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Gay & Bisex

All'improvviso.


di Grifone2
22.07.2022    |    14.550    |    16 9.0
"Si muoveva avanti e indietro mentre ka sua lingua era nella mia bocca..."
Era l'estate di qualche anno fa. Calda come adesso e piena di cose da fare prima di partire per le vacanze. Avevo circa trent'anni ed ero felicemente single. Mi ero trasferito da poco nel mio nuovo appartamento al quarto piano. Non aspettavo altro che le vacanze per potermi rigenerare dopo un anno intenso di lavoro e impegni.
Magari ci sarebbe uscita anche una storia di quelle storie estive, belle ma brevi che poi si ricordano giusto il tempo di un'estate.
Scendo a comprare il pane e incontro il portiere, mai visto prima. Un signore di mezza età, brizzolato, gentile e piuttosto robusto.
Iniziamo a scambiare qualche parola al ritorno mentre il profumo di pane stuzzicava l'appetito di pranzo. Colgo l'occasione per ricordargli che durante la mia assenza dovrà mettermi tutta la posta da parte e per le bollette, magari, potrebbe avvertirmi per telefono. Gli chiedo se è disponibile a irrigare le piante ma l'avverto che la porta d'ingresso è difettosa. Lui mi dice che va bene, mi farà volentieri quello che gli ho chiesto, e che se ha un minuto libero darà un occhiata alla serratura della porta.
Pomeriggio sento suonare il campanello, era il portiere. Non me lo aspettavo. Si chiamava Sergio. Comincia ad armeggiare con la porta blindata, apri e chiudi. Se ne va e torna con degli attrezzi. Era già sudato e io ero quasi più sudato di lui a vederlo trafficare.
Mi chiede se può togliersi la camicia. Era già in pantaloncini e sandali. Il petto e la pancia erano ricoperti da pelo grigio.
Rimasi a guardarlo senza un perché ma non mi dispiaceva quella situazione, anzi mi stuzzicava, tanto che il mio pisello se ne era già accorto.
Sergio si piegava voltandomi le spalle, si era inginocchiato per guardare sotto la porta mostrando i pantaloncini leggeri tendersi e infilarsi tra le natiche rese così più evidenti. Erano pantaloncini ormai che avevano perso la loro elasticità e poco tenevano il loro contenuto. Tra un movimento e un altro mi accorsi che da un lato vidi che da ul lembo usciva qualcosa. Era una palla pelosa che sbucava timida dal bordo destro. Il mio pisello ora era dritto coperto solo dalla mia maglietta larga.
Sergio armeggiava chinato e più si muoveva più palle e cazzo scivolavano in bella vista. Forse non se ne era accorto o forse voleva provocarmi. Poco importava ma io d'istinto e senza pensarci troppo mi avvicinai in modo da stare vicino a quel pacco, con la scusa di osservare più da vicino il suo lavoro. Ne sentivo quasi il profumo, stranamente piacevole di pulito. Se avessi potuto gli avrei dato un bacio a quelle palle oscillanti, a quella punta che penzolava. Sergio si gira di scatto e quelle palle mi sbattono in faccia in modo inaspettato. Entrambi rimaniamo perplessi, senza parole. Ci fissiamo negli occhi per qialche che secondo. Lui si accorge della mia eccitazione e mi sorride. Gli sorrido anche io. Nessuno dice nulla. Sergio chiude la porta alla quale era appoggiato e si abbassa i pantaloncini che oramai nulla avevano da nascondere alla vista. Un vero spettacolo vederlo tutto nudo. Il suo pisello era grosso, scuro e peloso. La punta si allungava sempre di più sgusciando dalla pelle che la ricopriva. Sergio mi si avvicina e mi toglie la maglietta. Mi da un bacio e avveeto le sue mani cge mi abbassano con qualche fatica i pantaloncini e gli slip, contrastando col mio cazzo dritto.

I nostri corpi eccitati si avvicinano, si toccano, si palpano. Le sue mani stringevano e carezzavano il mio sedere. I nostri cazzi sentono il pulsare reciproco e il salire dell'eccitazione. Inizia a muoversi infilando dal davanti il suo cazzo tra le gambe. Si muoveva avanti e indietro mentre ka sua lingua era nella mia bocca.
Sergio adocchia la stanza da letto e mi fa segno di cambiare stanza. Ci stendemmo sul letto e chiamdisi si di me comincia a succhiarmi.
Poi ci stendiamo per un 69. Ero così eccitato che iniziai a leccarsi il buco del culo. Le nostre lingue erano dentro e si muovevano spinte come dallo stesso vento divino. Poi glielo presi in bocca. Era grosso ed eccitato. Mi si muoveva in bocca come se mi stesse scopando. Che meravigliosa sensazione sentirmi succhiato e succhiare quel pezzo di carne eccitata. Le sue palle pelose profumavano di sesso e continuavano a sbattermi in faccia.
Al culmine del piacere ci veniamo in bocca l'uno con l'altro. Ne fui quasi sorpreso.
Aveva un buon sapore e nonostante le aspettative aveva litri di buona sborra. Davvero un bell'inizio nel caldo di quell'estate e di quell'incontro inaspettato.
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