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Gay & Bisex

Trasformato in troia - sensazioni inattese (cap.18)


di shinigami83ge
28.01.2017    |    14.540    |    9 9.4
"Bruno emette subito dei gemiti incontrollati di piacere, evidentemente non era avvezzo a ricevere pompini fatti bene, e in breve tempo quello che sembrava..."
(Storia di fantasia – TEMI PRINCIPALI: violenza, fist, dominazione, anal, oral. Come sempre graditi commenti, non mi spiacerebbe anche stilare una classifica del personaggio che piace di più. Se non sei iscritto qui e vuoi comunque condividere con me i tuoi pensieri ho attivato un indirizzo mail apposito: [email protected], non chiedete cose assurde. Segui anche il mio blog su tumblr: http://shinigami83ge.tumblr.com/ e vedi le foto a cui mi ispiro per i miei personaggi. BUONA LETTURA)
Incurante delle mie lamentele e del dolore che mi ha procurato sbattendomi di peso sopra il tavolo, Bruno mi sfila la camicia di dosso. Ancora stranito da quella violenza le mie reazioni sono rallentate e prima di poter reagire mi ritrovo Bruno dai piedi intento a togliermi le scarpe.
“no, fermati ti prego, io e te siamo amici” cerco di dirgli per riportarlo alla ragione, ma il suo sguardo non ammette repliche e ignorando le mie parole in un unico gesto mi sfila pantaloni e mutande lasciandomi completamente nudo. Provo a dimenarmi per impedirgli di farlo, ma la sua forza è troppo superiore alla mia per sortire un qualche effetto.
“vediamo di fare in fretta” esordisce il mio collega mentre si slaccia i pantaloni “vediamo se sei bravo come dicono i tuoi fan, sono curioso di vedere se riesci a farmelo venire duro”.
Lascia cadere i pantaloni fino alle ginocchia, svelando due cosce possenti e pelose, ed un cespuglio di peli neri dal quale prepotente esce il suo cazzo ancora mollo, ma già piuttosto largo. Afferrando il suo pene con la mano per tenerlo dritto si mette di fianco a me, mi afferra la testa e mi avvicina al suo al suo pacco.
“avanti, succhiami il cazzo troia” e dicendo queste parole me lo spinge in bocca facendomelo ingoiare tutto fino alle palle.
Da quando è iniziata la mia trasformazione ho sempre desiderato e fantasticato sul mio collega, un uomo robusto e massiccio come lui era in grado di accendere le mie fantasie con poco. Mai avrei pensato di poter scopare con lui, ma ora questa fantasia prendeva forma non ne ero contento. Ormai ero già stato violentato diverse volte, non avrebbe dovuto farmi differenza questa volta, ma invece non è così. Subire violenza da un amico, leggere la delusione nei suoi occhi è una cosa che ferisce e d’istinto cerco di allontanarmi da lui e di togliermi il suo cazzo di bocca, ma lui se ne accorge e dandomi uno schiaffo in faccia mi riporta alla cruda realtà:
“tu ora MI DEVI SUCCHIARE IL CAZZO” scandendo con maggiore lentezza quest’ultima frase “e vedi anche di fare un buon lavoro”
Odiandomi per questo, sento la mia parte troia risvegliarsi dentro di me, e desideroso di assaporare il mio collega con sapienza inizio a succhiarlo. Bruno emette subito dei gemiti incontrollati di piacere, evidentemente non era avvezzo a ricevere pompini fatti bene, e in breve tempo quello che sembrava essere un cazzo normale si rivela in tutta la sua turgida grandezza.
“OH CAZZO” esclama sbalordito dal poter godere così tanto con la bocca di un uomo.
Imbarazzato dal poter godere così tanto con un uomo Bruno si allontana da me permettendomi di vedere in tutto il suo splendore il suo enorme cazzo duro come il marmo.
“cazzo mi stai facendo, sono durissimo” mi chiede stupidamente, quasi a volermi accusare di qualcosa.
“te lo stavo semplicemente succhiando” gli rispondo beffardo approfittando di quell’improvviso cambio di situazione.
“ehi tu, qui abbiamo un lavoro da fare” esordisce il capo mostrando a Bruno la telecamera in registrazione e riportando la situazione alla realtà.
“sì, scusa capo, hai ragione” risponde lui, e arrabbiato dall’aver visto sminuire la sua virilità da me, torna all’attacco deciso a farmela pagare e me lo spinge in gola con tutta la forza che ha. Va così a fondo che a momenti lo sento toccare il mio stomaco, ma ormai sono troppo esperto per lasciarmi sottomettere da cose del genere, ed ora più che mai sono disposto a fargli capire che può essere maschio e virile e godere con un uomo.
Infoiato come non mai inizio a succhiarlo al meglio delle mie capacità. Inizialmente Bruno cerca di mantenere il controllo della situazione, e vendicarsi di me, ma dopo un po’ l’eccitazione si fa troppo grande, ed incapace di contenere i gemiti di piacere mi lascia fare liberamente. Sentire il mio collega succube della mia bocca mi manda in estasi, poter finalmente sentire quel cazzo enorme tanto desiderato dentro la mia bocca è qualcosa di inspiegabile e improvvisamente sento il mio cazzo così duro da farmi male, lo sento puntare con prepotenza il soffitto desideroso di sborrare.
