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Gay & Bisex

Gran Canaria


di bisexpassivissimo
31.12.2020    |    20.563    |    23 9.6
"Il primo giorno arrivammo per cena in hotel, e dopo esserci sistemati, fatti una doccia e vestiti andammo a cena (in albergo), per poi andare a fare un..."
Anno scorso sono stato in vacanza a Luglio a Gran Canaria con la mia ragazza, non so se la conoscete ma è l'isola più grande delle Canarie e si trova nell'oceano Atlantico, ci vogliono quattro ore di aereo per raggiungerla. Alloggiavamo in un albergo di Maspalomas, uno dei centri di maggiore interesse dell'isola, con un bel faro ed un centro molto carino e caratteristico. Il primo giorno arrivammo per cena in hotel, e dopo esserci sistemati, fatti una doccia e vestiti andammo a cena (in albergo), per poi andare a fare un giretto serale a Playa de Ingles dove avevamo letto che c'era più movimento la sera. Arrivammo lì con un taxi e ci mettemmo a passeggiare per le vie della città, notai dopo poco che molti bar e locali riportavano la bandiera della pace e la scritta "Gay friendly" all'ingresso, capimmo perciò che il quartiere o forse l'intera città erano un porto sicuri per gli omosessuali. Una rapida ricerca su google ci confermò che non solo la città, ma l'intera isola, è una nota meta per il turismo LGBTQ; inutile dire che questa scoperta ebbe in me il risvolto di una rivelazione dettata dal destino. Proprio io che all'insaputa della mia ragazza mi travesto da donna, mi masturbo col dildo, e metto sovente a disposizione i miei buchi per uomini attivi, ero finito in un'isola con molti gay. A quel punto camminando mi inizia a rendere conto che, in effetti, c'erano molti più maschi che femmine in giro, notai qualche coppia tenersi per mano che anche due limonare appassionatamente fuori da un locale, mi sentivo in un luogo dove avrei potuto davvero avere un cazzo diverso ogni ora per divertirmi, ma ero con la mia ragazza quindi rimasi impassibile e devo dire di essere stato anche bravo a mascherare la mia eccitazione. Ci prendemmo da bere, facemmo ancora un pò di camminata (durante la quale osservavo senza farmi vedere la variegata fauna maschile che mi circondava quasi ad offrirmi scopate irrinunciabili), e poi tornammo verso l'albergo stanchi anche per la giornata di viaggio.
La mattina dopo facemmo colazione in hotel e poi uscimmo per vedere il famoso faro e farci un giro sulla spaggia di Maspalomas che è sormontata da fantastiche dune sabbiose che ricordano il deserto del Sahara. Camminando sul lungomare incrociammo due uomini che procedevano nella nostra direzione ed erano...completamente nudi. Per fortuna indossavo gli occhiali da sole, altrimenti avrebbero notato che io in viso neanche li guardai, i miei occhi erano catturati dai due piselli che ballonzolavano al ritmo del passo. Procedemmo con la passeggiata ci ritrovammo quindi nel bel mezzo di una della spiagge nudiste più grandi d'europa, sapevamo della sua esistenza ma rimanemmo entrambi colpiti nel vedere la quantità di gente (di cui il 90% maschi) a proprio agio nel mostrare le proprie parti intime. Rallentammo il passo quasi fosse una conseguenza inevitabile, e mi feci una scorpacciata immaginaria di cazzi osservandone di tutte le dimensioni, colore, larghezza ed età, poi proseguimmo per non fare la figura dei guardoni e ci sistemammo sulla prima spiaggia