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Lui & Lei

IL GIORNO DEL MATRIMONIO DI MIRELLA 2 (SIGNOR


di wbm
30.08.2010    |    21.675    |    2 7.5
"Mi pregava di continuare, di spingere e di spingere ancora più forte..."
Rifatta la doccia dopo un incontro inaspettato si veste e scende di casa. Giunto a destinazione col suo vespino, si mette alla guida dell’auto dove stava la sposa.
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M. Vuè stronzo allora? Cosa hai fatto che sei in ritardo? Ti sei trombato anche la mia amica? Allora? Quello che hai fatto ieri non ti è bastato? Lurido porco?
D. Ehm… buongiorno! Auguri!(2 minuti di pausa e…) Come và il culo?
M. Ferma la macchina!!
D. Allora ti brucia ancora!!
M. Cazzo fammi parlare.
D. Dai parla!
M. Non sai da quanto che volevo il tuo cazzo, lo desideravo da pazzi, non ho mai smesso di sognarmelo la notte. Se fossi stato così audace prima quella cosa lì l’avremmo fatta anche prima e da sobri.
D. Se fossi stato più audace?
M. Non sai quanto abbia desiderato scopare con te. Solo che…
D. Solo che?
M. Ti ricordi bene le circostanze che per le quali t’ho lasciato?
D. Certo che non ho mai dato la colpa a te delle mie azioni, ma stavo scoppiando e in quella situazione mi sono fatto prendere dai sensi…
M. Ma fra tante femmine proprio con lei dovevi scopare?
D. Ero venuto da te proprio per sbatterti sul letto, invece ho trovato tua sorella?
M. Io non ho sorelle stronzo!!
D. Ehm allora chi era?
M. Tu allora ancora sei convinto che fosse mia sorella? Cazzo so che mi ha avuta solo a 15 anni che gli anni se li porta bene ma tu hai creduto veramente che fosse mia sorella?
D. Non mi dire che ho continuato a scopami tua madre?
M. Si! (pochi secondi dopo accortasi di qualcosa) Come “ho continuato”?
D. Beh, quella stessa sera che venni da te per scusarmi…
M. Quale sera?
D. Quel pomeriggio che ci sorprendesti a s.. a fare quello che abbiamo fatto e m’hai cacciato di casa così la sera stessa venni da te. Tua sorella ehm… tua madre mi fece entrare e mi disse che eri uscita sconvolta e te ne eri andata a dormire da Ele e che uscendo avevi detto che non ci avresti voluto più vedere in faccia e che ci facevi scifo poi…
M. Non lo sapevo che fossi venuto a casa, ma continua…
D. E che devo dire quella che pensassi tua sorella mi risvegliava tutti i sensi più nascosti in me.
M. Così te la scopasti ancora!
D. Sai pure dal fatto che ti somigliasse assai e per il caldo che faceva in quei giorni sembrava quasi che le mi mandasse dei segnali.
M. Mio padre la tradiva con la sua assistente e lei proprio in quei giorni l’aveva scoperto così credo…
D. Sai il pomeriggio ero venuto direttamente dal mare, ero ancora tutto bagnato… e poi la mattina m’ero rasato per bene tutto il dorso perché m’avevi fatto capire che non pi piacesse il petto peloso così…
M. Così m’immagino lo spettacolo che eri…
D. Ma cazzo perché poi quella sera che c’incontrammo e ci sfogammo non mi dicesti nulla?
M. Non m’aspettavo che pensassi che fosse mia sorella e quando incominciasti a rinfacciarmi tutte le porcherie che facesti con lei non ci vidi più dalla rabbia?
D. Però me lo potevi dire?
M. E secondo te dopo che mi dicesti tutti quei particolari…

In effetti quella sera su al muretto della spiaggia dopo alcuni schiaffi e molte male parole D. comincio con fare molto volgare: “Sai appena m’aveva detto che non eri in casa s’è avvicinata dicendomi che eri molto fortunata ed avere un bel ragazzo come me a contrario suo. Così che vuoi ci siamo fatti prendere dalla passione. In niente s’è messa in ginocchio cacciandomi l’uccello di fuori e facendomi un pompino fantastico, quello che tu non mi hai mai voluto fare. Per non parlare di come mi leccava le palle. Si vedeva l’esperienza. Non ti dico di come gliel’ho leccata io quando l’ho messa sul letto a cosce aperte. L’ho fatta gemere di passione. Non immagini quante volte è venuta prima di stantuffarle l’uccello tra le gambe. Mi pregava di continuare, di spingere e di spingere ancora più forte. Cosa ci vuoi fare con te al massimo ero riuscito a… niente niente di che. Invece lei mi ha fatto toccare il paradiso. Prima stava sotto, poi s’è messa lei sopra. Se lo vuoi sapere s’è messa a pecorina facendoselo sbattere ripetutamente dentro. Poi senti qua, stesso che stava a pecorina le ho cacciato l’uccello dalla fichetta tutta bagnata e gliel’ho spinto forte nel culo. Non ti immagini le urla di piacere che dava. (un attmo di pausa) Chiedile com’è stato bere poi tutto il mio sperma.” Lei dopo di che scappò via disgustata in lacrime come non aveva mai fatto.

D. Secondo te se avessi saputo....
M. Dai andiamo che faccio tardi…

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