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Una nuova vita 1 – Io e i gemelli


di vogliagay
25.08.2014    |    12.044    |    1 9.5
"Nel frattempo Teo staccò le sue labbra dalle mie, si mise in ginocchio, si abbassò anch'egli i boxer e indirizzò il suo uccello duro e pulsante verso la mia..."
Sono passati 5 mesi dal matrimonio di Marco, e devo dire che da quel weekend in Toscana a inizio estate la mia vita non è stata più la stessa. Per anni avevo soffocato la voglia e il piacere del sesso con un uomo, e in pochi giorni i miei amici di una vita avevano vanificato tutto. Col risultato che in questi mesi ho recuperato tutto il tempo perso. Tante scopate, talmente tante che non saprei dirne il numero, e solo un paio con una donna. Solo questo la dice lunga su quanto abbia sconvolto la mia vita quel weekend.

Il matrimonio di Marco è stato favoloso, tanto amore da parte di entrambi, anche se devo ammettere che non appena ho rivisto Monica un forte senso di colpa mi ha attanagliato. D'altra parte però non ho forzato di certo io Marco. Anzi, a dirla tutta è stato proprio lui a dare il via al tutto. E poi è bastato il suo sguardo letteralmente adorante non appena Monica ha varcato la soglia della chiesa a tranquillizzarmi. Cerimonia commovente e banchetto spassoso: musica, balli, canti e tanti scherzi da parte di noi amici. Una giornata davvero memorabile. Dopo due giorni dalla cerimonia Marco e Monica sono partiti per il viaggio di nozze, due settimane in un atollo sperduto del Pacifico. Una volta rientrati è irrimediabilmente ricominciata la vera vita, fatta di lavoro e anche qualche difficoltà.
Il matrimonio di Marco ha inevitabilmente rivoluzionato anche le dinamiche della nostra compagnia: con lui ed Enrico accasati e destinati a fare una vita più tranquilla, il sabato sera siamo ormai solo io, Teo e Fabio a uscire insieme a fare bagordi. Andiamo quasi sempre in discoteca e, visto che usiamo una sola macchina e rientriamo abbastanza tardi, è venuto naturale ai due fratelli chiedermi di fermarmi a dormire da loro il sabato notte, fin dalla prima uscita. Io ho ovviamente accettato, inconsapevole, ingenuo quale sono, dei sottintesi di quella proposta.
Era il primo weekend di luglio, erano praticamente le 3 del mattino e appunto Teo e Fabio mi proposero di stare a dormire nell'appartamento che condividevano. Accettai di buon grado, contento di stare ancora con loro che sono sempre stati uno spasso. Mi resi conto solo dopo aver accettato però che il divano del loro soggiorno non era un divano letto, quindi mi rassegnai a dormire scomodamente con la testa appoggiata al bracciolo e i cuscini sotto che avrebbero continuato a muoversi. Cominciai quindi a togliermi maglietta e scarpe nei pressi del divano, quando Teo mi chiese: "Scusa, ma che stai facendo?". E io: "Mi spoglio per stendermi sul divano!". "Ma che hai capito? Non se ne parla nemmeno!", intervenne Fabio. "Vieni in camera con noi, dormiamo tutti e tre sul lettone! Non saremo larghissimi, ma è sicuramente più comodo del divano!". Rimasi sorpreso da quella proposta, anche se devo dire piacevolmente. Prima di metterci a letto decidemmo di darci una sciacquata veloce sotto la doccia, dato che in discoteca avevamo parecchio sudato, quindi ci mettemmo a letto, con i soli boxer addosso: i due gemelli ai lati e io in mezzo. Teo spense la luce e Fabio cominciò: "Ragazzi, io però ho voglia! Speravo di rimorchiare stasera, e invece nulla!". "E te pareva!", lo rimbrottò Teo, "pensi sempre solo a quello, a scopare! Dormi và, che è tardi!".
Ci girammo tutti e tre sul fianco, fortunatamente tutti e tre dalla stessa parte. Chiusi gli occhi istantaneamente, tanta era la stanchezza, ma non mi addormentai subito. Passarono un paio di minuti e sentii Fabio che si muoveva dietro di me. Poi all'improvviso sentii la sua lingua cominciare a lambire il mio orecchio sinistro e il suo alito caldo investire il mio collo. Tanta fu la mia sorpresa che senza rendermene conto sospirai e un gemito sfuggì dalla mia bocca.
