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Gli sbandati terzo ed ultimo capitolo . 2


di gilso
26.11.2021    |    995    |    0 8.7
"Non mi ero sbagliato , era lei , lei che non mi fece neanche parlare e che disse attraverso il mio finestrino abbassato : cinquanta col guanto..."
Ma non doveva finire cosi con la voglia dentro ed un viaggio da fare .
Mi chiese se non conoscessi un posto tranquillo dove poterci fumare quello spinello già pronto e confezionato ed io lo indirizzai verso il cimitero del paese , lo guidai dietro di questi e lo incanalai in una stradina di campagna costeggiata da alti fusti di mais .
Va bene qui , dissi .
Lui fermò la macchina tirò fuori dalla tasca il pacchetto di erba e me lo porse dicendo che quello era un regalo , poi lo spinello me lo fece accendere a me .
Col tepore della notte d'estate ed i suoi profumi i nostri sensi alterati fatti di piacere ci fecero ritornare a dove eravamo rimasti .
Mediante un motorino azionato da un comando sul cruscotto Gianni mi abbassò lo schienale poi fece altrettanto col suo , si chinò su di me , mi sollevò la maglietta e mi baciò i capezzoli dandomi un piacere mai provato fino a quel momento , si abbassò e mi denudò togliendomi sia i jeans che gli slip poi mise la sua faccia sulla mia pancia ed iniziò a menare il mio cazzo a fil di labbra menando e succhiando in uno stato di estasi godendosi a pieno quel momento : godeva lui come godevo io nel sentire la sua lingua e le sue labbra su di me .
Gli sborrai in bocca e dopo avermi succhiato anche l'anima e l'ultima goccia di piacere si allungò al suo posto e si abbassò i pantaloni , ora toccava me far godere quell'Uomo adulto alla ricerca di giovinezza .
Mi misi in ginocchio sul sedile e mi abbassai verso di lui , verso il suo cazzo in tiro ed iniziai a toccarlo .
Vienimi sopra che voglio sentire le tue palle sulla faccia .
Disse Gianni invitandomi a salirgli sopra come per fare il sessantanove .
Io lo accontentai dandogli quel che voleva : il mio cazzetto rimpicciolito in bocca da succhiare .
Glielo menai e succhiai fino a che venne bagnandomi col suo seme sia le labbra che la mano che lo stringeva , e mentre veniva succhiava , succhiava il mio cazzo fermo nella sua bocca , passava dal cazzo alle palle strusciandosi con la faccia con frenesia mentre le sue mani grandi da Uomo maturo mi stringevano le chiappe , lo menai dolcemente fino alla fine poi appagati entrambi ci riordinammo e ce ne andammo , mi feci lasciare nei pressi di casa mia poi ci salutammo .
Anna la rividi il giorno dopo seduta sulla stessa panchina e la vidi più rilassata ed in ordine del giorno prima , senza dubbio un buon letto ed un bagno a sua disposizione la aveva ristorata da quelle notti passate a dormire sui cartoni .
Allora ? tutto bene .
Le dissi baciandola sulle guance .
Gianni se ne è andato le chiesi ?
Si abbiamo mangiato qualche cosa assieme poi io me ne sono andata lasciandolo libero di prepararsi per il viaggio che doveva fare , disse .
Non volli sapere se fra loro vi era stato ancora del sesso e pensai ad altro , pensai a darle i soldi che mi aveva dato per lei .
Dalla tasca presi le banconote che mi diede Gianni e le diedi a lei dicendole che quello era un regalo di quell'Uomo , lei le prese le spiego si mise a contare poi esultò con un , cazzo quanti soldi .
Si trattava di novantamila lire , una cifra che a quei tempi per un ragazzo giovane contava .
Dobbiamo festeggiare , disse euforica Anna .
Andiamo al bar proposi io invitandola a seguirmi in un locale che conoscevo e che sapevo che disponeva di un semi interrato .
Scendemmo nella tavernetta di quel bar e ci mettemmo seduti , ordinammo da bere due birre poi ci facemmo trascinare da quelle luci soffuse e da quel jiubox che in quel momento mandava un disco dei pink floyd .
