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Gay & Bisex

Giocando a Calcio - 11&12


di Marcus95
30.05.2022    |    12.530    |    16 9.7
"Dai siediti comodo sul divano e iniziamo» disse Andrea facendo posto a Giorgio che si sedette subito..."
Capitolo 11&12: Con il Padre & Sega con Papà



Era sera, Giorgio e Andrea avevano già cenato. Andrea era in salotto a guardare la tv mentre Giorgio era in camera sua con un libro in mano e un dito in bocca per il nervoso. Era giunto il momento, sapeva che doveva farlo dopo aver sentito le parole di Matteo. Era il momento giusto, anzi, nessun momento sarebbe stato giusto e proprio per quello doveva agire subito. Non doveva più aspettare, doveva farsi forza e affrontare quello che sarebbe successo. Giorgio si aspettava sempre il peggio ma sapeva in cuor suo che sarebbero capitate solo cose belle. Avrebbe parlato di sesso con suo padre, che cosa c’era di male? Era una cosa bellissima poter avere un rapporto del genere con suo padre.

Buttò il libro per terra senza neanche tenere conto della pagina, tanto non si ricordava niente di quello che aveva letto quella sera. Valeva la pena rileggere quella parte. Si mise davanti allo specchio e con coraggio si tolse la maglietta rimanendo a petto nudo. Il suo fisico era bello e si piaceva nel vedersi allo specchio. Con calma si lacciò i pantaloni e tirò giù la zip. Aperti sul davanti li fece scorrere sulle gambe fino a raggiungere le caviglie. Li buttò lontano e rimase in mutande davanti allo specchio. Vedeva il suo pacco dentro a dei boxer neri. Il suo pacco era a risposo ma si piaceva per come lo vedeva la gente. Aveva una bella forma. Sospirò e aprì la porta di camera sua.

Andrea era seduto sul divano con solo le mutande addosso come era suo solito fare. Aveva dei boxer grigio molto scuro che era tendente al nero. Alla televisore stavano davano un programma stupido e lui non si perdeva neanche una puntata. Doveva uscire con una tipa ma questa gli aveva dato buca e quindi si ritrovò in casa. Era comodo sul divano quando vide un’ombra entrare nel suo campo visivo.

«Wow» disse Andrea senza pensare. Non era abituato a vedere suo figlio in mutande. Solitamente aveva una tuta o almeno i pantaloni. Non era mai stato in mutande in giro per casa, neanche per andare in bagno. Andrea ripose la sua attenzione sulla televisore pensando che Giorgio fosse venuto lì per andare a prendere dell’acqua.

Infatti Giorgio si avvicinò al frigorifero e prese dell’acqua fresca che fece fatica a mandare giù data l’ansia che provava in quel momento. Aveva le gambe che tremavano. Chiuse il frigorifero e si avvicinò al divano vicino a suo padre.

«Papà» disse a voce molto bassa.

Andrea lo guardò e abbassò i volume del televisore per sentire quello che aveva da dire.

«Dimmi tutto» disse Andrea guardandolo ma cercando di guardare anche la televisione con la coda dell’occhio.

«Vorrei parlare con te di una cosa».

«Certo, tutto quello che vuoi. Di che si tratta?» Chiese Andrea pensando fosse una cosa di scuola.

«Di sesso. Vorrei parlare di sesso con te» disse Giorgio tutto d’un fiato.

Andrea mise in muto la televisione.

«Ne sei sicuro? Ti senti pronto?» Chiese incredulo.

«Sì, se non lo faccio ora non lo farò mai più».

Sul volto di Andrea comparve un sorriso che dire che era a trentadue denti era dir poco.

«Sì cazzo era ora. È per tutta la tua pubertà che sto aspettando questo momento. Dai siediti comodo sul divano e iniziamo» disse Andrea facendo posto a Giorgio che si sedette subito. Anche Andrea si mise più comodo sul divano guardando negli occhi Giorgio.

Si era preparato per così tanto tempo che in quel momento non sapeva da che parte iniziare. Cosa doveva descrivere per primo? Gli venne in mente una idea, non molto ortodossa ma poteva andare dato che aveva aspettato tutti quegli anni.

«Di cosa vorresti parlare in particolare? Che domande hai che vuoi pormi?» Chiese Andrea non perdendo il contatto visivo con il figlio.

