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Gay & Bisex

Trasformato in troia - Il vicino


di shinigami83ge
25.11.2013    |    24.124    |    7 9.7
"Dopo le esperienze dell’ultimo periodo non posso fare a meno di vederlo con occhi diversi, in fondo è davvero un bel ragazzo, sui trent’anni, un po’ di..."
(racconto di fantasia - capitolo 7 della storia - graditi come sempre i commenti - buona lettura)
Dopo aver bevuto la sborra di diversi uomini, ed essere stato scopato tre volte finalmente vengo lasciato libero, se così mi posso definire, di tornare a casa.
Cammino a piedi lungo la strada con la mente piena di mille sensazioni contrastanti ed una domanda: “chi sta pagando l’uomo con il pizzetto e l’omone per trasformarmi in una troia assetata di cazzo?”.
Al momento non ho nessuna risposta, ma sono certo di una cosa, piano piano stanno raggiungendo il loro scopo e la cosa mi turba. Non voglio essere una troia, ho sempre creduto che i sentimenti fossero importanti e che non bisognasse pensare solo agli aspetti carnali di un rapporto, ma essermi sentito posseduto da quegli uomini, avergli procurato piacere e avere il ricordo del gusto dei loro cazzi e della loro sborra in bocca mi eccita nonostante abbia da poco avuto un orgasmo.
Sono anche turbato da un’altra forte emozione quella che provo verso l’omone, il modo in cui mi ha scopato a casa sua, il mio primo bacio ad un uomo, hanno lasciato un segno in profondità dentro di me, e il desiderio di essere ancora suo, di poterlo baciare di nuovo, sentirmi avvolto nell’abbraccio delle sue possenti braccia mi danno una stretta al cuore quasi come ….
I miei pensieri vengono interrotti dallo squillo del cellulare, lo tiro fuori dalla tasca e con stupore vedo che a chiamarmi è la mia ex, Lara. Cosa vuole da me? Perché dopo un mese da quando ci siamo lasciati decide di farsi sentire proprio adesso. Anche se so di non essere costretto a parlargliene, sapere di dover fare i conti con il mio nuovo me stesso che adora succhiare il cazzo mi pesa troppo, lascio squillare a vuoto.
Arrivo finalmente davanti al portone di casa, cerco le chiavi, ma mi accorgo di non averle con me, chissà in quale momento le ho perse.
Penso a come fare, decido quindi di chiamare il mio migliore amico Roberto:
“Pronto, eccoti finalmente, tutto bene? Non ti ho più sentito dal giorno della violenza”
“Ciao Roby, tranquillo, tutto bene”
“sei sicuro? Quando ti sono venuto a prendere l’altra volta eri sconvolto. Hai fatto la denuncia?”
Per non farlo preoccupare decisi di mentire spudoratamente “sì, sono stato dai carabinieri, tutto a posto, non mi verranno più a cercare”
“bene sono contento di sentirtelo dire. Sperando di non metterti in imbarazzo, dopo la violenza come sta il... insomma… Il tuo culo… Sei stato in ospedale?”
“tranquillo… sono un tipo tosto io, non ho problemi” e subito alla mente tornano le sensazioni delle numerose scopate che ha dovuto sopportare il mio buchetto diventando ormai un luogo accogliente per qualsiasi cazzo
“bene, meglio così… per quale motivo mi hai chiamato?”
“volevo chiederti se potevo raggiungerti da qualche parte per prendermi la copia delle chiavi di casa mia che ti ho lasciato, ho perso le mie”
“cavoli, mi prendi in un brutto momento, sono fuori città, però scusa, non avevi lasciato una copia anche al tuo vicino di casa?”
“è vero che stupido, me ne ero proprio dimenticato, ora vado a vedere se è in casa, come sempre grazie di tutto, ci aggiorniamo”
Chiudo la chiamata e vado a suonare al campanello del mio vicino, dopo un po’ si apre la porta e compare sulla soglia il proprietario di casa.
Dopo le esperienze dell’ultimo periodo non posso fare a meno di vederlo con occhi diversi, in fondo è davvero un bel ragazzo, sui trent’anni, un po’ di barbetta, fisico possente. Si chiama Giorgio e lavora nei vigili del fuoco.
“ciao Giorgio, scusa se ti disturbo, ma non trovo più le chiavi di casa, potresti passarmi la copia che ti ho lasciato”
“Tranquillo, nessun disturbo, tanto ero qui che mi stavo annoiando, vorrà dire che in cambio mi offri qualcosa da bere… aspetta che vado a prendere le chiavi”
Con il mazzo di scorta entriamo nel mio appartamento.
