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Gay & Bisex

How nice #1


di MonkeyDLuffy
19.02.2016    |    8.124    |    4 9.6
"E' il mio primo bacio, non so che fare..."
- Ciao a tutti, mi chiamo Daniel e in questa piccola serie vorrei raccontarmi uno dei periodi più belli e bui della mia vita -

La mia nuova vita iniziò il 12 settembre 2013, quando, dopo aver cambiato città iniziai l'anno scolastico nella mia nuova scuola, un liceo scientifico.
- Dire che sono eccitato sarebbe solo un eufemismo, sono un misto di emozioni, un po' per la paura di non riuscire a farcela a scuola, un po' perché, essendo nuovo, non conosco nessuno, mentre lì più o meno, anche se di vista si conoscono tutti.
Vedo le porte dell'entrata aprirsi, entro dentro l'edificio, osservo la mappa posizionata nell'atrio per vedere dove si trova la mia classe, ci metto cinque minuti ma alla fine arrivo a destinazione.
Entro, quasi tutti i banchi sono occupati, quindi mi reco all'unico che vedo libero e chiedo al ragazzo seduto in parte se è libero o lo sta tenendo occupato per qualcuno, lui con fare a dir poco mi risponde: " Certamente, siediti pure ", e io rispondo con un debole " Ok, grazie mille ".
Cerco un secondo di attaccare bottone col mio vicino di banco presentandomi: " Piacere, io sono Daniel ", " Marcello ", mi risponde lui con un tono stranamente simpatico.
Inizio a squadrarlo per bene e mi rendo conto che definirlo un figo sarebbe un modo per sminuirlo.
E' un ragazzo alto, magro, con un viso arrapante in una maniera assurda, capelli mori, con occhi azzurri, per i quali io, soprattutto, vado matto.
" Sei di queste parti o di provincia? " Mi chiede. - " Sono di Milano, mi sono trasferito qua perché mia madre ha trovato un impiego in queste zone " rispondo.
" Ah... E che - " Non termina la frase a causa dell'arrivo della professoressa, la quale, entrata in classe, si presenta velocemente, insegna matematica e ci accompagnerà fino alla quinta.
Essendo la coordinatrice di classe ci informa che in quell'ora ci leggerà il regolamento d'istituto, mentre dalla prossima lezione inizieremo col programma.
L'ora sembra quasi interminabile, ventisette pagine di informazioni a dir poco scontate.
Per fortuna, quest'ora arriva al termine, durante il cambio dell'ora Marcello mi chiede il numero di telefono per far sì che io possa essere aggiunto al gruppo di WhatsApp della classe.
Inizia la seconda ora: inglese, la materia in cui, anche tutt'oggi ( sono al terzo anno ) eccello.
La professoressa si presenta e, con grande stupore mio e dei miei compagni inizia a spiegare, dicendo che con lei non sprecheremo nemmeno un minuto.
Le ultime due ore passano velocemente, torno a casa e inizio a ripassare inglese, quando sul mio telefono leggo un messaggio proveniente da un mio compagno, inviato sul gruppo della classe : " Gnari, chi ha voglia di venire al *Nome del centro commerciale della mia città* domani dopo scuola? " io rispondo che ci sarò sicuramente.
Terminate le lezioni del giorno successivo, mi riunisco con quelli con cui sarei andato al centro commerciale, iniziando anche conoscerli, in particolare faccio amicizia con una ragazza di nome Sara, una di nome Francesca, un ragazzo di nome Andrea e noto di andare d'accordo con Marcello più di quanto mi aspettassi.
Con loro quattro inizio ad uscire in città, il pomeriggio e anche la sera, stringendo un legame molto solido e avvicinandomi sempre di più a loro.
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Oggi è mercoledì, quindi c'è ginnastica.
Sono in ansia, sinceramente perché sono sempre stato timido, pur non avendo niente di cui preoccuparmi, sono alto, magro, qualche muscolo e un accenno di tartaruga. Pacco niente male.
Inizio a spogliarmi, Marcello è seduto sulla panca davanti alla mia, e, di soppiatto, cerco di dare un'occhiata, resto sbalordito quando lo vedo in mutande, mi ha detto che non praticava sport, eppure aveva una tartaruga, delle braccia, e delle gambe a dir poco fantastiche.
Resto ancor più sbalordito quando riesco a intravedere il pacco, che, pur essendo quello di un quattordicenne, sembra pure troppo sviluppato.
