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Lui & Lei

il mio set


di cicas
12.11.2019    |    4.145    |    1 9.4
"Avvisate le amiche ci accomodammo con loro iniziando a conversare animatamente..."
Era un periodo molto tranquillo tutto sembrava andare alla grande , le varie seccature quotidiane sembravano essersi dileguate come neve al sole. Me ne stavo tranquilla nella mia bella casetta, con i miei due bei gattoni quando il silenzio tombale del primo pomeriggio fu violato dallo squillo del telefono. Certa di parlare con il solito coll center che propone i propri servizi , stentai rispondere, poi dato l’insolita insistenza, capitolai e feci bene , si trattava di una vantaggiosa proposta di lavoro offertami da un amico . Dovevo organizzare un reportage per reclamizzare alcuni prodotti .Avevo completamente carta bianca , sulla location e le modelle , unico limite un budget un pochino ristretto ma non impossibile. Conti fatti avrei sicuramente tirato fuori una bella sommetta da mettermi in tasca .Studiato il prodotto decisi di contattare due modelle mie amiche Jolanda una statuaria ragazza di colore, Congolese alta un metro ed ottanta e Katia una Danese con la pelle bianchissima con i capelli rossi e varie lentiggini sul corpo. Entrambe in precedentemente, erano passate nel mio letto dilettandomi oltremodo nell’approfondimento delle pratiche saffiche, sempre da me predilette. Ricevuto il materiale da reclamizzare mi misi subito al lavoro organizzandomi il lavoro. Chiamai le ragazze per testarne la disponibilità ed una volta appurata la loro libertà da qualsiasi impegno le proposi il lavoro, facendo la mia offerta, che accettarono senza replicare. L’indomani tutte e tre ce ne andammo nella mia casa di campagna ove allestimmo il set nei minimi particolari . Dato la particolare confidenza tra di noi, piazzammo tutte e tre nella stessa camera, destinando il salone e l’ambiente adiacente a sala di posa. Ero al settimo cielo , da diverso tempo ero in bianco sessualmente e l’idea di usufruire delle due bellissime donne per soddisfare tutti i miei appetiti sessuali non mi faceva stare nella pelle. . Dato il caldo incombente,passavamo le giornate nei momenti di relax, quasi prive di abiti coperte solo da un camicione di lino semitrasparente che non lasciava nulla o quasi all’immaginazione, ottenendo da subito il plauso di tutto il vicinato di sesso maschile. Euforica degli ottimi risultati professionali essendomi altresì avvantaggiata nel lavoro accorciando notevolmente i tempi decisi di proporre alle due amiche una sorta di vacanza sessuale cercando il puro divertimento fine a se stesso. La sera stessa ci sdraiammo sul letto e con fare dissoluto ci proponemmo l’una all’altra concedendoci un insieme di tenere effusioni , seguite a ruota da precisi atti sessuali finalizzati esclusivamente al diletto fisico. Tempestivamente impugnando la mia reflex,ritrassi le due veneri mentre abbracciate fondevano i loro corpi regalandosi deliziose carezze lungo il corpo. Il forte contrasto cromatico dei due corpi rendeva la scena ancora più incalzante ed intrigante. Le due ricoperte da una coltre di sudore lentamente si avvicinavano giungendo con la bocca a stimolarsi reciprocamente , ottenendo in breve tempo il massimo della delizia. Le osservavo stimolarsi le rosee clitoridi percependo l’inebriante odore delle secrezioni vaginali miste al copioso sudore che fuoriusciva da tutti i loro pori. Non potendone più mi buttai nella mischia e subito fui agguantata dalle due femmine che in preda alla voluttà iniziarono a prendersi cura di me ed al pari di due lumache iniziarono detergere con le loro lingue il mio corpo teso e sudaticcio desideroso di arrivare al traguardo stabilito. Indecisa su quale delle due leccare per prima optai per la roscetta dato che ero sempre stata attratta dal pelo fulvo. Jolanda intanto senza indugio alcuno si era fiondata sulla mia vagina offrendomi con le sue labbra carnose un insieme di virtuosismi decisamente impareggiabili. Ci scambiammo di posizione e finalmente mi trovai con la vagina di Jolanda tra le mie labbra, faticai ad eludere la fitta e quasi invalicabile barriera dei suoi folti e ricci peli pubici . Venimmo tutte e tre all’unisono alzando