“prego accomodati e ancora scusa per il disturbo, allora cosa ti posso offrire?”
“bocca e culo direi che possono andare bene”
Mi soffermo un attimo, certo di aver capito male
“scusa non ho capito, puoi ripetere?”
“non fare finta di niente, che hai capito benissimo”
Una strana sensazione di paura di impossessa di me, mai avevo visto il mio vicino Giorgio comportarsi in questo modo. Non che in realtà avessimo mai avuto un rapporto amicale oltre al classico dei vicini di casa.
“credo che ti stia sbagliando, non capisco affatto a cosa tu ti stia riferendo”
“avanti, non fare finta di niente, ormai lo so che sei diventato una troia succhia cazzi, credo che ora tu possa concedere un po’ di divertimento anche a me”
“ripeto, non so a cosa tu ti stia riferendo, ma questo gioco non è per nulla divertente”
“ahahahah… forse non te l’hanno detto, ma il tuo amico carabiniere e quell’altro tizio con il cazzo enorme hanno selezionato tutta una serie di persone e gli hanno permesso di godere in streaming della tua performance al carcere … cavolo, a giudicare dalle sborrate direi che lo succhi da dio”
Quelle parole mi piovono addosso come acqua gelata, lui è complice, e anziché essere dalla mia parte, è insieme ai miei carnefici. E cosa che ancora di più mi turba, la mia trasformazione è stata ora allargata anche a sconosciuti, quanti avranno visto quel video, quante persone ancora cercheranno di abusare di me.
Deglutendo e prendendo voce ribatto
“mi spiace, non ho nessuna intenzione di soddisfare le tue voglie, ora se per favore se puoi uscire mi faresti un piacere”
“no, no, no” mi ribatte lui come quando ci si rivolgesse ad un bambino “mica siamo stati scelti solo per guardare … abbiamo avuto delle direttive ben precise, io, come gli altri, ogni volta che avremo voglia DOBBIAMO riempirti di cazzo, devi capire che ormai sei stato consacrato al ruolo di troia e che tu lo voglia o no, ormai l’unico scopo della tua vita consiste nel soddisfare le voglie degli uomini”
“bhè, ti sbagli, a me il cazzo non piace e non mi piacerà mai, sono stato costretto a fare quello che ho fatto e non ho certamente intenzione di ripeterlo con te”
“certo che le racconti bene le palle, ma tranquillo avrai comunque modo di godere del mio cazzo” e così dicendo inizia a massaggiarsi vistosamente il pacco.
“vedi, come lo brami, mi è bastato palparmi un po’ e subito il tuo sguardo si è imbambolato sul mio cazzo… comunque basta parole, è ora di darsi da fare”
Sento un rumore alle mie spalle, un attimo e con sorpresa un uomo mi afferra da sotto le ascelle immobilizzandomi in una presa di acciaio.
“ti presento Sergio, il mio amico rugbysta, giusto perché tu lo sappia, non avevi perso le chiavi, le hanno date a noi.”
“lasciatemi cosa volete farmi?”
Con forza vengo portato in camera da letto, cerco di dimenarmi, ma la loro forza è troppo superiore alla mia, vengo quindi sbattuto sul letto e contro ogni mia aspettativa tirano fuori delle corde ed iniziano a legarmi.
Certo di contorcermi, implorare pietà, scalciare, ma è tutto inutile, stretti nodi si attorcigliano come serpi intorno ai mie polsi e alle mie caviglie, mi ritrovo quindi sdraiato nel letto con braccia e gambe legate legate alle estremità dello stesso.
“finalmente ora starai un po’ fermo… o quasi?” sogghigna Giorgio “ora vedi di stare fermo, non vorrei che ti facessi male” e così dicendo tira fuori delle forbici molto grosse, di quelle che usano normalmente i vigili del fuoco per tagliare le cinture di sicurezza delle auto ed inizia a tagliare i miei pantaloni.
Mentre Giorgio si diverte a lacerare lentamente i miei vestiti facendomi sentire di tanto in tanto il freddo delle forbici, il suo amico inizia a spogliarsi sfoggiando un fisico atletico da calendario.
Taglio dopo taglio alla fine mi ritrovo solo in boxer e ridendo Giorgio dice “ed ora arriva il bello” struscia la forbice per un bel po’ sul mio pacco ed infine taglia anche quelli lasciandomi completamente nudo, con braccia e gambe immobilizzate.
Si avvicina a me Sergio e schiaffeggiandomi la faccia col suo cazzo mi dice “ora vediamo quanto sei brava a succhiare”
“no…” grido “ smettetela, non sono la vostra troia, se vi aspettate che collabori ve lo scordate”
“alla bambina piace giocare” dice Giorgio, ma basterà toccare i tasti giusti per accenderla.
