Gay & Bisex
Con la mia amica Roberta

28.12.2020 |
324 |
0
"Io mi sento bene, mi sento molto più leggero e mi trovavo bene a parlarne con una persona che qualche anno prima ha vissuto la stessa situazione..."
Qualche settimana fa scrivo ad un'amica che non sentivo da tempo, Roberta. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli e in passato ho avuto anche una cotta per lei. Mora, riccia e con un fisico minuto, un bel sedere e un piccolo ma grazioso seno. In passato Roberta mi aveva confessato di essere lesbica, e io le ho scritto, oltre che per sapere come stava, per farle sapere che forse non ero più come mi conosceva lei. Decido di confessarle la mia omosessualità. Lei comprende subito la situazione e ne rimane piacevolmente sorpresa e mi dice che quando andrò a trovarla mi porterà a fare una serata nel più grande locale gay della sua città, per festeggiare. Dopo due settimane parto per andare a trovarla. Alle 19.00, appena arrivato, scambiati i soliti convenevoli, mi chiede subito come mi sento dopo che le ho dichiarato la mia omosessualità. Io mi sento bene, mi sento molto più leggero e mi trovavo bene a parlarne con una persona che qualche anno prima ha vissuto la stessa situazione. Facciamo un breve giro in centro e verso le 20.30 decidiamo di andare a cenare a casa sua. Mentre mangiamo, accompagnando il pasto ad un'ottima bottiglia di vino rosso, le sorrido e le chiedo se il locale di cui mi parlava fosse vicino a casa. Mi risponde che sono dieci minuti di macchina e che ci saremmo preparate a breve. Finita la bottiglia, ci dirigiamo barcollando verso la camera da letto e ci prepariamo. Lei si mette un elegante vestito nero, lungo, con delle scarpe con il tacco, aperte. Ha dei piedini davvero bellissimi. La fisso e noto che non ha messo l'intimo, ho capito che anche lei vuole divertirsi stasera. Io mi metto una camicia bianca e dei pantaloni blu scuro, stretti, anch'io senza mutande. Roberta nota il mio membro sotto i pantaloni e mi fa un occhiolino malizioso per poi scoppiare a ridere. Una volta vestite ci dirigiamo verso il locale, in dieci minuti siamo davanti all'entrata. Prendiamo i braccialetti per farci riconoscere dagli altri partecipanti: io il bracciale arcobaleno, con scritto sopra la parola passivo in inglese, la mia amica, il bracciale con il simbolo lesbo. Andiamo in pista, balliamo insieme per qualche minuto. Roberta ha già fatto una conquista, una bella ragazza bionda, con occhi verdi e un seno tondo un po' più grande di quello della mia amica, le prende la mano e la porta verso il bagno. Roberta ci sta, quindi la lascio proseguire tranquillamente. Continuo a ballare quando dopo pochi istanti una mano mi palpa il sedere. Un bel ragazzo mi chiede se lo seguo in bagno e io accetto. Non ci si presenta in questo locale, si punta una persona e si domanda se vuole seguirti in bagno. Il bracciale è sufficiente per capire cosa si sta cercando. Entriamo in bagno e già nell'ingresso il ragazzo si toglie la cintura e si abbassa i pantaloni. Sul momento ero un po' in imbarazzo ma in bagno c'era già altra gente occupata a far godere i loro nuovi amici. Mi inginocchio davanti a lui e prendo in mano il suo pene. È già gonfio, con delle belle vene che corrono lungo tutta l'asta. Lo osservo, probabilmente non sono il primo della serata, si sente odore di sperma e sudore. Mi importa poco, mi eccitano gli odori forti così comincio a baciare il glande, poi a leccarlo. Il membro non fa cenno di erezione. Scendo, gli alzo l'asta e lecco lo scroto, anche questo sudato. Lo sguardo sembra soddisfatto così proseguo a succhiare le palle. In quel momento ha un'erezione forte, lecco l'asta e il glande per poi mostrargli quanto può essere capiente la mia bocca, facendo sparire tutto infondo alla gola. Sento subito caldo dentro