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Mamma e zia d'estate.


di Grifone2
14.02.2019    |    50.143    |    33 8.9
"Voltata di spalle mostra i suoi peli in mezzo e la fica che solo in parte riesco a distinguere, anche perché ci tiene sopra una mano che muove in modo strano..."
Inserisco una piccola premessa, a questo punto, necessaria. Quanto scritto di seguito è frutto di fantasia. Si parla di argomenti che a qualcuno possono risultare indigesti o pesanti. Se avete lo stomaco indisposto circa rapporti lesbo, familiari o zoofilia. non leggetelo. Grazie.

Da un paio d'anni, da quando mia mamma Giovanna era rimasta vedova, aveva legato molto con mia zia. entrambe sole e ancora abbastanza ben messe non avevano dimenticato il piacere di un uomo, ma era ancora presto per poter avviare altre conoscenze maschili senza darlo troppo a vedere. così mia mamma e mia zia spesso erano insieme a farsi compagnia, e devo dire anche io stavo spesso con loro. Mi coccolavano perchè ero l'unico figlio e uno dei pochi nipoti.
Abitavamo fuori Perugia in due case vicine a piano terra. Un giardino girava attorno alle case e quello era il regno di Rocky, il labrador di zia Pia.
Un giorno d'estate, di quelli in cui quasi non si respira dal caldo pesava uno strano silenzio, tutti cercavamo sollievo in casa o all'ombra. Ovviamente io a dieci o undici anni ero in pantaloncini e senza maglietta a zonzo per il giardino per far passare il tempo in qualche modo. Ero piuttosto annoiato e avendo notato i che anche Roky non era al solito posto, cominciai a cercarlo.
Lo chiamai e cercai ovunque e dopo un po' ero sicuro che non poteva che essere a casa, così mi sporsi alla finestra che dava nella stanza da letto di mia zia Pia e vidi quello che mai avrei immaginato. Zia stava nuda distesa sul letto a gambe aperte con la testa di mamma a frugarle con la bocca proprio lì in mezzo, tra quei peli scuri in cerca di qualcosa come fosse proprio un cane. A quattro zampe muoveva la testa e il culo nudo e pensai che stessero facendo un gioco. Per la verità quella non era la prima volta che vedevo le mie donne, così le chiamavo io, nude. Un giorno, uscendo un po'prima da scuola, le avevo sorprese di nascosto sul terrazzo di casa tra le lenzuola stese, sdraiate a prendere il sole. Zia Pia aveva delle ascelle pelose come la fica, una vera foresta e la sega che mi sparai quel giorno ancora me la ricordo.
Adesso che le ho riviste così mi sono nascosto per non farmi vedere, Continuo a guardare cosa accade dentro la stanza. Mamma, nuda pure lei, muove la testa su e giù ma dimena anche il suo gran sedere insieme alle sue tette che ho sempre adorato. Voltata di spalle mostra i suoi peli in mezzo e la fica che solo in parte riesco a distinguere, anche perché ci tiene sopra una mano che muove in modo strano. Sembra respirare con fatica ma non è che stia male, anzi è proprio contenta e sorride. La zia Pia, riversa all'indietro si strizza le mammelle di mamma come a mungere una mucca e allarga e stringe le gambe accarezzate da mamma Giovanna che prosegue in quel lavoro di leccaggio sempre più rapido e frenetico.
Cambiai posizione mettendomi sulla finestra dal lato opposto della stanza che era socchiusa. Oramai avevo un cazzo dritto che quasi facevo fatica pure a camminare. Da lì si vedeva ancora meglio quello che solo avevo intuito e si sentivano chiaramente i respiri pesanti carichi di piacere. Mia mamma leccava la fica di zia e con l'altra mano si massaggiava la sua con un bel ritmo, avanti e indietro senza stancarsi. E si sentivano abbastanza bene i mugolii di entrambe e il cigolare delle molle del letto. Non parlavano ma ansimavano ... i loro sospiri mi stavano entrando nella testa e gli effetti sulla mia eccitazione si vedevano.
Misi mano al mio pisello abbassando completamente i pantaloncini e rimango completamente nudo anche io. La cappella, rossa come una fragola matura, stava in cima al pisello e sembrava stesse per esplodere tanto andavo su e giù con la mano ma sempre facendo moltissima attenzione a non essere scoperto.
Ora mamma era passata sopra la zia, seduta a gambe aperte sulla sua bocca e si muoveva mostrandomi le spalle. Mamma e zia sembravano apprezzare molto lei che muoveva avanti e indietro il bacino sulla bocca, almeno dai mugolli che venivano fuori dalle bocche aperte. La zia Pia aveva pure turato la sua fica con una bella zucchina di quelle forse prese dall'orticello dietro casa. La usava come avevo visto fare a Roky con la cagna del vicino; la muoveva avanti e indietro, dentro e fuori allargando e stringendo le gambe senza pace, come se fosse posseduta da qualcosa. Ad un certo punto mia mamma si girò tenendo la sua fica sempre sulla bocca di zia e si piegò a leccarla con le tettone che le si poggiarono sulla pancia. Tutte e due si leccavano la fiche ormai lucide e bagnate di sudore ma anche di umori. La mia mano seguiva il ritmo della scena che avevo sotto agli occhi e la voglia di sentire quegli odori, di stare a contatto di quei seni e quelle bocche era spaventoso. L'eccitazione era incontrollabile. A questo punto le vedo stringersi l'una all'altra e dibattersi, le urla delle bocche di tutte e due finire dentro le fiche aperte e pieni di miele. A questo punto sborrai uno schizzo sotto la finestra che per poco non finì dentro casa. Le mie due donne dopo qualche minuto in cui rimasero ferme una sull'altra si alzarono e così, nude, corsero in bagno a lavarsi. Aprendo la porta si accorsero di Roky, il cane di zia Pia, che stava da tempo proprio lì a guaire col cazzo di fuori ad annusare quell'aria piena di ormoni femminili.
