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Sviluppi inattesi 3 - Per capire


di vogliagay
26.02.2015    |    6.093    |    3 9.9
"È completamente piantato in me e mi tiene fermo per quella che mi sembra un'eternità..."
Appoggiato alla ringhiera del balcone, guardo l'orizzonte, dove il mare e il cielo si uniscono e respiro la fresca brezza marina del tramonto. Mi sento in pace con me stesso, finalmente. L'ultimo periodo è stato da dimenticare, caratterizzato dall'ansia di sentirsi tra l'incudine e il martello. Se solo qualche mese fa mi avessero detto che mi sarei trovato in questa situazione, non ci avrei mai creduto. Conteso da due uomini, un tempo complici, che dicono di amarmi e che si fanno ora la guerra.
È stato un periodo infernale: appostamenti da parte di entrambi fuori dal posto di lavoro, fuori dalla palestra, in pausa pranzo, sotto casa... Entrambi con l'urgenza di parlarmi, di chiedermi scusa per quanto successo e di convincermi che fossero l'uomo della mia vita.
E la mia testa scoppiava. Mille pensieri, sensi di colpa. Da una parte Marco che si è separato da Monica dopo neanche un anno di matrimonio. Questa cosa mi ha scioccato! Mai avrei immaginato che sarebbero arrivati a questo punto. Mi sento terribilmente in colpa nei confronti di Monica, ma analizzando la situazione, non sono colpevole del coinvolgimento emotivo di Marco. Certo, avrei potuto rifiutarmi categoricamente di fare sesso, ma ha cominciato lui con questa storia e sono convinto che se non avessi ceduto io, sarebbe andato a scoparsi qualcun altro. Dall'altra Giacomo, che ha lasciato Pisa e si è installato a Milano. Ma anche qui, in fin dei conti non gliel'ho detto io, il motivo principale era di lavoro e il fatto che si trasferisse non stava a significare che ci saremmo messi insieme.
Avevo bisogno di staccare la spina, di rifiatare. Così ho approfittato della settimana tra il 25 aprile e il primo maggio e sono venuto a rilassarmi in questo splendido paesino nelle vicinanze di Taormina. Ovviamente per non avere rotture ho bloccato temporaneamente i numeri di cellulare dei signorini...
Sono qui già da 4 giorni e gli effetti rigeneranti del mare si stanno facendo sentire. Passo le giornate in spiaggia, dove c'è una splendida temperatura e mi rilasso. Pranzo e ceno nella sala ristorante del delizioso alberghetto dove soggiorno. Non chiedo altro!
Ancora una decina di minuti e poi mi faccio la doccia, in quanto si avvicina l'ora di cena.
Mi denudo e mi infilo nel box doccia, facendomi accarezzare dall'acqua calda. Mi insapono per levare dalla mia pelle la salsedine e il sudore di un'intera giornata di spiaggia e mi accarezzo ovunque. È piacevolissimo, e questa sensazione si propaga a certe zone del mio corpo. Comincio a giocherellare col mio pisello, che pian piano si sveglia e stuzzico il mio buchetto voglioso. Mi sego per una decina di minuti, ma decido di non concludere in quanto voglio continuare più a lungo dopo cena. Mi sciacquo ed esco dalla doccia, mi preparo e mi avvio alla sala ristorante. Mi siedo al mio tavolino e do un'occhiata al menu di domani. Sono così assorto nella lettura che non mi accorgo che al tavolino davanti al mio si siede un uomo che fino ad oggi non c'era. Sarà arrivato nel pomeriggio. Alzo la testa dal menu e immediatamente mi saluta e mi sorride. Ricambio il saluto e mi rendo conto che sono turbato. È bellissimo! All'incirca della mia età, sui 35 anni, alto, bel fisico, carnagione scura e capelli neri e ricci. E un sorriso che mi stende! Sono in imbarazzo, perché sento salirmi una vampata di calore e prego di non arrossire.