Finita la giornata, Marcello mi chiede se ho voglia di andare a casa sua per aiutarlo in inglese, dato che di quella materia non ci capisce molto. Io accetto.
Pranziamo e andiamo subito a fare i compiti, la sua vicinanza mi rende nervoso, pur essendo vicini di banco non siamo mai stati così a contatto. Io devo avere il viso rosso, perché mi sembra che siano quaranta gradi in quella stanza. Lui invece non si smuove, il che un po' mi tranquillizza e demoralizza allo stesso tempo.
Figuriamoci se fosse gay, lui, che, da quanto ho saputo si è lasciato con la ragazza con cui stava da un anno perché non voleva scopare.
Anche il pomeriggio passa velocemente, quando sto per andarmene lui mi blocca e mi chiede : " Ti va se più o meno una volta ogni due settimane vieni qua per aiutarmi? ", io accetto volentieri.
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Son passati ormai cinque mesi da quando è iniziata la scuola, io Sara, Francesca, Andrea e Marcello siamo ormai diventati un gruppo molto affiatato, soprattutto con Marcello, il quale, notando che con le ragazze mi relazionavo facilmente mi chiese se potevo aiutarlo a farsi una tipa. Io rimasi spiazzato, ma essendo il mio migliore amico accetto, seppur a malincuore.
Questa ragazza si chiama Alessia, io piano piano, tramite una nostra compagna inizio a fare la sua conoscenza, scopro che è una ragazza a dir poco intelligente, ma si nota subito che è una facile, quindi capisco che non sarebbe stato difficile. Diventati amici le presento Marcello, col quale fa subito amicizia.
Due settimane dopo si mettono insieme, io inizio a cadere in uno stato di malinconia assoluta.
Marcello, durante la ricreazione mi ringrazia dopo avermi detto della sua conquista : " Grazie Dan, non ce l'avrei fatta senza di te ahahah, lo so che sono stronzo a parlartene ma in una settimana me la sono fatta già volte " io gli rispondo fingendomi contento per lui : " Azzo complimenti Marce ahahah, comunque tranquillo non mi faccio questi problemi " finita la frase mi dileguo con una semplice scusa.
Vado in bagno e mi guardo allo specchio, nonostante sia rotto riesco a intravedere il mio viso, ero sul punto di piangere, il viso e gli occhi erano rossi, come se fossi appena uscito da una crisi.
Finita la ricreazione torno in classe, e i miei compagni mi chiedono cosa ho, vedendo il mio viso mezzo stravolto e gli rispondo : " Ho avuto un piccolo accenno di emicrania, niente di grave. "
Mi siedo al mio banco e noto che Marcello mi guardava in modo strano, io abbastanza seccato gli chiedo : " Cosa c'è? " e lui con tono abbastanza preoccupato mi chiede " Sei incazzato con me per la storia di Alessia?" - io " Figuriamoci, come se mi interessasse scoparmi la prima che mi capita a tiro. " Così chiudo la conversazione. Le ultime due ore sembrano infinite, Marcello mi chiede spiegazioni e io lo ignoro. Terminate le lezioni torno a casa, i miei genitori e mio fratello non ci sono, mi butto sul letto e la crisi più grande della mia vita ha inizio.
Piccolo " Flashback " - Prima di trasferirmi stavo in una scuola che odio tutt'ora, era un inferno per me, venivo preso per il culo ogni giorno, picchiato, perchè aveva iniziato a girare, a causa di un mio compagno la notizia che io fossi gay, e nei giorni seguenti a quello ero solito chiudermi in camera mia a studiare oppure piangere, per ore, perchè ero solo, non ne potevo parlare con nessuno, nessuno mi avrebbe capito.
Per questo il primo giorno di scuola ero così entusiasta. -
Inizio quella crisi tremenda alle 14 e finisco alle 18.30, quando i miei genitori e mio fratello di dieci anni tornarono a casa da una competizione di bici da corsa in cui partecipò anche mio cugino.
Ceno stando muto, e, una volta terminato torno in camera mia e guardo i miei messaggi.
Uno è di Marcello, spedito alle 15 : " Ti va se ci troviamo vicino casa mia per parlare? " sto per mandarlo a cagare ma capisco che non è giusto e gli dico che per le 21 va bene.
Mi risponde alle 20.30 con un " Ok ".
A 20.45 esco di casa, fa un po' freddo, anche se in questo periodo sembra che niente riesca a scalfirmi, non più. Alle 21 spaccate arrivo sotto casa sua e lo trovo lì ad aspettarmi, bello come sempre, quasi mi sciolgo a vederlo, ma mi ricompongo subito ricordandomi che è uno stronzo e anche il mio migliore amico.
