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le voglie di Fiorella - quarto ed ultimo capitolo - . 2


di gilso
28.05.2022    |    286    |    0 6.0
"Ora lasciatela a me , voi andate in bagno a sistemarvi , ci disse quell'Uomo fuori dalle grazie dal piacere..."
quattordici anni che bella età

Passarono mesi di assoluto silenzio a riguardo di quella serata , poi un giorno , prima delle ferie natalizie che sarebbero durate una quindicina di giorni Marco mentre stavo lavorando mi invitò a passare da casa sua a fine lavoro .
Io feci come detto da lui .
Mi fece entrare , mi portò in cucina e disse : io e mia moglie vogliamo farti un regalo .
Prese una busta bianca che vi era sul tavolo e me la passò dicendo : questi sono per te come nostro regalo di Natale .
Ti serviranno per portare fuori le tue ragazze , aggiunse sorridendo .
Anzi parlando di ragazze , a Fiorella è venuta la voglia di avere una ragazzina giovane come te nel proprio letto , e devo dire che la cosa eccita anche me .
Tu sei giovane e chissà quante ragazzine frequenti , non è che ne conosci una un po' esuberante ? .
Mi venne subito in mente Giovanna una ragazza mia vicina di cortile , una ragazzina giovane e carina che mi stava dietro , una ragazzina piccola e snella dai capelli lunghi e biondi che a volte mentre eseguivo piccoli lavoretti nel mio garage con scuse varie veniva ad attaccare bottone .
Una ragazzina non ancora tredicenne ma già aperta all'amore ed al sesso dato che in quel garage mi faceva le seghe .
Troppo rischioso disse Mario .
Una ragazza del paese avrebbe potuto sputtanarli .
Di me rischiando si erano fidati ma non volevano andare oltre .
Mettetevi delle mascherine suggerii .
Gli si illuminarono gli occhi al mio datore di lavoro .
Si , si potrebbe fare che tu una certa sera , quando i nostri figli assenti perché in montagna a fare la settimana bianca , la portassi qui con una scusa , anzi , prima le parlerai di noi e del nostro desiderio in modo che lei sia pronta ad una tale esperienza , poi le chiederai se fosse interessata , con discrezione mi raccomando .
Io verrò a prendervi mascherato in un posto prestabilito , diciamo al cimitero , poi vi porterò qui dove ad aspettarci ci sarà Fiorella anch'essa mascherata .
Idea fantastica dissi , proverò a sondare il terreno e se capirò che lei non è interessata lascherò stare .
Se tutto andrà per il verso giusto vi regalerò centomila lire a testa , questo è l'unico svago che ci concediamo io e mia moglie .
Detto questo ci salutammo con la promessa che appena mi fosse possibile sapere il parere di Giovanna sarei passato a riferirglielo .
Il giorno dopo lo passai in garage a sgranare quel sacco di pannocchie spigolate nel campo al tempo della mietitura e lasciato li dimenticato da mesi .
Seduto con un catino in mezzo alle gambe dove far cadere i chicchi , ascoltando musica abbastanza ad alto volume per attirare la sua attenzione attesi che abboccasse al mio richiamo sonoro , infatti poco dopo la vidi arrivare con un ferro da stiro in mano .
Ciao Fabio , mia mamma mi ha chiesto di dirti se sei in grado di ripararlo .
Disse Giovanna alzando il ferro da stiro .
Entra ! dissi smettendo di sgranare quel grano che portato al mulino mi avrebbe fruttato un paio di mille lire .
Mi alzai e prendendo il ferro da stiro dalle sue mani andai al tavolo da lavoro dove mio padre aveva dei cacciaviti ed alcuni altri oggetti che potevano fare al caso , lo girai e rigirai nelle mie mani cercando di trovare un possibile guasto poi accorgendomi che il filo elettrico della spina si stava per staccare dissi .
Avete rischiato di rimanerci attaccate te e tua madre a questo ferro da stiro , non avete visto che un filo non è attaccato bene .
