incesto
La vacanza a casa di zia

29.05.2025 |
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"Silvia, spiando la sorella, capì che le sue doti erano un dono di famiglia..."
Questo è il seguito dei racconti dedicati alla sorella di mia zia, alla mia iniziazione al sesso e alle prime fantasie su mia zia durante i 15 giorni in cui fui ospite a casa sua, prima del suo matrimonio con mio zio. Le voglie pruriginose iniziarono quando, io e Silvia nelle mattine che rimanevamo soli a casa, rovistando nei cassetti di mia zia scoprimmo la sua collezione di indumenti intimi che poi facevo indossare a Silvia fantasticando che fosse mia zia. Chiudevo gli occhi per rendere più vera la mia fantasia oppure la scopavo da dietro senza guardarla in faccia in modo che la somiglianza con mia zia fosse più reale. In seguito a questa scoperta Iniziammo a spiarla quando mio zio rimaneva a dormire da lei. Eravamo diventati dei voyeur e sfogavamo la nostra voglia dopo che li guardavamo mentre scopavano. Per fortuna la stanza di mia zia era a piano terra e avevamo fatto in modo di poterli spiare dalla finestra creando uno spiraglio nell’ infisso esterno che per abitudine lasciavano sempre socchiuso. Silvia, spiando la sorella, capì che le sue doti erano un dono di famiglia. Mia zia oltre a prepararsi perbene con uno dei capi che avevamo scoperto nei suoi cassetti, era bravissima con la bocca. Mentre giocava con l’asta di mio zio con le mani si dedicava ai coglioni leccandoli e poi ingoiandoli uno per volta. Il 69 era un rito, durante le volte che li abbiamo spiati, e mio zio si perdeva letteralmente con la faccia nelle labbra della figa pelosissima della zia stimolando con le dita il forellino posteriore facendolo dilatare. Si capiva dai loro giochi che mia zia amava prenderlo nel culo ed infatti quando iniziavano a scopare il cazzo andava a finire quasi sempre più nel culo che nella figa. Mio zio concludeva le sue scopate alternando le sborrate o nel culo o sul viso con mia zia che andava incontro agli schizzi ripulendolo fino all’ultima goccia. Nelle volte che ci siamo goduti lo spettacolo quasi mai si concedevano il bis se non di venerdì o di sabato. Quando loro concludevano la loro scopata noi ci spostavamo in silenzio nella stanzetta di Silvia ed emulavamo quello che avevamo appena visto. In quei giorni Silvia non mi diede il culo e non si fece sborrare mai in bocca o sul viso come amava fare la sorella ma recuperammo quanto perso negli anni successivi della nostra storia segreta. So solo che scopavo lei è pensavo a mia zia e i vestiti, le minigonne i top e la biancheria che prendevamo in prestito dai suoi cassetti e che Silvia indossava mi aiutavano molto a far sembrare la cosa più reale che fantastica
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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