non nudista ed attrezzata che trovammo, passammo la mattinata normalmente e alle quattordici andammo a cercare un posto per poter pranzare. Io presi un panino mentre la mia ragazza dei gamberetti in salsa rosa, dopo esserci rifocillati tornammo in spiaggia e dopo poco la mia ragazza iniziò ad accusare mal di stomaco e nausea, provò a resistere per una decina di minuti ma alla fine non ce la fece più e decidemmo di tornare in albergo. Lei vomitò lungo la strada in un chioschetto che aveva un bagno pubblico sul retro, poi con fatica riuscimmo a raggiungere l'hotel e quindi la nostra stanza. Si chiuse in bagno vomitando ancora ed ovviamente demmo la colpa ai gamberetti, io aspettai sul letto, una volta uscita aveva un'aria stravolta. "Non me la sento di riuscire, sento ancora bisogno di vomitare anche se credo di non averne più da rimettere..." mi disse. Cercai di coccolarla un pò ed assisterla poi lei molto generosamente mi propose "Ora va meglio ma ormai non voglio rischiare, tu vai pure in spiaggia e ci rivediamo per cena quando starò meglio"
Provai a protestare un pochino ma nella mia mente si era già prospettata la possibilità di andare alla spiaggia nudista a provarla, perciò la ringraziai, le dissi di chiamarmi se aveva bisogno e mi incamminai verso la spiaggia quasi correndo, tanta era la voglia di vedere tutte quelle belle salsicce. Raggiunta la spiaggia cercai un posto dove sdraiarmi, ne trovai uno lontano dal bagnasciuga, sulla zona subito antistante le dune, tirai fuori dallo zaino il telo, lo stesi a terra poi guardandomi intorno mi tolsi prima la canottiera e poi il costume a calzoncino che indossavo. Era fatta, ero in una spiaggia nudisita da solo e circondato da uccelli neanche fosse una voliera, la cosa mi eccitava enormemente, decisi quindi di provare a provocare qualche maschietto. Mi stesi un fianco e presi la crema solare dallo zaino, rivolsi il sedere verso la parte di spiaggia più frequentata e schizzai una dose abbondante di crema sulle chiappe depilate e pallide, iniziai con una mano a spalmarla molto lentamente, finendo spesso tra le chiappe con le dita e di conseguenza a girovagare dalle parti del buchino. Mentre facevo ciò osservavo le persone intorno a me da dietro gli occhiali da sole, c'erano uomini che parlavano tra loro in piedi, coppie etero che prendevano il sole, ragazzi che limonavano in acqua e, non troppo lontano da me c'erano due uomini in una tenda intenti in un rapporto orale. Rivolsi la mia attenzione a loro mentre la mano continuava ad indugiare tra le mie chiappe unte di crema solare, avevo il cazzo duro ma ben nascosto dalla posizione che avevo assunto. Finalmente le mie movenze attirarono l'attenzioni di qualche maschio, vidi un uomo sulla sessantina seduto sul proprio telo che si toccava il pene guardandomi, altri due ragazzi giovani a cinque metri da me mi stavano fissando senza far trasparire emozioni, ed anche un gruppo di maschi in piedi a parlare rivolse lo sguardo al mio ano in bella vista. Mi ritenni soddisfatto delle attenzioni ricevuto e smisi di toccarmi il sedere, anche perchè avevo tantissima voglia e così facendo era una sofferenza non potersi masturbare per bene. Cambia quindi posizione mettendomi prono e nascondendo l'erezione, non prima però di aver assunto per qualche seconda la posizione a pecora togliendo a tutti il dubbio su cosa mi piaceva farmi fare.
