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Lui & Lei

un aperitivo ed altro...


di Maddalena69
04.11.2018    |    6.230    |    9 9.7
"Incomincia a spogliarsi ed anche io mi sfilo il vestito..."
Sono sola qui in una città diversa per una settimana. Anzi, mi correggo 5 giorni. Che poi corrispondono a 5 giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì: il mio treno di ritorno per Roma parte sabato mattina.
Questa sensazione di distacco dalla mia famiglia, dai miei luoghi abituali, dal mio mondo noto e accogliente sta producendo in me un effetto estraniante. Lievitano dal profondo desideri inespressi e sopiti che non avevo mai messo a fuoco e che ora mi stanno assalendo in modo ostinato.
E se contattassi qualcuno del sito di qui? Cioè una cosa molto easy, una botta e via per dirla con una volgarità che non mi piace e non mi è mai appartenuta.
Si, non mi piace la volgarità. E non ho mai fatto una cosa così occasionale. Però l’idea di contattare e frequentare per una sera una persona a scopo meramente sessuale mi sta intrigando in modo fortissimo. Questo pensiero, che ad inizio settimana albergava in un angolino remoto della mia mente,acquista consistenza ogni giorno che passa. Diventa progressivamente arrogante e prepotente fino a che una mattina al mio risveglio me lo ritrovo davanti agli occhi con nettezza e lucidità e non posso più ignorarlo.
Mi conosco bene: devo affrontare i miei fantasmi, le mie voglie, le mie inquietudini altrimenti verranno a visitarmi ripetutamente ed in modo fastidioso. L’unico modo di disinnescarne la carica è viverle.
Quasi a malincuore prendo il cellulare e mi collego al sito per visionare i profili di single di questa città.
E’ anche un rischio contattare una persona sconosciuta senza che ci sia una progressione: prima chat, poi telefono, poi caffè. Ma questo pensiero invece di farmi desistere mi sta dando un brivido ulteriore: sono pessima.
I single sono una moltitudine. Come sceglierne uno? Le notizie a disposizione sono pochissime. I profili dicono più o meno tutti le stesse cose vale a dire “vorrei conoscere belle singole o coppie e prometto tanto divertimento”.
Seleziono allora i profili on-line con feedback lusinghieri. Ne trovo uno che mi convince abbastanza e gli scrivo un messaggio. Dopo pochissimo arriva la risposta “Ciao, mi fa piacere che mi hai contattato: sei disponibile per un aperitivo stasera? Domani parto per lavoro.”
Ecco, è quasi fatta. Sta accadendo. Gli rispondo che sono disponibile stasera dopo cena.
La giornata scorre tranquilla mala consapevolezza della serata imminente mi dà un piccolo brivido costante. Sono un po’ divisa tra timore ed eccitazione ma a questa cosa non voglio rinunciare.
Mi chiama sul cellulare alle 21:30 per un aperitivo vicino all’albergo. Sono già vestita e truccata con cura da parecchio. Scendo trafelata e salgo sulla sua auto. L’impatto è buono:è un bell’uomo garbato e gentile, intorno ai 40. Parla bene e sicuramente ha una buona posizione professionale. Lo so che lo devo frequentare solo poche ore ma per me resta importante relazionarmi con chi giudico al mio livello.
Il tempo dell’aperitivo scorre via innocuo. Parliamo del più e del meno: viaggi, musica, esperienze lavorative. Ogni tanto colgo il suo sguardo che mi indaga compiaciuto: penso di piacergli decisamente. Io come al solito controllo il mio contegno. Non mi piace dare segnali di apprezzamento troppo presto e poi dentro di me non sono del tutto sicura: dipenderà molto dal suo comportamento.
Ad un certo punto si crea una pausa, come una sospensione di sguardi e di intenzioni. Percepisco che vorrebbe alzarsi e lasciare il locale ma non sa bene che tipo sono e se può essere esplicito. Lo libero da questa perplessità dicendo “Vogliamo andare?”
E’ tutto qui in queste due parole: la promessi di incontrarsi, di darsi reciproco piacere, di regalarsi benessere Vedo il suo viso che si distende in un ampio sorriso, lo sperava ma non era del tutto sicuro che volessi continuare la serata.
Arrivati in hotel mi segue a tre passi di distanza molto discretamente. In effetti non ce n’è bisogno perché a Milano non ho conosco proprio nessuno ma apprezzo la sua eleganza.