«Del pisello. Luigi lo chiama cazzo. Come cresce?»

«Già Luigi mi piace. Sì, meglio chiamarlo cazzo» disse Andrea sistemandosi il pacco, cosa che non sfuggì a Giorgio. «Io non so bene come sei messo tu e a che stadio della crescita sei ma l’altro giorno che hai provato gli slip ho visto che hai un bel ciuffo di peli sul pube. Poi dalla stoffa si vede che hai anche dei coglioni belli grandi e se posso vantarmi li hai ereditati da me» aggiunse Matteo ridendo.

«Sì?» Chiese stupito Giorgio.

«Sì tesoro mio. Tutto da papà hai ereditato, spero erediterai anche qualcos’altro ma per il momento sono contento così. Il cazzo alla tua età cresce, si allarga anche. Le palle diventano più grandi e sode e nel nostro caso iniziano a scendere e a farsi più lontane dal cazzo. Quando questo succede inizi a fare più sperma o sborra che puoi lasciare nelle tue coperte o come ho visto l’altro giorno nelle mutande».

«Papà!» Esclamò Giorgio.

«Cosa c’è? Sei tu che lasci le mutande in giro e io sono costretto a lavarle. Ho visto, come tu hai visto le mie».

«Hai ragione ma le mie non erano un lago come le tue. Come sei riuscito a farlo?» Chiese Giorgio con tutto il coraggio che trovava in corpo.

Andrea si mise a ridere. «Era tanta vero? Devi ringraziare queste» disse dandosi una strizzata al pacco all’altezza delle sue palle.

Giorgio guardò con grande interesse. «Si vede che sono belle grosse».

«Sì lo sono. E anche un po’ pelose, il giusto».

«L’altro giorno hai accennato alla depilazione. Tu la fai?» Chiese Giorgio cercando di carpire più informazioni possibili sul lato intimo di suo padre.

«Sì ma non integrale. Diciamo che tengo in ordine il mio cespuglio. Quando crescono troppo li accorcio lasciandoli corti ma li lascio. Mi piace sentire una donna che gioca con i peli del pube oppure mentre mi faccio una sega mi piace toccarmi i coglioni e sentirli leggermente pelosi ma uno è libero di fare ciò che vuole con i suoi peli. Quindi se tu vorrai rasarli ti posso insegnare come si fa» disse Andrea sperando che suo figlio volesse tenerli.

«Quindi i peli li hai?»

«Assolutamente sì» disse Andrea. «Tu li hai?»

«Sì, sia sul pube che sulle palle, non tantissime sulle palle ma stanno crescendo come sopra al pisello… cazzo».

«A proposito di cazzo, hai anche questa» disse Andrea toccando la punta dei boxer di Giorgio dove c’era una bella erezione.

Giorgio per istinto chiuse le gambe coprendo la sua erezione.

«No, non lo fare. Sono tuo padre, non devi. Poi guarda» disse Andrea mettendo in bella vista il suo pacco. «Non sono in erezione come te ma è barzotto il mio».

Giorgio lo guardò con grande ammirazione. Si vedeva che il pacco era più grande di prima. Si vedeva la forma del pisello. Era un bel pisellone.

«Giorgio ascoltami. Per caso te lo sei mai misurato quando è in questo stato?» Chiese Andrea puntando il dito verso il pacco in bella mostra di Giorgio. Il suo cazzo premeva forte sui boxer neri creando una tenda tesa.

Giorgio fece cenno di sì con la testa «Sì, l’ho fatto».

«E ti va di dirmelo?» Chiese Andrea curioso di sapere le misure intime di suo figlio.

«15 centimetri duro» disse Giorgio imbarazzato perché sapeva che suo padre lo aveva più grosso.

«Che bravo figlio che ho. Alla tua età averlo così lungo non è niente male» disse Andrea.

«Te lo hai mai misurato?» Chiese Giorgio.

«Alla tua età ogni giorno. Adesso meno perché non mi cresce più. Ma sono molto fiero dei miei 23 centimetri» disse Andrea dandosi una ravanata al pacco che era barzotto.

Giorgio guardava il pacco del padre e vedeva che stava crescendo. Vedeva meglio la forma dell’asta e della cappella. «WOW! Così grosso? Sei come Luigi allora» disse Grigio senza pensare.

