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Gay & Bisex

Sviluppi inattesi 2 - Conteso


di vogliagay
06.02.2015    |    7.507    |    6 9.4
""Oh cazzo! Che danno! Meno male che non ti ho sporcato il divano!", esclama Marco..."
Sono le 18:30, sono appena rientrato a casa dopo una giornata di lavoro massacrante. Meno male che è giovedì, ancora una giornata e poi sarà weekend. Tempo un'ora, un'ora e mezza e Giacomo mi raggiungerà. Conviviamo da circa 3 mesi, a gennaio si è trasferito a Milano e mi è venuto naturale proporgli di venire a stare da me. Ciò ha portato inevitabili conseguenze: le scopate del giovedì sera con i miei amici si sono interrotte, primo perché non mi andava di renderlo partecipe della cosa (lo so, è assurdo, visto che la prima volta che ci siamo visti è stata proprio durante una di queste gang bang, ma non so bene il motivo, il fatto di dirgli questa cosa mi intimoriva); secondo perché dopo un paio di settimane che stava da me le cose sono inaspettatamente cambiate. A furia di scopare i sentimenti tra noi sono mutati. O almeno da parte sua. Dice che ancora non sa se si è innamorato di me, se mi ama, ma prova un affetto molto forte. E si dice sicuro che vivendo insieme tra qualche mese potrebbe arrivare ad amarmi. Mah... Io da parte mia davvero non saprei che dire. Di certo non lo amo, ma gli sono davvero molto affezionato, sto bene insieme a lui e adoro il suo cazzo. Ci sa fare, inutile negarlo. Mi fa godere da matti! Quindi per ora stiamo bene così. Non stiamo insieme ma è come se ci stessimo. Soprattutto perché lui è gelosissimo di me!
Suonano il campanello. Possibile che Giacomo sia già rientrato? Vado alla porta, la apro e chi mi trovo? Marco. Cerco di mascherare il mio disappunto con un finto sorriso.
"Ciao Marco, qual buon vento? Entra dai, accomodati"
"Mah, che dire, da quando è arrivato il toscano non ci vediamo praticamente più! Ho pensato di venire a farti un saluto!"
Ah, dimenticavo di dire che tra Marco e Giacomo non scorre buon sangue, forse perché hanno capito che sono entrambi interessati a me.
"Hai fatto bene! Accomodati, vuoi qualcosa da bere, un aperitivo?"
"Ma sì dai, ce l'hai un Martini?".
Prendo un bicchiere e la bottiglia di Martini e li appoggio sul tavolino vicino al divano.
"Ma non mi fai compagnia?", mi chiede Marco.
"No no, lo sai che non bevo", gli rispondo
Comincia a sorseggiare e ad un certo punto gli scivola il bicchiere, con la camicia e i pantaloni che si sporcano. "Oh cazzo! Che danno! Meno male che non ti ho sporcato il divano!", esclama Marco. "Forse però è meglio che mi tolga questa roba, almeno finché non si asciuga".
Detto ciò comincia a sbottonarsi la camicia, se la toglie e passa ai pantaloni. Io con disinvoltura cerco di girarmi e di non guardare. Lui se ne rende conto e mi provoca: "Guarda che se mi guardi puoi solo farmi piacere!".
Cedo alla tentazione e mi ritrovo a guardarlo. Quello che mi salta immediatamente all'occhio è un'erezione potentissima, con la cappella che fuoriesce dall'elastico degli slip.
"No dai Marco, non credo sia il caso. E poi tra poco arriva Giacomo! Rivestiti.", lo invito.
Ma lui non mi sta ad ascoltare. Anzi, si avvicina a me, mi abbraccia. E io lo allontano. Lui si infastidisce e comincia a urlare: "Si può sapere perché fai così? Perché mi respingi? Prima mi provochi e poi scappi? Mi hai rovinato la vita Giò! Stamattina Monica è andata dall'avvocato, ci separiamo. Un matrimonio d'inferno che è durato nemmeno un anno e questo per colpa tua cazzo! Perché per colpa tua io non sono più io!"
"Colpa mia? Colpa mia? Che colpa ne ho io!", ribatto.
"Sì, è colpa tua, perché io mi sono innamorato di te!", confessa Marco.
