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Gay & Bisex

Alberto (il bullo parte seconda)


di sexasis70
13.07.2015    |    16.261    |    2 7.9
"Il cazzo di Andrea era duro, e lui si imbarazzò..."
Nell'auto Andrea era nudo.
Il contatto della sua pelle con la stoffa del sedile contribuiva ad eccitarlo ulteriormente.
"E' qui che abiti?" chiese l'uomo. "Si, quello è il portone."
Davanti al portone, però, c'era il suo zaino. Michele aveva avuto un lampo di umanità?
L'uomo scese a prendere lo zaino. Dentro c'erano anche i vestiti di Andrea.
Questo lo rese quasi euforico. Non avrebbe dovuto inventarsi storie improbabili er giustificarsi con i suoi genitori.
"io... vorrei ringraziarla per avermi accompagnato" disse Andrea mentre si rivestiva. "Mi piacerebbe, ecco il mio numero". L'uomo estrasse dalla tasca un biglietto.
Andrea lo prese e disse "Grazie... Alberto".
Nei giorni successivi la vita di Andrea riprese a svolgersi regolarmente e a scuola Michele lo ignorava.
Andrea, però, non riusciva a togliersi dalla testa quell'esperienza e l'immensa eccitazione provata.
Così decise di chiamare Alberto e mantenere la promessa di ringraziarlo. Aveva in mente di ritornare con lui nel parco.
Magari sarebbe potuto diventare il suo "giovane discepolo", pronto e eseguire ogni suo comando.
Si incontrarono nel tardo pomeriggio, proprio all'ingresso di quel parco. "Ciao" disse Andrea, "entriamo?". "Speravo di portarti a casa mia" rispose Alberto.
Andrea fu spiazzato ma accettò. Alberto viveva in un attico in una zona centrale. Doveva essere un appartamento molto costoso.
Appena entrato Andrea vinse l'imbarazzo e si inginocchiò davanti ad Alberto massaggiandogli il pacco attraverso i pantaloni.
Albero si slaccio i Pantaloni e tirò fuori l'uccello. Andrea lo prese in bocca e iniziò a succhiare. Era eccitato anche se si rammaricava di non avere un pubblico.
"Spogliati" disse Alberto. Andrea eseguì. Anche Albero si era tolto i vestiti e Andrea riprese il lavoro interrotto. Dopo un po' Alberto lo fece mettere a 90 gradi, appoggiato sul divano e iniziò a giocare con il suo buco. Delicatamente infilò un dito inumidito con la saliva. Andrea iniziò a godere.
Quella delicatezza gli era inedita. Gli piaceva, sentiva il desiderio di abbandonarsi completamente a quell'uomo quasi sconosciuto.
Le dita nel suo culo divennero due, quasi senza accorgersene. "Vorrei scoparti" disse Alberto. "Si... Si" rispose Andrea.
Alberto cosparse il buco del ragazzo con un gel fresco e poi infilò il suo cazzo. Lo fece con la solita dolcezza, che ormai Andrea aveva capito appartenergli.
Mentre lo scopava, Alberto baciava la schiena di Andrea, facendolo eccitare. Andrea era in estasi. era la prima volta che faceva l'amore. La sua precedente esperienza era stata diversa, rude e violenta.
Alberto venne nel culo di Andrea e poi rimase dentro, con il corpo interamente a contatto con quello del ragazzo.
Rimasero sdraiati sul divano per parecchi minuti. Era stato bello, Andrea aveva vissuto un'esperienza totalmente diversa dalla precedente.Bellissima, certo, però gli era mancato qualcosa. Aveva acquisito una totale fiducia in Alberto. Lo avrebbe voluto come maestro, guida e, perchè no, compagno e padrone.
Questo pensiero lo eccitò visibilmente. Alberto se ne accorse e cominciò a segarlo. Andrea venne in pochi istanti.
Si lasciarono con un bacio appassionato.
Nelle settimane successive la relazione con Alberto divenne abituale. Il sesso era sempre caldo e dolce. Tuttavia ad Andra mancava quella componente forte che aveva caratterizzato la sua prima esperienza. Lo disse ad Alberto, una sera al telefono. "Vieni da me, sabato prossimo a cena." fu la risposta.
Mentre andava Andrea si chiedeva se Alberto avesse davvero capito il suo desiderio o se sperasse di fargli dimenticare tutto con un cena romantica.
