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Gay & Bisex

Una festa con i miei compagni di classe


di FlavioV
20.01.2024    |    26.090    |    38 9.6
"Il mio cazzo è durissimo, 16 centimetri che però sembrano di più dato che ho i peli pubici biondi e sottili..."
Ho diciotto anni e faccio quinta liceo. Sono alto 1,85, biondo con i capelli corti e ricci, fisico asciutto e definito. Gioco a tennis da una vita, non bevo, non dico troppe parolacce, vado benino a scuola e sono da sempre considerato un bravo ragazzo, uno da sposare. Ma soprattutto da due anni sto vivendo la cosa più bella che possa capitare: sto insieme ad Elena, una mia compagna di classe, la ragazza perfetta, dolce, carina, attenta. Per lei provo quello che non ho mai provato per nessuno, sto bene, sono felice e leggero.
Ma arriviamo a dove siamo adesso, durante le vacanze di Pasqua, al mare. Io sono ospite di Riccardo, un mio compagno di classe, bello e pulito, alto come me anche se gioca a basket quasi a livello professionistico, capelli castani, boccoli lunghi, occhi verdi: il sogno erotico di tutta la mia scuola e buona parte del paese dove siamo. Elena, invece, ha casa qui con i genitori e poi ci sono almeno altri sei o sette compagni che girano da queste parti. Stasera c’è la classica festa del paese, chalet e banchetti ovunque che danno da mangiare e bere e un’area grande dove c’è una specie di discoteca all’aperto. Io e Elena giriamo tutta la sera, mano nella mano, parlando come se non ci conoscessimo e dovessimo svelarci tutto di noi, ogni tanto incontriamo anche Riccardo che chiacchiera con ragazze sempre diverse, beve con gli amici, si diverte, Devo dire che Riccardo mi fa un effetto strano, siamo amici anche se tra noi non c’è mai stata vera confidenza e vederlo baccagliare le ragazze mi dà fastidio, mi provoca un senso di vuoto dentro che non saprei spiegarmi. Dopo un po’ con Elena ci sediamo vicino alla discoteca su delle panchine e iniziamo a baciarci, incuranti di chi ci guarda. Siamo seduti, abbracciati, ed Elena allunga la sua gamba sulla mia, la sua coscia si appoggia proprio nei pressi del mio pacco che si sveglia e inizia a diventare duro. Se vi immaginate scene di sesso assurdo, vi sbagliate, infatti Elena ed io abbiamo deciso di non fare nulla di sessuale per ora perché lei non si sente pronta e sinceramente va bene anche a me.
Stiamo insieme fino alle 11, quando riaccompagno a casa Elena, come promesso. Ancora sulla porta ci baciamo appassionatamente e sento un’orchestra che inizia a suonarmi nello stomaco. Felice e leggero sto per tornare a casa, quando penso che in fondo sono in vacanza e posso andare ancora un po’ alla festa. Giro e trovo due miei compagni, sudati ed esaltati dalla serata. Vedo in lontananza anche Riccardo che si sta baciando con una che probabilmente si porterà a letto. Strane sensazioni. I miei compagni mi invitano a bere e ho deciso che stasera ci sta. Mi faccio mezzo gin tonic senza neanche prendere fiato mentre Matteo, un mio compagno tracagnotto e allegro, mi invita a buttarlo giù tutto. Pensieri brutti mi tornano in testa e per qualche ragione il cazzo mi diventa barzotto nelle mutande. Decido di andare al bagno, entro e mi sembra di essere seguito da un uomo sulla quarantina, pochi capelli e qualche chilo di troppo. Mi faccio una risata, è un tipo che avevo visto prima in festa con moglie e figlio piccolo. Vado ai bagni a muro e lui mi segue, mettendosi proprio in quello vicino al mio. Mi sento a disagio, osservato, anche se il cazzo mi viene duro, piscio in fretta e ancora più in fretta me lo scrollo ed esco. L’uomo mi segue, mi allontano un po’ e mi avvio dietro uno chalet, in una zona più buia. Non so neanche io di che cosa ho voglia, ma ho voglia. Mi fermo davanti a un muro, l’uomo adesso è davanti a me. Mi dice che sono carino e mentre lo fa mi allunga una mano sul pacco. Ho il pisello duro. Mi chiede se mi va e io riesco solo ad annuire. Si inginocchia davanti a me, mi sbottona i pantaloni facendoli scendere fino alle caviglie e mi tira giù gli slip bianchissimi fino alle ginocchia. Il mio cazzo è durissimo, 16 centimetri che però sembrano di più dato che ho i peli pubici biondi e sottili. Con la mano destra mi scappella, facendo sbattere il mio glande bagnatissimo e di acciaio contro la sua faccia. Un secondo dopo ingioia tutto il cazzo in bocca e inizia ad andare su e giù rapidamente. I miei muscoli si bloccano e irrigidiscono, è la prima volta che qualcuno mi succhia il cazzo e non capisco più nulla. Un piacere assurdo mi invade tutto. L’uomo si ferma un attimo, con la lingua lecca il frenulo e mi guarda e mi dice che se voglio posso anche tenergli la testa. Io vorrei ma i miei muscoli non rispondono, sono irrigidito. Lui riprende il cazzo in bocca e inizia a pompare furiosamente. Dopo due minuti, mi sento esplodere, non riesco più a controllarmi e sborro tutto quello che ho dentro. Lui ingoia tutto e continua a pompare finché sono vuoto e il pisello inizia a darmi fastidio. Si rialza, mi ringrazia e mi dà appuntamento alla prossima. Il mio cazzo intanto continua a pulsare, tutto umido. Tiro sul in fretta slip e pantaloni e torno alla festa. Anche se il cazzo mi sta tornando molle, mi sento tutto umido e strano.
