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La Cascina del Terrore - primo Capitolo - . 2


di gilso
06.07.2022    |    510    |    1 8.0
"Ancora intontita dall'alcool la Donna si riprese iniziando a divincolarsi da quelle lascive attenzioni che i due le stavano propinando cercando di fuggire , ..."
i due fratelli


Contadini e di coltura limitata i due fratelli certo non si aspettavano che quella sera dopo un piccolo incidente con la macchina la loro vita sarebbe cambiata dando il via alle loro perversioni sessuali
Carlo il maggiore , piccolo di statura , sessantenne con alle spalle una vita banale fatta di lavoro e di puttane , ed il fratello Antonio , minore d'età di qualche anno dal fratello Carlo ma non minore di stazza dato che era enorme rispetto a lui , quella sera , quel sabato sera come tutti i fine settimana dopo essersi messi in viaggio , viaggio che dalla loro cascina li avrebbe portati in città alla ricerca del solito piacere a pagamento , ebbero un' incidente .
Ad un bivio una signora con la sua auto dopo aver preso la direzione sbagliata fece retromarcia centrando la loro auto che stava dietro , scesero tutti a costatare i danni e i due fratelli visto che il danno era lieve decisero di non ricorrere ad assicurazioni ma di risolvere la cosa da soli chiedendo cinquanta euro a quella signora .
E che signora !
Mora , alta ed abbastanza in carne , con un seno da balia e le sue labbra marcate dal rossetto disse di essere di ritorna da una festa di compleanno e di essersi persa .
Le disse quasi farfugliando quelle parole , parole che fecero capire a Carlo il fratello maggiore quanto fosse brilla quella Donna e che se avesse continuato a guidare in quello stato sarebbe stata un rischio per se e per gli altri .
Gli propose di accompagnarla a casa dicendogli che se la avesse fermata la polizia le avrebbero sequestrato la macchina e ritirato la patente e questo servì a farla ragionare . Ammise di aver bevuto troppo a quella festa e di non essersene resa cono al momento dell'effetto di quel vino , ma solo dopo , quando si era messa alla guida .
Si appoggiò con le mani alla carrozzeria della sua auto poi chinò il capo .
Mi gira la testa e vedo doppio : disse in tono dimesso la bella signora cercando di parlare correttamente .
Salga sulla nostra auto e si metta dietro a riposarsi un attimo , vedrà che starà meglio .
Disse Carlo sorreggendola per un braccio fino alla portiera dell'auto , la aprì , fece distendere la Donna sui sedili posteriori poi richiuse .
Togliamo le macchine dal bivio : disse Carlo al fratello Antonio che per tutto il tempo era restato con lo sguardo puntato sulle tette della Donna .
Manovrarono le auto accostandole a quella strada di campagna vicinissimi alla loro cascina poi attesero per qualche minuto pensando al da farsi .
Antonio disse di toccarla un po' mentre dormiva , Carlo opto per un loro rientro a casa .
Salì in macchina dove la Donna dormiva di santa ragione e si avvio con il fratello a seguito con l'altra auto verso la loro cascina in mezzo al verde .
Era estate e la campagna rigogliosa , il profumo dell'aria dolce di fiori in quel luogo si mischiava all'odore acre del letame delle loro quattro mucche e dei loro sette maiali : nessuno aveva visto , nessuno aveva sentito .
Si fermarono con le auto al bordo della loro piccola aia all'altezza della porta della stalla e scesero : nella testa dei due loschi pensieri .
Aprirono la portiera della macchina dove vi era la Donna poi si fermarono ipnotizzati ad osservare quelle belle gambe lunghe e nude che uscivano dalla gonna della Donna in maniera completa fino a mostrare loro parte dell'attaccatura del culo .
Perché non ce la scopiamo ?
Disse Antonio mettendole una mano sulla coscia .
Certo che è una gran figa , disse Carlo aggiungendo anche la sua mano su quella coscia .
Portiamola sul fieno e se si sveglia e non vuole saranno cazzi suoi ribatte Antonio .
Dai che questa sera risparmiamo anche i soldi , tu prendila d'avanti che è più pesante , io le prendo le gambe , disse il fratello maggiore iniziando a tirarla dalle caviglie .
Lentamente e cercando di non svegliarla la portarono nella stalla la misero su di un covone di fieno la spogliarono poi si accanirono su di lei .
Antonio con le sue mani callose si appropriò delle sue tette , Carlino della sua figa ricoperta da una folta peluria nera .
Ancora intontita dall'alcool la Donna si riprese iniziando a divincolarsi da quelle lascive attenzioni che i due le stavano propinando cercando di fuggire , ma tutto fu inutile , loro erano i più forti , poi vedendosi persa iniziò ad urlare fino a quando un pugno in testa come un macigno la colpì tramortendola .
Un pugno dato da Antonio che non resistendo allo strazio di quelle urla la colpì .
Potremmo tenercela per un po' : disse Antonio col desiderio negli occhi .
Si ma dobbiamo fare le cose giuste , dobbiamo fare sparire la sua macchina e tenere questa gran figa nascosta .
La porteremo in solaio dove abbiamo i sacchi di grano .
Disse Carlo invitando il fratello ad alzarla .
Aiutò il forzuto fratello Antonio a mettersi sulle spalle la Donna poi facendogli strada lo guidò fino alla scala che porta in soffitta dove vi era il granaio , lo aiutò nella salita difficoltosa dei gradini mezzi rotti della scala poi lo aiutò quando la depositò sui sacchi di grano .
Ora dobbiamo chiudere le finestre con dei teli in modo che la luce da stare fuori non si veda .
