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Gay & Bisex

01. Luca - Sempre a disposizione


di vogliagay
05.06.2015    |    16.329    |    8 9.6
"Mugolo e prendo a segarmi il cazzo..."
Quella che segue è una serie spin-off della saga di Giò, in quanto protagonisti sono alcuni dei personaggi incontrati proprio in quei racconti. Spero sarà di vostro gradimento. Se volete, commentate qui sotto o all'indirizzo email [email protected].
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"Spalanca quella bocca, troia! Prendi tutta la sborra!!!"
"Ahhhhh, sì, fatemi bere tutta la vostra crema!!!"
Apro la porta di casa e vedo l'immagine di Saverio, seduto a gambe larghe sul divano, nudo dalla vita in giù, che si sega il cazzone che si ritrova tra le gambe.
"Buonasera! Vedo che ti stai dando da fare! Magari però se abbassassi un po' il volume, visto che si sente tutto fin sulle scale!", commento infastidito.
"Non scassare il cazzo, Luca! Questa è troppo troia, di prende decine di cazzi e urla come un'ossessa! A volume basso non rende… E poi che problemi ti fai? Sai benissimo che qui sono tutti vecchi sordi! L'unico è Giò giù da basso, ma sappiamo entrambi che quando fa la troia anche lui non si risparmia in quanto a urla!", ribatte Saverio. "Anzi, fai una bella cosa: vieni qui a succhiarmi il cazzo!", mi ordina.
"Ufff, che palle!", faccio finta di scocciarmi. "Almeno mi lasci il tempo di lasciare la borsa e cambiarmi?". Intanto però sento il cazzo che si ingrossa e la voglia che sale.
"Muoviti! E non rompere i coglioni! Sai quali sono i nostri accordi, vero?", mi ricorda Saverio.
Non gli rispondo neanche. Adoro quando parla così rude e sboccato, mi eccita da matti. E mi eccita sapere che devo sempre essere a disposizione delle voglie dei miei coinquilini…
Un paio di minuti dopo sono in ginocchio tra le sue gambe e afferro il manganello. Favoloso. Scuro, anche più scuro del resto del suo corpo. Non larghissimo ma bello lungo e nerboruto. Un signor cazzo. Lo rimiro e l'avvicino alla mia bocca. Subito mi arriva al naso un odore non troppo gradevole. Evidentemente si sta segando da un po' di tempo. Decido quindi di darmi subito da fare in modo da eliminare al più presto tale odore. Comincio dalla cappella, la succhio, la lecco e avverto immediatamente qualche goccia di presborra. Mugolo di piacere, libero il mio cazzo duro dai pantaloncini e mi do da fare con più convinzione.
"Mmmmmmm, che brava troietta! Ciuccia la minchia, così!", apprezza Saverio. "Non fare la timida però!", e spinge il suo uccello a fondo nella mia bocca, fino in gola. "Ahhhhhhhh! Ora sì che si ragiona!".
Comincio a tossire, mi arrivano degli urti di vomito ma Saverio non demorde. Anzi, rimane fermo, piantato interamente nella mia gola. Saliva a bolle comincia a uscire dalla mia bocca, ma riesco bene o male ad abituarmi a quella presenza ingombrante. Arriva però il momento in cui non riesco praticamente più a respirare, quindi lo prendo per le cosce e spingo, in modo da allontanarmi da quel bastone.
Saverio fortunatamente capisce e molla la presa dalla mia testa. Posso finalmente riprendere aria a pieni polmoni.
"Vieni sul divano, così stai più comodo". Obbedisco. "Continua però, forza!". Saverio afferra il suo cazzo e me lo risbatte in bocca. Poi tiene ferma la mia testa e comincia a muovere il bacino, sempre più veloce. Io gradisco, mugolo sempre più forte. Vengo scopato in bocca senza alcun riguardo. Perdo incontrollatamente saliva e imbratto letteralmente le palle enormi e le cosce di Saverio.