"Guarda che tu hai cominciato con questa storia! Sei tu che quando eravamo in Versilia hai tirato fuori il cazzo e mi hai ordinato di spompinarti! Che cosa vuoi da me? Se proprio vogliamo dirla tutta, sei tu che hai rovinato la vita a me! Io erano anni che non andavo con un uomo, che cercavo di reprimere questa mia attrazione. Poi sei arrivato tu ed è cambiato tutto! Adesso è diventata una dipendenza, voglio cazzo, cazzo e ancora cazzo! Sono diventato una troia! Talmente troia che sono arrivato a farmi scopare da 9 cazzi insieme!"
Si abbassa gli slip e fa cenno con una mano: "E guardalo qui il cazzo che ti piace tanto! È tutto per te! Io ti scopo tutti i giorni, tutte le volte che vuoi! Anch'io sono pazzo del tuo culo!".
Si avvicina a me, mi abbraccia e muove il bacino facendomi sentire il suo cazzo duro. Intanto prende a baciarmi il collo, a leccarmi le orecchie. Io comincio ad ansimare e tento una debole resistenza: "No Marco, ti prego, no!".
"Shhhh, dai, lo so che lo vuoi anche tu!". Sempre tenendosi avvinghiato a me mi trascina in camera e mi butta sul letto. In maniera molto decisa mi gira e mi mette supino, in modo da avere la testa oltre il bordo del letto. In questo modo mi infilza col suo cazzone. Rimango quasi senza fiato, il suo cazzo mi arriva praticamente in gola.
"Dai succhia! Fammi vedere che ti piace! L'hai detto tu che sei una troia! E allora fai la troia!", mi incoraggia.
Non me lo faccio ripetere. Gli afferro le natiche e comincio a impartirgli un movimento, facendogli capire che voglio essere scopato in bocca. Nel frattempo Marco si dedica a me. Mi toglie pantaloni e boxer e si dedica al mio culetto. Prima lo massaggia, poi si sdraia praticamente su di me e comincia a leccarmi il buchetto. Comincio a mugolare, e più di quello non posso fare, visto che ho il suo cazzo piantato in gola. Così non siamo comodissimi, quindi sfila il suo cazzo e mi fa mettere seduto. Poi lui si sdraia e mi dice di mettermi a cavalcioni sul suo viso. In questo modo il mio culo si apre per bene e Marco riprende da dove aveva smesso. Io posso esprimere meglio il piacere che sto provando: "Ohhh sì, che bello! Preparalo al tuo cazzone! Continua!".
Marco è come impazzito. Lecca il buco, massaggia le chiappe, le schiaffeggia, succhia il buco provocandomi un piacere incredibile.
Dopo qualche minuto decide che è ora di passare ad altro. Mi scosta e mi butta sul letto. Mi divarica le gambe, si prende in mano il cazzo e l'avvicina al mio buco. Entra piano piano ma inesorabilmente. Arriva fino alla fine. "UUUUUUUhhhhhh! Oh sìììììììììì!", esclamo.
"Oh sì, finalmente!!!!! Quanto mi è mancato questo culo!!!!", fa di rimando lui.
"Preparati, me la devi pagare!", esclama.
Non capisco subito, ma quando comincia a muoversi mi rendo conto di cosa intendeva.
Con entrambe le mani attorno al mio collo, prende a scoparmi violentemente. Sento dolore.
"Ah, mi fai male così!", provo a dire.
"Sta' zitto! E prenditi questa minchia, non è mica quello che vuoi?"
Io non posso fare altro che rimanere con le gambe aperte a subire la sua violenza. Non un suono esce dalla mia bocca. Marco se ne accorge ed evidentemente si rende conto di quello che sta facendo. Esce dal mio culo, si avvicina al mio viso e comincia a baciarmi appassionatamente.
"Scusa amore mio, non so cosa mi sia preso! Non voglio farti male, perdonami!".
Quindi si mette dietro di me e reindirizza il suo pisellone verso il mio culo. È di nuovo dentro di me, ma ora si muove con molta più accortezza. Continua ad abbracciarmi e a baciarmi. In questo modo comincia a piacermi davvero, e comincio a mugolare.
"Sì Marco, continua! Mi piace così, fammi sentire il tuo cazzone!".
Allora esce di nuovo, mi fa mettere a 4 zampe e si mette sopra di me. Torna a scoparmi, ma in questo modo la penetrazione è profondissima.
"Oddio! Oh cazzo! Sì sì sì sì!!! Scopami Marco, fammi godere!".
