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La casa in Liguria - 1


di Ubbidiente_69
22.08.2022    |    2.554    |    23 9.6
"Tutto reale, con qualche spruzzo di fantasia..."
Piccola presentazione: sono Patty, mi definisco una BBW. Ho un Padrone che qui chiamerò Alberto.
Avere un Padrone è soddisfacente, erotico, appagante, soprattutto quando gli ordini che impartisce sono eseguiti nel modo più completo per avere la Sua stima e ricompensa.

Ecco un breve racconto della mia estate, in qualche puntata... Tutto reale, con qualche spruzzo di fantasia...

Ha i muratori nella casa al mare, in liguria. Un vecchio casolare che sta ristrutturando. A giugno mi convoca a casa sua, e mi assegna un dovere. Il mio compito era semplice: stare nel casolare completamente nuda e offrirmi agli operai. Mi dice solo questo, poi mi congeda. Esco, un po' frastornata... non sarebbe la prima volta che mi concede ad altri, ma prima era sempre stato in presenza sua. Questa volta? Un wapp mi distoglie dai miei pensieri: è il Padrone che mi manda l'indirizzo. Poi mi scrive: domattina troverai il capomastro, ti darà lui le chiavi, alle 8.00, non fare tardi.
La mattina dopo alle 7.00 sono già lì, la casa è isolata, sulla prima collina vista mare e vicina al paese, scendo per prendere un caffé, sono nervosa e mi aiuterà a calmarmi.
La colazione mi rilassa, adesso sono pronta per le nuove conoscenza. Neanche mezz'ora e torno. C'è solo un uomo, sulla cinquantina, molto ben portati, muscoloso, abbronzato... mi saluta e mi porge le chiavi. Mi dice "Entra e sistemati, io torno tra un po'". Faccio come dice. I vestiti del viaggio erano piuttosto dozzinali, non devo aver fatto una gran impressione, penso. Intanto visito la casa, c'è tutto per viverci, ma tutto ancora in costruzione: un bel bagno, con doccia; una stanza vista mare e mi immagino subito legata al soffitto. Il pensiero mi eccita... Ripenso al muratore e alla brutta impressione che gli avrò fatto. La mia fighetta ormai ha deciso. Frugo della borsa per prendere il costume, un micro bikini bianco: sotto un tanga che mi copre si e no il clito e sopra due triangolini che saranno la metà delle mie areole. Faccio una doccia, niente asciugamani, mi stenderò al sole. Un prendisole bianco e trasparente, dei sabot con il tacco altissimo e gli occhiali da sole. Un paio di selfie per vedere come sono, mi giudico niente male, troia al punto giusto! Non mi resta che attendere.
Mi stendo al sole, la mente libera fantastica... Un paio d'ore e arriva, da solo... scende dal furgone e senza neanche degnarmi di uno sguardo si spoglia della maglietta e inizia a lavorare. Indosso il prendisole e gli vado incontro, lo scosto per lasciare la spalla nuda e far vedere un poco della mia merce... Mi guarda e sorride... buon segno! L'uomo non è male affatto e ubbidire agli ordini del Padrone sarà facile!
Decido di stupirlo e mentre lui lavora, preparo un pranzo a base di ananas. Verso mezzogiorno torno da lui con il solito prendisole leggero e trasparente e lo invito. Sulle prime è stranamente un poco in imbarazzo, ma non esita a squadrarmi da capo a piedi... più e più volte... bene... prendo allora la canna dell'acqua e gli propongo una doccia rinfrescante prima del pranzo. Mentre è di schiena, dopo averlo bagnato, mi avvicino e mi appoggio a lui, premo per bene i seni, voglio che ne apprezzi la dimensione e la consistenza... mentre lo faccio all'orecchio gli dico che spero gli piaccia l'ananas. 'Si certo, perchè?' 'Un esperimento... dicono che poi la sborra sia molto dolce...' e mentre lo dico gli abbasso gli short che indossa. L'imbarazzo sparisce, si gira, gli prendo il cazzo in mano e lo accarezzo dalle palle alla cappella... lui mi afferra la nuca. 'devi assaggiarlo prima e dopo, troia'.
Ha una presa forte, mi spinge per farmi inginocchiare davanti al suo pene e io non mi oppongo di certo... prendo le palle in mano e do qualche leccatina al filetto. Ero preparata ad un cazzo lurido e puzzolente di piscio, invece, sono sorpresa dal fatto che ha un buon sapore. Affondo la bocca, prima solo la cappella, poi lo spingo sempre più in giù. Poche boccate e mi riempie... non bevo subito, tengo il seme in bocca e nel faccio uscire qualche gocciolina; vedo che gli piace, così abbasso la testa e un po' di sperma cola sul mento e poi gocciola sul vestito. Mi ordina di toglierlo, a tavola bisogna essere puliti... Mi spoglio, le mammelle hanno ancora i segni piuttosto evidenti lasciati dalla frusta del Padrone la settimana prima... la visione lo eccita, le afferra, le stringe... 'hai disobbedito, vedo' 'si, ma ho imparato la lezione, Signore, adesso sono un perfetto sborratoio!' 'peccato...' mi fa.
Lascio cadere il discorso, lui libera la mia mammella e iniziamo a mangiare; mangio poco, quando cerco di intavolare una discussione mi zittisce. Forse avrei dovuto continuare a offrirmi? I pensieri mi affollano la mente, e se adesso non vuole più? che dico al Padrone? Cazzo che cretina sono stata...
Finito di mangiare, scosta la sedia dal tavolo e apre le gambe... I miei timori svaniscono... Mi alzo e vado ad inginocchiarmi fra le sue cosce. 'Posso,Signore?' chiedo mentre le mani sono già giunte sul suo scroto. Lui in risposta si alza, me lo nega... lo seguo interrogativa, ma rimanendo in posizione; va in cucina e fa un caffè. Lo versa in una tazzina, lo mette sul piattino e me lo porge. 'Reggi' prendo il piattino, ma non so che fare: 'è per me?' chiedo. In risposta si prende il pene in mano e inizia a segarsi... 'Alberto mi ha detto che mi mandava una sorpresa, ma non mi aspettavo una cosa del genere. Se ho ben capito sei la sua troia personale, anzi no, la sua schiava...' il pene pulsa, lo vedo, lo sento... sborra nella tazzina. Il caffè così è disgustoso, come rovinare due bevande. Ma ovviamente bevo e lecco la tazzina...
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