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63,3 Robertina: bramo veder scopar fratelli


di Membro VIP di Annunci69.it remigiuslp
10.06.2025    |    2.949    |    4 9.4
"E allora chi si sta occupando della sua sorchetta: deve essere qualcun'altro! Fattami un po’ scostare, la biondina vede finalmente il fratello, ..."
Vorrei assistere a una porca, immorale, scopata fra parenti stretti: un bell’incesto!
Non il solito, scontato ragazzetto sfigatello la cui zia, pietosa e sottomessa, fa da ‘nave scuola’ e gli indica dove infilarlo. O la madre, abbandonata dal marito anni prima e da allora infoiata come una cagna in calore perché nessuno se la fila più, scopre che il figlio ha un bello spadone e lo induce a infilzarla sulla lavatrice in bagno. Neppure tutte le versioni padri, figlie - anche figli nell’area omosex - cugini fino a cognate; in questo caso non consanguinee ma va bene lo stesso, è sempre ‘in Famiglia’.
Tutte pratiche carine ed eccitanti ma cerco roba forte e soprattutto dal vivo! Fra i miei pensieri trasgressivi è il più perverso, lo ammetto.

Andiamo per ordine.
La mia compagna di liceo Daniela ed io pratichiamo da tempo fra noi - non siamo lesbiche ma ci piace lesbicare, va bene? -, infatti andiamo assieme a caccia di cazzi e ne cavalchiamo ad ogni possibile occasione, anche in compagnia, certo.

Poi, qualche tempo fa, torna dall’università suo fratello Willy, un marcantonio con un obice al posto dell’uccello, con il quale inanello subito una intensa tresca scopatoria. Fra le fesserie che gli rivelo per darmi un tono durante il corteggiamento - mio verso di lui, volevo la sua mazza a ogni costo - c’è questo mio saffico ‘passatempo’ con la di lui sorellina.

Trascorrono non molti giorni e subito dopo una potente chiavata alla missionaria, il porcello mi guarda dritto negli occhi e propone un gioco soft a tre, con il brivido del ‘quasi’ incesto. Robetta da adolescenti ma figuratevi se mi tiro indietro: è un mio sogno! Poi da cosa nasce cosa…
Falsa solidarietà femminile: non rivelo nulla alla mia amica.

Fortuna vuole che i due porcelli provvedano in proprio a rompere il ghiaccio, per ora solo con le mani sui rispettivi sessi. Ma da cosa nasce cosa…
Ed è proprio la maialina a riferirmi cosa accaduto in quel famigerato fine settimana, durante il quale i due sono rimasti soli a casa. Beh, dopo quanto già da loro riportato, il finale ve lo lascio raccontare direttamente da lei, durante la nostra ultima telefonata.

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« Dopo la pippa di Venerdì sera e la ‘galoppata di strusciamento’ di Sabato mattina abbiamo passato la giornata ognuno per conto proprio. Dentro me tutto un rivoltarsi e ribaltarsi: ho avuto un contatto intimo con mio fratello - penso -, certamente esecrabile ma per certi aspetti in fondo un gioco senza conseguenze - penso – e mi è pure piaciuto. Però - penso - sto rischiando di lasciarmi trascinare nel baratro del rapporto completo, immorale e contro natura!
No - penso -, resisterò e rifiuterò ogni tentazione, fosse reale del mio consanguineo o virtuale del mio desiderio… di fava, ovviamente.

Non so se sia stato meglio o peggio, fatto sta che la serata del Sabato Willy la passa fuori casa: ho saputo più tardi da un amico che è andato a una di quelle feste di ‘fratellanza universitaria’ per soli maschietti, dove oltre alla birra scorrono fiumi di ben altri fluidi scrotali.
Lo ammetto e confesso: mi sono dovuta sditalinare per prendere sonno e l’immagine davanti agli occhi proprio il suo randellone.

Quindi, quando all’alba me lo ritrovo addosso nel letto, con una mano sul culo e l’altra avvinghiata a una tetta, ogni ragionamento crolla come un castello di carte: non resisto e stavolta mi metto addirittura io su di lui a 69, ingollo senza indugi quell'asta incredibile e la affondo fino alle tonsille. Non ce la faccio a prenderla tutta ma protendo le labbra e dai e dai la spunto, mi riesce di cacciarmela tutta dentro e tenerla fin quasi a rimanerci secca per soffocamento.
Lui si avvinghia alle mie chiappe, con le dita divarica le grandi labbra e punta la lingua esattamente al centro della mia gnocca, già in modalità ‘gocciolamento’. Ci frulla dentro per un po’ - uuufffhh, meglio di un Girmi! - poi danza su pieghe e solchi: inutile dire che quello spatolamento me la fa sbrodare ancora di più.