Fortunatamente arriva l'antipasto e comincio a mangiare, distogliendo così lo sguardo da quella calamita d'uomo. Mi sento però osservato, e quando di tanto in tanto alzo lo sguardo mi accorgo che il tipo mi guarda e mi sorride. Ovviamente ricambio, ma sento che questa cena sta diventando un supplizio. Va un po' meglio quando anche lui inizia a mangiare e ha quindi altro da fare che non stare a fissarmi. Arriva il momento del dolce, budino al cioccolato. Delizioso, tanto che mi viene naturale pulire il cucchiaino a colpi di lingua. Gesto che viene accolto dal nuovo arrivato con un sorriso a 32 denti. Finalmente torno in camera, contento di essermi tolto da quella situazione imbarazzante e deciso, domani, a sedermi in modo da rivolgergli le spalle.
Mi lavo i denti, mi metto comodo, mi stendo sul letto e prendo il cellulare. Apro Grindr per vedere chi c'è di interessante in zona e mi trovo due messaggi da un profilo senza foto, praticamente attaccato a me. Apro i messaggi e inizio a leggere: "Buono il budino, vero? :)". E poi: "Quanto vorrei sentire quella lingua fantastica su tutto il mio corpo!!! Ti andrebbe tra 20 minuti in camera mia? Camera 23".
Oh cazzo, ma è il tipo della sala ristorante! Ecco perché continuava a fissarmi! E ora che faccio? Mi metto a pensare. Non mi va di impelagarmi in una situazione difficile da gestire, sono venuto qui appunto per stare rilassato e non avere problemi. D'altra parte però se rifiutassi sarebbe abbastanza imbarazzante ritrovarmelo davanti agli occhi a pranzo e a cena nei prossimi giorni. E poi alla fin fine, perché dovrei rifiutare? È un gran pezzo di gnocco e io comincio a sentirmi addosso una voglia di cazzo che sta diventando difficile da tenere a bada. Ma sì, ho voglia di divertirmi! Riprendo il cellulare in mano e rispondo: "Il budino era delizioso! Ne avevo proprio voglia... Come adesso ho voglia di altro... Sono da te alle 21".
Mi precipito in bagno e faccio tutto quello che devo fare in modo da essere perfettamente pulito e non avere problemi e scocciature sul più bello. Una spruzzata di deodorante finale e chiudo la porta della mia camera alle mie spalle. Faccio un piano di scale e mi ritrovo davanti alla porta della camera 23. Sono un po' agitato, busso con la mano tremante. Tempo una decina di secondi e sento il rumore della maniglia. La porta si apre e mi trovo davanti un pezzo di figo da mozzare il fiato. A torso nudo, un petto muscoloso e un po' villoso, in vita una salvietta a coprire i gioielli e sotto un paio di gambe pelose che mi eccitano al solo sguardo. Una radiografia di qualche secondo e rialzo la testa. Un sorriso disarmante mi accoglie. "Prego, entra!". Non posso fare a meno di restare impalato ed effettuare una seconda radiografia. "Prego, entra!", la sua voce mi scuote. Gli sorrido: "Oh sì, scusa!", ed entro in camera.
"Accomodati pure, siediti pure sul letto! Scusa se ti accolgo così ma quando sono in albergo non sopporto stare vestito. Con la scusa che sto fisso sdraiato a letto mi piace stare comodo...".
"Ma figurati, ti capisco! Nessun problema!", rispondo cercando di fare il disinvolto e di mascherare il turbamento che l'uomo mi provoca.
"Comunque io sono Salvatore, piacere!", si presenta il ricciolo.
"Hai ragione, io sono Giò, piacere mio!".
"Che ci fai qui Giò? Da quanto sei qui?", mi chiede, cercando di instaurare un dialogo e sciogliere il mio imbarazzo.
"Sono arrivato il 25, sono qui da 4 giorni. Sono di Milano e ho approfittato della settimana 25 aprile-primo maggio per farmi una vacanzina, ne avevo bisogno. Tu invece sei arrivato oggi, vero?", domando.
"Sì certo, sono arrivato nel pomeriggio. Ma io sono molto più vicino rispetto a te. Sono della provincia di Trapani e sono qui solo per il weekend. Qualche giorno per staccare la spina, rilassarmi e... fare qualche bell'incontro!", e mi fa l'occhiolino.
Io sorrido e mi rendo conto che quest'ultima battuta, anziché imbarazzarmi, mi scioglie.