Appena enrato in casa, però, fu sorpreso dal fatto che c'erano altre persone. Alberto gli disse solo "Mi raccomando fai tutto quello che ti chiedo, senza discutere." " In soggiorno c'erano, oltre ad Alberto, due uomini e una donna. Alberto lo presentò. "Lui è Andrea, il ragazzo di cui vi ho parlato." Andrea, immobile al centro dell stanza, era ancora spaesato e non capiva bene che cosa stesse accadendo. "Andrea ci farà da cameriere e sarà a vostra disposizione per la serata." Ci fu un piccolo applauso contornato da risatine maliziose. La situazione imbarazzante cominciò ad eccitare Andrea. Alberto aveva capito perfettamente i suoi desideri.
In cucina il cibo era già pronto, lui avrebbe dovuto limitarsi a portarlo in tavola. Indossò un grembiule e iniziò a servire.
Mentre poggiava i piatti in tavola veniva squadrato dai presenti. Uno degli uomini gli mise una mano sul culo. Lui rimase fermo aspettando che avesse finito.
Dopo averlo palpato per bene l'uomo disse "bravo, ora togliti le scarpe e i pantaloni". Andrea guardò Alberto che fece un cenno di assenso.
Andrea eseguì l'ordine. L'uomo riprese a toccarlo. Il cazzo di Andrea era duro, e lui si imbarazzò. L'uomo rise e poi lo lasciò andare.
Mentre gli ospiti mangiavano Andrea se ne stava in piedi vicino alla tavola, in bella mostra e pronto ad eseguire.
La donna presente non era giovanissima, sicuramente sopra i quaranta, e guardava il ragazzo con estremo interesse. "io vorrei vederlo nudo" disse.
Andrea si tolse anche il resto dei vestiti. Istintivamente si spostò vicino alla donna per farsi guardare.
"Alberto tu mantieni sempre le tue promesse, è davvero un agnellino docile" disse togliendosi le scarpe. "Andrea, ora sarai lo zerbino di Elena" disse Alberto.
Andrea si sdraiò a terra, praticamente sotto il tavolo, ai piedi della donna. Lei mise i suoi piedi sul suo corpo. Con delicatezza ma esplorandolo tutto. In particolare i piedi si soffermavano uno sulle sue parti intime e l'altro sul suo viso. Andrea istintivamente iniziò a leccare il piede sul suo viso e poi a succhiarne le dita.
Quando gli ospiti ebbero finito di mangiare, Andrea si alzò e tolse i piatti. Poi servì il secondo.
Albero ordinò: "Ora Andrea inginocchiati e a turno facci un pompino".
Andrea eseguì. L'eccitazione cominciava ad essere incontrollabile. Temeva di venire anche senza toccarsi l'uccello.
Mentre stava sotto il tavolo succhiando il cazzo di turno, sentiva i commenti dei presenti che lo descrivevano come una vera troietta. E questo lo eccitava ulteriormente.
Solo uno dei tre uomini volle venire e lui tenne tutto lo sperma nella sua bocca, ingoiandone anche una parte. Quando si alzò ci fu un applauso. Alberto gli disse di andare in bagno a pulirsi e farsi una doccia perche il dessert sarebbe stato proprio lui.
Appena tornato Andrea sparecchiò la tavola, mentre faceva questo uno degli uomini volle giocherellare un po' con il suo buco e gli infilò un sigaro.
Andrea non lo toccò e finì il lavoro tenendolo a posto e non facendolo cadere. Poi portò in tavola frutta e gelato.
L'uomo riprese il siguraro dicendo che lo avrebbe fumato più tardi.
Alberto fece sdraiare Andrea sul tavolo e lo cosparse di frutta e gelato. Tutti si servirono sul corpo. Alla fine uno degli uomini gli leccò l'uccello e lo fece venire. Andrea sospirò e poi, imbarazzato chiese scusa. Ma tutti risero. Poi lo stesso uomo lo fece scendere dal tavolo e lo sodomizzò.
Contemporaneamente l'altro uomo gli mise il suo cazzo in bocca. L'uomo che inculava Andrea venne nel suo culo. L'altro, invece, tolse il cazzo dalla bocca del ragazzo, poi lo portarono in bagno e lo fecero sdraiare nella vasca. Elena si tolse le mutandine, si mise in piedi sul bordo della vasca e iniziò a inondarlo di pipì.
A turno anche gli altri due ospiti fecero lo stesso e infine volle unirsi anche Alberto.
Lo lasciarono in bagno. Gli ospiti, invece rimasero qualche minuto in soggiorno commentando la serata; poi salutarono Alberto, ringraziandolo, ed andarono via.
Andrea sentiva che quella dimensione gli apparteneva. Era conscio di aver intrapreso un cammino che lo avrebbe portato a spingersi sempre oltre e lui si sentiva pronto a farlo.


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