Devo staccarmi un momento per mugolare che mi piace, chiaramente non mi perdo un grosso gocciolone di limpido fluido sulla cappella che tiro in un filo per poi aspirarlo e commentarlo con successivo schiocco di lingua, mentre la lussuria travolge e calpesta ogni mia remora per cui lo invito a mungermi anche le tette!
Tu lo avrai già provato: un formichiere a confronto di mio fratello è un dilettante allo sbaraglio. Sbrocco letteralmente e per ricambiare sfodero le migliori tecniche di spompinamento a me note.

Non passa molto e il risultato è scontato: Willy inizia a stantuffarmi il favone fra le fauci ululando “uuuhhh, sorellina, succhiacazzi che sei! Uuuggghhh!”
Il cilindrone inizia a fremere e pulsare: non so cosa abbia combinato poche ore prima a quella festa di omosessuali nascosti dietro il paravento della ‘fratellanza studentesca’ ma evidentemente nelle palle ha un arsenale di munizioni perché mi riempie la bocca di tali e potenti bordate di sborra da faticare quasi a ingoiarla in tempo per non lasciarla trafilare.

Pressoché in contemporanea, dopo un suo morsetto al grilletto, la mia patatina palpita come elettrificata e mi squassa di scariche incredibili. Sai, tipo ‘risveglio di Frankenstein’.

A me monta subito la rabbia per esserci ricascata e alla sua battuta (che peraltro mi lusinga) - “Daniela, sei un’idrovora, mi hai svuotato! Mmmhhh! E mettici che ieri ci ho dato dentro di brutto!” - gli assesto un calcione e lo caccio via.
Però dentro me qualcosa si insinua, mi rode, mi inquina: ‘cazzo - mi dico - con tutti i cazzi che ho a disposizione proprio il cazzo di mio fratello mi deve incantare!’ »

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Insomma, la mia amica, inseparabile compagna e complice di monte e cavalcate di banani, bastoni e batacchi, di ogni misura e pure di età, è forse fallace al fallo più vietato e precluso da convenzioni, società e morale? Vedremo: da cosa nasce cosa.

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Da cosa nasce cosa - verissimo - ma ogni tanto alle cose una spintina bisogna darla.
Decido così di sacrificare il ‘nostro’ Venerdì pomeriggio - con Daniela intendo -, dedicato solitamente a una infuocata ‘divanata di sesso’ nel soggiorno di casa mia, con video-sottofondo di una eccitante pornocassetta presa in prestito dal fornito archivio segreto di mio padre e - bastarda dentro - mi rivolgo a lui con: “sai, domani mi vedo con tua sorella a casa mia”. Con aria innocente gli offro involontariamente alcuni particolari relativi ad accessi e disposizione dei vani.
Chissà che da cosa non nasca cosa…

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Ed eccola baldanzosa arrivare, probabilmente con la fichetta già in preriscaldamento al pensiero dei miei mulinelli di lingua, in bocca ma soprattutto laggiù, in quegli inferi di voluttà ficale.

Non sono certa che il manzetto abbocchi, voglio lasciargli il tempo per arrivare e non destare sospetti, per cui la invito a immergerci in piscina.
Qualche pettegolezzo, due cattiverie su compagni sfigatelli ma soprattutto su certe racchione destinate all’ostracismo da parte di pitoni e specie similari, Daniela comincia presto a dare segni di irrequietezza per cui cedo e le con-cedo di leccarmi le tette. Non potendo certo essere da meno, mando una mano in immersione e mi dedico alla sua passera.

Un po’ il pur vago rischio di essere viste dai vicini ma soprattutto la determinazione di provare almeno a far nascere cose da cose, le propongo di rientrare in casa.

Nel salone, partito sul TV un eccitante trio MFF, da me già verificato adatto ad eventuali sviluppi, la spingo a coricarsi supina sul divano e allargare le gambe mentre io mi stendo sopra: ritengo opportuna una slimonata preparatoria. I Monti di Venere non tardano a toccarsi e i peli pubici a strofinare fra loro mentre io le palpeggio quel sodo culotto.

Stacco la bocca ma prima di scivolare sul suo corpo la uso per osare una battutina, rivolta allo schermo: “pensa se quello fosse Willy che ti chiava mentre tu mi lecchi da sotto, mmmhhh!”
“Dai Robertina, cosa ti salta in mente! Sarebbe incesto: immorale e ingiustificato - leggero tremolio della voce - ooofffhhh… con tutti i cazzi che possiamo avere! Dovesse provarci ancora glielo spezzo!”
Vorrei replicare che come quello del suo fratello non se ne trovano molti in giro ma evito; mi sembra decisamente arrabbiata.

Atterro con la bocca sulla sua gnocca bollente e comincio a lapparmela con la consueta soddisfazione: sarà di famiglia avere attributi speciali per forma e sapori. Intendo renga del fratello e patonza della sorella.
Prontamente apprezzata: "uuuhhh, aaahhh! Robertina! Siiiiii! Come ciucci tu non c'è nessuno! Oooohhh!”