"Sì che ti scopo troietta! Mi piace il mio cazzo, eh?"
"Tantissimo! Mi farei scopare in eterno!".
Non faccio in tempo a finire la frase, che suona il campanello.
"Oh cazzo, è Giacomo! Porca puttana!".
Marco esce da me e sorride. Io sono nel panico.
Scende dal letto e camminando molto tranquillamente col cazzo duro e lucido, si avvicina verso la porta.
"Marco, che cazzo fai??? Ti prego, vieni qui e vestiti! Ma sei scemo?". Ma le mie parole non sortiscono alcun effetto. Tempo qualche secondo e sento la porta aprirsi e subito dopo Giacomo dire: "E tu che cazzo ci fai qui? Nudo poi? Non dirmi che...", e si fionda in camera.
Io sono vestito, ma il rossore del mio viso e le condizioni del letto sono inequivocabili.
"Troia, sei solo una troia! Per un cazzo faresti qualsiasi cosa! A parte che avrei dovuto saperlo, la prima volta che t'ho visto ti sei fatto scopare da 5!", inveisce Giacomo.
Poi si gira e riversa la propria rabbia su Marco, ormai col cazzo moscio. "E tu sei un bastardo! Che cazzo vuoi da lui? Tu sei sposato! Lasciaci in pace!" e gli molla un pugno in pieno viso.
Subito mi precipito verso Marco. "Ma che cazzo fai? Ti ha dato di volta il cervello???", gli urlo.
A Marco esce un po' di sangue dal naso, quindi vado in cucina a prendere un tovagliolo bagnato. Intanto sento che i due uomini in camera continuano a dirsene di tutti i colori.
"Ma chi cazzo credi di essere? Ma davvero credi che tu e Giò stiate insieme? Mi sa che lo credi solo tu però! Devi dirlo a Giò, perché altrimenti lui se vede un bel cazzo se lo prende..." e scoppia a ridere.
Io torno in camera e Marco è già vestito. Mi avvicino a lui per pulirgli il naso ma lui mi scansa e fa per andarsene.
"Bravo, vattene che è meglio, brutto stronzo!", gli urla Giacomo. "E scusa se vi ho interrotti prima che potessi sborrare!", aggiunge sarcasticamente.
"Oh, per quello non c'è problema", risponde Marco con un sorriso, "la tua espressione quando ti sei reso conto che mi sono scopato Giò è stata meglio di un orgasmo, te l'assicuro!", e scoppia a ridere.
Poi si rivolge a me. "Ciao tesoro!", e mi fa l'occhiolino.
Apre la porta ed esce di casa.
Rimaniamo in camera io e Giacomo. Soli. In un silenzio assordante. Ad un certo punto mi ordina: "Spogliati".
Io: "Cosa?"
"Spogliati, ho detto", ripete Giacomo.
"Scusa, cosa vorresti fare?", domando incredulo.
"Scoparti, mi sembra ovvio".
"No, hai sbagliato a capire. Proprio non mi va...".
Giacomo si avvicina, mi butta sul letto e mi ferma le mani. La sua faccia è livida di rabbia.
"Come non ti va? Fino a 10 minuti fa eri qui a farti sbattere dal tuo amico e adesso non ti va?".
In preda al furore comincia a spogliarmi, nel giro di qualche secondo sono completamente nudo. Si tuffa sul mio buchetto. "Quanto sei troia! È ancora largo e bagnato!"
Si apre la patta, tira fuori l'uccellone durissimo e in un attimo è dentro di me. È una furia, scarica tutta la sua rabbia su di me. In altri frangenti avrei goduto, ora invece no. Mi sento usato. E violentato. Non dico, né faccio nulla. Ma al contrario di Marco, Giacomo non si accorge di nulla. O se se ne accorge, fa finta di nulla e continua l'inculata. Io aspetto solo che finisca. E fortunatamente succede presto. Due colpi più violenti, due urla strozzate e il mio culo viene riempito di sborra. Giacomo esce da me e va in bagno.
Io mi alzo, mi dirigo verso l'armadio, prendo la sua valigia e la lancio sul letto. Stessa cosa per tutte le sue cose.
Giacomo torna in camera, vede le sue cose sul letto e mi guarda perso, in cerca di una spiegazione. Spiegazione che io non tardo a dargli. "Prepara la tua valigia ed esci da questa casa".

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