Rimasi steso a prendere il sole qualche minuto, poi mi si avvicinò un ragazzo che avrà avuto poco più di 30 anni:
"Hola" mi salutò ed io risposi con la stessa parola, poi lui disse qualcosa in spagnolo che però non capii, gli dissi che non parlavo la sua lingua ma che me la cavavo meglio con l'inglese, allora mi chiese in inglese se volessi una mano per mettermi la crema sulla schiena. Era un ragazzo moro, con capelli rasati ai lati e più lunghi e selvaggi sopra, aveva un fisico magro ed abbronzato e, chiaramente lo sguardo mi cadde sul suo membro esposto, era di una misura normale, si vedeva che non era del tutto moscio ma si stava alzando, e speravo fosse merito dello spettacolino che avevo messo su poco prima. Accettai la proposta del ragazzo che si mise in ginocchio di fianco a me, gli passai il tubetto di crema e mi sdraiai con il volto rivolto a lui. Iniziò a spargere crema sulle spalle e a farmi qualche domanda in inglese, per esempio come mi chiamavo, quanti giorni mi fermavo, se ero lì da solo, risposi a tutto e chiesi di rimando, si chiamava Andres e veniva da Toledo. Con le mani scese progressivamente ed arrivo al mio sedere, e così mentre continuava a spalmare mi appoggiò il membro ora eretto ed ingrossato nella mano che era distesa lungo il mio fianco. Lo afferrai ed iniziai a segarlo lentamente quasi fosse naturale farlo, era bellissimo essere così troietta in libertà, avevo voglia di mettermelo in bocca ma sapevo di non poterlo fare lì, così gli chiesi di andare in un posto più appartato tra le dune, lui accettò subito e si alzò in piedi senza nascondere la sua erezione, io ripresi le mie cose, scrollai la sabbia di dosso e dal telo e mi alzai a mia volta, fu allora che notai che vicino a noi si erano radunati anche altre 3 esemplari di maschi eccitati: l'uomo sessantenne di prima, uno con bandana e pizzetto che avrà avuto 45 50 anni ed un altro cinquantenne grassottello che guardava con le mani dietro la schiena. Decisi di dare loro un ultimo spettacolino, così feci cadere il costume e molto lentamente e a gambe leggermente larghe mi chinai a raccoglierlo mostrando nuovamente il mio sedere voglioso. Andreas mi disse che stavo facendo la troia e io confermai
"Si mi piace vedere i cazzi duri degli uomini per me" dissi sempre in inglese.

(D'ora in avanti ogni dialogo riportato sarà scritto in italiano ma si svolse in inglese, senza che lo rimarco ogni volta)
Ci incamminammo nelle dune, in quella zona tra le due si trova anche della vegetazione a volte, niente di che ma abbastanza per nascondermi un minimo, il primo posto che trovammo era già preso da una coppia eterosessuale che stava scopando ma che si fermò vedendoci arrivare, poi ci imbattemmo nel posto perfetto
"Qui va bene, non vedo l'ora di succhiartelo" gli dissi
"Succhiarlo? Ma io ti voglio scopare!" mi disse offeso
"Ho voglia di prenderlo in culo ma solo se hai un preservativo"
Non lo aveva, quindi gli negai l'entrata posteriore, ma mi feci perdonare mettendomi in ginocchio sopra il mio telo e prendendolo voracemente in bocca, cominciai a fargli un pompino coi fiocchi, con tanto di deepthroat e saliva. Il suo cazzo era durissimo e lui mentre io lavoravo oralmente mi toccava il culo infilandoci un dito, io lo lasciavo fare in preda all'eccitazione, passai ad aiutarmi con le mani mentre succhiavo per farlo venire prima, resse poco infatti, mi spinse togliendomelo di bocca e mi schizzò i suoi fiotti di sperma caldo in faccia, solo gli occhiali salvarono i miei occhi. Ero nudo, pieno di crema solare su schiena e sedere, con lo sperma di un ragazzo appena conosciuto che mi colava sulle guance ed ero eccitato come un diciottenne ad un night club, mi iniziai a segare furiosamente mentre Andreas si incamminava per tornare in spiaggia. A quel punto sentì dalla mia destra un uomo che si schiariva la voce, mi voltai di scatto e vidi il sessantenne che prima di toccava il cazzo guardandomi che era semi nascosto dietro ad un cespuglio di rovi. "Scusa se ti ho spaventato, vi ho seguito sperando di partecipare ma poi non vi ho interrotto...ho sentito che con un preservativo di fai scopare, è vero?" chiese l'uomo, aveva i capelli brizzolati e ricci, occhiali da sole vecchio stile, un marsupio nero a tracolla ed il cazzo duro ed invitante in mano. Io con la sborra dell'altro ancora in viso gli feci cenno di avvicinarsi, non mi ero neanche rialzato dall'asciugamano ed ecco che succhiavo un altro cazzo, questa volta maturo e quindi come piace a me. Passai il glande sul viso raccogliendo lo sperma di Andreas e poi lo succhiai assaporandolo, era come succhiarne due in un colpo solo, avevo una gran voglia di passare all'altro mio buco così chiesi "allora questo preservativo...?"