«Sai anche la misura del cazzo di Luigi? È un torello anche lui?»

«No, non ha le palle grosse ma il cazzo sì. 17 centimetri».

«Ma che bravo il nostro Luigi. Spero che quel ragazzo darà soddisfazioni. Spero nasca una bella amicizia tra di voi» disse Andrea sapendo già che Luigi era il più grosso della squadra. Andrea voleva conoscere Luigi molto presto.

Giorgio guardava suo padre con una sola domanda nella testa ma che non era sicuro di poter fare. Andrea si era rivelato molto aperto nella conversazione dicendo le sue misure, i peli e tutto il resto ma poi? Poteva chiedere dell’atro o la sessione era finita?

«Papà posso chiederti una cosa?»

«Siamo qui per questo figliolo» disse Andrea sistemandosi il pacco.

«Posso vederti senza mutande per capire come diventa alla fine il pisello di un uomo?»

Andrea non aspettava altro. Si alzò in piedi senza dire niente e si abbassò di scatto le mutande. Il suo bellissimo cazzo barzotto uscì fuori. I peli erano corti come aveva detto e le palle erano cadenti e con del pelo. Infine il cazzo era enorme anche solo barzotto. Era largo oltre che lungo. Era come un palo attaccato al corpo del padre di Giorgio. La cappella era visibile per metà perché c’era il prepuzio che la copriva un po’.

«Immagino tu lo voglia vedere duro. Aspetta che adesso lo faccio diventare duro. Nel frattempo tiralo fuori anche tu che si vede che ha una gran voglia di prender aria da come tira» disse Andrea prendendo il suo cazzo grande in mano e iniziando la sega. Il prepuzio scorreva scappellando il cazzo per poi coprirlo tutto.

Giorgio restò fermo a contemplare il padre che si faceva una sega davanti a lui e nel frattempo si stava facendo una sega per averlo duro. Giorgio si alzò in piedi con il cazzo che tirava nelle mutande. Lui era già duro. Tolte le mutande il suo cazzo schizzò fuori ballonzolando da tutte le parti.

«Ma che bel cazzo che hai. Guarda lì. Sono fiero di te» disse Andrea continuando la sega.

Giorgio per istinto mise una mano davanti al cazzo e si toccò la punta.

«Ti piace massaggiarti il prepuzio?» Chiese Andrea vedendo il figlio indugiare sulla punta del cazzo.

«Cosa?»

Andrea si fece vicino a Giorgio col suo cazzo di oramai 20 centimetri e coprì la cappella con la pelle.

«Vedi questa parte qui, questa pelle» disse Andrea toccando il suo prepuzio davanti agli occhi di Giorgio. «Questo si chiama prepuzio e va su e giù lungo la cappella. Ci sono uomini come me a cui piace stare le ore a massaggiarsi e a giocare col prepuzio. Guarda».

Andrea iniziò a giocare col suo prepuzio tenendo la cappella coperta. Giocava con la parte in più di pelle oltre la cappella. Lo prendeva in mano e lo massaggiava, poi lo tirava con un dito, poi metteva un dito dentro e poi la perturbava con le dita. Di botto si scappellò il cazzo e un liquido trasparente scivolò dal suo cazzo fino a terra. Giorgio guardava meravigliato da tutta la scena.

«Questo è il precum o pre-sperma come vuoi chiamarlo. È trasparente ma non ti dico niente di più dato che ho visto che come me ne fai tanto anche tu» disse Andrea ridendo.

Gli occhi e la mente di Giorgio erano in trans. Ammaliati e stupefatti dalla scena. Suo padre nudo e col cazzo in erezione davanti a lui a masturbarsi. Era una scena che capita una sola volta nella vita.

«Lo hai davvero grande» disse Giorgio.

«Grazie figliolo. Un giorno anche il tuo sarà così grosso come il mio» disse Andrea mostrando tutti i suoi centimetri del suo cazzo. «Guarda qua che bestia».

Giorgio fissava i 23 centimetri grondanti di precum del padre. Era un cazzo bellissimo su un corpo bello come quello del padre.

«Facciamo un gioco adolescenziale» disse Andrea. «Mettiamoli vicini».