Dissi rimproverandola .
Iniziai col cacciavite a togliere viti , a sistemare il filo smussato nella sua sede , poi a richiudere il tutto con lei attenta alle mie manovre .
Lo provai : funzionava .
Piccola e sottile come un fuscello , coi suoi capelli biondi ed ondulati che le cadevano sulla schiena mi abbracciò , mi baciò , poi sedendosi sullo sgabello dove fino a poco tempo prima io sgranavo le pannocchie lei aprì le gambe facendomi vedere da sotto alla gonna le sue mutandine , mi fece avvicinare e quando io fui in mezzo alle sue gambe mi sbottonò i jeans abbassandomeli , mi abbassò anche gli slip si avvicinò al mio cazzo me lo prese in bocca e nascosti dalla serranda del garage parzialmente abbassata mi fece un pompino prendendosi il mio seme in bocca .
Sapevo che era birichina quella bimba di campagna , esuberante e sveglia come poche ragazze della sua età , ma ora dovevo sapere .
Ora dovevo sapere , sapere fino a che punto era porcellina .
Iniziai dicendole se una delle prossime sere sarebbe stata disposta ad uscire con me .
Lei disse di si ma che i suoi la volevano a casa per le undici di sera , e solo di sabato sera aggiunse .
Poi a bruciapelo le dissi se era interessata ad un rapporto con una Donna .
Lei restò sorpresa , ci pensò un attimo poi disse .
Con una mia amica di scuola ci siamo toccate una volta a casa sua mentre studiavamo , ma niente di più .
Le parlai di una mia amica sposata che da tempo desiderava un rapporto fra Donne , le dissi dei centomila lire a testa che avremmo avuto in cambio di un paio di ore di sesso con lei .
Io ti starò vicino ; le dissi dandole un bacio .
Forse pensando a quelle centomila lire che le avrebbero fatto comodo , o forse alla nuova esperienza che si andava a fare con una Donna Giovanna accettò .
Informato Marco degli sviluppi ci mettemmo d'accordo per quel sabato sera .
Coi figli in montagna e la casa a nostra disposizione è l'ideale disse .
Quel sabato sera fatto di nebbia e freddo io e Giovanna ci incontrammo fuori dal cortile alle venti ed assieme a piedi ci dirigemmo verso il cimitero del paese dove avevamo appuntamento con Marco , ci fermammo sul piazzale ed aspettammo fino a che una macchina non ci si avvicinò fermandosi .
Era lui il mio datore di lavoro che con una mascherina nera sugli occhi velocemente ci face salire .
Mettile questo cappuccio sulla testa .
Disse Marco allungandomi una specie di passamontagna .
Devi fidarti , dissi a Giovanna vedendola un po' restia a metterselo .
Lei se lo mise e Marco che doveva guidare si tolse la maschera e partì .
Dopo una decina di minuti arrivammo a destinazione , Marco scese ad aprire il cancello poi passato lo richiuse , si rimise la mascherina e ci fece scendere .
Giovanna sempre col cappuccio in testa si face guidare da noi , attenti a che non sbattesse contro ostacoli , fino nella camera da letto dove Fiorella ci attendeva legata nuda ai quattro angoli del letto con una mascherina sugli occhi .
Restai scioccato nel vederla , non era prevista quella situazione strana e nello stesso tempo eccitante .
Vederla cosi , legata al letto impossibilitata ad ogni movimento se non a quello del bacino quella bellissima Donna mi mandava in estasi e questo Marco lo aveva immaginato tanto da filmarle le mie emozioni attraverso videocamere nascoste .
Arrivò il momento di togliere il cappuccio a Giovanna .
Marco la prese per le spalle , la guidò di fronte al letto le tolse il cappuccio poi restò a guardare la sua reazione che era di meraviglia silenziosa .
Non disse niente ma vedersi quella Donna davanti agli occhi la lasciò di stucco .