Entrati in camera si avvicina e cominciamo a baciarci. Già ci eravamo dati un bacio in auto ma questo è un’altra cosa. Mi bacia molto bene ma anche io lo ricambio sapientemente. Lo lecco agli angoli della lingua e lo sfioro sulla guancia e sull’orecchio. Poi torno a baciarlo e gli dico di star fermo. Incomincio a succhiargli la lingua. L’eccitazione sta crescendo. Incomincia a spogliarsi ed anche io mi sfilo il vestito.
Tiene i boxer. Non vuole andare troppo di fretta ed lo interpreto come un omaggio alla mia persona. Sono una donna colta, raffinata, più grande di lui, non una scemetta qualsiasi.
Lui mi viene alle spalle e mi toglie il reggiseno. “toh al primo colpo” esclama. I gancetti sono insidiosi ma questa volta si aprono subito.
Incomincia a leccarmi i capezzoli che si inturgidiscono. Sento una folata di eccitazione che mi avvolge. Per la precisione mi trovo in due spire di eccitazione: una mentale che parte dall’alto e una fisica che si irradia dal basso. Si avvitano lungo il mio corpo e si incontrano proprio al centro: sono eccitatissima.
Ci sediamo sul bordo del letto. Lui si distende ed io mi sdraio su di lui. Ci baciamo sempre più appassionatamente.
Poi si alza e seguendo un suo copione usuale si accovaccia davanti a me ed incomincia a leccarmi. Dà colpi sapienti con la lingua sul clito poi percorre con la sua lingua tutto il solco. Sono veramente bagnata e mi abbandono totalmente. Dopo aver goduto della sua dedizione decido di avvicinarmi a lui e ricambio totalmente le sue attenzioni. Sospira e mugola. “Chissà con quante donne è stato a letto” penso e questo pensiero mi fa venire voglia di dimostrargli di essere la migliore.
Quindi dopo averlo leccato e succhiato mi dedico allo scroto. Avverto che gli piace e continuo con maggior decisione. Ora lo sto leccando con movimenti circolari con molta delicatezza e sento quanto gli piace. E’ quasi stupito di questa attenzione un po’ specifica e mugola da matti dandomi un piacere mentale inaudito. Ad un certo punto bisbiglia testualmente “Ma come cazzo fai…?”
E’ assolutamente un gran complimento per me. Ho recentemente capovolto la mia filosofia relativamente al sesso e deciso di darmi piacere anche mediante situazioni alle quali ho sempre pensato con distacco se non disprezzo. Ma erano poi valutazioni mie o inculcate per educazione?
Non lo so, non so più nulla ora. Mi ha girato, si è messo il preservativo ed ora mi sta scopando meravigliosamente bene. Per fortuna ha anche una bella dotazione. Anzi a dire il vero lo avevo scelto anche per questo. Mi abbandono completamente. Non voglio sapere nulla né vedere nulla, voglio solo sentire il suo movimento impetuoso dentro di me ed è splendido.
Adesso sto ansimando tantissimo. Mi tocco e sento il mio sesso gonfio, turgido come poche volte mi è capitato. Stiamo andando sempre più su nell’eccitazione. In questa progressione verso l’alto lo avverto molto in sintonia con me. Oramai sono prossima e glielo faccio capire. Lui spinge con più forza e bisbiglia “Sei bollente dentro”.
Sicuramente ha ragione. Raramente ho sentito questa voglia così forte. Oppure no. Ci sono state altre volte ma sono lontane nella memoria. Questa invece è qui ed è adesso!
Un punto dentro di me improvvisamente esplode e fa rinfrangere scintille che salgono lungo la colonna fino a irradiarmi tutta di un piacere folgorante.
Che meraviglia! Lui è veramente prostrato. Mi giro e lo abbraccio da dietro in uno slancio di gratitudine e gli comunico quanto sto bene.
Poi stiamo accoccolati a cucchiaio come due fidanzatini e nel tepore del nostro abbraccio ci addormentiamo un poco. In effetti sono quasi le 11 e dopo una giornata di lavoro ci sta.
In seguito avverrà che lo farò girare sulla schiena e gli praticherò un massaggio vigoroso per almeno 20 minuti con una crema per il body trovata nel bagno dell’hotel.
Avverrà che si avvicinerà a me e mi prenderà con uguale intensità.
Avverrà che si alzerà guardando l’orologio e io lo interpreterò come una richiesta di evasione.
“Devi andare adesso, è tardi.”dico.
“Beh sai, domani si lavora.”replica.
Mi bacia riconoscente e gli sussurro “Grazie per tutto”
Lui mi guarda meravigliato e risponde “Non lo devi neanche dire”
La porta si chiude dietro di lui.
Ora sono proprio sola, raccolgo il mio vestito da terra e mi prometto di non farlo mai più.
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