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La moglie in vacanza


di HoBoccaVelluto
10.11.2018    |    18.883    |    9 9.6
"Lo faceva con dolcezza, come arrivò a farlo entrare una buon parte, sentii le sue dita stringermi i capezzoli..."
-Vai Franco scarica pure 8000 litri.
-Perfetto Giulio attacco il tubo .
-Ti porto il caffè o preferisci qualcosa di fresco? Visto il caldo che fa oggi?
-Vada per il caffè, Giulio, poi quando ti porto le bolle in ufficio mi prendo qualcosa di fresco.
-Ecco il tuo caffè Franco.
Franco ha 35 anni moro e spesso viene a consegnarci il gasolio,
Tutto questo succedeva a fine anni 80, il nonno aveva questa piccola flotta di 5 camion, (come già scrissi nel racconto “In viaggio con il mio padrino”), e nel piazzale, oltre ai camion di nonno, vi parcheggiavano altri camionisti ( i così detti padroncini).
Era il 20 di luglio, erano le 9 di mattina, ma la temperatura sfiorava già i 30 gradi.
Franco teneva la camicia mezza aperta, mettendo in bella mostra il suo torace villoso, ma la cosa che avevo notato in lui era che continuamente si toccava il pacco, quindi tutte le volte che lui veniva a scaricare, anche la mia temperatura interna saliva.
-Allora cosa mi racconti Franco?
-Che ti devo dire Giulio fa caldo.
Intanto che si parlava Franco aprì la porta destra del suo camion per cercare le bolle, vidi che appeso in cabina aveva uno di quei calendari sexy, e li presi lo spunto e cercai di approfondire un argomento, che con lui non avevo mai affrontato, il sesso.
-Franco, ti piace Ramba? Vedo che hai il suo calendario in cabina?
-Me lo ha dato un collega Giulio, comunque è una bella gnocca, e ti dico la verità, ti conosco da anni e non ti scandalizzi, vero?, ma qualche sega me la son fatta guardando questa foto.
-Figurati, non mi scandalizzo, sai quante me ne faccio io, guardando i giornaletti?
-E dove vai a prenderli?
-I colleghi che lasciano qua il camion parcheggiato, di nascosto di papà me li lasciano, e poi io li do al mio padrino, che li scambia con altri colleghi.
-Cazzo, e me lo dici solo ora, dopo tutti gli anni che vengo qua a scaricare?
-Non abbiamo, mai auto modo di parlarne.
-E magari hai anche delle videocassette?
-Si qualcosa ci sta.
-Allora possiamo fare qualche scambio ogni tanto.
La mia temperatura era salita ancor di più e già mi sembrava di vedere Franco, in blandina con il cazzo di fuori intento a masturbarsi.
-Che ne dici Giulio se sabato sera andiamo a farci una pizza insieme, poi passiamo da casa mia, tu mi dai, non so qualche giornaletto o cassetta, e io ti do le mie?-
-Scusa e a tua moglie, come giustifichi che sabato esci?.
-Mia moglie è al mare con i bambini fino al primo di agosto, quindi nessun problema.
Ormai gli 8000 litri di gasolio erano scaricati, Franco prende le sue bolle e andiamo in ufficio, gli offro qualcosa di fresco da bere, e prima di salutarci mi dice.
-Sabato sera verso le 19 e 30 sono qua fatti trovare pronto.
Mi mette la mano sulla spalla, e mi saluta.
Il sabato pomeriggio preparo il mio pacchetto con qualche rivista e 5 cassette, puntuale alle 19e30 arriva Franco, mi suona, io scendo con il mio pacchetto lo metto nel bagagliaio.
Franco indossa una camicia bianca con righe sottili, lo osservo e noto che la camicia gli mette in risalto i capezzoli,
-Vedrai che bella serata, ti porto a mangiare una pizza, e poi si va a casa mia.
Mentre mi dice ciò, la sua mano tocca la mia coscia, e durante il tragitto in auto lo fa spesso.
Verso le 22e30 sono a casa sua, la serata è afosa, mi fa accomodare sul divano.
-Giulio mi vado a mettere, i pantaloncini fa troppo caldo, e prendo due birre in frigo.
Dopo pochi minuti, Franco si presenta in pantaloncini a petto nudo, con due birre in mano bicchieri e patatine.
-Non ti da fastidio, Giulio se rimango senza maglietta?.
-Sei a casa tua Franco, puoi fare quello che vuoi, perché hai portato i bicchieri, non sporcare tante cose, la bevo a canna la birra.
-Vediamo cosa mi hai portato.
Franco apre il pacchetto.