"Beh, spero tu abbia già fatto qualche bell'incontro!", esclamo.
"Direi di sì!", mi risponde Salvatore con una voce languida. Si avvicina a me e appoggia il suo addome muscoloso al mio viso. Comincio ad ansimare, sto cominciando a eccitarmi. Senza che me ne renda conto inizio a baciare la sua pelle e insinuo la lingua. Un buon sapore di pulito mi fa perdere la testa. Comincio ad ansimare più forte e a strusciarmi contro il suo corpo. Lo afferro per le natiche, anch'esse muscolose e lo appiccico a me. Intanto sento che il suo cazzo punta sul mio mento. Sollevo la testa, cerco il suo sguardo, lui si abbassa e incolla le sue labbra alle mie. Le nostre lingue cominciano ad esplorare. Siamo ancora coinvolti in un bacio appassionato e le mie mani afferrano i lembi della salvietta e li aprono. Immediato arriva alle mie orecchie il rumore sordo del suo cazzo duro che sbatte contro l'addome. Non posso resistere, mi stacco dalla sua bocca e abbasso lo sguardo. Quel che vedo mi lascia senza fiato. Bellissimo uomo, bellissimo cazzo... Scuro, lungo una ventina di centimetri, grosso, nerboruto, con una cappella grossa come una prugna e rossa. Invitantissima. Avvicino le mie labbra a quel bel di Dio e tiro fuori la lingua. Comincio a occuparmi dei testicoli, due belle noci dure raccolte in uno scroto sodo. Stupendo. Non appena la mia lingua entra in contatto con le sue palle, Salvatore emette un sospiro di approvazione. Il mio tocco è così leggero che provoco in lui brividi di piacere e comincia a tremare. Mi sposto un po' più su, all'altezza dell'attaccatura del cazzo e trovo un piccolo cespuglio di peli neri ricci accorciati. Anche questo è una delizia per gli occhi e mi fa capire quanto Salvatore si curi. Continuo nell'esplorazione, facendo scorrere la mia lingua lungo l'asta. Sembra non finire mai! Arrivato al glande lo imbocco e comincio a succhiare quella prugna, che già inizia a rilasciare il suo succo gustoso. Salvatore apprezza chiaramente, afferra la mia testa e la spinge contro il suo corpo, nel chiaro intento di infilarmi la sua mazza per intero nella mia bocca. Cerco di rilassare la gola, conscio del fatto che è un'impresa abbastanza ardua. Ma tanto sforzo è ripagato. Mi rendo conto che le mie labbra sono arrivate a lambire l'attaccatura del cazzo e sento le palle appoggiate al mio mento. È completamente piantato in me e mi tiene fermo per quella che mi sembra un'eternità. Sono costretto a cominciare a respirare col naso, ma non riesco a smettere di produrre saliva, che mi è impossibile ingoiare e che quindi mi esce dai lati della bocca.
A un certo punto Salvatore molla finalmente la presa e io mi libero di quel mostro e posso tornare a respirare. Salvatore invece lancia un sospiro di godimento. Guardo davanti a me e vedo quel cazzo enorme e lucido che punta verso la mia bocca. Non riesco a trattenermi e mi tuffo su quel coso. Questa volta però ho il pieno controllo di quello che faccio e con la foga che ho addosso comincio un pompino che lascia il mio toro senza fiato. Riesce solo ad emettere un "ahhhhhhhh" piatto e continuo. Resta in un certo senso passivo, a godersi il mio avanti e indietro incessante. Ad un tratto percepisco nella mia bocca il sapore del suo liquido prespermatico. Comincia e non finisce più! Sembra un rubinetto! Mai provata una cosa del genere! Vado avanti in questo modo per qualche minuto, finché Salvatore mi ferma: "Non vorrai mica farmi sborrare! Dobbiamo ancora divertirci come si deve!". E mi spinge sul letto. Mi sbottona i jeans che abbassa contemporaneamente ai boxer, mi alza le gambe e si fionda sul mio buchino fremente. Ci dà dentro di lingua e io comincio a mugolare di piacere. Poi ci sputa sopra, ci mette le labbra a ventosa e comincia a succhiare a mo' di succhiotto. È troppo per me. "Oh sìììììì! Continua così! Mangiami il culo!".