Andrea si mise vicino a Giorgio e per la prima volta glielo prese in mano. Giorgio sentiva il calore del cazzo del padre. Era caldissimo e durissimo. Vicini così era super eccitante che anche il cazzo di Giorgio colava precum. Andrea guardava la situazione dall’alto. Vedeva il suo cazzo e quello del figlio vicinissimi che si toccavano.

«Abbiamo due bei cazzi» disse Andrea e Giorgio confermò.

Andrea si fece distante e vide che un filo di precum partiva dal suo cazzo e finiva sulle palle di Giorgio.

«Ops scusa ti sto bagnando i coglioni» disse allungando una mano e toccando i coglioni di Giorgio per la prima volta.

Erano sodi e pelosi. Andrea teneva in mano entrambi i coglioni di Giorgio e con il pollice cercava di pulire il filamento di precum dallo scroto del figlio. Il cazzo di Giorgio era tesissimo per l’eccitazione e Andrea lo vedeva che era arrapato. Si divertiva nell’avere i coglioni del figlio nella mano. Pulito lo scroto ritrasse la mano. Guardò entrambi i cazzi in erezione e poi guardò il figlio negli occhi.

«Sega?»

***

Gli occhi di Andrea erano ancora in quelli di Giorgio che non riusciva più a parlare dopo quella proposta/richiesta. Una sega con suo padre? Sinceramente non ci aveva mai pensato ma in quel momento era quello che voleva. Voleva vederlo nudo e lo aveva ottenuto, voleva vederlo in erezione e lo aveva ottenuto ma vederlo mentre si segava non rientrava nel programma. Era una cosa troppo strana che sicuramente suo padre non avrebbe mai voluto fare ma quella proposta arrivando proprio da suo padre lo aveva lasciato sbigottito. Era quasi onorato della cosa. Si chiese se stesse sognando ma era la pura realtà.

Andrea non aspettò una vera e propria risposta da Giorgio. Il suo silenzio valeva già come risposta. Andrea distolse lo sguardo e si andò ad accomodare sul divano comodamente. Il cazzo sempre in erezione che svettava in mezzo alle sue gambe. Giorgio che lo guardava quasi sbavando dalla eccitazione.

«Cosa fai lì impalato. Vieni ed accordati che ora ci divertiamo» disse Andrea facendo posto a suo figlio.

Giorgio con calma si accomodò vicino al padre con il cazzo duro in mezzo alle gambe. Il cazzo di Giorgio non era per nulla paragonabile a quello del padre ma era un bellissimo cazzo con delle bellissime palle penzolanti. Il cazzo di Andrea era una bestia come pochi possono dire di avere. Un cazzo largo ed estremamente lungo. 23 centimetri di bestia con una cappella grossa e rossa. Il prepuzio che lo scappellava mentre si masturbava. Il pelo alla base del cazzo che lo contornava perfettamente. La cosa più arrappante del padre non era il cazzo mostruoso che aveva ma la sua faccia, le sue espressioni. Il suo ghigno beffardo era così eccitante. Sul suo volto spigoloso ci stava perfettamente. Era un amante del sesso e lo si capiva benissimo.

«Allora cosa fondamentale è la presa. Non so come te le fai tu ma io devo sentire una bella presa. Devi sentirlo intrappolato dentro a una mano» disse Andrea prendendo il cazzo in mano e stringendo forte. Sentiva la sua mano afferrare forte la sua bestia.

Giorgio per non fare brutta figura col padre decise di copiarlo. Si prese il cazzo in mano e lo strinse forte. Quello che provava era molto intenso. Non aveva mai provato a stringerlo così stretto come aveva fatto suo padre e la cosa gli piaceva assai. Sentiva tutta la sua potenza della mano sul cazzo in erezione che non vedeva l’ora di essere masturbato a dovere. Andrea iniziò a segarsi con un ritmo adagio.

«All’inizio devi far abituare il tuo cazzo alla presa della mano, poi quando ti sei abituato devi aumentare il ritmo come sto facendo io ora e poi arrivare al ritmo finale. Veloce, deciso e porco» disse Andrea illustrando a dovere tutti i passaggi al figlio.

Giorgio guardava attentamente e poi ripeteva sul suo. Cercava di non andare troppo veloce per il rischio di sborrare. Sentiva che stava già per venire per via della situazione altamente erotica. Quando mai gli poteva ricapitare una cosa del genere? Mai, quindi doveva godersi il momento senza farli finire troppo presto.

