Nel suk marocchino

A 18 anni mio padre mi disse che per il compleanno mi avrebbe regalato una vacanza insieme a lui in Marocco. Era il mio primo viaggio ed ero molto emozionato. Prepararmi la valigia, prendere l'aereo, mi faceva sentire grande ed importante. Arrivammo in albergo ed il giorno dopo ci catapultammo nella spiaggia bianchissima dal mare cristallino. Notai subito lo sguardo interesato degli uomini del posto che mi fissavano intensamente ed in modo insistente. Anche mio padre se ne accorse e con una battuta mi disse di stare attento perche i ragazzi biondi con gli occhi azzurri erano particolarmente apprezzati dalla popolazione marocchina. Anche in albergo i camerieri mostravano intensamente il loro interesse a volte andando oltre il semplice sguardo , toccando il membro duro e mettendo in evidenza la particolare dotazione. Questo gioco di essere conteso tra maschi di colore mi eccitava molto e devo dire che erano varie le occasioni in cui fantasticavo di essere preso da uno di loro. Molti avevano dei fisici statuari, possenti , muscolosi come dei veri mandinghi. Un ragazzo in particolare mi corteggiava con lo sguardo quasi fino a spogliarmi. Un giorno mio padre andò in spiaggia presto ed io rimasi a letto a dormire. Ad un certo punto sentii delle mani percorrere il mio corpo mi voltai all' improvviso e vidi quel ragazzo nudo davanti a me con un cazzo enorme e durissimo. Sentivo le sue dita farsi strada nel mio buchetto e non riuscivo a reagire dalla tanta voglia. Mi fece rigirare ed inizio a leccarmi l' orizio come una fichetta. Non capivo più nulla e ad un certo punto sentii il suo cazzo aprirmi prepotentemente il culo. Una mano mi tappò la bocca per non farmi gridare, era mio padre che mi diceva di rilassarmi così non mi avrebbe fatto male. Capii in quel momento che mio padre aveva organizzato tutto lasciando la porta socchiusa per far entrare il marocchino che ora mi stava montando con foga mentre papà si masturbava sempre più velocemente vicino al mio volto che presto venne ricoperto di calda sborra mentre il marocchino mi farciva il culetto. Fu il mio primo cazzo nero ed in quella vacanza non fu l' unico. Un tardo pomeriggio andammo in un suk, un mercatino tipico marocchino, entrammo in un negozietto ed il proprietario mi invito ad andare nel retro per mostrarmi altra merce. Entrato nel retro c ' erano altri 3 marocchini che all' inizio mi mostravano i prodotti, poi nella loro lingua iniziarono a fare battute e a ridere. Uno di loro mi palpò il culo, un altro si toccava il cazzo, presto i quattro tori neri mi tolsero i pantaloncini e la canotta e mi misero sopra un tavolo a gambe larghe. Io non capivo più nulla , i loro arnesi circondavano il mio corpo e presto riempirono i miei buchetti. A turno venivo sfondato da quei cazzi enormi, che sempre con più foga mi sbattevano. Era molto che quei tori non si facevano un biondino e la mia presenza li aveva mandati in estasi. Mio padre che non mi vedeva tornare entrò all' improvviso e si trovo davanti la scena del figlio che aggrappato al collo di un mandingo si faceva scopare in piedi mentre gli altri aspettavano il loro turno. Arrivò proprio nel momento in cui il primo toro godeva nel mio culo e la sborra mi colava sulle gambe. Mio padre prese la telecamera ed iniziò a filmare il mio buco aperto e largo farcito di sborra che aspettava il secondo cazzo nero. Presto venni inseminato dai 4 marocchini che mi lasciarono per qualche minuto sul tavolo sfinito e stravolto. Mi padre mi rimetteva dentro al buchetto la sborra che colava, mi fece leccare le sue dita per pulirgliele e mi fece rivestire. In hotel mi fece rivedere il video che aveva fatto , lui era arrapatissimo e volle infilarmi il suo cazzo nel culo ancora pieno di sborra per scoparmi mentre guardavamo il video. Dopo pochi minuti sentii il suo caldo nettare dentro di me. Lo scopo della vacanza era stato raggiunto, fare di suo figlio la sua troia!