che perdevamo il nostro punto di riferimento.

Il vuoto che lei ci ha lasciato e incolmabile, ma l'amore che ci ha insegnato a darci quello lo abbiamo coltivato e grazie a lei ora siamo ancora più uniti e capaci di superare questo tremendo ostacolo.

"Ti amo Mamma!"
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