Gay & Bisex

Il bullo


di sexasis70
08.05.2015    |    22.976    |    4 8.2
"Vide anche che intorno a loro c'erano alcuni uomini e qualcuno si toccava l'uccello..."
Andrea era chiuso nel gabinetto mentre fuori si aggirava un ragazzo con aria impaziente.
La scuola era il Liceo Classico Plinio.
Il ragazzo che aspettava era Michele, aveva quasi 20 anni ed evidentemente poca voglia di abbandonare il liceo.
Andrea alla fine si decise ad uscire. Michele gli afferrò il viso con una mano e gli disse "Smetti di tremare, coglione! Qui non ti tocco. All'uscita, però, non scappare, altrimenti domani dovrai venire accompagnato...."
Andrea si limitò a dire "Si". Michele lo spinse verso i lavandini e se ne andò.
Andrea si lavò il viso. Aveva paura. Quel ragazzo gli faceva davvero paura. Finora c'erano stati solo insulti verbali contro la sua presunta omosessualità. Stavolta però la minaccia era fisica. Probabilmente sarebbe stato picchiato.
Andrea però non disse nulla agli insegnanti. Forse sperava ancora di riucire a cavarsela da solo. Se si fosse fatto aiutare si sarebbe dovuto nascondere dietro un adulto fino alla fine dell'anno, almeno.
E così alla fine delle lezioni aspettò davanti al cancello della scuola che si compisse il suo destino. Si aspettava un pestaggio; doloroso ma forse sarebbe finita li.
Quando arrivò, Michele si limitò a dirgli "Vedo che sei meno cacasotto di quanto pensavo. Seguimi e stai zitto."
Andrea sbianco' quando vide che Michele non era solo. Insieme a lui c'erano due ragazzi della sua cricca. Comunque lo seguì in silenzio. D'altra parte cos'altro poteva fare?
Salirono tutti sull'auto di Michele, un suv. Andrea ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa che era un cosiddetto "figlio di papà". Mentre pensava questo, sorrise e Michele disse "Ridi ridi, vedrai che ridere...". La paura, però, non aumentò, evidentemente cominciava ad abituarsi a quello stato.
Arrivarono al parco Todini, un posto frequentato prevalentemente da gay, bsx e a volte scambisti. Andrea cominciò a pensare che forse non era un pestaggio quello che lo attendeva.
Entrarono nel parco, sempre senza parlare. Raggiunsero un posto riparato dagli alberi e finalmente Michele parlo'.
"Inginocchiati frocetto!" Andrea si inginocchiò ma la paura cominciava a far posto all'eccitazione, e la cosa lo sorprese un po'. Anche il linguaggio usato da Michele non lo disturbava affatto, anzi...
Uno dei ragazzi che erano con Michele tirò fuori l'uccello e lo mise davanti al viso di Andrea.
"Avanti!" disse Michele "non farti pregare!". Andrea aprì la bocca e lasciò entrare l'uccello. Poi iniziò a succhiarlo. Era eccitato, e sorpreso di esserlo. Dopo pochissimo il ragazzo venne nella sua bocca. Istintivamente Andrea ingoiò. Anche questo lo eccitò tantisimo.
Ora era caldo e sentiva fortissimo il desiderio di provare altro.
"Spogliati frocetto!". Andrea non si aspettava questo ordine, ma tra l'eccitazione e la paura si denudò completamente. Lo afferrarono e lo fecero piegare a novanta gradi. Un ragazzo gli reggeva le braccia tenendolo piegato. Andrea sentì un gel fresco nel culo e poi un cazzo. Penetrò così facilmente che sentì la voce di Michele che diceva "lo sapevo che eri solo un frocio di merda". Ma Andrea era eccitato e tutto questo gli piaceva da impazzire. Girò a fatica la testa per vedere a chi appartenesse il cazzo che lo stava sverginando. Era un altro degli amici di Michele. Vide anche che intorno a loro c'erano alcuni uomini e qualcuno si toccava l'uccello.
Il ragazzo gli venne nel culo. Michele disse "andiamo, lasciamolo qua". Andarono via rapidamente, portandosi dietro anche i vestiti di Andrea.
Ora era nudo, completamente nudo, con quegli uomini che lo guardavano. Ed era frastornato, come ubriaco. L'idea di essere senza possibilità di vestirsi non lo spaventava ma lo eccitava in modo incontrollato.
Avrebbe voluto essere preso da tutti quegli uomini. Si inginocchiò e cominciò a masturbarsi, finchè finalmente venne.
Si alzò e si diresse verso il suo "pubblico" e disse "Sono senza vestiti. Ho bisogno di un passaggio a casa".
Un uomo sulla sessantina si offrì di accompagnarlo a casa. In macchina pensava a che cosa avrebbe detto ai suoi genitori, forse uno scherzo degli amici, chissà. Era ancora eccitato e lo era ancora di più nel sentire il suo culo direttamente a contatto con il sedile dell'auto e nel sentirsi nudo con quell'uomo, perfettamente sconosciuto, che lo guardava con eccitazione. Rise.
Era sinceramente grato a Michele per avergli fatto scoprire questo aspetto della sua sessualità.
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