Sono talmente preso dal mio lavoro che non mi rendo conto che è rientrato a casa Beppe.
"Ohhh, vedo che vi state dando da fare! Che hai intenzione di fare? Te lo scopi?", chiede Beppe.
"No, stasera no. Continuo a farmi spompinare e poi gli sborro in bocca", risponde Saverio.
"Ok, bene bene! Io sono un po' di giorni che non me lo scopo, ho proprio voglia…", riprende Beppe.
"Quando hai finito con lui, vieni in bagno che ti sbatto per bene", mi ordina Beppe. "Intanto mi faccio una doccia".
Io rispondo con un mugolio e un cenno della testa.
"È talmente presa che non riesce a staccarsi dal cazzo!", constata Saverio. "Non preoccuparti, quando finisco te lo mando di là, non manca ancora molto".
Beppe scompare dal soggiorno e si dirige in bagno. Saverio mi abbassa completamente pantaloncini e boxer, scoprendo il mio culetto.
"Tu continua, che io ti preparo per il cazzone di Beppe! Sempre che tu non sia già pronto… Hai già preso cazzi oggi, troia?", mi domanda Saverio.
Mi stacco dal cazzo. "No, oggi ancora no!", replico, ma subito mi rimetto a succhiare.
"Uh, allora chissà quanta voglia avrai!", esclama Saverio, dandomi una sculacciata. Mugolo forte. Un'altra sculacciata. Poi sento che il mio coinquilino si sta insalivando le dita e me ne pianta direttamente due nel culo. Ho un sussulto. "Ahhhhh! Sìììì!". "Hai preso talmente tanti cazzi che ti entrano due dita senza alcun problema! Che vacca!". Mi insulta e la mia eccitazione sale. Muovo il bacino per sentire meglio le dita.
"Eh sì, hai proprio voglia! Dai che manca poco e poi vai a prendere il cazzo!"
Prende a muoversi velocissimo. Geme, ansima sempre più forte, ha il fiato corto. "Dai che ci sono, tra poco arriva il carico. Ti inondo di sborra! Non ingoiare però! Ahhhhhhhhhh, sborroooooo!"
Rimango fermo e ad un tratto sento gli schizzi di sborra invadermi la bocca. È una quantità immensa, tanto che mi viene difficilissimo non ingoiare. Sborra per una quindicina di secondi, alla fine prendo in mano le palle e le stringo, come per mungerle. Saverio tira fuori e il cazzo e mi ordina. "Girati, girati supino e apri la bocca!". Obbedisco. Con la testa sulle sue gambe lo guardo e apro la bocca.
"Guarda quanta bella crema!", commenta Saverio. Sputa nella mia bocca. Io gemo, facendogli capire di apprezzare. Un altro sputo. "Ora puoi ingoiare".
Chiudo la bocca e ingoio quella grande quantità di sborra e saliva.
"È buona?", chiede.
"Deliziosa, come sempre", rispondo. Mi attacco di nuovo al cazzo per pulire via gli ultimi rimasugli.
"Quanto sei troia! Sei favolosa!", si complimenta. "Dai, alzati e vai a prenderti il cazzo di Beppe". Mi dà un'ultima sonora pacca sul culo.
Mi alzo dal divano e, nudo, mi incammino verso il bagno. Apro la porta e sento lo scrosciare dell'acqua nel box doccia. La portina è aperta e vedo Beppe con la testa sollevata e gli occhi chiusi che si gode l'acqua tiepida sul suo bel corpo. Il suo cazzo penzola tra le gambe, ma noto che non è rilassatissimo. Non so se sia l'eccitazione che sale o l'effetto dell'acqua calda. Entro nel box e mi abbasso. Senza usare le mani imbocco quel pezzo di carne.