Sembra impazzito. Si stacca dalla mia rosellina, la infradicia con uno sputo e spinge dentro direttamente due dita. Immediato arriva il dolore, seppur non fortissimo. Mi irrigidisco e mi lamento, ma Salvo è bravo a muovere le dita nel mio culo. Mi stimola e il dolore lascia il posto al piacere. Mi zittisco e mi godo quel trattamento. Alterna le dita con la lingua, scaldandomi ben bene, tanto che dopo una decina di minuti lo prego di incularmi.
Apre il cassetto del comodino, tira fuori una confezione di preservativi, ne apre uno e inguaina la sua spada, che ora fa davvero impressione. Mi alza per bene le gambe e punta il suo cazzone verso il mio sfintere, ma gli faccio capire che voglio cominciare con un'altra posizione. L'uccello è troppo grande e non voglio sentire dolore, per cui preferisco una posizione in cui posso avere il controllo della situazione. Lo faccio stendere supino e mi metto in modo da potermi sedere su quell'obelisco. Mi abbasso lentamente fino a quando sento la sua cappella appoggiata all'apertura del mio culo. Prendo fiato e comincio a spingere in basso. Sento distintamente quella cappella enorme che comincia a farsi strada nel mio culo. Non appena Salvatore si rende conto che è entrato, mi prende per i fianchi e con un colpo di reni mi infilza come se fossi un pollo allo spiedo.
"AHHHHHHHH! azzo cazzo cazzo! Ma vaffanculo, che male!!!", lo maledico.
Salvo mi guarda e mi manda un bacio: "Scusa, non ho resistito...".
Sta fermo dentro di me, fintanto che mi abituo a quel mostro. Quando non sento più dolore, comincio a muovere il bacino sul suo cazzo. È il segnale che aspettava. Mi prende di nuovo per i fianchi e comincia a muoversi come un forsennato.
Urliamo entrambi. "Oooohhhhhhh cazzooooooooo! Sììììììì!", faccio io.
"Cazzo che culoooooooo!", risponde lui.
Uno schizzo di sborra parte dalla mia cappella, sento che arriverò ad un orgasmo anale.
Ma è un pensiero che è partito troppo presto, perché Salvatore comincia ad ansimare più forte ed esclama: "Vengo, vengo, sborrooooooo!".
Io di rimando: "No no no, ti prego no!", e cerco di sollevarmi dal suo cazzo. Ma è troppo tardi. Distinguo perfettamente le contrazioni del cazzo dentro di me e capisco che sta riversando la sborra nel preservativo.
Dopo qualche secondo si calma e io riesco a sollevarmi e a far uscire il cazzo dal mio culo. Guardo il preservativo. È pieno zeppo di sborra e fortunatamente ancora intatto.
Il mio volto si dipinge chiaramente di delusione e insoddisfazione.
Salvatore capisce, mi accarezza e sussurra: "Mi spiace, ero eccitatissimo e non ce l'ho fatta. Poi tu hai un culo spaziale!!!", si complimenta. "Dammi una mezz'oretta e ti accontento... Nel frattempo, possiamo occupare il tempo in altro modo...". Si abbassa sul mio cazzo ancora duro, lo imbocca e comincia a spompinare con passione. Sbuffo di piacere e gli riservo lo stesso trattamento ricevuto poco fa. Lo faccio arrivare fino in fondo e blocco la sua testa per almeno una ventina di secondi, finché comincia a tossire e a reclamare aria. Molla la mia asta e mi guarda. "Scopami!", mi supplica. Lo guardo un po' stranito, non ho mai fatto la parte dell'attivo. Glielo faccio presente, ma lui mi dice di avere troppa voglia di sentire un cazzo in culo e che possiamo provare. Prende un preservativo e me lo infila, poi mi fa cenno di scendere dal letto. Si mette sul bordo e mi porge il culo. Afferro le sue gambe e le appoggio alle mie spalle, poi avvicino la mia cappella al suo culo. Sono titubante, ma lui mi guarda e mi fa coraggio. Entro piano, anche se potrei benissimo rendere pan per focaccia. Ma ho deciso che voglio godermi quest'ingresso in culo.
