Zio Mimmo

Un giorno papà mi disse: "indovina chi viene a trovarci da Bari?" Io risposi: "non conosciamo nessuno al sud, chi è?" Papà disse : "tu non l' hai ancora conosciuto ma è mio Fratello Mimmo, tuo zio, mi raccomdando comportati bene, lui non sa nulla non fare la troietta pure con lui, è un bell'uomo e già so che ti piacerà".
L' idea di conoscere il fratello di papà mi incuiosiva e le parole di mio padre avevano acceso in me un certo friccicore. All' indomani mi preparai per l'arrivo del nostro ospite indossando un leggins da palestra che metteva in bella mostra il culo, non potendo mettere i miei abiti da zoccoletta dovetti rimediare su qualcosa di più casto ma comunque stuzzicante. "Piacere Mimmo" esclamò allungando la mano per darmela in segno di saluto. "Tu sei Nicola giusto? Come sei cresciuto, sei proprio un bel ragazzo chissà come fai impazzire le femmine".
Zio mimmo era un simpatico e socievole uomo del sud, robusto , virile , il vero maschio barese che ammetto stuzzicava le mie fantasie di cavallina in calore. Un toro da monta passionale e verace sarebbe restato per una settimana a casa nostra ed io per nulla al mondo avrei potuto farmi scappare l'occasione di provare il suo cazzo.
Non dovetti attendere molto affinchè si presentasse la prima opportunità. Lui uscito dalla doccia , venne in salotto e si mise a guardare la tv in accappatoio insieme a me che ero nell' altro divano a pancia in sotto con un paio di pantaloncini corti e aderenti.
"Allora nicky che racconti a zio?" Mi disse. Io un po arrossato non riuscivo a distogliere gli occhi da quell'accappatoio leggermente e sviziatamente aperto che lasciava intravedere una parte della sua nerchia a riposo. Farfugliai qualcosa, non ricordo nemmeno cosa, lui percepì il mio imbarazzo e il mio interesse per quel pertugio che lui aprì di proposito con un movimento all' apparenza casusle della gamba. La visione che mi si presentò davanti era divina, un bel cazzone semiduro che mi invitava ad avvicinarmi. Distolsi lo sguardo e lui con la sua grossa mano si diede una ravanata guardandomi fisso e poi accennando un gesto di invito ad avvicinarmi.
Lo feci, non esitai, ma per timidezza rimasi immobile vicino a lui che prese la mia mano e la portò sottto l'accapatoio sul suo cazzo grosso, duro e pulsante. Mi misi subito in ginocchio in mezzo alle sue gambe ed inizia a spompinarlo avidamente, facendolo godere ed ansimare come un toro mentre farfugliava frasi miste a rantoli in cui diceva: " che brava nipotina, avevo capito che ci sapevi fare con i cazzi". Hai pure due chiappe da vera figa abbassati i pantaloni fammi vedere qusl culetto". Non me lo feci chiedere due volte che subito mi misi a pecora col culo all' in sù. Lui iniziò a leccarmelo come una fichetta. "È già bello aperto vedo chissà quanti ne avrai presi di cazzi, se lo sspesse tuo padre!" Io non dissi nulla ma la mia espressione fu eloquente e gli diede la conferma che anche suo fratello approfittava della figlia troietta. "Cazzo che fortuna ha avuto quel bastardo"esclamò "averti a disposizione in qualsiasi momento... ma per una settimana sarò qui e ti assicuro che mi rifarò del tempo perso". Non finì la frase che mi piantò il suo membro nel buchetto, infilandolo fino alle palle tutto d'un colpo. Gridai dal dolore e dal piacere che quello stallone mi provocava contemporaneamente. Mi tappò la bocca con la mano ed iniziò a sbattetmi con sempre più veemenza utilizzando epiteti volgari nei miei confronti. "Che puttanella che sei, ho una nipotina davvero troia, una succhiacazzi e svuotapalle molto porca, tieni allora prendilo tutto". "Io mugolavo, andimavo di piacere e lo invitavo a fottermi. "Si zio così ti prego, continua a chiavarmi , sborrami dentro, ingravidami. " non dovetti ripeterlo due volte che i suoi fiotti di sborra calda inondarono il mio culo.