"Mmmmmmmm! Eccoti! Ahhhh, che bello! Mi mancava la tua boccuccia!", mi accoglie Beppe. Si fa succhiare per un paio di minuti, finché il cazzo diventa di marmo, poi mi solleva e mi bacia appassionatamente. È un gran porco anche lui, ma è capace anche di gesti molto dolci, al contrario di Saverio. Ed è una cosa che gradisco molto. Continuiamo a limonare, io accarezzo il suo corpo, scendo lungo la schiena. Lui invece va diretto verso il mio culo. Deve avere parecchia voglia. Mi pianta dentro un dito. Comincio a mugolare, senza staccarmi dalla sua bocca.
All'improvviso è lui che si stacca, mi gira e mi sbatte contro il muro, si abbassa, mi allarga le chiappe e si dà da fare con la lingua sul mio buchetto. "Ahhhhhh", ansimo.
Mi lavora il culo per un paio di minuti, poi si alza, chiude l'acqua e avvicina la sua asta al mio buco. Trattengo il fiato, non so cosa aspettarmi. Ma fortunatamente Beppe è un bravo ragazzo, più che consapevole della larghezza del suo attrezzo, quindi scivola delicatamente dentro di me. Non sento infatti alcun dolore, ma subito il piacere di essere ben riempito. Una volta ben assestato, parte a scoparmi, e qui davvero non si risparmia. Colpi forti, violenti, che mi portano inevitabilmente a urlare il mio godimento. Adoro essere scopato in doccia. Si sente il rimbombo dei colpi di bacino sulle mie chiappe.
Entra in bagno Saverio. "Vi state divertendo! Bravi bravi!", commenta. "Io però avrei bisogno della doccia".
"Ok, ci spostiamo in camera", risponde Beppe.
"Ma no, non c'è bisogno! State pure qui. Basta solo che mi lasciate la doccia libera…"
Beppe si pianta completamente dentro di me, mi gira e mi fa capire di camminare fuori dalla doccia col suo cazzo nel culo. Arrivati al centro del bagno mi fa abbassare sul tappetino, tenendo il mio culo sollevato e continuando a stantuffarmi in questo modo. Io sto godendo come una cagna. La penetrazione è bella profonda.
"Uh, che bello! Rimanete così! Sembra di vedere un film porno!", afferma Saverio. "E guardando un film porno è d'obbligo una sega!".
"Ma scusa, anziché segarti, perché non ti unisci anche tu? Non credo che per la troietta qui sia un problema, vero? Lo sappiamo bene!", fa Beppe.
"Assolutamente non è un problema! Anzi!", ribatto io.
Saverio quindi esce dalla doccia e si piazza in ginocchio davanti al mio viso, dandomi da succhiare il suo cazzo di nuovo duro. Sono pompato in entrambi i buchi. Mugolo e prendo a segarmi il cazzo. Sto godendo come non mai.
"Dai, facciamo cambio!", propone a un tratto Saverio. Ma, come in matematica, cambiando l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia. Continuo a godere come un porco. Anzi, questa più che una moltiplicazione mi sembra un'elevazione a potenza!
Ormai è più di mezz'ora che vengo scopato e, nonostante sia abituato, ho il culo devastato. Saverio sembra avermi letto nel pensiero, perché prende a muoversi più velocemente ed esclama: "Stavolta ti sborro in culo!".
Qualche secondo e sento una sensazione di calore nel mio intestino. Quando il cazzo comincia a smosciarsi, lo estrae dal buco per lasciare il posto a Beppe. Un rivolo di sborra esce dal buco e scorre lungo la coscia.
L'altro mio coinquilino non si risparmia. Colpi belli energici, ormai ha il solo obiettivo di sborrare.
"Dai, così forte, bravo! Farciscimi anche tu di sborra!", lo incito, con l'intento di accelerare il suo orgasmo.
Ad un tratto un urlo animalesco e anche Beppe scarica la sua sborra, ben più abbondante di quella di Saverio, nel mio culo. Esce e mi allarga le chiappe, per ammirare soddisfatto il mio buco completamente sfondato.
Io mi accascio sul tappeto, soddisfatto e incapace di muovermi.
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