Spogliatevi : disse Marco interrompendo quel momento imbarazzante e supremo .
Mi avvicinai a Giovanna l'aiutai a spogliarsi poi in quell'ambiente caldo mi spogliai anch'io .
Ora succhiatele le tette ! , disse Marco che se la godeva a dirigere i giochi nascosto dalla mascherina .
Noi ci avvicinammo a quel corpo disteso andando uno a destra e l'altro a sinistra e quando fummo ai suoi fianchi ci abbassammo su di Fiorella che come in un sogno stava vivendo quel momento .
Eravamo ancora freddi e scioccati e Fiorella di questo se ne accorse tanto da uscire dal suo mutismo dicendo a Giovanna : che bella ragazza che sei , si baciami , baciatemi ! .
Marco seduto sulla poltroncina in un angolo della camera da letto lasciava fare a noi , lui si limitava a guardare , a guardare come facevano le sue due videocamere nascoste registrando .
Andammo in paradiso io e Giovanna , ci andammo passando dalla via lattea che aveva quella Donna .
Faccia a faccia su di quel seno con un capezzolo in bocca ci guardavamo leggendo nei nostri occhi lo stesso desiderio di godere mentre da sotto alla mascherina Fiorella ci guardava dimenando il bacino in cerca di carezze .
Si struggeva , mugolava il suo godimento quella Donna bloccata al letto a nostra disposizione , poi vedersi quella ragazzina bionda su di lei con il suo bel visino adolescenziale la mandava in estasi .
Siediti sulla mia faccia che te la voglio leccare tutta !
Disse Fiorella alla piccola guardandola negli occhi .
Giovanna che già si era eccitata succhiandole il seno mentre si sentiva osservata dal marito salì sopra al letto e si accucciò su di lei come se dovesse fare la pipi , si abbassò quel tanto da poggiare la sua figa sulle labbra di Fiorella e se la fece leccare .
Io a Fiorella le montai le tette .
Salii sul letto mi posizionai a cavallo della sua pancia gli misi il cazzo in mezzo alle tette ed iniziai a montarle a mo di spagnola mentre di fronte a me Giovanna si stava facendo leccare la figa .
Ti piace ? le dissi baciandola e succhiandole le tettine .
Si tantissimo , mi sta facendo godere questa signora .
Disse Giovanna mettendomi le mani sulle spalle in cerca di appoggio .
Stavamo godendo tutti e due sopra quella Donna quando intervenne il marito che con una frusta a nove code in mano iniziò a colpire la moglie sulla figa facendola sussultare , la frustò sulla figa e sulle cosce lasciandole dei segni rossastri sopra poi la frusta la diede a me dicendo :
ora frustatela voi .
Ubbidienti anche se un po' preoccupati di non essere all'altezza della situazione scendemmo dal letto e prendendo la frusta in mano iniziammo a colpirla .
Il primo fui io iniziando dalle tette , poi sulle gambe e sulla pancia , ma leggermente per paura di farle male non infierii .
Più forte !! , Più forte ! , fatela soffrire di piacere : disse Marco togliendomi la frusta di mano
colpendo Fiorella vigorosamente .
Così , così , diceva mentre la colpiva .
Poi la frusta la passò a Giovanna che la impugnò e la colpì con forza sadica lasciandole sulla pelle i segni della frusta .
Fiorella si contorceva facendo forza sulle corde ma nessun lamento dalle sue labbra .
Ora toccava a me , Giovanna mi diede la frusta in mano ed io iniziai a colpirla , questa volta con più vigoria prendendoci gusto , le arrossai il seno colpendolo ripetutamente e la pancia poi intervenne il marito .
Ora mettiglielo in bocca , mi disse Marco andando dietro a quella ragazzina bionda prendendole in mano il seno iniziando a massaggiarglielo .
Se questo era il loro unico divertimento di coppia , era un bel divertimento pensai .