-Quanta roba, che dici, metto, questa cassetta? Posso?
-Certo che si, mi fa sempre piacere rivederla, poi in compagnia meglio ancora.
Franco inserisce la videocassetta e parte la visione.
Non ricordo il titolo dl film, ma inizia con una coppia in auto, che arriva in un hotel in una zona di villeggiatura vicino ad un lago e già prima da scendere dall’auto lui mette la mano sotto la gonna di lei e mentre si baciano con foga gli sposta la mutandina e gli massaggia il clitoride.
Franco osserva la tv, io intanto sposto il mio sguardo sul suo pacco, vedo la sua mano che lo sta già massaggiando dall’esterno, in un attimo le bottiglie di birra sono vuote.
-Giulio la bevi un'altra di birra? L’afa è tremenda stasera.
-Grazie Franco ma non ti disturbare.
-Ma quale disturbo.
Franco va in cucina e torna con le due bottiglie.
-Certo che tra l’afa e il film qui ormai è un forno.
-E allora mettiti comodo Giulio, se hai caldo spoglia pure la maglietta,
Non me lo faccio ripetere, in quel momento, la scena del film è ambientata sulle rive del laghetto, la coppia sta passeggiando e seduto su un sasso un uomo si sta leccando il proprio membro da solo.
-Cazzo, Giulio, non ho mai visto un uomo che riesce a leccarsi la cappella con la propria lingua.
-Ma hai visto che sberla di cazzo che si ritrova tra le gambe.
Alla visione di quell’uomo la protagonista del film inizia a sditalinarsi da sola.
-Vedrai adesso questa se li fa tutti e due, uno in fica e magari l’altro in culo.
Mentre dice ciò la sua mano si appoggia sulla mia coscia, io per essere più libero ho slacciato la cintura dei pantaloni.
In un battibaleno, anche la seconda bottiglietta di birra è vuota, e Franco continua a tenere la mano sinistra sulla mia coscia e e mi massaggia, invece la sua mano destra ormai è nascosta nei pantaloncini, ad un tratto mi guarda,
-Scusa Giulio non ti da fastidio ma io abbasso i pantaloncini.
-Fai pure sei a casa tua.
La sua mano sinistra lascia la mia coscia e si toglie i pantaloncini, si era già preparato Franco aveva indossato i pantaloncini senza le mutande.
Il suo membro iniziava ad ingrossarsi, e notai che era circonciso, la sua mano sinistra mi cerca e mi accarezza la testa, mentre le scene del film sono le più hard la donna insaziabile si fa trapanare dai due uomini.
-Giulio, rilassati lo so che hai voglia pure tu, togliti ste pantaloni.
Franco mi aiuta a spogliarmi, mi toglie anche le mutande, io non sono moto dotato, la sua mano sinistra cerca le mie palle, io non posso stare li fermo, inizio ad accarezzare i suoi capezzoli immersi in quel bel pelo nero.
I suoi capezzoli si fanno turgidi e dopo le dita mi viene spontaneo usare la lingua, Franco geme di piacere.
-Ho sempre immaginato che ti piaceva il maschio, tutte le volte che vengo a scaricare mi mangi con gli occhi.
Io lo lasciavo parlare e con la lingua ero già arrivato all’ombelico e ora era la mia mano sinistra che accarezzava le sue palle.
-Mettiamoci comodi Giulio.
Franco si sdraiò sul divano, e aprì le gambe, tirandomi sopra di lui, le nostre lingue come per incanto iniziarono ad aggrovigliarsi, le sue mani calde e grandi massaggiavano le mie natiche.
-Hai proprio un bel sedere Giulio, e una bocca calda.
Spostai la mia attenzione verso la sua asta, il film era quasi arrivato alla fine e la protagonista era piena di sborra, e io avrei fatto la stessa fine.
Il cazzo di Franco era ormai al massimo della sua erezione erano 20 centimetri.
Con la lingua iniziai a bagnare l’asta, partivo dalle palle e su fino al glande, feci questo un po’ di volte, aprii la bocca e iniziai a far entrare la cappella, le mie labbra la stringevano, poi piano piano lo feci entrare tutto in bocca, le mani di Franco accarezzavano la mia testa.
Risalii fino a metà asta, ma fu veloce Franco a spingere la mia testa giù, lo sentivo gemere, e iniziò lui a comandare i movimenti della mia testa, faceva di tutto per non far uscire la sua cappella dalla mia bocca.
Continuavo a leccare quella meravigliosa asta, mentre le mie mani accarezzavano tutto il suo corpo, le mie dita cercavano i suoi capezzoli.