di me e capisco che è venuto. Breve ma intenso. Il sapore del suo sperma è buono, dolce. Faccio vedere al mio amico che ho ingoiato tutto, lo saluto e me ne vado verso il bar. Trovo Roberta seduta al bar che beve un mojito, ordino un whisky e le chiedo se si fosse divertita. Lei mi prende la mano e la passa in mezzo alle sue gambe sorridendo: è fradicia. Mi lecco le dita e le do un bacino sulle labbra: "Ho l'alito che sa di cazzo?" Le domando. "Sa di cazzo misto a sperma, si sente che ti sei divertita, vero?" Io annuisco, non facevo una serata con lei da molto tempo. Mi confessa che pur essendo lesbica la eccita vedere due uomini durante un rapporto e decido di accontentarla. Offro da bere ad un bel ragazzo vicino a noi, è un etero curioso. Uno di quei ragazzi che non vuole convincersi di essere bisex, se non addirittura gay. Chiacchieriamo con lui, un ragazzo palestrato, il suo fisico perfetto si intravede dalla maglia sudata. Gli appoggio una mano sui pantaloni, si mostra imbarazzato e Roberta si mette a ridere. Nonostante l'imbarazzo si nota un gonfiore nei pantaloni, quindi capisco che gradisce. Con una scusa gli chiedo se vuole accompagnarmi in bagno. Ci alziamo e andiamo verso il bagno, questa volta gli faccio capire le mie intenzioni passandogli una mano sopra la patta dei pantaloni. Roberta ci segue e, stranamente, il nostro amico non fa domande. Entriamo, il bagno è vuoto. Come con il primo, mi inginocchio, slaccio i pantaloni e abbasso le mutande del ragazzo. Il pene era enorme, completamente depilato, con un glande perfettamente lucido. La mia amica osserva curiosa e stupita dalle dimensioni. Le dico che non è la prima volta che mi ritrovo davanti ad un membro del genere e decido di mostrare, a tutti e due, cosa sono capace di fare. Parto dal basso, annusando e leccando lo scroto, liscio e pulito. Purtroppo non ha l'odore del primo, è molto pulito, si sente solo vagamente l'odore naturale. Il suo scroto era molto pesante, con due palle grosse e, spero, belle piene. Sono uno di quelli a cui gli schizzi di sperma piacciono molto. Salgo leccando tutta l'asta lecco il frenulo e arrivato in cima prendo in bocca il glande. La mia amica guarda eccitata. Io mi eccito guardandola e decido di darle la prova di come si esegue un vero pompino. Assaporo tutto il pene e lo nascondo dentro la bocca, quasi tutto. Roberta si infila due dita in mezzo alle gambe e me le mostra, sono visibilmente bagnate. Vedendole decido di far godere ancora di più la mia amica, mi abbasso i pantaloni e mi metto a pecora con il mio buchino rivolto verso quel pene mastodontico. Il ragazzo mi lubrifica, prima con la saliva, poi fa entrare due dita e dopo poco gli chiedo di infilare il suo membro. Sento il glande spingere verso di me, non capisco se sto godendo o se sto provando dolore, il mio cuore batte a mille. Roberta si avvicina, mi stringe la mano e con l'altra continua a masturbarsi. Non pensavo si potesse eccitare così tanto. Il pene entra ed esce dal mio corpo e io sto godendo a tal punto che dal mio pene schizzo dello sperma. Roberta vedendo la scena è all'apice del piacere e rilascia tutti i suoi umori sul pavimento, si infila nuovamente due dita e me le mette in bocca. Il nostro amico sta per venire, lo sento. Estraggo il suo pene, mi giro e me lo infilo in bocca. Succhio come non ho mai fatto in vita mia e dopo qualche minuto esplode nella mia bocca. Sono eccitato al massimo, mostro il contenuto ai due amici e ingoio il tutto. Salutiamo il ragazzo che ha fatto godere entrambi e lo lasciamo uscire dal bagno. Prendo Roberta, le do un bacio appassionato e poi le chiedo: "Ho la bocca che sa di sperma?" Sorridendo. Lei mi guarda e risponde: "Si, hai un sapore buonissimo".
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Con la mia amica Roberta :
