Una nuova frontiera - II

Davide arrivò a casa di Andrea in uno stato di eccitazione. Non sapeva cosa lo aspettava. Ma in realtà non ne aveva paura, anzi si era affezionato allo stato d'animo della trasgressione e ora non sapeva più farne a meno. Gli piaceva troppo! Quando Andrea gli aprì la porta, Davide sorrise ed entrò. Si accorse subito che in casa c'erano anche i genitori. "Cazzo, e ora che si fa?" pensò subito. Poi cercando di fare il disinvolto dopo i saluti di rito, seguì Andrea nella sua stanza.
Andrea chiuse la porta e con fare silenzioso, girò anche la chiave. Dapprima Davide si agitò pensando a cosa sarebbe successo se qualcuno tentava di entrare. Poi però cercò di rilassarsi.
"Ti va di vedere la mia collezione di foto?" gli disse Andrea?. "Si certo" rispose Davide senza sapere ancora cosa lo aspettasse. Andrea avviò uno slideshow di foto porno etero che sembrava non finire mai: culi, tette, cazzi, sborra e tanti pompini...ben presto gli effetti di una tale visione divennero visibili su entrambi. "Sembra che ti stia piacendo" disse Andrea. "Tu che dici?" "A me sembra proprio di sì". E così facendo la mano iniziò a massaggiare il cazzo di Davide. Un piacevole su e giù che spinse Davide a ricambiare il favore, abbassando i pantaloni al suo amichetto e iniziando anche lui a toccarlo. andarono avanti così per un po', continuando a guardare foto sul pc e a guardare i loro organi in erezione. Poi, visto il rilassante ambiente famigliare iniziarono a spogliarsi e rimasero ben presto completamente nudi sul letto di Andrea. Al di là della porta di udiva il suono della tv che i suoi genitori stavano guardando. E al di qua due uomini si stavano scoprendo... Andrea abbassò la luce mentre Davide abbassò la testa..aveva voglia di risentire quel sapore forte, quella sensazione di essere pieno, di essere preso, e iniziò un lungo pompino. Su e giù, il cazzo entrava e usciva dalla bocca di Davide ed era un piacere immenso. Quella voglia di possesso cresceva continuamente e Davide iniziava a volere ancora qualcosa di più. "Senti, siamo arrivati fin qua, perchè non ci spingiamo ancora un po' oltre?" disse Davide. "Non ti piacerebbe prendermi anche il culetto eh?" e così facendo si girò per mettersi a pancia in giù e farglielo vedere. Sperava di eccitarlo, di fargli venire la voglia di prenderlo subito. "Dai, io non ce la faccio più, voglio proprio provare cosa si prova ad averlo dentro" continuò Davide. Ma dall'altra parte Andrea continuava a non parlare. Allora Davide rincarò la dose: "Dai, légami, mi metti a 90 e poi mi sfondi...non ti eccita?" Allora capì che Andrea aveva paura, non se la sentiva di compiere quell'ultimo gesto. Provò in mille maniere ma più insisteva e più il cazzo di Andrea si ammosciava. A Davide non rimase altra scelta che riprendere in mano l'uccello di Andrea, nella speranza che lui facesse lo stesso, per avere almeno un momento di godimento. Così fecero, in silenzio per non farsi sentire dai genitori, i loro corpi nudi si si toccarono, si abbracciarono, si accarezzarono e infine godettero bagnandosi insieme e riposando insieme dopo quel momento di estasi.
A quel giorno ne seguirono altri, più o meno con lo stesso copione, dove Davide voleva andare oltre anche l'ultima frontiera, ma Andrea decise di fermarsi a quello che avevano già provato. Davide arrivò ben presto a non accettare quello stato di insoddisfazione, gli sembrava di fare solo cose per bambini, e così dopo un po' smise di chiamare Andrea. Ma non trovò più nessuno con cui ripetere quell'esperienza ed andare oltre. Tornò ad essere un normale eterosessuale. Ma di tanto in tanto era turbato. Non riusciva a togliersi quel pensiero dalla testa. Alternava periodi, anche mesi, in cui non ci pensava più e si sentiva felicemente etero, a giorni o settimane in cui provava un fortissimo desiderio di provare qualcosa in più. Una trasgressione, ma non solo.