Alzai gli occhi, Franco godeva, volevo far riposare un attimo la mia bocca, con la scusa di leccare la base di quell’asta e le palle, provai a spostare la lingua sul suo buchetto, lui mi lasciò fare, lo eccitava ancora di più.
Dopo avergli procurato anche questo piacere, ritornai ad occuparmi ancora della sua asta, lo sentivo che stava per esplodere i suoi gemiti si facevano più frequenti tolsi la bocca, bastarono due colpi di mano, e subito uno, due, tre, schizzi potenti mi arrivarono sul viso, continuai a segarlo, per far uscire tutto il seme.
Franco rimase in silenzio per qualche minuto con gli occhi chiusi, dopodiché alzo la testa mi guardò e mi disse:
-Che mega pompino Giulio, non ho mai sborrato così tanto, mi hai prosciugato.
-Soddisfatto?
-Altroché, dai vieni ci facciamo una doccia.
Seguii Franco in bagno, inizio a fare scorrere l’acqua, mi fece entrare per primo in doccia, iniziai a insaponarmi, ma subito dopo la porta si aprì ed entrò pure Franco, continuò lui ad insaponarmi e mentre lo faceva cercava con le dita il mio buchino, io insaponai lui, il suo cazzo non si era mai ammosciato completamente.
Uscimmo dalla doccia, Franco mi diede un accappatoio, la notte era talmente afosa e Franco andò in cucina e ritornò con due birre.
-Che ne dici Giulio di restare qua a dormire o devi andare a casa?
-Nessun problema Franco, ormai è più di un anno che vivo in un appartamento a 500 metri dalla casa dei miei, vado da loro domani per pranzo.
-Bene domani ti porto a casa per pranzo, e ora beviamoci sta birretta e poi andiamo a letto.
Finita la birra chiesi a Franco:
-Mi fai vedere la stanza dove dormirò?
-Certo vieni.
Mai avrei pensato, mi portò nella sua camera da letto.
-Si dorme qua, io nel lato destro, forza possiamo anche sdraiarci.
Franco prese il mio accappatoio , ci coricammo e spense la luce.
-Giulio non pensare di dormire subito.
Appena fini di dire così le nostre due bocche erano di nuovo unite, e ancora una volta le sue grandi mani erano sulle mie chiappe, mi baciava e piano piano le sue dita cercavano il mio buchetto, ad un tratto le bocche si staccarono e mi fece leccare le dita della sua mano, quando furono ben bagnate di saliva andò a cercare ancora il buchetto e vi infilò due dita.
-Giulio non è la tua prima volta ,vero?
-No non è la prima volta, anche se ogni volta può essere la prima, poi tu hai un bell’attrezzo lungo e largo.
- Te lo voglio far sentire un poco.
Franco mi fece sdraiare prono sul letto, e a un tratto il suo corpo fu sopra il mio, la sua bocca mi baciava il collo, srotolò sulla sua asta ormai già bella dura, un preservativo, che aveva preso dal comodino e piano piano la sua cappella iniziò ad entrare dentro di me, ora ero io che gemevo di piacere.
Era una posizione un po’ scomoda e allora pensò di farmi mettere a 90 appoggiato sul letto e lui dietro, lo fece entrare piano, ma ad ogni affondo era un centimetro in più.
Lo faceva con dolcezza, come arrivò a farlo entrare una buon parte, sentii le sue dita stringermi i capezzoli.
Dopo un po’ di colpi decise di cambiare ancora posizione si sdraiò sul letto, io sopra a smorza candela.
Sentivo la sua sta sempre più dura,
-Vengo Giulio vengooooo.
Sentivo il serbatoio del preservativo riempirsi, piano piano lo sfilò, vi era molto liquido.
Si alzò dal letto per andare in bagno a lavarsi l’uccello.
Come ritornò mi abbracciò e ci addormentammo.
Mi svegliai verso le nove, Franco mi stava appiccicato dormiva, ma la sua asta era sveglia, ad un tratto socchiuse gli occhi mi diede un bacio e si mise supino.
Non resistetti e inizia ancora fargli un pompino, che Franco accettò volentieri, intanto che lo spompinavo per bene lui mi accarezzava le palle e giocava con il mio pisellino.
Questa volta come sentii che stava per godere strinsi le mie labbra intorno alla sua asta e il suo seme riempì la mia bocca.
Ci rivestimmo, mi accompagnò a casa.
-Giulio, è stata una bellissima serata.
-Io direi nottata Franco, quando tu vuoi sarai mio ospite a casa mia.
-Non mancherò.
Abbiamo trascorso altre magnifiche serate, e anche qualche nottata, specialmente quando la moglie di Franco era in vacanza.


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