"Che state facendo voi due????", chiese all'istante Teo. Ormai Fabio era stato beccato, quindi mise da parte ogni discrezione e cominciò a mordermi e leccarmi ardentemente l'orecchio. Contemporaneamente mi cinse per il fianco, facendo finire la sua mano sul mio pacco, e mi tirò più a sé, facendo aderire il suo cazzo già durissimo alle mie chiappe e muovendo il bacino. "Ahhhhhhhhhh", cominciai a gemere, consapevole del fatto che ormai non c'era da nascondere più nulla...
I miei gemiti e quelli di Fabio furono la risposta alla domanda di Teo, il quale con un rapido gesto accese l'abat-jour, mi si avvicinò e mi piantò la lingua in bocca, strusciandosi anche lui a me. Ero praticamente una sardina, schiacciato da quei corpi atletici che sprizzavano voglia di sesso da ogni poro. L'eccitazione era ormai alle stelle, soprattutto in Fabio che cominciò letteralmente a scoparmi il culo dall'esterno delle mutande. Ma dopo poco evidentemente questo non gli bastava più, quindi con una mano abbassò i miei boxer mettendo a nudo le mie chiappette. Nel frattempo Teo staccò le sue labbra dalle mie, si mise in ginocchio, si abbassò anch'egli i boxer e indirizzò il suo uccello duro e pulsante verso la mia bocca. Cominciai immediatamente un minuzioso lavoro di lingua. Prima le palle, poi l'asta, infine il frenulo e la cappella. Un tocco leggero che fece letteralmente impazzire il mio amico. "Cazzo Giò mi stai torturando! Ahhhhh!". Resistette ancora un paio di minuti, poi impugnò il suo cazzo e me lo infilò senza tanti complimenti tutto in bocca. Cominciai a succhiare di buona lena e Teo sembrava gradire parecchio, a giudicare dai suoi mugolii. Aveva un buon sapore, d'altra parte si era appena lavato. Ma dopo poco riuscii a distinguere anche il sapore del liquido prespermatico che cominciava a uscire in abbondanza. Me lo gustai tutto!
Fabio intanto cominciò a passare il suo cazzo lungo il mio solco, giocava. Il precum che cominciava a uscire accentuava la sensazione di piacere per entrambi. Dopo un po' di questo gioco, Fabio si bagnò una mano con la saliva e la portò prima alla sua cappella, poi al mio sfintere, dove fece entrare fino a due dita. Resosi conto che ero pronto, cominciò a spingere deciso il suo uccello dentro di me. Non so il motivo, forse la grande voglia ed eccitazione, fatto sta che non sentii assolutamente il minimo dolore, ma subito una grande sensazione di piacere. Un'ondata talmente improvvisa che per un attimo lasciai uscire dalla mia bocca il cazzo di Teo e gemetti. "Ohhhhh, wow! Finalmente! MMMMMM!".
Mi rituffai sul cazzo di Teo, riprendendo a spompinarlo come si deve, mentre Fabio spingeva sempre più forte il suo tarello dentro di me, facendomi alzare una gamba in modo da agevolare la penetrazione. Ad un certo punto mi prese ben saldo per i fianchi, mi tenne ben fermo e cominciò un avanti e indietro da paura, tanto intenso che presi a urlare in preda al piacere. Una trentina di secondi di questo trattamento e Fabio era esausto. Uscì dal mio culo e si sdraiò supino cercando di immagazzinare quanta più aria nei polmoni.
Io mi portai una mano al buco bel culo, ormai bello aperto e sfondato.
"Non penserai di rilassarti!", mi disse subito Teo, indicandomi il suo batacchio che faceva oscenamente dondolare a destra e a sinistra aiutandosi con la mano.
