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ALTRO CHE COPPIA GAY 2


di wbm
30.08.2010    |    15.806    |    0 7.1
"Ci misi non poco dato che lei cominciò a dimenarsi sentendo la pressione, l’amica la mantenne ferma e così entrai..."
Per chi ha letto le precedenti parti e per facilitare la lettura alle ragazze assegnerò un appellativo: quella che sverginai il sederino per prima e che poi mi sono riscopato dietro gli scogli la chiamerò LA PORCONA, invece l’altra, quella più restia a farsi scopare sarà LA VERGINELLA e per ultima quella che dormì assieme al mio amico la chiamerò LA PUDICA per ragioni che vi dirò in seguito.

Quella sera i ragazzi dopo un gelato ed una camminata dissero alle ragazze che sarebbero andate al paese vicino per vedere in locale il wrestling in pay-per-view e che avrebbero fatto tardi. Col mio amico portai le ragazze in spiaggia a vedere le stelle e mentre loro parlavano tra loro della nottata precedente noi ci tuffammo a mare.
“Ieri notte ti sei divertito come un porco” -
“Embè che dovevo fare! Ma tu?” – “Io ho trovato la più pudica, sentivamo voi,ma…” – “Ma…?” –“Embè m’ha fatto una sega mostruosa ma non ha voluto nemmeno che la toccassi.” – “Ok, stasera ti faccio vedere come ce le trombiamo, le castighiamo a tutte e tre!” – “Già m’hanno fatto fare duro l’uccello” – “Ragazze perché non venite in acqua è bellissima.” – (in coro) “Ma non abbiamo il costume?” Togliendomi il costume gettandolo a loro “Ora nemmeno noi!”.
LA PORCONA è, nemmeno a dirlo la prima a spogliarsi nuda e a tuffarsi “Dai ragazze che l’acqua è stupenda e nessuno ci può vedere!”
Nel frattempo che le altre due decidessero, tra una schizzata e l’altra io già mi ero avvinghiato. La presi per le chiappe e dopo due brevi ma intensi colpi feci cenno al mio amico di avvicinarsi, la sganciai. Mi fisso negli occhi e girandosi disse un intenso e suadente
“Uauh!”. Cosi l’amico se la impalò, io invece volevo capire fino a che potevo tirare la situazione avvicinandomi a loro. Nel mentre prendevo le chiappe in mano intravidi con la coda dell’occhio le altre due che cominciarono a spogliarsi, forse per venire in aiuta dell’amica che si stava oltrepassando un po’ il limite. LA PORCONA impalata dal mio amico se lo baciava voracemente, io da dietro le mordevo leggermente il collo e non appena mi sentii LA VERGINELLA afferrarmi il braccio m’inculai LA PORCONA, la doppia la scosse non poco.