Le salii sopra alle tette e quasi da seduto glielo misi in bocca , me lo menai sulla sua faccia per qualche tempo sotto agli occhi di Giovanna che non si perdeva niente di quel momento e quando fui abbastanza in tiro il marito mi disse di metterglielo nella figa .
A Giovanna diede il compito di succhiarle le tette .
Entrai dentro a quel figone che era un lago di piacere e ci restai fino a che Fiorella non ebbe un'orgasmo , poi Marco volle cambiare di nuovo scenario .
Ora bella bambina leccala !
La fece mettere alla pecorina in mezzo alle gambe aperte della moglie poi guidandola con una mano sulla testa la fece avvicinare alla figa di Fiorella , andò dietro di lei si tolse momentaneamente la mascherina e prendendole il culo a piene mani la leccò .
Da prima le leccò il culo , poi scendendo la piccola figa gocciolante .
Vieni qui ! , mi disse Mario prendendomi il cazzo in mano , mi posizionò in ginocchio dietro di lei e prima di farmelo mettere dentro la sua figa me lo succhiò raccogliendo la goccia di piacere che mi si era fermata sulla cappella .
Col cazzo nella figa di quella ragazzina che guaiva ad ogni mio colpo datole nella figa mentre leccava la figa di Fiorella la feci venire .
La feci venire mentre Marco appoggiato con la faccia sul suo culo guardava il mio cazzo che le stantuffava dentro .
Non venirgli dento , sborrarle sul culo .
Mi disse quell'Uomo pregustandosi la mia sborrata sulla faccia .
Io lo tirai fuori e schizzai .
Gli schizzai sulla faccia e nella bocca aperta mentre poggiato sul culo di Giovanna si godeva da vicino il mio cazzo che sborrava poi me lo succhiò raccogliendo le ultime gocce , leccò il culo imbrattato di sborra di Giovanna poi per finire in bellezza volle che pisciassimo addosso alla moglie .
Come in estasi quell'Uomo ci posizionò su di lei , Giovanna seduta di nuovo sulla sua faccia ed io col cazzo moscio in mezzo alle sue tette , poi disse .
Su ora fate la pipi e non preoccupatevi di bagnare , disse poggiando la faccia imbrattata del mio liquido seminale sulle tette della moglie .
Col cazzo in mano e la cappella in mezzo alle tette di Fiorella iniziai a pisciare colpendo Marco sulla faccia , poi alzando il tiro anche sulla faccia di Fiorella che con una spanna di lingua dentro alla figa di Giovanna attendeva lo scroscio , scroscio che non tardò ad arrivare e che arrivò puntuale unendosi al mio sulla faccia del marito .
Ora lasciatela a me , voi andate in bagno a sistemarvi , ci disse quell'Uomo fuori dalle grazie dal piacere .
Noi andammo ma prima di sparire in bagno stretti uno all'altra lo guardammo mentre a cazzo spianato le saliva sopra mettendole il viso in mezzo al suo seno bagnato dal nostro piscio per poi montarla nella figa fino a sborrarvici dentro anche l'anima .
La leccò sulla faccia raccogliendo pipi , le succhiò i capezzoli scintillanti , la baciò sulle labbra e li finì quella bella serata a base di sesso .
Ci sistemammo poi uscimmo , Marco ci diede i duecentomila lire che ci aveva promesso e ci riportò con le solite attenzioni a non farsi riconoscere al cimitero , ci fece promettere di non raccontare l'accaduto a nessuno poi ci lasciò .
Giovanna la riaccompagnai a casa e durante il tragitto le chiesi come fosse andata .
Che Donna ! è stato bello , grazie Fabio .
Vicini a casa la baciai e la salutai .
Dopo un paio di mesi cambiai lavoro e non li vidi più quei datori di emozioni , rividi solo Giovanna che a volte veniva nel mio garage a trovarmi , poi anche lei se ne andò a lavorare e non la vidi più se non qualche volta per strada dove ci salutavamo mentre i nostri occhi ricordavano .

fine
















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