Nel mentre che proseguo il mio lavoro di bocca, sento il mio capo, di cui mi ero dimenticato per un istante, allargarmi le gambe e poi infilarmi due dita su per il culo piene di lubrificante. Le spinge dentro di getto, senza alcun riguardo, provocandomi una leggera fitta di dolore per poi iniziare a rotearle lentamente al mio interno. Sentire quello stimolo ulteriore inizia aumenta ancora di più il mio piacere e sento iniziare a colare delle gocce di liquido dalla punta del cazzo.
Dopo aver lubrificato per bene l’interno, cambia ritmo e con le sue dita tozze inizia un rapido entra ed esci per allargarmi il buchetto, ma vedendo che sono già abituato estrae le due dita per tornare nuovamente all’attacco con tre dita. Mi piace sentirmi dilatare e questo il mio capo deve percepirlo perché in breve aggiunge anche il quarto dito.
“sei proprio un gran troia” esordisce, sperando forse di umiliarmi, ma ormai sono abituato a quel trattamento e quando si decide a fistarmi completamente infilando il suo pugno sento chiaramente la sborrata sul mio cazzo vicina come non mai. A giudicare dal modo in cui mi sta dilatando deve essere un fistatore esperto.
Non voglio venire in quel modo, voglio godermi il mio capo in quell’unica possibile occasione. Completamente offuscato dall’eccitazione smetto quindi di spompinare Bruno per un attimo e rivolto al mio Capo gli dico “ti prego fottimi”.
Con una strana espressione che non saprei descrivere si cala i pantaloni, svelando già una prepotente erezione, e me lo infila dentro. Bruno è sicuramente molto più grosso, ma anche il mio Capo non scherza a dimensioni e sentirlo dentro è stupendo.
Gli bastano pochi colpi ben assestati, e senza bisogno di toccarmi inizio a schizzare con prepotenza il mio piacere. Una sborrata intensa e abbondante che mi sporca il petto e la pancia.
Per la prima volta, forse dovuto al fatto che quella violenza mi è stata fatta da persone che conosco, mi ha causato un eccitamento tale da farmi arrivare all’orgasmo prima degli altri. Adesso però voglio, anzi, devo fare sborrare i miei uomini.
Ormai è palese che basti poco ad entrambi, anche per loro quella esperienza è stata più inattesa del previsto. Con il cazzo di Bruno in bocca e il Capo che continua a fottermi il mio cazzo rimane semi duro, ma adesso sono più concentrato e succhio e stringo per dare loro il massimo del piacere e in breve tempo vengo ricompensato.
Il primo a venire è Bruno, incapace di contenersi sento la sua sborra riempirmi la bocca, e mentre la sua cappella erutta il suo piacere continuo a succhiare e ad ingoiare il suo nettare finché anche l’ultima goccia non mi ha dissetato e lui esausto e stranito si siede per terra.
Infine, scopandomi con sempre più foga arriva all’orgasmo anche il mio Capo, ed il suo getto è così forte che lo sento mentre mi schizza dentro e mi riempie il culo per poi andare a sedersi vicino a Bruno.
Dall’alto dello scomodo tavolino su cui sono stato scopato osservo Bruno e il mio Capo guardarsi straniti. Per due uomini che si sono sempre professati etero incalliti aver goduto così tanto con un uomo deve essere disturbante. Conosco quella sensazione, riesco ad immaginare i loro pensieri, è stato così anche per me la prima volta, con l’aggravante, che come in questo caso, sono stato io il passivo.
Lentamente scendo dal tavolo, il corpo ricoperto del mio sperma, la bocca con il retrogusto della sborra di Bruno e dietro che vuole uscire prepotente l’eccitazione del mio Capo. A piedi nudi, sul pavimento di cemento del magazzino cammino passando in mezzo ai due uomini per terra e raggiungo la videocamera bloccando la registrazione.
“bene, adesso cosa succede?” chiedo con tutto il coraggio che ho in corpo. In fondo quel posto è il mio luogo di lavoro, devo sapere se potrò ancora pagare l’affitto oppure no.
Entrambi rimangono in silenzio guardandosi reciprocamente.
Pieno di ansia nell’aspettare la possibile risposta raggiungo un rotolo di carta ed inizio a pulirmi cercando di sembrare rilassato. È già passato qualche minuto e sempre di più temo che la risposta sia un semplice “ora puoi andartene”, ma continuando a sembrare sicuro di me vado vicino a Bruno a raccogliere i miei vestiti ammucchiati affianco a lui.
Quando mi avvicino incrociamo per un attimo lo sguardo e con una sorta di sollievo vedo nei suoi occhi un’espressione più di stupore che di disgusto, come se quella esperienza avesse aperto anche a lui nuove prospettive mai inesplorate prima di allora.
Ormai completamente vestito faccio un respiro profondo e nuovamente rivolto ai due uomini per terra provo a dire “ok, io torno in ufficio che ho delle cose da sbrigare”
Finalmente scosso da quelle parole il Capo esordisce balbettando un “a…a…aspetto la tua relazione nel io ufficio nel primo pomeriggio”
Mi accorgo che Bruno e il capo non erano minimamente preparati all’idea di poter provare piacere da quella situazione, o almeno, non così tanto e un po’ compiaciuto me ne torno alla mia postazione.
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