la voce e dimenandoci come tre streghe durante un sabba. Felici ma non completamente appagate, eccitate più che mai, dopo aver represso i bollori con una bella doccia collettiva ,ce ne uscimmo in cerca di qualche bel maschietto voglioso ruspante e perché no , propenso a appagare tutte le nostre voglie represse di cazzo. Giunte al bar del paese creammo il panico in tutti giovanotti presenti. Senza perdere tempo fummo rimorchiate seduta stante da tre bellimbusti i quali con fare deciso si sedettero al nostro tavolino iniziando a proferire una serie di scemenze , e di luoghi comuni giungendo inevitabilmente a romperci le scatole, e per fortuna a desistere dal continuare visto i pietosi risultati. D’un tratto giunsero tre ragazzi su delle grosse moto e senza fiatare si accomodarono in un tavolo poco distante da noi , ordinando tre birre. Incuriosite dai tre decisamente forestieri , tentammo di attirare la loro attenzione . Non essendo assolutamente cagate dai tipi, decidemmo di andare all’attacco sfoderando qualche trucchetto per attirarli. Sbottonandomi la camicetta, mettendo in evidenza il mio prosperoso seno mi diressi con molta nonchalance sculettante verso la toilette passando inevitabilmente al loro fianco. A distanza ravvicinata non potei non notare uno dei tre per me notevole; al ritorno mi accorsi di non essere rimasta indifferente ai giovani che con tempismo perfetto ci invitarono a sederci al loro tavolo. Avvisate le amiche ci accomodammo con loro iniziando a conversare animatamente. Più passava il tempo e più mi sentivo attratta dal giovane , probabilmente, dal modo di fare e di disporre, il leader del gruppo. Me lo sarei scopato lì sul tavolino del bar tanto forte era la mia attrazione nei suoi riguardi. Sfacciatamente usai un comportamento non consono ai miei usi e costumi, chiesi direttamente al giovane di farmi fare un giro sulla sua moto ; cose simili non le avevo mai fatte neppure a 16 anni . Con fare sorpreso, ammiccando, si alzò e dopo avermi fatta salire avviò il motore partendo tra il frastuono del motore. Mi strinsi a lui avvolgendolo completamente come una polipa ( per intenderci la femmina del polipo che non so come si chiami) con i miei seni facendogli sentire sulla schiena i due turgidi capezzoli. Tornati poco dopo proponemmo agli sconosciuti terminare la serata in qualche locale ad ascoltare un pochino di musica e bere qualcosa. Non entusiasti del nostro suggerimento, suggerirono la loro alternativa , prospettandoci una bella passeggiata in moto verso il mare a pochi chilometri di distanza. Infervorate dalla simpatica idea c i accomodammo sul sedile posteriore delle moto ed a velocità regolare ci dirigemmo verso la meta. Giunti sulla battigia dato il clima non più caldo, decidemmo di cercare della legna per fare un bel falò. In brevissimo tempo ci trovammo ad essere nuovamente accaldati e sudati, così dopo esserci denudati completamente , di corsa ci proiettammo verso la meravigliosa spumeggiante distesa d’acqua . Finito il bagno ci mettendoci di fronte al fuoco ad asciugarci,dopo aver formato le coppie, iniziammo a proferirci tenere ed appassionate effusioni . Non passò molto che a gruppi sparsi, poco distanti gli uni dagli altri, ci trovammo a sollazzarci nei vari comizi amorosi . D’impeto, da grosse troie navigate , eravamo tutte e tre partite con una sega che nel corso del tempo si era evoluta in un poderoso pompino, sfociando infine inevitabilmente in una succulenta scopata, sfruttando le varie posizioni, dal missionario alla pecorina. Finite le danze dopo esserci rivestiti , invitammo i tre a passare la notte da noi avendo a disposizione una casa alquanto grande e confortevole; continuammo pure lì instancabili a scopare, aspettando l’alba per terminare i giochi ,facendoci riempire tutte tre di una dose super di sborra. Morale della favola, perché in ogni storia c’è una morale ci eravamo divertite guadagnando un cospicuo gruzzoletto e nello stesso momento, avevamo appagato appieno i nostri sensi, rallegrando con la nostra spensieratezza i tre giovani centauri.
Poi non ultimo per farsi una risata,tutti assieme appassionatamente:
AR CAVAJERE NERO NUN GLIE’ DOVETE CACA’ ER CAZZO.
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