Vado per il secondo gin tonic con la mente sempre più annebbiata. Riccardo mi si avvicina. Su di giri, mi indica due ragazze più grandi di noi, sui 23 anni, e mi dice che ha bisogno di me, che se non vado anche io con l’amica, lui non può farsi l’altra. Che mi prega, mi paga, farà per me qualsiasi cosa. Inizio ad essere ubriaco, finisco il gin tonic e lo seguo con un sacco di pensieri per la testa e il cazzo ancora umido che si fa sentire nelle mutande.
Arriviamo a casa di Riccardo e le due ragazze dimostrano di avere poco tempo da perdere. Ci buttano subito sul divano e si mettono a cavalcioni su di noi ed iniziano a baciarci. Io con un occhio guardo la ragazza, con l’altro Riccardo, soprattutto quando la sua tipa inizia a togliergli la maglietta, facendo uscire un fisico da urlo, duro, teso, definito. Gli addominali sembrano disegnati con l’acciaio. La mia ragazza intanto mi prende la mano e se la infila sotto la gonna, non ha le mutandine e quindi affondo la mano nella sua figa, rasata e bagnatissima. Lei geme di piacere mentre io gliela massaggio. Riccardo intanto si è alzato e ha messo la sua tipa a pecorina sul divano. Ho un brivido incredibile che quasi mi fa venire anche se ho ancora i pantaloni. Riccardo è tutto nudo, in piedi, un fisico da statua greca, il cazzo sui 18 centimetri, largo, con i peli pubici neri e folti, si sta mettendo un preservativo e inizia a scoparsi così da dietro la tipa.
Nel frattempo la mia, scende tra le mie cosce, mi toglie pantaloni e slip e inizia a succhiarmi il cazzo. Torno durissimo anche se lei si limita a leccarmi il glande e a succhiarmi la punta senza affondare. Mi chiedo se si stia accorgendo che poco prima il mio cazzo è già stato succhiato. Riccardo ha affondato tutto il cazzo nella figa della sua ragazza e inizia a sbatterla forte, lei lo guarda stupita e gli chiede di fare più piano. Lui si scusa. Dopo cinque o sei affondi dolci però non riesce a trattenersi e riprende a scoparla forte, il divano inizia a muoversi tutto rischiando di far scivolare anche me e la mia ragazza che intanto ha preso tutto il mio cazzo in bocca e succhia con decisione. Riccardo inizia a gemere e anche la sua tipa che adesso gli dice di scoparla più forte, sempre più forte. Inizio a gemere anche io, il piacere mi sta invadendo. Sento solo più odore di cazzi, ormoni, sborra, maschio. Dopo pochi istanti Riccardo urla e crolla sulla tipa, mentre io schizzo anche l’anima in bocca alla mia tipa, gemendo come un animale in calore. Lei pare non gradire e sputa tutta la mia sborra sul pavimento, ma io sono ormai fisso su Riccardo che si toglie il preservativo pieno di sperma e mi mostra il cazzo ancora duro, bagnato e provato dalla scopata. Crolliamo sul divano e passiamo così un po’ di tempo a chiacchierare con le tipe. Io provo a rimettermi gli slip che sono finiti chissà dove, ma la ragazza di Riccardo mi dice di restare così, nudi, insieme. Dopo un po’, le due ragazze si alzano, si mettono davanti a noi ancora tutte nude e iniziano a baciarsi e toccarsi. Quando una inizia a massaggiare la figa dell’altra, i cazzi di me e Riccardo iniziano ad alzarsi e indurirsi. Riccardo si avvicina alle tipe, ma viene subito allontanato. La ragazza che si era scopato prima gli dice che dobbiamo farlo anche noi. A me sembra di morire, ho il cuore che batte all’impazzata e una confusione in testa che mi fa quasi svenire. Mi alzo meccanicamente dal divano, Riccardo si avvicina, mi