Entrata la cappella Salvatore fa una smorfia di dolore, ma mi fa cenno di continuare. Entro inesorabilmente fino in fondo e Salvo sospira. Poi afferra le mie chiappe e mi fa capire di cominciare a muovermi. Comincio piano, ma i mugolii di piacere del mio partner mi spingono ad aumentare il ritmo sempre più. Dopo poco lo sto scopando talmente forte che la stanza si riempie del rumore del mio bacino contro le sue chiappe. Salvo urla di piacere: "Ahhhhhhh! Meno male che è la tua prima volta! Sto morendo! Godo godooooo! Non ti fermare!". Continuo all'incirca per altri cinque minuti, gocce di sudore si staccano dalla mia fronte. Poi mi fermo ed esco, stremato. Salvo si mette due dita in culo, mi guarda con sguardo lascivo ed esclama: "Wow! Complimenti! Guarda come mi hai ridotto!", e mi mostra il suo buco aperto e il suo cazzo di nuovo in completa erezione. "Direi che sono pronto per il secondo round!", dichiara.
Mi fa mettere a pecorina e, dopo aver infilato un nuovo preservativo, si piazza dietro di me.
Sputa sul mio buco e comincia a farsi strada dentro di me, stavolta con più calma. Il piacere si impadronisce immediatamente di me. Prende a sbattermi subito con irruenza, provocandomi ondate di piacere fortissime. Esprimo il mio godimento mugolando, urlando e incitandolo a non fermarsi. D'un tratto esce, provocandomi uno sgradevole senso di vuoto. Sto per lamentarmi quando sento che si alza leggermente e puntando la sua asta affonda di nuovo in me. "Ahhhhhhhhh! Sììììì così!", esclamo. La penetrazione è molto profonda, quando è completamente dentro di me sento un po' di dolore, ma contemporaneamente il piacere è così forte che non riesco a chiedergli di fermarsi. Subisco e sento che godo sotto i suoi colpi di minchia. Godo. Godo. Le mie cosce si bagnano dei filamenti del mio precum.
Ci dà dentro per una decina di minuti, nel frattempo sento sulla mia schiena le gocce del suo sudore, segno che non si sta assolutamente risparmiando.
"Adesso come va? Ti piace? Ne hai abbastanza? Ho placato almeno un po' la tua fame di cazzo???", mi chiede in preda al furore.
"Oh, sìììì! Ora sì che godo! Wow!", gli rispondo.
"Bene, allora PRENDI-QUESTA-MINCHIA!", accompagnando queste ultime tre parole con colpi che mi tolgono il fiato. Estrae il suo cazzo ed io mi lascio andare sul letto. Mi gira supino e si siede sul mio petto. Si mena l'uccello e ansima sempre più forte. Anch'io lo imito. Si solleva e punta il cazzo sul mio viso. Capendo quello che vuole fare chiudo gli occhi e mi preparo. Dopo qualche secondo una colata di lava bollente si riversa sul mio viso. È talmente abbondante che la sento scendere lungo il collo fin sul materasso. Esaurita la sborrata si risiede sul mio petto.
Sono ancora con gli occhi chiusi. Nella mia testa mi vedo con la faccia ricoperta di sborra. È quello che mi ci vuole. Godo e schizzo su tutta la schiena di Salvo.
Siamo esausti, non abbiamo la forza neanche di andare a farci una doccia. Ci puliamo alla bell'e meglio con la carta igienica e dopo qualche minuto di carezze e coccole cadiamo in un sonno profondo.



La strada è bagnata. La macchina sfila impazzita con un rumore assordante. L'uomo alla guida è furioso. Una pozzanghera più vasta di altre e l'uomo perde il controllo della macchina, che fa un testa coda, cappotta su se stessa tre volte e finisce la sua corsa contro un albero lungo la corsia opposta. L'uomo alla guida è privo di sensi, la sua testa sanguinante sul volante.
Mi sveglio di soprassalto col respiro affannato, nel panico. Alcune lacrime scorrono sul mio viso. Non so dove sono. Urlo disperato: "No, Marco! Amore io, nooooooo!"

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