«Non bisogna però saltare una parte importante che è molto cara alla nostra famiglia. I coglioni. Questi bellissimi coglioni duri e pelosi» disse Andrea prendendosi i coglioni in mano. Li tirò a dovere e li mise in bella mostra a Giorgio. «Questi vanno toccati, massaggiati e tirati per bene durante la sega. Toccarsi i coglioni ti fa raggiungere livelli di porcaggine assoluti. Almeno per me».

Andrea si stava masturbando con molta foga e toccandosi i coglioni come aveva spiegato. La sua mano li prendeva in mano e si toccava palla per palla prima di riprenderle entrambe nella mano e tirarle per bene. Indugiava anche molto sui piccoli peletti che ricoprivano tutto lo scroto. Andrea ansimava un botto. Si vedeva che era eccitato e anche la sua faccia non mentiva. Si contorceva tutta come il suo corpo. Era sottomesso dalla sua stessa sega. Le sue espressioni rispecchiavano la potenza erotica della sua masturbazione. Godeva della sua stessa sega. La sua cappella, che spariva e ricompariva dal prepuzio, era una fontana di precum tanto che colava lungo la sua asta possente. Il ritmo della sega era davvero elevato.

Giorgio guardava tutto con grande ammirazione. Vedere il proprio padre segarsi in quella maniera, rapito dalla eccitazione, dal autoerotismo era una cosa fantastica. Vedeva tutte le sue espressioni ma la sua attenzione era tutta concentrata sul quel cazzone che stava masturbando meglio di un porno attore. Il movimento, il precum che colava lungo tutta l’asta e le palle che venivano perturbate dalle mani di Andrea era una cosa troppo bella da essere guardava.

Era talmente bella per Giorgio quella visione che non si accorse che le sue palle si fecero vicine al cazzo e iniziò a sborrare come una fontana. Ansimò tanto e sonoramente tanto da catturare l’attenzione del padre che diminuì il ritmo della sega. Giorgio non era abituato a sborrare così tanto. Si preoccupò da quanta sborra stava uscendo dal suo cazzo. Andrea guardò la scena con grande stupore. Finalmente poteva vedere suo figlio sborrare come un uomo. Era super eccitante. Giorgio si sborrò sull’addome per la maggior parte.

«Porca puttana, bravo figliolo» disse Andrea dando una pacca sulla spalla a suo figlio. «Ora ti faccio vedere come viene tuo padre».

Con quella frase suo padre Andrea si prese saldamente il cazzo in mano e si masturbò come un matto. La stretta della mano sul cazzone, il ritmo veloce, il prepuzio che andava avanti e indietro, le palle che venivano perturbate dalla mano erano tutti fattori che fecero eccitare Andrea fino al punto di non ritorno. Sdraiato sul divano con le gambe larghe ansimava sonoramente dicendo delle frasi porche.

«Oh sì cazzo, guarda come sborro. Così sborrano gli uomini. Guarda come cazzo sborra tuo padre. Oh sì sto sbarrando. Guarda il cazzone che sborra!»

Con quell’ultima frase il cazzo di Andrea iniziò a sborrare come una mitraglia. La sua sborra era bella bianca che si sparò in faccia con i primi fiotti, poi si schizzò per bene tutto l’addome. Andrea era abituato a sborrare come un matto, come un cannone ma Giorgio era la prima volta che vedeva suo padre sborrare così, era anche la prima volta che vedeva un uomo sborrare in quel modo. Era davvero impressionato e rimase senza parole nel vedere il lago di sborra che suo padre aveva fatto sulla propria faccia e addome. Sugli addominali c’era un sacco di sborra bianca e calda che scorreva verso l’esterno. Delle parti di sborra erano più solide di altre che erano più liquide. Suo padre respirava sonoramente vista la fatica e lo sforzo che aveva fatto. Suo padre, quando si riprese un momento, si volse verso suo figlio e sorrise.

«Allora, piaciuto lo spettacolo?»