sorride con quel sorriso che ho amato dal primo giorno, e mi bacia. In un attimo la sua bocca si attacca alla mia e lui avvicina sempre di più il suo corpo al mio fino ad eliminare ogni spazio. I nostri pettorali adesso si toccano, i cazzi duri si intrecciano, i peli pubici si confondono. Lui si avvicina sempre di più, è quasi dentro di me, mi mette una mano sul culo per tenermi ancor più stretto a lui, io apro la bocca e … iniziamo slinguare, mentre i nostri cazzi iniziano a emettere presborra e a bagnarsi tutti. Andiamo avanti così non so per quanto tempo, finché, sempre senza staccarci, Riccardo mi spinge verso la stanza, con un piede socchiude la porta e con l’altro mi fa un piccolo sgambetto facendomi scivolare sul letto. E la prima volta che ci stacchiamo da un bel po’, adesso è in piedi davanti a me, le gambe leggermente aperte, il cazzo lungo e duro. Mi sorride, bianco e perfetto. Mi giro a bordo letto e mi metto a quattro zampe, dandogli quasi meccanicamente il culo. Ho paura, voglia ed esaltazione. Lui è in piedi dietro di me che mi domina, apre un cassetto e tira fuori il lubrificante e un preservativo. Me ne spruzza in abbondanza vicino al buco, sento freddo e umido. Si mette il goldone e appoggia i suoi diciotto centimetri di carne dura vicino al mio buco. Mi tiene con le mani le natiche e spinge il cazzo dentro il mio buco. Sarà il lubrificante ma scivola dentro per metà senza farmi male. Adesso sento un po’ di bruciore e la presenza di un corpo estraneo dentro di me. Riccardo emette un vagito di piacere e inizia a spingere con delicatezza facendomelo sentire e bruciare e aprire. Mi scopa così per un po’, finché mi gira. Finalmente ci vediamo in faccia, Scivolo disteso sul letto, lui mi alza le gambe e mi apre il buco. Tengo con le mani le mie gambe in equilibrio, aperte e mi sento improvvisamente una troia e non posso farne a meno. Riccardo mi guarda e mi infila di nuovo il cazzo nel culo. Questa volta è come se venissi trafitto da una spada, mi sento aperto e dolorante. Urlo e gemo. E anche Riccardo urla e geme, mentre cerca di spingermelo sempre più dentro. Il mio cazzo è durissimo e Riccardo lo prende in mano e inizia a masturbarmi. Lo fa con decisione, spingendo ogni volta il prepuzio giù fino in fondo e poi di nuovo su, almeno finché la mia cappella è troppo grossa e umida e non riesce più a rientrare nella pelle del prepuzio. E’ la prima vola che qualcuno mi tocca l’uccello, mi sega ed è la mano di Riccardo, una mano grossa, sportiva, da vero maschio. Basta questo perché, dopo pochi minuti, senta un brivido in tutto il corpo e, urlando “vengo”, faccia uscire tre grossi schizzi di sborra. Riccardo che non ha mai smesso di spingere il suo cazzo nel mio culo, anche se ne è entrato solo metà, mi scopa forte, lo tira fuori, si toglie il preservativo e mi schizza sul petto e uno schizzo arriva fino a colpirmi la faccia. Cadiamo esausti sul letto. Ovunque silenzio. Chissà quando le ragazze saranno andate via. Propongo una doccia, ma Riccardo mi ferma, non stanotte, non adesso. Ci mettiamo sotto il piumone, sfiniti, io do le spalle a Riccardo che si avvicina e mi abbraccia da dietro, stringendo il suo corpo contro il mio. Il suo cazzo ancora barzotto e umido si sfrega contro le mie natiche bagnate e doloranti per la penetrazione. Non so quanto tempo restiamo così, fino ad addormentarci, intrecciati e contenti.
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