L'uomo non se lo fece ripetere, aprì il marsupio, tirò fuori una fila di tre preservativi, ne stacco uno, lo aprì rimettendo la carta nel borsello (che appoggiò a terra), e se lo infilò, fece tutto rapidissimo, tanto da farmi capire quanto fosse abituato in questi gesti. Mi fece voltare, mi mise a pecora ed iniziò a passarmi una mano tra le chiappe lisce, sudore e crema avevano fatto da lubrificante ed il dito di Andreas aveva aperto la strada. Anche lui infilò un dito e poi un altro masturbandomi il culo. "ti ho visto prima fare la troia in spiaggia, credo ci siano altri 4 o 5 che vogliono scoparti"
"ma questa troia non può farsi scopare da tutti o non camminerò più"
"forse per quello basterà il mio"
Si sputò su una mano e se la passò sul cazzo insalivandolo per bene, io mi leccavo le labbra in attesa di quel pisello, senza dubbio uno dei più grandi mai presi. Finalmente appoggiò la cappella all'ano ed esercitò una piccola pressione facendola entrare
"Oh...si" mormorai godendo
Lo spinse dentro lentamente facendomelo sentire tutto nella sua interezza, poi mi prese per le spalle ed iniziò a scoparmi violentemente, sentii dolore e bruciore mentre venivo preso con così tanta foga, non potevo gemere forte o urlare quindi strinsi i denti facendo qualche verso di dolore
"Non era questo che volevi troia?" mi chiese mentre continuava a fottermi forte, il mio ano si stava rilassando quindi il dolore piano piano diminuiva lasciando il posto al piacere, sentivo il mio cazzo rimbalzare e perdere precum ad ogni colpo che mi assestava quell'uomo dall'accento tedesco. Ammiravo la sua tenacia e la sua resistenza, non diminuiva d'intensità o frequenza e continuava ad aprirmi come una noce.
"Scopa questa troia" gli ripetevo aizzandolo ancora di più godendomi ormai pienamente il suo pene durissimo e grosso dentro di me, la forza delle sue spinte mi fece venire sopra il mio telo da spiaggia ma non ci pensai, ero in preda all'estasi da cazzo grosso. Poi lui rallentò e riprese fiato, vide che avevo sborrato sul mio telo ma se ne fregò, mi fece alzare, lo feci sentendo il culo bruciare, poi lui rivoltò il mio telo e si stese dicendo che ora dovevo cavalcarlo. Ubbidii mettendomi a cavalcioni e dandogli le spalle, poi iniziai a rimbalzare sopra quel suo membro eretto, me lo sentivo profondamente dentro mentre faticavo e sudavo. Sentivo ancora sapore e odore dello sperma di Andreas, il mio pene ammosciato lasciava colare ancora gocce e nel frattempo un uomo sessantenne mi penetrava, cosa avrebbe detto la mia ragazza se mi avesse visto in quel momento? Non ci pensavo, la cosa più bella era godersi quel cazzone e liberare il mio lato di troia succube, l'uomo mi rifece mettere a pecora e, avendo ripreso fiato mi riscopò forte al ritmo di prima.
"Vienimi in bocca, voglio bere tutto, ho sete" gli dissi implorando.
Lui mi stantuffò ancora per qualche minuto ma poi finalmente si stacco dicendo che stava per venire, mi voltai velocemente, lui tolse il preservativo con un po' di fatica e mi mise la cappella in bocca appena in tempo per riempire la mia lingua di nettare prelibato. Venne copiosamente, ma io come promesso ingoiai tutto facendogli vedere la mia bocca vuota, gli leccai ancora il pene per ripulirlo a modo mio e poi mi adagiai sul telo sporco di sperma.
Era la mia prima scopata internazionale e non poteva essere migliore. Tornai alla spiaggia quasi volando dalla contentezza, adagiai la mia roba da una parte e mi tuffai nudo nell'oceano per lavarmi di tutto quello che avevo addosso tra crema, sabbia sudore e sperma, poi uscii sotto gli sguardi voluttuosi di qualche bagnante e mi misi ad asciugarmi, il telo lo avrei lavato in albergo senza farmi accorgere, era stata proprio una gran prima giornata di vacanza.
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