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MOGLIE E 5 RAGAZZINI


di Membro VIP di Annunci69.it TantraManMassaggio
12.01.2024    |    1.565    |    0 9.1
"Le lingue succhiarono la sua, che rispondeva attivamente ai guizzi delle loro giovani lingue, mentre le mani andavano spogliandola piano piano..."
Mi scrive un mio lettore follower chiedendomi di chiamarlo
Mi racconta una parte della sua vita coniugale che ha cambiato la sua vita e mi prega di metterlo in un un racconto e cosi lo faccio mettendomi in terza persona per farvi vivere nel meglio la sua esperienza:

Eravamo a teatro la settimana scorsa, ad un concerto di musica classica per giovani. Cinzia, mia moglie, una donna sensuale di 38 anni, la cui bocca non passa inosservata, era seduta accanto a me. Una fila più sotto, proprio davanti a noi, un gruppetto di cinque giovani di circa 19 anni (lo spettacolo era per giovani dai 18 ai 20 anni). Noi eravamo andati perché un'insegnante di musica ci aveva invitati. Bene, nei vari intervalli tra un pezzo e un altro, avevo notato che quei ragazzini si voltavano a parlare con noi ma spesso gettavano un'occhiata tra le cosce di mia moglie. La loro posizione, infatti, era più giù della nostra e quindi potevano agevolmente guardare proprio all'altezza delle sue cosce. Sentivo che invece di incazzarmi mi arrapavo sempre più e cominciai a fantasticare. Cinzia indossava un vestitino nero leggero e ampio, e le sue cosce erano spesso più aperte del solito. Non so se lo facesse di proposito, ed allora decisi di allontanarmi per andare al bar. Portai con me il binocolino e mi sistemai più in basso a distanza per vedere meglio senza essere visto. Cinzia parlava allegramente con quei ragazzi, sorridendo con quella bocca fresca e grande,che era evidenziata da un rossetto rosso fuoco lucido ( da sembrare bagnata). I denti bianchissimi facevano un contrasto assai piacevole. Ogni tanto apriva le cosce e io potei vedere che lasciava tranquillamente intravedere le mutandine. I giovani davanti erano voltati verso di lei e, secondo me, non stavano certo guardandola in viso... Mi era diventato duro, pensando a mia moglie, che poteva essere la madre di quei ragazzini, che si lasciasse violare la sua intimità sia pur con gli sguardi. Il suo viso, acceso per il caldo, mi sembrava quello di quando era in calore. I suoi occhi erano lucidi e la sua espressione quella di una puttana. Quando ritornai al mio posto, le bisbigliai all'orecchio che l'avevo vista allargare le cosce e che quei ragazzini ce l'avevano duro per lei. MI guardò con un sorriso malizioso e mi rispose che ero un porco e che forse mi sarebbe piaciuto vederla chiavata da un gruppo di ragazzi. Poi cominciò la musica e ci tenemmo per la mano. Intanto io non pensavo ad altro. Che bello sarebbe se portassimo a casa quei giovani e facessi sbattere mia moglie da tutti loro, più volte, fino a stancarla. Mi veniva sempre più duro. Finito il concerto, ci avviammo giù per le scale fino all'uscita. Erano le dieci di sera circa. I giovani stavano salutando Cinzia, baciandola in viso, e lei sorrideva a tutti loro mostrando quella bocca desiderabile. Presi la palla al balzo e dissi: "perché non fate un salto a casa nostra a bere una bibita?". I giovani si guardarono e Cinzia mi gettò uno sguardo tra l'interrogativo e il sorpreso. Davvero voleva mio marito portare a casa quella "banda" di ragazzini arrapati, che si erano goduti le mie cosce con lo sguardo e che chissà cosa stavano pensando? I giovani accettarono e ci avviammo alla macchina. Loro avevano la loro e ci seguirono fino a casa. Cinzia mi guardava mentre guidavo, poi ruppe il silenzio e mi disse :" Lo hai fatto apposta" "Cosa?" risposi io. "Quello di invitare a casa quei ragazzi a quest'ora." "Cinzia, ma se stavi facendo vedere le tue mutandine per tutto il tempo! Ti ho vista sai? Allargavi le cosce, le aprivi e chiudevi e quei giovani erano persi con lo sguardo tra le tue gambe. Che pensi stessero immaginando?" "Sei un vero porco. E allora, per questo li porti a casa?" "Si, voglio che ti godano a pieno" Lei rimase zitta per qualche minuto, poi mi guardò e mi disse :" Non pentirtene dopo. Mi farò chiavare davanti a te, per il tuo godimento. Magari