Si mise anch'egli supino e mi ordinò: "Sieditici sopra!", puntando il cazzo verso l'alto. Mi misi di schiena e stavo per sistemarmi quando mi fermò: "No, non così, girati, voglio vederti in faccia mentre ti sfondo il culo!". Obbedii e scendendo col bacino cominciai a infilarmi lentamente il suo uccello dentro di me. Più entrava, più sul mio viso si allargava una smorfia di piacere accompagnata da un sospiro beato. "Così bravo! Guarda come ti piace, godi eh! Sei una troietta!", esclamò il mio amico, sottolineando la sua soddisfazione con una bordata che mi fece urlare di dolore. Ma ero talmente ingrifato che mi ritrovai a pregarlo di darmene ancora. Feci presa sui suoi pettorali, alzai leggermente il mio bacino e gli diedi via libera. Cominciò un dentro-fuori da paura, io mi irrigidii e cominciai a lamentarmi, tanto era il piacere. Ad ogni colpo andava a stimolarmi la prostata e acuiva il mio piacere, ma andava talmente veloce che non avevo un attimo di tregua. Il mio cazzo diventò di marmo e ad un tratto, senza che facessi nulla, cominciai a sputare schizzi di sborra fino al collo di Teo. La cosa incredibile però era che non era la conseguenza dell'orgasmo, ma solo della stimolazione della prostata. "Ti prego, non ti fermareeeeee!", pregai Teo, ma il ritmo era troppo sostenuto e il poveretto non ce la faceva davvero più. Si fermò e anche i miei spasmi si quietarono. Mentalmente però ero in fregola, non capivo più nulla, quindi in un attimo mi sollevai, lasciando uscire il membro di Teo e, con il buco ancora spalancato, mi accovacciai su Fabio, cacciandomi in un attimo il suo cazzo fino alle palle. Tutto in maniera talmente decisa che nel momento in cui il mio amico si ritrovò con il cazzo completamente affondato nel mio culo, strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
Io ero ormai fuori controllo, quindi mi misi nella stessa posizione di qualche attimo prima e ordinai a Fabio: "Forza, scopami anche tu come tuo fratello!!!!". Ovviamente non ci fu bisogno di ripeterlo una seconda volta. In men che non si dica mi ritrovai ad essere sbattuto come e anche più energicamente di quanto non avesse fatto Teo. Espressi il mio godimento a pieni polmoni, forse anche troppo, visto che erano quasi le 4 del mattino, tanto che ad un certo punto Teo si sollevò e mi tappò la bocca con una mano. Dopo un paio di minuti la furia di Fabio si esaurì ed io mi accasciai esausto sul suo petto. Tale posizione fu però un invito per Teo che si piazzò dietro di me e decise di farmi rivivere il piacere della doppia penetrazione. Una leggera spinta e anche lui era dentro di me. Ricominciai a mugolare di piacere, ma in maniera più controllata, anche perché ero davvero stanchissimo. Dopo qualche minuto, una volta ripresosi, anche Fabio cominciò a muoversi dentro di me e mi sembrò di raggiungere l'estasi. Eravamo talmente eccitati che a un certo punto Teo si abbasso verso di noi e cominciammo a limonare a tre.
Ormai erano tre quarti d'ora buoni che il mio culo veniva sfondato senza sosta e, nonostante l'abbondanza di umori, cominciavo a sentire fastidio. I gemelli, dal canto loro, erano stremati, quindi uscirono contemporaneamente da me, lasciandomi il buco spalancato. Mi sdraiai supino in mezzo al lettone, mentre i due fratelli si piazzarono in ginocchio ai miei lati. Cominciarono a segarsi energicamente, mentre per aumentare la loro eccitazione massaggiavo e leccavo alternatamente le loro palle gonfie. Quando sentii che i loro lamenti si facevano più intensi, spalancai la bocca e tirai fuori la lingua, in attesa. Dovetti aspettare solo una decina di secondi e le due cappelle eruttarono contemporaneamente un fiume di sborra bollente che avidamente feci mio. Era deliziosa! Poi ricominciai a succhiare i due uccelli che lentamente si sgonfiavano. Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gemetti sonoramente e cominciai a sborrare anch'io. 7-8-9 schizzi di crema andarono a imbrattare la schiena dei miei amici.
Si accasciarono entrambi su di me e riprendemmo a limonare soddisfatti.
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