In quel mentre mi sento toccare il sedere: è Willy, già nudo e con il trapano ben intostato.
Mi fa un segno e capisco al volo: senza interrompere il cunnilinguo mi girò a 69 su di lei, sia per offrirle in contemporanea la mia topa ma anche per impedirle la visuale.
La strategia del dotato moracchione è evidente: proseguo la perlustrazione di quella che ormai è una palude con sembianze di bernarda della mia compagna di classe ma mi lascio progressivamente sostituire dalla bocca fraterna.

Daniela non sembra accorgersi del cambio, però solleva e allunga le mani con l'evidente intenzione di avvinghiarsi alle mie mammelline pendule …ma! Eh già, vi trova il vuoto: non sono piegata su di lei. E allora chi si sta occupando della sua sorchetta: deve essere qualcun'altro!

Fattami un po’ scostare, la biondina vede finalmente il fratello, coscienziosamente impegnato nel servizietto orale.
Conosco intimamente la mia amica: quando le si tocca la fregna con adeguata perizia e impegno perde il lume della ragione. E stavolta non è da meno, inscenando solo un debole tentativo di protesta: "ooohhhh, sei tu! Ooohhh! Noooo! Noooo! Non puoi! Uuuufffhhh! Proibito, proibitooooo! Ooohhh! Noooo!" Ma non riesce ad allontanarlo e, preda dell'estasi, lo lascia fare.

Da cosa nasce cosa?
Nulla di più esatto perché il ragazzo ben presto si sposta sopra di lei e la bacia: "mmmhhh! Daniela! Ho una voglia folle di te! Mmmmhhh!"
E da cosa nata da cosa può nascere altra cosa!
Palesemente ubriaca di libidine, Daniela piega le gambe, agguanta il marmoreo tegone, se lo dirige contro la spacca e geme: "ooohhh! Willy! Anch'io! Siiiii! Fammelo provare! Ma solo questa volta! Uuuggghhhh!"

Osservo la lenta, dolce penetrazione, l’affondo completo e il principiare del pompaggio: “sorellina, sei viscidissima e profondissima! Uuuuggghhh! Il mio spadone è giusto per la tua custodia! Oooofffhhh!”
Fratello e sorella sono finalmente uniti in questa copula peccaminosa: alla faccia della cosa nata da altre cose!

L'asta granitica scorre ora veloce, sicura e con ampie escursioni fra le pareti della vagina: conosco assai bene la dotazione di Willy ma anche la sua vera e propria arte, i suoi perfetti movimenti di bacino, misurati ma anche decisi, eleganti come un fiorettista. Farsi scopare da questo maschio è un’esperienza unica che consiglierei a tutte le femmine della Terra. Beh, quasi tutte.

Intanto la zoccola gode rumorosamente e senza vergogna: "uuuuggghhh! Siiiii! Lo voglio! Aaaafffhhh! Voglio il tuo cazzo! Siiiii! Siiiii! Uuuuggghhh!"

Accucciata accanto a lei prendo a carezzarle una soda pera: "Mmmhhhh! Sai, Daniela, era un mio sogno segreto vedere due consanguinei copulare; e adesso, guardarvi - fratello e sorella - mi manda in orbita! Ooohhhh!" La mia amica, sottoposta al perfetto stantuffamento, mi guarda fra le palpebre quasi serrate: "Uuuuhhh! Siiiiii! È perverso ma anche troppo bello! Oooohhh! Ora capisco perché ti piace tanto! Siiiii! Vai, fratellone! Vai! Vai! Aaaahhhh!"

L'orgasmo dell’uomo talvolta giunge troppo presto, causando spesso furiosi litigi perché la donna non corre tanto come il compagno. Willy no, lui viene quando vuole. Ma oggi no, oggi improvvisamente non riesce a trattenersi più: deve sborrare. Ben dopo un tempo che altri si possono solo sognare e almeno tre venute di Daniela; ma oggi deve sborrare.

Due, tre colpi più secchi, poi sfila. La sorella capisce, agguanta e sega mentre il pennellone disegna un ventaglio di siluri bianchi sullo stomaco della giovane, fin nel canyon fra le turgide poppe.
Ma attenzione: finita l’eiaculazione che penso possa aver rasentato quella di un bisonte americano (non li ho mai visti eiaculare, i bisonti americani, ma mi piace pensare che lo facciano proprio così) la zoccola se lo punta nuovamente sulla bernarda per godersi gli ultimi istanti di ‘consistenza’ della mazza. Istanti? La guzzata dura almeno un altro minuto!

Se Daniela dovesse nuovamente voltar gabbana saranno cazzi, però di altro genere: meglio che mi defili e vada in cucina a preparare il tè.
Insomma, da cosa è nata cosa e un’altra cosa ancora. Ma nessun’altra cosa a cui si potrebbe pensare per due motivi solidi; ma queste sono cose intime.
Di là sembra tutto tranquillo.

Agosto 1989-Febbraio1999-Giugno 2025

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