fino al mattino. Ti va bene?" Le sorrisi e le misi la mano tra le gambe, risalendo fino alle mutandine. Erano già bagnate. La guardai e le sussurrai: "Puttana". Quando arrivammo, Cinzia fece accomodare in salotto i giovani e offrì loro da bere. Poi si sedette tra loro, mentre io li guardavo dalla poltrona davanti. Sapevo che quei ragazzi le sarebbero saltati addosso se non ci fossi stato, anche perché mia moglie, parlando, di tanto in tanto gettava indietro la testa sul divano, ridendo a bocca aperta. Quando pensai che il momento era arrivato, mi rivolsi ai ragazzi e dissi :"Ragazzi, Cinzia può essere vostra madre, lei ha 38 anni e voi 18. Se aveste una madre così bella, che le fareste?" I giovani si guardarono sorpresi e un poco imbarazzati. Io li aiutai "Dai, lo so che avreste voluto accarezzarla, baciarla in bocca, mettere le mani tra le cosce, magari facendola incazzare, ma ve la sareste scopata tutti, no?" Si guardarono tra di loro e a voce basso uno di loro disse :" beh, si. Mi sarei fatto fare una sega da mia madre". Cinzia era sempre più eccitata dalla nuova situazione e io ce l'avevo bagnato. Mi rivolsi loro e dissi :"Godetevela, è tutta vostra". Mia moglie allora appoggiò la testa alla spalliera del divano e si lasciò baciare a turno da tutti. Le lingue succhiarono la sua, che rispondeva attivamente ai guizzi delle loro giovani lingue, mentre le mani andavano spogliandola piano piano. Io mi toccavo, seduto davanti a lei, tirando fuori il mio cazzo grondante. Si fece penetrare dal primo che entrò nella sua pancia facilmente. Si muoveva freneticamente, mentre Cinzia manteneva le cosce aperte e sorrette dagli altri ragazzi. Lui venne quasi subito, tanto era carico e quando lo estrasse dalla sua figa fuoriuscì una piccola valanga bianca, frutto dei suoi tre o quattro abbondanti fiotti di sperma schizzati dentro di lei. Fu poi la volta del secondo, che mentre le succhiava la lingua lo infilò dentro, spingendo tanto a fondo e con colpi così violenti, che Cinzia emise un gridolino di dolore. Dissi al giovane:" Chiavala, con forza, dai, spingi dentro a fondo". Lui cominciò allora a stantuffarla sempre più veloce, mentre lei gemeva e stava per avere un orgasmo. Alla fine sborrò abbondantemente e la lasciò spossata e contenta, mentre si rotolava sul tappeto davanti al divano e si teneva la pancia con le mani. Aveva goduto tanto con quel cazzo grande e incazzato, che le aveva svangato la figa. Rannicchiava le gambe verso il petto e diceva guardandomi, con un fil di voce :"Ho goduto tanto, sai. OOOHHHH, sto ancora venendo.." Mi alzai allora e presi Cinzia per la mano, la feci alzare e la distesi sopra l'altro giovane, che si era posizionato sul tappeto a pancia su. Il suo cazzo svettava verso l'alto, immobile, come un pezzo di legno durissimo. Lei si accomodò seduta sul quel cazzo e si coricò sul giovane baciandolo in bocca. Il cazzo del giovane era dentro la sua figa traboccante di seme. Fu allora che dissi all'altro ragazzo di montarla di dietro, nel culo, che Cinzia ha tondo e sporgente, ancora sodo come quello di una ventenne. Fu presa da una doppia penetrazione e quei giovani la riempirono di sborra ancora una volta. Quando si gettò sfinita sul tappeto ,col viso verso l'alto, l'ultimo le si avvicinò e si masturbò sul suo viso, schizzando una quantità enorme di sborra sul viso, sulle tette e sui capelli. Lei si ripulì con le dita, convogliando il seme residuo alla bocca, leccandosi le dita e ingoiando tutto. Mi alzai e la portai verso di me, poi glielo misi in bocca e mi feci spompinare fino a riempire quella bocca del mio seme. Quando ebbi finito, lei sorridendo, mostrò ai giovani la bocca piena di sperma e ingoiò tutto soddisfatta. Tutta la notte la chiavammo con piccoli intervalli di tregua, mentre lei aveva più orgasmi e incitava i giovani a sbatterla, fino allo sfinimento. Da quel giorno invitiamo spesso quei ragazzi e anche altri loro amici (in tutto una decina) a passare qualche serata e nottata da noi. Cinzia mi è grata e dimostra di godere veramente tanto quei bastoni così giovani, ma soprattutto quella sborra abbondante e densa, di cui si nutre ora avidamente.
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