Mi guardai in giro e vedendo che i pochi ragazzi che vi erano non facevano caso a noi dalla tasca presi il fazzoletto e lo schiusi sul tavolo di fronte ad Anna mostrandone il contenuto che era fatto di pillole bianche .
Prendine due , le dissi furtivo .
Lei capì e senza farsi notare se le prese , io feci altrettanto poi rimisi il fazzoletto in tasca .
Queste sono pastiglie dimagranti che contengono una parte di codeina , una sostanza che deriva dalla coca e sono fantastiche , se vuoi provarle devi solo mandarle giù con la birra .
Non se lo fece ripetere , trangugiò due sorsi di birra accompagnati dalle mie pastiglie poi mi disse : dove vai a prenderle ?
Ci vuole la ricetta del medico per queste pastiglie ma per me non è un problema , un mio amico , figlio di un medico , me le procura in bianco le ricette , ne fa sparire un paio alla volta dal blocco del ricettario del padre , ricette precedentemente timbrate e firmate , poi io gli scrivo sopra in una calligrafia quasi illeggibile come fanno i medici , il prodotto che voglio poi in farmacia a ritirare il prodotto col cuore a mille .
Costa mille lire a flacone e ce ne sono cinquanta dentro di pastiglie .
Le luci soffuse , la musica dei pink floid che andava e noi in attesa di sentire lo sballo .
Usciamo le dissi , queste pastiglie fanno andare .
Lei mi diede dei soldi ed io andai a pagare , uscimmo ed in un'attimo eravamo in un'altra dimensione .
Col sorriso stampato sui nostri visi e l'euforia che ci pervadeva in ogni parte del corpo ci mettemmo a correre mano nella mano in mezzo ai passanti per le vie del centro vietate al traffico , poi disunendoci nella corsa a braccia aperte a mo' di aereo ci rincorrevamo .
Volavamo .
Passammo il pomeriggio passando da un parco all'altro fino a che arrivò di nuovo il momento di lasciarla e me ne andai dicendole che quella sera la avrei portata al cinema .
Il giorno dopo mi portò nel luogo dove lei dormiva , uno squallido posto ricavato sotto le fondamenta del palazzo Farnese e fuori dove i muratori quel giorno dato che era domenica non lavoravano , in uno spiazzo verde recintato facemmo all'amore .
Beata gioventù , nudi , senza preservativo ci sbizzarrimmo provando posizioni mai provate prima , anche quando si mise a piovere continuammo imperterriti ad esprimere il nostro modo di essere liberi e libidinosi .
Venni come un coniglio per sette volte in tutte le maniere , dentro di lei , in faccia sulle tette ed in bocca , eravamo giovani ed instancabili e volevamo conoscere tutto del sesso .
Alla sera al solito appuntamento alla panchina arrivò dopo di me , la vidi arrivare con un vestito da sera che le arrivava alle caviglie , un vestito di classe e costoso presumibilmente e ne chiesi la provenienza .
Oggi quando sei andato via ho rivisto una signora conosciuta giorni fa la quale mi ha invitato a casa sua per un caffè , abbiamo parlato un po' poi prima di andarmene dicendomi che mi avrebbe aiutata mi mise fra la braccia questo vestito e come vedi ora lo indosso .
Passammo la serata sballati di quell'erba regalatami da Gianni poi ci lasciammo .
Non la vidi più .
La rividi anni dopo che si prostituiva non lontano da quella panchina , in macchina una sera che passai da quella zona , anche se non era nel mio dna andare a Donne , quella sera mi fermai a chiedere quanto volesse a quella ragazza ferma in piedi sotto al lampione .
Non mi ero sbagliato , era lei , lei che non mi fece neanche parlare e che disse attraverso il mio finestrino abbassato : cinquanta col guanto .
Non mi aveva riconosciuto , feci finta di niente e me ne andai salutandola con un ciao .

fine



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