bdsm
Il furto - il patto parte 3
di Ubbidiente_69
25.04.2023 |
1.440 |
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"Quella situazione sta eccitando Fabio, e non solo… mentre siamo soli e Fabio sta consumando una macedonia, confesso “Sono bagnatissima, Fabio” tolgo la..."
I doveri di sala richiamano Sandro alle sue mansioni; nel congedarsi prende un paravento e lo sistema in modo che i pochi avventori non possano vedermi, poi torna “Fabio, ti garantisco che per gli altri è del tutto invisibile; se vuoi farla mangiare nuda però dimmelo che mi assicuro di servirvi io”. “Grazie Sandro, ma preferisco che sia tu dopo a levarglielo il vestito”. Gli occhi di Sandro hanno un lampo; quello e la loro risata non lascia presagire nulla di buono… Le sue parole poi fugano ogni dubbio: accarezzandomi un seno dice “Peccato, è un vestito molto bello”.Si allontana, Fabio mi osserva senza dire nulla; io sono nervosa. Ho fiducia in Fabio, è da tempo che mi usa, ma sono ugualmente preoccupata… E’ lui a rompere il silenzio “Allora Patti, come pensavi di usare Fra?” “Fabio, ho paura… il tuo amico, Sandro, è un tipo sicuro? sai cosa intendo…”.Sorride, rassicurante: “Tranquilla Patti, sappiamo come trattare le troie come te: tanto cazzo ovunque e dolore dove piace, a te o a noi…”.
Intanto Sandro torna portando il vino e una caraffa sorretta da un treppiede sotto cui accende una candelina che tiene in caldo il piscio che contiene. Rivolgendosi a Fabio spiega che l’ha riempita lui, e che se vuole darmene di più di avvisarlo che ne ha ancora un paio di litri; il giorno prima si è rotto lo scarico del pisciatoio del personale, spiega. Fabio ordina, una pasta per lui e ‘abbondante piscio’ per me. Sandro mi riempie il bicchiere, Fabio fa un cenno. Prendo il bicchiere e a piccoli sorsi inizio a ingurgitare “Avanti, bevi veloce cazzo, non posso aspettare tutta sera”. So che bere a grosse boccate mi farà vomitare, ma faccio come dice e svuoto il bicchiere. “Buono?” “Si Fabio, buono…” sento i rigurgiti che riesco a trattenere. “Dai Sandro versale un altro bel bicchiere, hai sentito, le piace tanto”. Riempie il bicchiere e lo porge; lo afferro, lo stringo per farmi forza, un paio di respiri profondi “Avanti zoccola, bevi, Sandro non ha tutta la serata per aspettare i tuoi comodi”. Bevo, ma riesco a ingurgitare solo metà, di più non riesco. Appena appoggio il bicchiere sento i primi rigurgiti, abbasso la testa e prendo il tovagliolo per nascondermi. Sandro me lo strappa via di mano e tirandomi i capelli mi fa sollevare quel tanto affinchè lui e Fabio possano vedermi sbavare... le bave che colano copiose sui seni, poi scendono nel loro solco e bagnano il vestito sotto.
Quella situazione sta eccitando Fabio, e non solo… mentre siamo soli e Fabio sta consumando una macedonia, confesso “Sono bagnatissima, Fabio” tolgo la scarpa e allungo il piede fra le sue gambe, massaggiando il cazzo che sento durissimo. “Brava cagnolina, così mi piaci…adesso bevi un bel sorso e sbavati, che poi chiamo la cameriera e voglio vedere che dice…”.
La ragazza arriva, capelli corti, fisico atletico e decisamente mascolino; chiaramente lesbica. Io seduta impettita con i seni lucidi per le bave e ampie chiazze sul vestito. “Tutto bene, signora?” “Certo cara, solo un piccolo inconveniente con le bevande, sono stata piuttosto maldestra… fortunatamente il paravento mi ha protetta” “Se vuole abbiamo dello smacchiatore, posso aiutarla, visto che è ancora fresca” “No grazie cara, è una stoffa che si pulisce facilmente, non voglio crearti disturbo” Interviene Fabio che mentre si alza per andare a fumare una sigaretta dice “Dai Patti, è così carina ad aiutarti questa ragazza” e poi rivolto a lei “se hai magari un asciugamano e lo smacchiatore, così salviamo almeno il più grosso”. Prende uno straccetto che ha in vita e inizia a passarlo sulla scollatura. Fabio osserva e mi fa un cenno. Capisco cosa vuole e con la mano alzo il lembo del vestito sul seno “Per favore tampona anche qui sotto, ho la pelle sensibile e se rimane bagnata si irrita, soprattutto sulle areole”. Sotto gli occhi attenti di Fabio, lei entra con la mano sotto la scollatura passandola con cura su tutto il seno, poi si sofferma sul capezzolo che stuzzica con dei lenti movimenti circolari e poi stringendo fra le dita; socchiudo gli occhi e il respiro si fa più profondo. Interviene Fabio “Camilla, così più che asciugarla, la fai bagnare ancora di più”. “Scusate signor Fabio”. Prima di allontanarsi, mi guarda e mi sorride: quando vuole tornare, sarà mia cura farla stare... bene. Va via, sento che parla con Sandro che la congeda dicendogli di andare pure a casa. Sento il rumore delle tende che si abbassano a chiudere la veranda. Fabio si assenta, dopo un paio di minuti torna, con lui Sandro, entrambi nudi. Hanno una corda con un cappio che mi mettono al collo. “Pronta cagna?”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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