Anche lui si spoglia sfoggiando un fisico grezzo, muscoloso ricoperto di una piacevole peluria e un bel cazzo già in tiro, inizio a pensare che siano stati accuratamente scelte tutte persone molte dotate.
“come pensi di fare?” gli chiede il suo amico Sergio
“semplice, glielo sbatto nel culo, quando sentirà che ormai è stata sottomessa inizierà ad arrendersi e ad essere collaborativa”
Mi slega quindi una gamba e la lega in alto, e lo stesso fa con l’altra, costringendomi a stare col il culo completamente alla sua mercé.
Senza attendere oltre inizia a puntare il suo cazzo contro il mio buchetto
“no fermati…” gli grido e cerco di dimenarmi per evitare che riesca a centrare il buco. Per un po’ riesco nel mio intendo, ma poi, complice la durezza del suo cazzo, inizia l’incastro.
Cerco di oppormi, ma spinta dopo spinta, lo sento entrare dentro di me e sensazioni di piacere iniziano ad invadermi il corpo.
“fermati… non voglio” dico con tono molto meno convinto del precedente, ma senza stare ad ascoltare le mie lamentele Giorgio continua ed infine con un ultimo affondo mi penetra completamente.
Mi sento pieno del suo cazzo, dominato dalla sua prestanza fisica ed anche se non la mente non vuole il corpo reagisce sfoggiando una violenta erezione.
Con strana dolcezza Giorgio inizia quindi a fottermi ed io inizio ad ansimare di piacere perdendo il controllo sulle sensazioni del mio corpo. Il cazzo di Sergio, ancora vicino a me, mi sembra ora bellissimo e ormai preda dell’eccitazione inizio a succhiarlo.
“ahahahahah… vedi che sei una troia?” dice Giorgio “Avanti… dimmelo.. voglio sentirti dire che ti piace il cazzo… il mio cazzo… e che sei la mia Troia”
Ormai sento che devo assecondare i desideri di quell’uomo, so che farlo aumenterà ulteriormente il mio piacere quindi gli rispondo:
“sì… voglio il tuo cazzo… dammelo… dallo alla tua troia… fottimi ti prego”
“avevi proprio ragione, è brava a succhiare la troia” dice il rugbysta, e so che non mente perché la mia bocca è invasa dal gusto del suo pre-cum.
Giorgio mi scopa ancora per un paio di minuti, poi si ferma ed esce
“ora io e il mio amico facciamo un’altro bel gioco”
Vengo slegato, poi Giorgio si sdraia sul letto e sollevandomi quasi di peso mi fa sedere sopra il suo cazzo. Il suo viso è a pochi centimetri dal mio.
Ed infine, Sergio si mette dietro di me.
“ora proverai l’ebrezza di una doppia penetrazione” dice il mio vicino.
“no aspettate, non potete farlo, è pericoloso”
Ma Sergio fa leva sulla mia schiena schiacciandomi sul corpo di Giorgio e inizia a spingere il suo cazzo dentro il mio culo già occupato da un altro considerevole cazzo.
Sento il mio buchetto dilatarsi e accogliere il nuovo cazzo.
Vorrei dirgli di fermarsi, ma l’idea che due uomini così mi stiano fottendo in quel modo me lo ha reso così duro da fare male.
È un attimo, e come una chiave che finalmente trova la sua giusta serratura, sento il cazzo di Sergio arrivare dentro di me.
“vedi che sei un vera troia” dice con un tono eccitato e compiaciuto Giorgio, “solo una gran troia potrebbe prendere due cazzi insieme”.
“vi prego scopatemi non resisto” li incito io ormai troppo infoiato per poter controllare le mie emozioni.
Dilatato all’inverosimile sento i due cazzi muoversi dentro in me dandomi sensazioni mai provate prima, ma oltre all’eccitazione fisica, mai come ora è stata più forte l’eccitazione mentale di dare soddisfazione a due uomini contemporaneamente in quel modo.
Voglioso accompagno il ritmo di quella scopata cercando di cogliere ogni sfumatura, ogni sensazione che due cazzi dentro il mio culo mi può dare.
L’eccitazione è alle stelle e in breve, con un ansimo più forte Sergio mi sborra nel culo.
Lubrificato dal suo sperma e dal maggior spazio per la perdita di erezione dell’amico, Giorgio inizia a spingere con più forza ed infine, con un suono quasi animalesco mi sborra in culo anche lui.
Sentire quel gutturale verso di piacere mi eccita ulteriormente e sborro anche io.
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