LA VERGINELLA: “Dai non potete scoparvela così!”. Dopo un paio di minuti di doppia penetrazione mi sganciai e me la portai a me. Mentre me la scopavo LA PUDICA mi si spiaccicò dietro baciandomi il collo, accarezzandomi tutto, ora con una mano ero sul culo di una tenendo il ritmo della penetrazione e l’altra all’indietro afferravo il collo della PUDICA. Glielo strizzai per bene. I mugolii delle ragazze si univano in canto notturno si sirene “trombanti”. Girai LA VERGINELLA e di colpo la inculai sfregandole con una mano il clitoride e l’altra il seno prosperoso. Vedevo LA PORCONA far godere il mio amico, poi scendere sott’acqua, forse a fargli un pompino subacqueo. La cosa mi eccitò non poco così lasciai LA VERGINELLA e mi girai verso l’altra.
“No non posso fare questo al mio ragazzo!” –“Cara mia credi che i vostri ragazzi siano veramente andati a vedere il wrestling in piena estate?” – “E cosa sono andati a fare?” – “Sono andati in un locale di spogliarelliste!” – Eccetto LA PORCONA in coro le altre due
“Che stronzi!”. LA PUDICA innervosita mi si avvicinò e dopo avermi infilato per bene la lingua in bocca mi afferra l’uccello
“Fai piano che non l’ho mai fatto prima.” –
“Dai non ti preoccupare anche le tue amiche ieri avevano il culo verginello ancora.” – “No non hai capito, non ho mai scopato nemmeno nella passerina.”
Anche se molto meravigliato non la feci nemmeno finire di parlare che gielo infilai di botta dentro, sarà stata l’acqua che nel frattempo s’era ben spugnata. La fitta la sentì sicuramente, la sua schiena si irrigidì. Le presi una chiappa stringendola a me, poi la insinuai andando a massaggiarle il buchetto del culo. Lei si avvinghiò a me, la porta verso riva dove gli altri si erano stesi. L’amico stava godendo con le ragazze che si alternava tra un pompino e una succhiata di palle. Lasciai scendere LA PUDICA sistemandola pecora tra le altre due consentendo anche a lei di succhiare l’amico mio. Stesso così me la continuai a scopare sempre più intensamente tanto da toglierle il respiro. Le sborrai tutto sula schiena che LA PORCONA ripulì voracemente. LA VERGINELLA lasciò l’uccello del mio amico per riprendere il mio. LA PUDICA s’impalò sul mio amico ed io ebbi così anche l’altra a farmi rinvigorire l’uccello.

Staccai le ragazze da me e mi diressi dall’altra. LA VERGINELLA sottovoce mi supplicò
“No dai lasciala stare, non ti è bastato sverginarle la fica?”. Non sentii ragione e senza nemmeno che LA PUDICA si accorgesse di me le infilai l’uccello nel culo, mettendole una mano sulla bocca le strozzai l’urlo in gola.
Con le mani tentava di mantenere le a distanze ma ero troppo infervorato, glielo spinsi dentro tutto di un botto cominciai a pomparlo forte aiutato dalle mani del mio amico che le teneva ben allargato il culo. LA VERGINELLA riprese i vestine e se ne risalì verso il camper, LA PORCONA invece si mise a leccare da dietro i due uccelli che stavano pompando l’amica, ora le palle mie ora le altre. LA PUDICA divenne in una serata da vergine a puttana e lo gridava pure.
“Si scopate mi, sono la vostra troia, sfondatemi tutta.”.
A queste parole fu scatenata in me, sconsideratamente, una fantasia: le misi la mano sulla bocca, lascia scivolare fuori dal suo arrossato culo il mio uccello e lo puntai alla vagina già occupata dal mio amico. Ci misi non poco dato che lei cominciò a dimenarsi sentendo la pressione, l’amica la mantenne ferma e così entrai. La mano strozzava un lungo lamento rauco, quella fichetta vergine adesso stava subendo addirittura una duplice penetrazione, gliela stavamo letteralmente aprendo. Non so quanti minuti abbiamo continuato a sfondarla, il ritmo era costante come il lamento rauco. Detti l’ultimo forte affondo ed uscimmo entrambi inondammo così entrambe, LA PUDICA ne ingoiò molta della mia. Ci rialzammo e ci rituffammo a mare per sbollire.
LA PUDICA mi ricopriva di attenzioni con carezze e baci, sguardi languidi e ancora carezze. La sentii riconoscente sino al camper, si era come liberata di un peso, di una voglia mai soddisfatta. Quella rivelazione scatenò in lei la tria nascosta che era. Da quel camper era uscita la sera con la fichettina chiusa chiusa per ritornare la notte tutta aperta e sfonfata. LA VERGINELLA che aspettava dentro era incazzata nera con lei: “Ti rendi conto che fino ad oggi eri l’unica sana di principi, forse potevi essere l’unica sulla faccia della terra ad arrivare vergine al matrimonio, l’unica sempre fedele al ragazzo e ti sei fatta fottere fica e culo contemporaneamente?” – “A dir la verità, poi mi hanno fottuto entrambi nella fica, e credimi ho goduto non sai quanto."
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