Disse Carlo prendendo dei grossi sacchi di juta posizionandoli sulle due finestre .
Si assicurarono che le finestre fossero state chiuse poi con un collare dei loro cani le bloccarono il collo , le agganciarono il collare ad una catena che scendeva dalla trave , le legarono le mani dietro alla schiena con della corda , poi la imbavagliarono e la sciarono inerme distesa perterra .
Ora dobbiamo fare sparire la macchina di quel bel pezzo di figa .
Disse Carlo mentre si chiudeva la porta del solaio alle spalle col fil di ferro .
Scesero e con l'aiuto del loro trattore munito di benna i due lavorarono buona parte della notte alla realizzazione di una grande buca dove seppellire l'auto della Donna .
La scavarono a fianco della montagnola di letame delle loro mucche la buca poi ci infilarono l'auto ricoprendola di terra e di quello stesso letame puzzolente fino a nascondere il tutto poi passarono più volte col trattore sulla strada in modo da cancellare le tracce lasciate dei pneumatici della macchina sepolta .
Esausti andarono a letto , dormirono di santa ragione fino alle nove poi fecero colazione e dopo colazione una nuova perlustrazione col trattore e con la luce del giorno alla ricerca di tracce .
Costatarono l'assenza di tracce dell'incidente avuto con l'auto di quella Donna la sera precedente poi ritornarono alla cascina con la voglia di rivederla quella signora procace e di giocare un po' con lei .
Salirono in solaio già pregustando il corpo nudo di quella Donna ed alle infinite possibilità di manipolarlo ed entrarono .
Lei seduta per terra con la catena al collo il bavaglio e le mani legate dietro alla schiena al loro arrivo con occhi sbarrati dal terrore li guardò cercando di capire le loro intenzioni .
Loro senza dire una parola le si avvicinarono e come se quella fosse stata una delle loro vacche iniziarono a soppesargli le tette che le cadevano sulla pancia , le strizzarono più volte le mammelle con forza poi si attaccarono con le labbra ai suoi capezzoli indifesi suggendo come due neonati affamati fino ad essere sazi , le agganciarono i polsi legati dietro alla schiena ad un gancio attaccato ad una corda che passava da una trave e la tirarono in piedi rischiando di romperle le braccia .
Fu indicibile la sofferenza di quella Donna che costretta in quella posizione , sulle punte dei piedi e con le mammelle che gli pendevano verso terra , urlava dentro di se e sul bavaglio fatto di nastro isolante .
Perché non vediamo se nelle tette c'è il latte .
Disse Antonio prendendogliele a piene mani .
Cosa vuoi che la munga come le nostre vacche ?
E perché no ! , perché non la attacchiamo alla mungitrice elettrica .
Disse Antonio facendo di quella Donna un giocattolo .
Si ai ragione mungiamola come una vacca .
Con occhi sbarrati ti terrore le tette a penzoloni e le braccia in una costrizione al limite quella Donna a quelle parole si senti persa .
Mugolò scuotendo la testa e pianse disperata ma niente poté distogliere i due dalle loro perversioni .
Andiamo a prendere la mungitrice portatile , disse Carlo .
Scesero andarono nella stalla presero la mungitrice portatile e la portarono su , la posizionarono sotto alle tette della Donna e dopo aver attaccato la spina alla presa di corrente le attaccarono i tubi flessibili e trasparenti ai capezzoli .
Stubb , sciaft , tubb sciaft , tubb sciaft .
La macchina iniziò col suo vuoto d'aria a tirare i capezzoli di quella Donna a ritmo alternato cercando il latte che dentro a quella Donna non c'era , sempre più forte , sempre più dolorosamente , fino a farle fare un tentativo estremo per liberarsi , quello di scrollarseli dalle tette quei tubi con scossoni che le fecero oscillare le tette .
Ma senza risultato , quella macchina infernale le continuava a succhiare le mammelle sempre più dolorosamente .
Aspetta ho un'idea .
Disse Carlo al fratello mentre questi palpava il colo della Donna .
Lasciò Antonio solo con la Donna e scese di nuovo giù nella stalla per poi risalire poco dopo con in mano una grossa siringa e un secchio di latte .
Ora le faremo fare veramente la vacca ! disse Carlo riempiendo la siringa ad uso veterinario di latte , siringa di un paio di litri di capacità .
Tienile aperto il culo Antonio !
Si posizionarono dietro di lei e mentre veniva munta da quella infernale macchina le fecero un clistere di latte .
Con forza Carlo le spinse nel culo tutto il latte contenuto nella siringa poi depositando la siringa a terra seduto per terra dietro di lei attese .
Attese per qualche secondo poi da quel culo tenuto aperto dalle mani del fratello usci di tutto , con una pressione inaudita usci il latte e tutto il resto colpendolo ripetutamente al corpo ed in faccia regalandogli sensazioni di piacere mai provate .
Che immagine , il massimo della depravazione fu per loro straziare quella Donna che muggiva di dolore attaccata in due fronti con le tette in continuo pompaggio e il culo in perenne funzione facendo schizzi .
All'estremo delle forze la liberarono la fecero distendere a terra ancora col collare e la catena dei loro cani al collo e a turno la montarono lasciandovi dento il loro piacere .
Portarono giù la mungitrice la siringa ed il secchio , chiusero di nuovo quella porta col fil di ferro e se ne andarono lasciandola esausta sofferente alle braccia e con l'intestino in fiamme .

fine primo capitolo














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