***

Quella stessa sera Andrea non potè aspettare ad avvertire il suo migliore amico Matteo. Era una cosa di cui andava molto orgoglioso. Finalmente era riuscito ad abbattere quei muri che si erano creati con suo figlio e questo era anche dal coraggio e l’aiuto di Matteo. Andrea informò Matteo di tutto quello che era successo e Matteo non poteva credere alle sue orecchie.

«Ve lo siete visti e menato assieme?» Chiese Matteo curioso.

«Sì cazzo. Prima li abbiamo tirati fuori dalle mutande e poi abbiamo iniziato una sega pazzesca. Giorgio era molto imbarazzato ma era contento di quello che stava succedendo. Non mi toglieva mai gli occhi di dosso. Più che su di me erano sul mio cazzo».

«Oso sfidare qualsiasi persona sulla Terra, uomo o donna che sia a non togliere gli occhi da quel tuo cazzone che ti ritrovi» disse Matteo ridendo.

Andrea si mise a ridere e capì che quello che stava dicendo Matteo era vero. Alla fine il cazzo grosso incuriosisce sempre tutti.

«Ora non iniziare anche tu a segarti sulle foto del mio cazzo» disse Andrea.

«Tranquillo, quello mai, puoi fidarti» disse Matteo ancora tra le risate.

I due uomini si salutarono e proseguirono la loro serata in pace.

***

Giorgio era in camera sua incredulo di quello che era successo con suo padre. Era una cosa troppo surreale e aveva voglia di parlarne con qualcuno. Prese in mano il cellulare e andò sul contatto di Luigi che gli aveva dato Matteo. Tutti avevano il numero di tutti. Fissò lo schermo vuoto ma non riuscì a digitare neanche una parola. L’unica persona degna della sua fiducia, in quel momento era sicuramente Luigi. Era l’unico che lo aveva colpito così tanto. Fissando lo schermo non riuscì a digitare il messaggio che aveva in mente.

Chiuse l’applicazione e fissò la schermata home del telefono. Per curiosità andò sui suoi social e scrisse il nome di Luigi seguito dal suo cognome. Immediatamente spuntò il suo profilo. Cliccò su profilo e vide che la pagina era pubblica quindi poteva vedere tutte le foto che voleva.

Le guardò tutte molto rapidamente perché era talmente curioso di scoprire di più sulla vita privata di Luigi che non riusciva a concentrarsi su una foto sola. Aveva un sacco di foto, era una persona molto social. C’erano foto con molte ma molte ragazze, tra cui anche quelle con la sua sua ex perché si baciavano. Luigi non aveva ancora avuto il momento e il coraggio di cancellare quelle foto. La loro storia d’amore durava ancora ma solo sui social, nella realtà era solo un lontano ricordo.

Oltre alle foto con la ex fidanzata e tante ma tante ragazze, c’erano foto di lui in giro per l’Italia e per l’Europa. In altre foto aveva la divisa ed era sul campo di gioco. Era un segno per mostrare le sue abilità sportive e le sue passioni. Però, le foto che davvero interessavano a Giorgio e quelle che avevano più like, erano quelle in cui Luigi era in mutande non curante del fatto che il pacco era in bella mostra. Non solo Luigi era in mutande ma molte volte, nelle foto, era posizionato di profilo in modo tale da rendere il pacco ancora più visibile. Inutile dire che nei commenti c’erano un sacco di ragazze che lodavano il suo fisico e il suo pacco enorme. Alcune ragazze chiedevano se fosse in erezione ma Luigi rispondeva, ad alcune non tutte, che era a riposo.

La foto più provocante era una in cui Luigi era nudo ma reggeva una palla da calcio davanti al cazzo. La cosa non era così sconvolgente ma lo era il fatto che nei commenti Luigi aveva scritto “Chi si prende cura delle mie palle?” Seguito da una emoji che ride. Giorgio si ricordò del fetish di Luigi verso le palle. Giorgio si mise a ridere nel vedere sotto il commento della ex ragazza di Luigi in cui si offriva di fargli un bel massaggio e lui aveva riposto con delle emoji che schizzano.

Luigi sui social era molto attivo e sapeva provocare molto. Quella sera Giorgio si segò pensando alle foto di Luigi in mutande e in alcune in cui si toccava il pacco. Era anche eccitato dai commenti di tutte quelle ragazzine che volevano vederlo nudo e lui era uno di loro, anche lui voleva vederlo nudo e vedere la bestia in erezione.
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