Vederle correre con quei seni che saltellavano morbidi e quei culi ancora sodi mi mise addosso di nuovo una voglia che per la verità non ebbe neanche per un attimo il tempo di ritirarsi a riposare. Mamma e zia erano allegre e sorridenti, rilassate come anche altre volte le avevo viste ma avevano un qualcosa in più: erano soddisfatte e eccitate.
Ovviamente Roky fece per seguirle ma la zia Pia lo fermò con un urlo, facendogli capire di aspettarla fermo. Lui si sedette di fronte a me mostrandomi un cazzo enorme e gocciolante. Il mio adesso era tornato duro e pronto ad essere segato un'altra volta. In bagno mia mamma in piedi iniziò ad insaponare la fica di zia e lei con tutto quel pelo allargò bene le gambe per farsi lavare. mamma insaponava e insaponava, strofinando bene bene, avanti e indietro tanto che anche la zia le prese il braccio e in qualche modo la aiutava in questo lavoro di lavaggio. Zia Pia allargava sempre di più le cosse magre fino a che mamma scese quasi in ginocchio e con l'altra mano sembrò allargarle la fica. Lentamente la mano piena di sapone, a forza di muoversi sparì dentro la fica fino al gomito. E ne rimasi colpito, perché la mano di mia mamma non era proprio piccola. Mamma guardava zia negli occhi mentre con l'altra mano si masturbava anche le, quasi sobbalzando. Zia si abbassò senza fiato e baciò con la lingua mamma che succhiò con piacere la saliva che le scendeva sulle labbra.
Io mi stavo segando già da un pezzo e sentivo che non avrei ancora resistito per molto, quando entrambe si voltarono verso Roky che guaiva lamentoso in una pozza umida sotto di lui. Aveva un cazzo spaventoso, pulsante e rosso, guizzante e vivo. le due si guardarono e smisero di masturbarsi, senza dire una parola si alzarono e prendendo Roky per il collare lo portarono ai piedi del letto. Zia si inginocchiò avanti a lui quasi a sfiorarle il pene con la fica e lo abbracciò giovando con la lingua del suo cane euforico. Nel mentre mamma prese due miei calzini e li mise sulle zampe anteriori di Roky. Mi impressionò sopratutto l'affetto che zia aveva col cane, quasi quanto ne a aveva con me quando mi abbracciava ma adesso era nuda e cera nuda anche mamma che stava li a baciare zia e Roky fino a che zia Pia si sedette sul tappeto e allargando le gambe aprì la fica pelosa che in qualche maniera si fece affondare dentro quel cazzo animale. Zia rimase immobile per un attimo mentre mamma cercava di controllare il cane e la troppa furia che mostrava verso la sua padrona. Zia sembrava rantolare di piacere e con le gambe incrociate era oramai sulla schiena di Roky a spingere i suoi colpi di cazzo dentro di lei. I suoi seni piccoli sobbalzavano e il suo sguardo perso nell'Eden del sesso sembrava in estasi. Con la bocca aperta zia emetteva solo gridolini soffocati che gorgogliavano un pò anche per la saliva di Roky che sbavava addosso dal piacere.
Mamma ad un segno di zia afferrò il cazzo del cane e lo tirò indietro facendo uscire dalla fica una quantità di sperma che fece una chiazza sotto al culo di zia. Adesso sarebbe toccato a mamma giocare con Rocky. Infatti lei, dopo averlo abbracciato con quei seni enormi, si mise a quattro zampe aprendo il culo. Roky che era rimasto in asso quasi d'un colpo gli si mise dietro e... aiutato dalla sua padrona che sapeva come tenerlo buono diresse il suo cazzo prima nella fica della cognata che fece un sobbalzo. Chiuse gli occhi e strinse le labbra per riaprirle subito dopo che Roky affondava i suoi colpi a ritmo vertiginoso in lei, come fosse uno stantuffo del treno a vapore. Le tettone di mamma balzavano avanti e indietro unendo il loro rumore con quello degli umori in fica che mi eccitavano. Poi cerano anche il respiro veloce di Roky e i mugolii di mamma che stava godendo come una cagna in calore. Da sotto la fica uscivano umori caldi che finivano sulle cosce e poi sotto sul tappeto. Roky ad un certo punto si fermò e si staccò da mamma estraendo quel cazzo enorme che sembrava non finire più. Era rosso e pieno di vene, gocciolante e quasi gli toccava terra.
Mamma e zia si stesero sul tappeto pieno di umori senza più forze, esauste luna sull'altra accaldate ma contente, sorridevano abbracciate. Io schizzai ovunque una scarica di sperma che mi arrivò fino ai capelli. Da quel momento in poi mamma e zia le avrei viste con un altra prospettiva.
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