Lo saluto con un " Ciao " e lui va dritto al sodo " Ho lasciato Alessia, non volevo che delle scopate intaccassero il nostro rapporto ". Son sul punto di perdonarlo ma gli rispondo " Non puoi capire, il problema non è Alessia, puoi scopare con chi ti pare, non mi riguarda ". Terminata la frase e riascoltandola nella mia mente mi rendo conto che sono un pessimo bugiardo, e questo Marcello me lo aveva già detto in precedenza. Infatti lui subito replica : " Ti costa tanto dirmi la verità? " questa frase però ha una tonalità molto triste, e capisco che nemmeno a lui piace trovarsi in questa situazione. Io resto muto. Lui inizia a gridare : " Mi vuoi spiegare che cazzo hai si o no? ". Odio vederlo arrabbiato - mi era già capitato una volta di vederlo incazzato, quando aveva discusso con un mio compagno, il suo atteggiamento cambiò in modo radicale, non sembrava più lui. - In quel momento crollo e inizio a urlare : " Cazzo ma è così evidente! lo hai capito anche tu che il problema erano le tue scopate! E' dal primo giorno che ti sbavo dietro! Ti faccio ripetizioni di inglese quasi tutte le settimane per starti vicino e nonostante ciò non te ne sei mai accorto! ".
Mi rendo conto di avergli appena detto che mi piace.
La sua espressione inizia a cambiare, sembra schifato, triste, stupito, non lo capisco.
L'unica cosa che riesce a dire è " E' vero? ".
Io gli rispondo con un debole " Si "
- " Cazzo e io che credevo di essere diventato matto ", terminata la frase inizia ad avvicinarsi, non capisco cosa vuole fare e provo a ritrarmi, ma lui mi prende le spalle e mi tira a sé, poggiando le sue labbra sulle mie.
E' il mio primo bacio, non so che fare.
Mi sento piccolo, lui sta dominando la scena.
Cerco la sua lingua, e così iniziano ad intrecciarsi.
Sembra quasi surreale, siamo alle nove di sera, al freddo, a baciarci dopo aver appena finito di urlarci contro.
Si stacca da me e mi chiede : " Non dirmi che è la prima volta ".
Vorrei diventare invisibile, ma a quanto pare non posso, quindi gli rispondo di sì.
Una domanda mi sorge spontanea : " Scusa, ma io pensavo fossi etero... Sbavi dietro a tutte le fighe che incontri... "
E lui mi spiega : " In realtà sono bisessuale, anche se non volevo crederci, ma tu sei riuscito a farmelo accettare ".
La mia timidezza prende il sopravvento, così inizio a guarda altrove, quando lo sento interrompere il silenzio e dire : " Allora... Vogliamo provarci? " - io : " A fare cosa? " -
" A metterci insieme... Mi pare ovvio. " - Sono paralizzato.
Non pensavo che sarebbe andato tutto così velocemente, ma preso dall'euforia gli grido di sì e gli stampo un bacio sulle labbra.
Mi abbraccia, e io sento che tutto il dolore che provavo prima ormai è passato...
Vorrei restargli attaccato per sempre, ma mi ricordo che ho una casa a cui tornare, quindi cerco di dileguarmi perchè inizio a sentirmi in imbarazzo ma lui mi dice che avrei dormito da lui quella notte, perchè voleva passarla con me.
Io sono un po' titubante, conosco Marcello, e anche se stiamo insieme da praticamente due minuti cerco di rifiutare, poiché so a cosa mira.
Mi guarda tristemente, con i suoi occhi azzurri che si fermano sui miei, e in quel momento accetto, chiamo mia mamma e la informo che avrei passato la notte dal mio compagno, lei cerca rifilarmi più domande possibili sul come farò senza pigiama ecc. ma la liquido subito e con Marcello inizio a incamminarmi verso casa sua, stringendo la sua mano il più possibile, come se volessi impedirgli di andarsene.
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Entro in camera sua e vedo che c'è un solo letto, gli dico che posso dormire per terra, mi bastava una coperta, ma lui non ne vuole sapere e finisce come vuole lui: dormiremo insieme, saluto i suoi genitori, un po' stupiti dal mio arrivo privo di preavviso.
Il letto è da una piazza e mezza, quindi più o meno ci stiamo entrambi senza problemi.
--
E' passata mezz'ora, e nessuno di noi due riesce a dormire, a un tratto sento la sua mano sfiorarmi la gamba, cerco di tirarmi indietro, quando a un tratto inizia a baciarmi sul collo e io inizio a sudare freddo.


Continua.

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